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 Oggetto del messaggio: Garrincha
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http://www.youtube.com/watch?v=JtCDIY-CUsw

http://www.youtube.com/watch?v=r_V6y5P050M

http://www.youtube.com/watch?v=ASBIVvT7IPk

http://www.youtube.com/watch?v=Od6KVVCScto


Il giocatore piu’ determinante e spettacolare della nazionale Brasiliana di tutti i tempi e ,insieme a Maradona, di tutti i tempi nella storia della coppa del Mondo.

Questo e un pezzo tratto da wikipedia:
La miglior dote di Garrincha consisteva certamente nel suo particolarissimo dribbling giocata che eseguiva nel compiere due diversi tipi movimenti: tagliare verso l'interno del campo o, tipicamente, allargarsi verso destra, sempre partendo palla al piede dal proprio settore di competenza, posto nei pressi della linea laterale del rettangolo di gioco. Nel secondo caso, le sue azioni risultavano essere piuttosto ripetitive, senza che ciò inficiasse il buon esito della finta; Garrincha, dopo aver ricevuto il pallone sulla fascia, puntava l'avversario diretto per poi arrestarsi, inducendo il marcatore a fermarsi a sua volta, dopodiché si lanciava verso destra, ripiegando successivamente sul lato opposto. L'ala ripeteva la giocata più di una volta, allorquando decideva di superare il difensore ormai disorientato con una definitiva accelerazione ancora sulla destra.Il dribbling era reso particolarmente efficace dall'esplosività dello scatto e dall'imprevedibilità dei movimenti dovuta all'asimmetria degli arti inferiori. Garrincha abusava spesso di questa abilità, giacché soleva dribblare gli avversari e attendere che ritornassero sui propri passi così da superarli una seconda volta, per puro diletto.in una partita valevole per il torneo Rio-San Paolo che il Botafogo giocò contro l'América, l'arbitro arrivò a minacciarlo d'espulsione per via dell'eccessivo numero di dribbling effettuato a scapito del terzino Ivan.In carriera dimostrò di avere propensione al gol pur non essendo una prima punta, realizzando 249 gol in 579 partite per il Botafogo grazie anche al tiro potente e preciso di cui era dotato; era inoltre in grado di battere dei calci da fermo carichi d'effetto denominati "tiri a banana", perché il pallone descriveva una traiettoria curva a guisa di quel frutto. Garrincha si rivelava essere decisivo anche con i continui traversoni che effettuava a beneficio dei compagni .come peraltro attestato dalle realizzazioni di Vavá durante i Mondiali del 1958, rese possibili proprio dai suoi assist. Secondo l'ex compagno di Nazionale Tostão" Garrincha fu geniale perché, oltre ai dribbling sensazionali, aveva ottima tecnica, dava passaggi precisi e fece tutto questo per molti anni nel Botafogo e in due Coppe del Mondo. Garrincha può essere considerato come un talento naturale, la cui abilità derivava da un dono e non già dal costante allenamento ,apparendo in ciò molto diverso da altri grandi giocatori, tra cui ad esempio il coevo e connazionale Didi, che per migliorare le proprie capacità tecniche si intratteneva a lungo nelle sedute d'esercizio.Per contro, i suoi maggiori difetti consistevano nell'individualismo e nella mancanza di disciplina. Zezé Moreira (uno dei suoi allenatori al Botafogo), ritenendo che dribblasse anche quando non necessario, provò a mutare siffatta abitudine; durante un allenamento pose in mezzo al campo una sedia, chiedendo al giocatore di dribblarla come se fosse un avversario e crossare subito dopo. Garrincha girò attorno alla sedia, le fece passare il pallone sotto le gambe e solo dopo questo effettuò il cross. Moreira concluse successivamente che "Garrincha era senza schemi".Garrincha è ritenuto il massimo rappresentante del cosiddetto futebol moleque ovvero di uno stile calcistico incentrato sull'inventiva e sull'improvvisazione, dove gli schemi tattici sono secondari rispetto al talento naturale del calciatore, visto come la quintessenza del calcio brasiliano e la negazione di quello tipicamente europeo .Ciò ha portato i critici ed i tifosi ad interpretare Garrincha e Pelé, i due maggiori calciatori brasiliani dell'epoca, come due opposti, sottolineando da un lato l'irriverenza e l'approccio