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Dribbling, visione di gioco, Paulo era una mezzapunta capace di accarezzare la palla sfruttando l’innata velocità, di gambe e di pensiero. Divenne l’idolo di tutte le tifoserie delle sue squadre; col Porto vinse due titoli nazionali realizzando 25 gol, ma fu con l’Atletico Madrid ad imporsi definitivamente. Oltre ai 38 gol nella Liga, Futre ebbe un rendimento sempre alto e redditizio per i compagni. Con la squadra conquistò due Coppe del Re e nel 1987 vinse il Pallone d’argento (quello d’oro finì nelle mani di Ruud Gullit): un’ altra testimonianza concreta della sua forza. Senza dimenticare che, a soli 20 anni, era già titolare della nazionale portoghese , impegnata nel mondiale messicano del 1986 e dove Futre sconvolse gli inglesi nel primo turno seminando letteralmente il terrore nelle loro fila.

Dopo brevi esperienze con Benfica e Marsiglia (dove, però, cominciò già a manifestarsi qualche problemino fisico), Paulo Futre arrivò in Italia firmando per la Reggiana. Il suo sogno era quello di sfondare nel campionato più bello e difficile d’Europa, e farlo con un club di terza fascia rappresentava uno stimolo in più. Oltretutto, il portoghese fu accolto in Emilia quasi come un Messia, con un entusiasmo simile (in proporzione) a quello di qualche stagione prima a Napoli nei confronti di Maradona. Ma, per il povero Paulo, il passaggio fra sogno e incubo si materializzò in appena novanta minuti di gioco. Il 21 novembre del 1993 Futre debuttava con la maglia della Reggiana, che quel giorno ospitava la Cremonese.

Fra l’estasi dei tifosi e dei suoi stessi compagni, Futre realizzò subito un bellissimo gol: dribbling mozzafiato e sinistro imparabile per il portiere avversario. Il pomeriggio, che sembrava felice, si concluse però in ospedale… Nel secondo tempo, infatti, un’entrata assassina del difensore cremonese Pedroni gli tolse definitivamente il sorriso. Per Paulo si concretizzò una frattura subtotale del legamento rotuleo del ginocchio destro. All’inizio i tempi di recupero navigavano nell’incertezza e non c’erano risposte: in realtà il Futre calciatore si era inconsapevolmente avviato in un agonia senza fine…

Dopo la convalescenza e tutte le cure del caso, scandite da un impegno sempre totalitario, Paulo rientrò solo l’anno successivo, il 1994/95. Ma ormai la pozione magica stava esaurendo in suo effetto e non riuscì mai più ad essere quello di prima. Giusto qualche partita, poi un nuovo stop fisico che lo costringeva a rifermarsi di nuovo: con la Reggiana 12 presenze con 4 gol. Spesso era proprio il ginocchio operato a dargli noie, ma in altre circostanze si trattava invece di guai muscolari di tutt’altra natura. In ogni caso, tale contesto negativo si riaffacciò in tutte le sue altre esperienze: nel 1995/96 Futre firmò addirittura per il Milan di Fabio Capello, ma giocò soltanto una partita (circa una dozzina di minuti, per la precisione) sostituendo il grande Roberto Baggio. Paulo Futre, in quell’unica apparizione, si ritrovò di fronte ancora la Cremonese: un altro scherzo del destino…

Quando approdò nel campionato inglese, al West Ham, Futre era ormai spento come una candelina consumata. Giusto qualche presenza d’ufficio; stesso discorso con l’Atletico Madrid e con i giapponesi dello Yokohama nel 1998. La verità era che il calcio aveva già perso anni prima uno dei suoi talenti più puri, e in Italia dello sfortunato Paulo Futre abbiamo soltanto ricordi sfumati e sbiaditi. La sua vita in meno di novanta minuti, quelli di Reggiana-Cremonese: la gioia e il dolore, l’allegria e la disperazione…

Lucio Iaccarino

http://www.tuttocalciatori.net/notizie/ ... -italiano/

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Ultima modifica di epico il sab 13 ott 2012, 3:13, modificato 1 volta in totale.

