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A mio avviso una delle tre Juventus più forti di tutti i tempi, una squadra provinciale nel vero senso della parola (Stramaccioni non s'offenda e si impari la storia del calcio!), costruita interamente con pochi spiccioli e tante idee battendo i campetti della provincia italiana.

Tutto inizia nell'estate 1976 quando Boniperti decide con una mossa a sorpresa di rimpiazzare l'amico parola con un giovane e sconsociuto tecnico, tale Giovanni Trapattoni, che era a un passo dall'accordo con l'Atalanta. Il Trap dimostra subito di che pasta è fatta chiedendo solo due acquisti: il medianaccio Benetti dal Milan in cambio del regista Capello e il vecchio centravanti Boninsegna in cambio di Anastasi, in rotta con il clan Bettega. I tifosi mugugnano ma sta per nascere una Juventus fortissima, d'acciaio. Trapattoni decide di rinunciare ad un regista classico costruendo un centrocampo s zona in stile olandese, fatto da elementi che sanno sia attaccare che difendere. I risultati sono incredibili: nella stagione 1976/77 la Juventus vince il campionato con un punto di vantaggio sui cugini granata dopo aver fatto a fettine tutte le concorrenti (la Fiorentina, terza, terminerà a -16 dalla Juve e -15 dai granata). Il motivo di questo squilibrio è uno solo: Toro e Juve praticano un calcio all'avanguardia, la cosiddetta zona mista, con un centrocampo di muscoli e pressing sconosciuto alle altre formazioni italiane. la Juve vince anche la Coppa uefa catenacciando nella bolgia dantesca di Bilbao, ma in pochi si ricordano che quella squadra fu in grado di espugnare campi non facili come quello di Magdeburgo e di Atene. La stagione successiva sembrava una marcia trionfale: la Juventus, nonostante una rosa ristretta (17 elementi) sbaraglia tutte le concorrenti in campionato e in Coppa Campioni arriva fino in semifinale dopo aver eliminato l'Ajax. Ma si trova sulla strada un certo Ernst Happel tecnico del Bruges, che riesce ad eliminarla con un secco 2 a 0 nella ara di ritorno. Peccato davvero, perché quella Juve era destinata a vincere 4 trofei in due anni...

Poi qualcosa si ruppe: gli avversari incominciavano a capire il gioco della Juventus prendendo le contromisure, Trapattoni s'incapponì in alcune scelte destinate a rivelarsi infruttuose (mancanza di un vero regista), lo spogliatoio si sfaldò. la Juventus restò forte e temibile ma non lo fu mai come in quel biennio. Poi arrivò Platini, ma questa è un'altra storia...

Se l'Italia nell'82 vinse il Mondiale, è merito anche (e soprattutto) della Juve che hai descritto.

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le due steal alle milanesi sono due dei colpi di mercato più clamorosi della storia

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LUDWIGO TENIA RAZON

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Comunque i meriti del Trap in quel straordinario biennio furono indubbi:
1) Trasformò Benetti da medianaccio spaccaossi in splendido cursore che giocava a tutto campo (e pensare che oggidì c'è gente che si sbrodola per Boateng!)
2) Trasformò Tardelli da terzino a centrocampista universale
3) Trasformò Causio da trequartista incostante a ala tornante di gran classe
4) Lanciò definitivamente Gentile

Insomma, Trapattoni rivoltò come un calzino la Juventus plasmandola a sua immagine e somiglianza e giocando anche un calcio innovativo.

Poi però il Trap a mio avviso commise alcuni errori abbastanza gravi e per tre/quattro anni la Juventus non rese come in quello straordinario biennio. Credo che l'errore più grosso di Trapattoni sia stato quello di puntare con troppa ostinazione su Furino, che in quella Juventus era senza dubbio il giocatore più scarso. Ci volle Platini e l'età non più verde di Furino a convincere il Trap a virare sul più dinamico Bonini...

Tutto giusto quello che dici ma ho un dubbio:
fu Trapattoni alla Juve o Bearzot in Nazionale a trasformare Tardelli da terzino a centrocampista?

Trap, con Bearzot Tardelli giocava terzino destro (il che comunque depone a sfavore di quelli che consideravano Bearzot difensivista). Fu però Bearzot a lanciare Cabrini, che con il Trap afceva troppa panchina perché riserva di Cuccureddu e Gentile (ghe giocava fluidificante a sinistra). Comunque quella Juve senza Furino sarebbe stata ancora più stellare...

Comunque esiste tutt'oggi una disputa in corso tra Radice e Trapattoni (che tra l'altro sono amicissimi e quasi compaesani) che si contendono la paternità della cosiddetta zona mista. Entrambi si vantano di aver portato il calcio cosiddetto olandese in Italia costruendo le squadre attorno a centrocampisti universali (i Tradelli, Zaccarelli, Sala) di muscoli, pressing e forza fisica sul modello dell'Ajax.

Io invece sostengo che sia Radice che Trapattoni sono arrivati dopo e che la paternità della zona mista sia da attribuire a Scopigno o a Maestrelli, due tecnici che facevano un calcio molto particolare e che sono di difficile classificazione...

Maestrelli tra l'altro molto vicino alla zona pura.

Radice secondo me era più innovativo del Trap, almeno nella mentalità.

Comunque, e se non erro non siamo d'accordo , è mio parere che molto si debba a Bernardini riguardo i cambiamenti nel calcio italiano degli anni 70.

Bernardini secondo me predicava bene e razzolava male, ha vinto due scudetti con due squadre che praticavano un cateaccio abbastanza drastico... Prini era una finta ala così come Capra...

Le sue "prediche" influenzarono molto Bearzot comunque.