squisitamente ludico del primo, dall'altro l'efficacia e l'efficienza del secondo uno dionisiaco, l'altro apollineo o ancora, "un artista ed un atleta" secondo il cronista sportivo Armando Nogueira. Tale visione dualistica fu rigettata dal giornalista, drammaturgo ed intellettuale Nélson Rodrigues, per il quale entrambi apparivano, pur nelle rispettive diversità, come una sintesi di "puerilità e virilità, cordialità e cinismo" caratterizzante l'archetipo del brasiliano nero, meticcio, di umile estrazione sociale, due figure nelle quali il popolo poteva identificarsi ed allo stesso tempo trovare un esempio di redenzione. Garrincha disputò cinquanta partite ufficiali con la Selezione Nazionale, perdendo solamente l'ultima: Ungheria-Brasile del 15 luglio 1966 Con lui e Pelé in campo contemporaneamente la squadra non subì mai alcuna sconfitta delle quaranta partite che giocarono assieme, la Nazionale brasiliana ne vinse trentacinque e pareggiò le rimanenti cinque; Pelé segnò quarantacinque gol e Garrincha dieci.Partecipò a due edizioni della Copa America (1957 e 1959)e tre dei Mondiali.
Gli inizi
L'esordio è datato 18 settembre 1955, in occasione del Trofeo O'Higgins In quel periodo la Confederação Brasileira de Desportos (CBD) era incline a far sì che in Nazionale fossero convocati solo i calciatori militanti nei campionati nazionali brasiliani e Julinho, la miglior ala destra dell'epoca, fu acquistato dagli italiani della Fiorentina. Sebbene si fosse deciso di non seguire la prassi, Julinho rifiutò tuttavia le convocazioni, preferendo non sottrarre il posto ad un collega attivo in patria .Dunque l'inserimento di Garrincha nella rosa della Nazionale fu soprattutto dovuto a motivi contingenti. Inizialmente, infatti, egli era guardato con scetticismo, principalmente determinato dalla sua eccessiva ricerca del dribbling.È importante sottolineare che il calcio brasiliano viveva un particolare momento storico; il ricordo della partita decisiva dei Mondiali del 1950 persa in casa contro l'Uruguay, passata alla storia come Maracanazo, era ancora ben impresso nella memoria collettiva. Le responsabilità di quella sconfitta furono ascritte al portiere Moacir Barbosa ed al terzino sinistro Bigode, entrambi giocatori di colore e coinvolti nelle azioni che portarono ai gol avversari; ciò diede adito a considerazioni di matrice razzista e contestualmente sorse la necessità di approcciarsi al calcio in maniera maggiormente rigorosa, scientifica. la squadra avrebbe dovuto, secondo i giornali, migliorare sotto il profilo tattico e nella preparazione. Il nuovo clima mal si conciliava con molte delle caratteristiche salienti di Garrincha, quali l'indisciplina tattica, l'imprevedibilità e l'individualismo. Garrincha giocò alcune partite al Campeonato Sudamericano del 1957, ma fu una riserva nella Copa Roca di quello stesso anno e nella Coppa Oswaldo Cruz del 1958, allorché gli fu preferito Joel.
La preparazione prima di Svezia 1958
Così come Garrincha, anche Pelé non superò i test psicologici del professor Carvalhaes
Durante la fase di preparazione antecedente al Mondiale del 1958 in Svezia, il professor João Carvalhaes, lo psicologo della squadra, decise di sottoporre i giocatori a dei test attitudinali; il metodo adottato prevedeva che questi rappresentassero la figura di un uomo ed i disegni maggiormente dettagliati avrebbero rivelato le personalità più "sofisticate"Garrincha tracciò una figura umana dalla testa sproporzionatamente grande, affermando che si trattasse del compagno di club. Quarentinhainoltre si dimostrò incapace di distinguere una linea orizzontale da una verticale Ottenne così un punteggio inferiore perfino alla soglia minima fissata dalla teoria (38/123)e la relazione stilata ne descriveva la personalità come infantile Secondo lo psicologo schierare Garrincha sarebbe stato un errore, ed anche Pelé — poi rivelatosi decisivo per la Nazionale brasiliana — venne giudicato inadeguato.
Nello stesso periodo la squadra disputò delle gare amichevoli in vista del Mondiale. Nell'ultimo incontro della serie, giocato il 21 maggio del 1958 contro il Corinthians, Garrincha segnò la sua prima rete con la Nazionale, contribuendo con due gol al 5-0 finale.