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Ricordiamolo cosi :cry :cry :cry :cry :cry :


http://www.youtube.com/watch?v=Ey5uYF-T ... ature=plcp

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confesso che fui tra i tanti italiani che all'epoca si gaso' come una scrofa in calore quando la Reggiana lo porto' in Italia. :cry

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Il delirio di Paulo Futre in conferenza.
Durante questa conferenza stampa, Futre si rese protagonista di dichiarazioni deliranti :


http://www.bundesligapremier.it/?action ... otizia=642

:rofl :rofl :rofl :rofl

questi sono idoli caxxo , non i nani da giardino...

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epico ha scritto:
si gaso' come una scrofa in calore

:rofl :rofl :rofl

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Il calcio è una selezione naturale. Se Darwin l’avesse visto, avrebbe scritto un capitolo a parte. Per alcuni calciatori il terreno di gioco diventa una giungla. Insidie e belve feroci sono l’agguato imprevisto. Una zolla, un calcione rifilato dal più rozzo dei difensori, e la carriera viene impacchettata nell’attimo del crack.



È capitato anche ai migliori, nel culmine del loro splendore, come i re traditi dal loro più fidato consigliere. È capitato anche a Paulo Futre, abbattuto da un intervento scomposto di un certo Pedroni, nella partita d’esordio in serie A, nel 1993, con la maglia della Reggiana.



Jorge Paulo dos Santos Futre inizia la sua carriera nel 1984, vestendo la casacca dello Sporting Lisbona. Poco dopo viene ingaggiato dal Porto. Gli bastano tre anni per vincere due Campionati, due Coppe nazionali e una Coppa dei Campioni. Di lui si dice che viene dopo Maradona.
Dopo il Porto, l’Atletico Madrid. In Spagna vince altri due trofei e decide di provare il campionato italiano. Nella sorpresa generale, nel ’93, lo ingaggia la Reggiana.
Gli emiliani in quella stagione bazzicano nelle zone più basse della classifica, e allora Dal Cin porta Futre a Reggio Emilia. Un colpo di mercato senza precedenti. Quella che è per tutti una provinciale destinata alla B, ingaggia uno tra i migliori calciatori del mondo. Il freddo dell’inverno scompare e il capoluogo emiliano organizza un’accoglienza senza precedenti.



La girandola del mercato di riparazione ha regalato Futre ai reggiani. Qualcuno maligna, qualcun altro non si spiega come un giocatore come il portoghese non sia ancora stato preso da una squadra di blasone.
Da quelle parti non s’era mai visto uno così. La corsa di Futre in mezzo all’Europa fa tappa nella temuta serie A. Il suo dribbling diventa il tiro dei dadi in mezzo al monopoli che gli riserva solo gli imprevisti, e quello che Paulo dos Santos pesca al suo debutto è di quelli che fanno da rovescio alla lotteria.



La domenica prima dell'esordio, nella gara casalinga con la Cremonese, un’emittente portoghese va a seguire la prima di Futre. Una giornalista chiede a un tifoso cosa gli piace dell'asso iberico, e il tifoso risponde, “Sua moglie!”. L’Emilia Romagna lascia i tortellini sul fuoco, si attrezza della meraviglia e va incontro all’evento senza precedenti.
Prima partita, contro la Cremonese. Primo tempo e Futre fa il Futre. Palla al piede disorienta mezza difesa con una finta, rientra sul sinistro e piazza secco sul primo palo. Quando capita di vedere queste cose, chi ama il calcio ringrazia. Pochi minuti dopo, tal Pedroni, nome da film poliziesco di cassetta di inizio anni ‘Ottanta, irrompe nella vita e nella bellezza di Futre, destinandolo altrove, ovunque, purché non resti in campo.



In quella gara con la Cremonese, in uno stadio ricolmo, Futre esordisce, segna un gol capolavoro e dopo pochi minuti si ritrova disteso sulla barella della croce rossa. Direzione, ospedale. La diagnosi sa più di bollettino militare che di referto medico. Ginocchio distrutto e la carriera di uno dei più grandi talenti degli anni’Ottanta finisce nei chissà.