Partita per l'Europa, la Nazionale brasiliana giocò altre due amichevoli in Italia, una delle quali contro la Fiorentina. Sul punteggio di 3-0, Garrincha dribblò prima il terzino avversario Robotti, poi i difensori Magnini e Cervato ed il portiere Sarti, quindi, anziché concludere in rete, attese che Robotti tornasse per dribblarlo una seconda volta, costringendolo ad aggrapparsi al palo per non cadere a terra dopo averlo disorientato con una finta di corpo ed andando a realizzare finalmente il gol. Nonostante la rete spettacolare, i compagni di squadra — in particolare il capitano Bellini — lo rimproverarono aspramente per il suo atteggiamento irresponsabile, giacché si trattava di una partita di preparazione al Mondiale. Nell'autobiografia Minha bola, minha vida, Nílton Santos racconta che i dirigenti della CBD furono sul punto di escludere Garrincha dalla lista dei convocati per via del comportamento giudicato non sufficientemente serio, ma furono dissuasi dall'intervento di Paulo Amaral — membro dello staff tecnico anche della Nazionale — che spiegò: "Garrincha non si comporta così per disprezzo o per superficialità, è il suo modo d'interpretare il calcio. Con allegria".
I Mondiali del 1958 in Svezia: la rivelazione
Garrincha con i compagni durante il ritiro in Svezia
Giunto in Svezia, Garrincha — e con lui Pelé — fu escluso nelle prime due partite della rassegna, che il Brasile giocò contro l'Austria e l'Inghilterra. Secondo la versione più attendibile, ciò fu dovuto solo ad una scelta dell'allenatore Vicente Feola, che gli preferì l'ala del Flamengo Joel; uno dei membri della commissione tecnica, l'osservatore Ernesto Santos, dopo aver studiato le formazioni avversarie ritenne infatti che fosse più opportuno schierare un giocatore maggiormente disciplinato sul piano tattico. Non mancano tuttavia delle spiegazioni alternative. Secondo alcuni gli esiti dei test psichici avrebbero avuto un ruolo determinante in tal senso.risultando altresì suffragati dai fatti, giacché il comportamento irresponsabile di Garrincha in occasione della gara con la Fiorentina non fu gradito dalla citata commissione.In aggiunta a ciò, è possibile che talune convinzioni della CBD abbiano giocato un importante ruolo. La Confederazione sportiva brasiliana riteneva infatti che i giocatori bianchi potessero esprimersi meglio dei mulatti e dei neri nel clima nordico, sebbene il torneo venisse giocato in estate; dunque, anche i bianchi de Sordi, Orlando e Dida furono preferiti rispettivamente a Djalma Santos, Zózimo e Pelé. Nondimeno, secondo alcuni studi medici il motivo per il quale il Brasile non aveva ancora vinto nessun Mondiale — nonostante avesse dei buoni atleti — era da ricercare nell'animo dei giocatori, i quali risultavano "molto nostalgici". Questo problema affliggeva in particolar modo i calciatori di colore, che quindi apparivano più "emozionalmente instabili"
Dopo aver ottenuto nell'ordine una vittoria ed un pareggio, la squadra si apprestava ad affrontare l'Unione Sovietica, nota per l'applicazione del metodo scientifico che le avrebbe consentito di correre per centottanta minuti.L'allenatore brasiliano pensò allora che l'imprevedibilità di Garrincha potesse costituire la giusta scelta tecnica per scardinare la difesa avversaria .Anche tale fatto è tuttavia ammantato da un velo di leggenda. Vi è infatti chi ritiene che l'ala del Botafogo fosse stata inserita perché imposta dalle personalità più influenti dello spogliatoio: Nílton Santos, Didi e Bellini Sebbene ciò sia stato smentito dai diretti interessati questa seconda versione è tutt'oggi spesso citata dai media. Ad ogni modo, Garrincha non deluse le attese; neutralizzò la marcatura del terzino Kuznetsov e riuscì in soli tre minuti a cogliere una traversa, costringere il portiere avversario Lev Yashin ad effettuare un'impegnativa parata ed infine realizzare un assist finalizzato da Vavá Tale prestazione fu definita dall'autorevole giornalista francese Gabriel Hanot come "I tre minuti più sublimi della storia del calcio"
Nel turno successivo il Brasile eliminò il Galles. Mel Hopkins, terzino sinistro dei britannici e marcatore di Garrincha durante quella partita, ha detto di lui:

« Credo che fosse più pericoloso di Pelé a quel tempo. Era un fenomeno, capace di pura magia. Era difficile capire in quale direzione stesse andando per via delle sue gambe e perché era a suo agio col piede sinistro come con il destro, quindi era in grado di tagliare verso l'interno o andare verso il fondo e, inoltre, possedeva un tiro tremendo»

La squadra superò anche la Francia dei campioni Fontaine e Kopa, in una semifinale durante la quale a Garrincha venne annullato un gol per un fuorigioco fortemente contestato dai brasiliani Dopo un avvio difficile sia sul piano individuale che collettivo l'esterno seppe dare comunque un contributo importante, continuando a proporsi sulla fascia destra anche nei momenti successivi al temporaneo pareggio dei francesi, allorché la squadra risultava essersi smarrita

Nella finale contro la Svezia, organizzatrice del torneo, Garrincha fornì ancora a Vavá due assist che gli consentirono di realizzare la rete del pareggio e quella del vantaggio, risultando decisivo ai fini della vittoria. I gol furono generati da due giocate simili, in quanto in entrambe le occasioni l'ala brasiliana superò tre difensori e, conquistato il fondocampo, effettuò due cross per il centravanti Nils Liedholm, suo avversario durante quella partita, e José Altafini, compagno di squadra, sono stati concordi nell'affermare che fu Garrincha il giocatore che fece la differenza.
A coronamento di tali prestazioni, Garrincha fu inserito nell'elenco degli undici giocatori ideali del Mondiale, in qualità di migliore nel suo ruolo.
La vittoria finale — ottenuta grazie al talento individuale di Pelé e Garrincha più che per l'invocato "gioco di squadra" — portò i media brasiliani a cambiare parere, tanto che il ruolo della difesa — imbattuta fino alle semifinali — non fu particolarmente celebrato. Da quel momento, il Brasile smise di guardare al calcio europeo per accettare la propria essenza, che Nélson Rodrigues fonda sulla "fantasia", l'"improvvisazione" e l'"inventiva", nonché sull'incrocio di etnie.
Il periodo tra il 1958 e il 1962
Il periodo che intercorre tra i due mondiali vide Garrincha aumentare di peso, anche per via dell'assunzione di cachaça. Nell'amichevole del 13 maggio 1959 contro l'Inghilterra, Feola preferì perciò schierare Julinho il quale non era selezionato da cinque anni Tuttavia il commissario tecnico decise di convocarlo per la Copa América che si disputava quell'anno, manifestazione in cui Garrincha scese in campo quattro volte senza segnare nessun gol Nel 1961 giocò e vinse col Brasile sia il Trofeo O'Higgins che la Coppa Oswaldo Cruz[184].
Garrincha rischiò pure di non giocare il successivo Mondiale. Il 18 marzo del 1962 risultava irreperibile, mentre i suoi compagni di squadra erano già stati fatti alloggiare in albergo in vista della preparazione. Si trovava a Bicas, dove si era recato per giocare una partita con degli amici Il direttore del Botafogo lo ritrovò in un bar e lo pregò di tornare quella stessa notte Il giocatore aveva trascorso la giornata ospite di una famiglia del posto, bevendo cachaça
I Mondiali del 1962 in Cile: l'apice
Il 1962 fu il suo annus mirabilis. Il Mondiale cileno è ricordato come il Mondiale di Garrincha[188][189], che al termine conquistò il titolo di capocannoniere[190][189] e miglior giocatore della competizione. L'attaccante si presentò alla rassegna iridata con un bagaglio tecnico arricchito; infatti, oltre alla consueta finta, disponeva ora di un potente tiro ad effetto Figurò sia nella sua consueta posizione di ala destra che da centrocampista di fascia sinistra, sciorinando altresì un variegato repertorio di giocate Inoltre l'infortunio occorso a Pelé alla seconda gara, contro la Cecoslovacchia, ne sancì la leadership assoluta e gli permise di far da traino alla squadra