Lo scontro con Pedroni rovina per sempre il ginocchio di Futre, che con la Reggiana sarà costretto a tante terapie, visitando più ospedali che stadi. Nel 1995 viene acquistato dal Milan, che spera di recuperarlo. Niente. Al talento Futre sono interdetti pure i sofferenti e anonimi scampoli di campionato riservati all’eterna riserva. Negli anni al Milan, guarda la squadra di Capello vincere quasi tutto, ma il suo ginocchio vuoto gli fa assistere al trionfo senza l’onore della partecipazione. Beffardo il destino, che gli fa rivedere quello che aveva vinto col Porto e quello che avrebbe potuto vincere da protagonista col Milan.



Futre in rossonero gioca una sola partita. L’ultima di campionato. Con chi? Con la Cremonese, la stessa squadra contro la quale aveva esordito anni prima, il giorno del suo infortunio.
Lo dice Ambrose Bierce nel Dizionario del Diavolo, “Sfortuna. Il tipo di fortuna che non manca mai”.


http://www.fantagazzetta.com/rubriche/m ... rno-163591

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IN MILAN NAPOLI DEL 1987 POTETE ANCHE TROVARE MARADONA CHE CRITICA IL PALLONE D'ORO A GULLIT , LUI LO AVREBBE DATO A FUTRE E ACCUSO' LE TELEVISIONI DI BERLUSCONI E IL SUO POTERE MEDIATICO DI AVER FREGATO IL PREMIO ( UNA MANCIATA DI VOTI IN PIU' PER GULLIT ) AL PORTOGHESE.

Cos’hanno in comune Bruno Conti, Gary Lineker, Paulo Futre, Dejan Savicevic, Roberto Baggio, Ronaldo, David Beckham, Raul, Roberto Carlos e, probabilmente, Xavi?
Sono tutti calciatori che hanno preso un pallone d’argento quando avrebbero meritato il Pallone d’Oro.
Ok, ho fatto una forzatura, nel 1982 il pallone d’argento fu il piccoletto Alain Giresse e non Bruno Conti da Nettuno, ma penso che nessuno sano di mente possa mettere in dubbio l’importanza del MaraZico dell’Olimpico nella conquista del terzo titolo iridato dell’Italia.
Nel 1986 il bomber Lineker fu messo dietro dal Carneade Igor Belanov, forse anche per motivi politici, erano gli anni di Galasnost e Perestrojka.

Così come l’anno successivo si preferì un misconosciuto Ruud Gullit a Paulo Futre che aveva vinto la Coppa dei Campioni giocando divinamente ed era visto come la risposta europea a Diego Maradona.


http://www.sullanotizia.com/articoli/ca ... raul_e.asp


CAPITO JC ? NON CREDO CHE DI GIGGS SI POSSA DIRE CHE E' LA RISPOSTA EUROPA DI MARADONA O MESSI ( SE VOGLIAMO RAPPORTARE AL PRESENTE ) COSA CHE INVECE SI DICEVA DI FUTRE , QUINDI NON INSUDICIARE , non e' colpa tua non hai vissuto quel tempo e non puoi capire veramente chi fosse Futre e la sua reale grandezza.

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27DONI72 ha scritto:
tant è che alla prima partita dopo aver seminato sgomento dinnanzi all impotente Cremonese si spaccò il ginocchio al primo contrasto. Giocatore molto sfortunato.


Hai detto bene , in quella partita con la Cremonese semino' uno sgomento indicibile , rammento lo stadio della Reggiana che ululava dall'eccitazione sconvolgente , vidi nei volti dei vecchi e dei bambini la felicita' piu' pura .
QUESTO E' IL CALCIO !.
Certa gente non puo' capire , lasciamoli ai loro nani da Giardino , lasciamoli vivere nella loro folle illusione.

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Hai detto bene , in quella partita con la Cremonese semino' uno sgomento indicibile , rammento lo stadio della Reggiana che ululava dall'eccitazione sconvolgente , vidi nei volti dei vecchi e dei bambini la felicita' piu' pura .



Cita:
NON INSUDICIARE


:rofl :rotfl :rofl :rotfl :rofl :rotfl

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NON INSUDICIARE


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