Nel girone eliminatorio la compagine sudamericana vinse la prima partita col Messico e pareggiò la seguente nel suddetto incontro con la Cecoslovacchia, presentandosi alla gara decisiva contro la Spagna con la necessità, ai fini della qualificazione, di ottenere almeno un pareggio. Il confronto si dimostrò complicato, ma le sue sorti vennero cambiate allorquando, con il punteggio fisso sull'1-1, il regista di centrocampo Didi si convinse ad applicare la tattica sperimentata con successo col Botafogo nei momenti di difficoltà, consistente nel ricercare insistentemente il compagno di squadra Garrincha con ripetuti lanci La partita venne risolta a quattro minuti dal termine da una giocata di Garrincha, il quale superò tre avversari e crossò il pallone per Amarildo, determinando il 2-1 finale
Ai quarti il Brasile eliminò l'Inghilterra, con Garrincha presente in ciascuna delle azioni che portarono al gol. Questi mise a segno la prima rete grazie ad un per lui inusuale colpo di testa, per poi scagliare un potente calcio di punizione che il portiere avversario non poté trattenere, facendo sì che Vavá, approfittando della ribattuta, andasse a segno; in ultimo realizzò direttamente da calcio piazzato la terza marcatura per i brasiliani (3-1). In aggiunta a ciò, tenne severamente impegnata l'intera difesa avversaria, costretta a porre attenzione ai suoi dribbling
La squadra raggiunse così la semifinale che vedeva come avversari i padroni di casa del Cile. Qui l'ala realizzò nuovamente due gol, grazie ad uno dei suoi rari tiri di mancino e ad un'altra deviazione di testa, effettuando poi un preciso cross all'indirizzo di Vavá, che concluse positivamente l'azione In seguito Garrincha, adirato per i ripetuti colpi ricevuti dagli avversari[188][189], diede un calcio al difensore Rojas e, conseguentemente, fu espulso dall'arbitro peruviano Arturo Yamasaki, ottenendo così allo stesso tempo un'automatica squalifica per la finale; nell'uscire a testa bassa fu altresì colpito da una pietra Il Governo brasiliano, per mezzo del Primo Ministro Tancredo Neves esercitò delle pressioni congiuntamente al Governo peruviano affinché la squalifica fosse revocata; il guardialinee uruguagio Esteban Marino, unico testimone dell'episodio, fu convinto dal presidente della CBD João Havelange a lasciare il Paese prima del giudizio e così, senza la possibilità di accertare i fatti Garrincha fu assolto con cinque voti favorevoli e due contrari
La selezione brasiliana poté dunque schierare il proprio fuoriclasse durante la finale contro la Cecoslovacchia, squadra precedentemente incontrata che allestì per l'occasione una tripla marcatura a uomo sull'avversario maggiormente temuto Nonostante fosse febbricitante Garrincha prese comunque parte alla partita che consegnò al Brasile il secondo titolo di Campione del Mondo consecutivo, grazie al trionfo per 3-1. Si considera che solo Maradona seppe fornire, nel 1986, delle prestazioni individuali altrettanto determinanti durante un Campionato mondiale di calcio[195][12][9].
I Mondiali del 1966 in Inghilterra
Il Mondiale inglese del 1966 sancì definitivamente la nuova realtà. Segnata dal lungo infortunio al ginocchio, l'ala non fu più in grado di produrre le consuete accelerazioni lungo la fascia destra Nel libro Lembranças, Opiniões, Reflexões sobre Futebol, Tostão riferisce di un Garrincha molto diverso, meno disincantato e più preoccupato, desideroso di dimostrare di essere ancora capace di esprimersi ai livelli precedenti Il giocatore si presentò all'evento lento e appesantito, apparendo scarsamente concentrato sul gioco In ragione delle condizioni fisiche non ottimali, la convocazione di Garrincha è stata configurata da alcuni come frutto di un'imposizione da parte del presidente della CBD João Havelange il quale era convinto che con Pelé e Garrincha in campo la squadra sarebbe stata invincibile
Garrincha giocò i primi due incontri del girone, segnando contro la Bulgaria nell'unica partita vinta dalla sua squadra con un calcio di punizione eseguito con l'esterno La compagine brasiliana fu eliminata al primo turno, dopo aver perso i successivi incontri con l'Ungheria e il Portogallo; quest'ultima partita segnò anche un ideale passaggio di consegne, giacché Garrincha non fu schierato a vantaggio di Jairzinho titolare della fascia destra ai successivi Campionati del Mondo.

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ecco, ce l’ha Maradona. Lo marcano in due . Schiacca la palla Maradona. Parte sulla destra il genio del calcio Mondiale . Puo’ passarla a .Burruchaga .sempre Maradona.. genio, genio, genio c’e, c’e’, c’e’ . Gooooooool .. voglio piangere Dio Santo, viva il calcio…Golaaaaaazo….Diegooool…Maradona…C’e’ da piangere, scusatemiMaradona in una corsa memorabile , nella miglior giocata di tutti i tempi ….aquilone cosmico……da che pianeta sei venuto…..per lasciare lungo il cammino cosi’ tanti inglesi?....


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MessaggioInviato: gio 8 mar 2012, 0:00 
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Alcune foto su Manè scattate in Brasile:

Statua davanti allo stadio del Botafogo:
Immagine

Maglietta conservata al Maracanà:
Immagine

I piedi nella "Walk of fame":
Immagine

Busto all'interno del Maracanà (ovviamente ho cancellato la foto buona e tenuto quella venuta male... :mad ):
Immagine

_________________
Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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 Oggetto del messaggio: Re: Garrincha
MessaggioInviato: mar 4 ago 2020, 10:23 
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Come afferma l'immenso Jairzinho in questa intervista: «Per me Garrincha è il più grande giocatore di tutti i tempi, nonché mio idolo di allora e di oggi. Un fenomeno, due volte campione del mondo». :grazie


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 Oggetto del messaggio: Re: Garrincha
MessaggioInviato: ven 7 ago 2020, 11:45 
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Reg. il: gio 8 feb 2018,
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Impressionante, determinante, imprendibile. Non si limitava a saltare gli avversari: li intimoriva, li confondeva, creava panico e insicurezza nelle difese avversarie; si prendeva gioco dei difensori, ma a differenza di altri funamboli, alla fine il pallone arrivava sui piedi di Pelè o Vavà davanti alla porta.
Per quel poco che ho potuto vedere, con Ronaldo, il calciatore brasiliano più determinante di sempre.


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 Oggetto del messaggio: Re: Garrincha
MessaggioInviato: ven 14 ago 2020, 11:42 
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Reg. il: sab 9 feb 2019,
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Un bel video che raccoglie le testimonianze di alcuni campioni contemporanei di Garrincha:

Gérson (campione del mondo con il Brasile nel 1970): «Il più grande calciatore che ho visto nella mia vita fu Garrincha: era sconcertante».

Amarildo (campione del mondo con il Brasile nel 1962):«Io supporto Garrincha. Lo colloco nel punto più alto mai raggiunto da qualsiasi giocatore nel mondo. Per me non esisterà mai più un giocatore come Garrincha».

Eusébio (fuoriclasse del Benfica e del Portogallo, Pallone d'Oro nel 1965): «Pelé era un genio. Ma il migliore di tutti per me resta Garrincha».


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 Oggetto del messaggio: Re: Garrincha
MessaggioInviato: lun 5 apr 2021, 10:43 
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Ho la Gazzetta dello Sport di lunedì 18 giugno 1962, il giorno dopo il successo mondiale del Brasile. A pagina 1 l'intervistatore chiede a Garrincha: «Novità riguardanti la Juventus?». Garrincha risponde: «Novità? Ci vedremo in Italia... Non le dico altro. Le basta questo?».
Poi andò diversamente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Garrincha
MessaggioInviato: lun 5 apr 2021, 14:20 
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O Futeboleiro ha scritto:
Ho la Gazzetta dello Sport di lunedì 18 giugno 1962, il giorno dopo il successo mondiale del Brasile. A pagina 1 l'intervistatore chiede a Garrincha: «Novità riguardanti la Juventus?». Garrincha risponde: «Novità? Ci vedremo in Italia... Non le dico altro. Le basta questo?».
Poi andò diversamente.

Non sapevo di questa offerta per Garrincha, ma durante quei mondiali Boniperti , grazie ad Amaral, offrì 100 milioni a Pelé
Ps, anche se dopo essersi ritirato Garrincha l'ho visto giocare qui in Italia con una squadra di Torvajanica


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