Integro la bellissima carrellata sulla storia della tattica scritta dal nostro Marco Bode con alcune precisazioni sul Verrou, tratte e rielaborate dal Notiziario del Settore Tecnico FIGC.
Nel 1932 Karl Rappan, giovane allenatore giocatore del Servette Ginevra, disponendo di un organico modesto, decise di schierare la sua formazione con una particolare forma di Metodo, il modulo allora imperante nel bacino danubiano. Nel Metodo (in numeri una sorta di 2-3-2-3) gli spazi sul campo erano occupati razionalmente da tutti gli undici giocatori, ciascuno dei quali ricopreiva una determinata zolla di terreno. I due terzini presidiavano marcavano a zona presidiando l'area mentre i mediani laterali avevano il duplice compito di controllare le ali avversarie e di sostenere l'azione offensiva, che era appannaggio del centromediano (che era il deus ex machina del modulo) e dei due interni, schierati leggermente arretrati rispetto al tridente d'attacco.
Rappan capì che in una squadra modesta e perforabile in difesa i mediani laterali devono avere compiti esclusivamente difensivi e che i due terzini non potevano stare in orizzontale: il primo obbiettivo del giovane tecnico viennese fu quello di abbassare l'intero baricentro della sua squadra che andò a schiacciarsi davanti alla porta: in questo modo Rappan riuscì a creare tante piccole gabbie invisibili che avevano il compito di mantenere la superiorità numerica in fase difensiva. Già da questo assunto si può capire che il Verrou era diverso dal Mezzo-Sistema classico che invece caratterizzerà il calcio italiano e tedesco, che era un modulo fondato su marcature a uomo o miste uomo-zona. Il Verrou di Rappan era un modulo prettamente zonista, similare per certi versi a quelli adottati dalla Grecia nel 2004 o dall'Inter di Mourinho dal Chelsea di Di Matteo pochi anni fa. Rappan usò con particolare profitto questa particolare forma di Metodo ai mondiali del 1938 allorché la sua Svizzera riuscì ad eliminare la superfavorita Germania, che forte dell'Anschluss poteva vantare parecchi giocatori del Wunderteam austriaco.
Come detto, attraverso questo particolare sistema difensivo a "gabbie invisibili", le squadre schierate con questa particolare forma di Metodo riuscivano a cancellare la superiorità numerica a centrocampo portata dalle squadre sistemiste: attraverso il Verrou si formavano quattro grandi gabbie: - La 1a, formata dai due terzini disposti verticalmente e dal mediano destro, ingabbiavano il centravanti avversario e l'ala sinistra avversaria in una situazione di 3 vs. 2 - La 2a, formata dai due terzini disposti verticalmente e dal mediano sinistro, ingabbiavano il centravanti e l'ala destra avversaria in una situazione di 3 vs. 2 - la 3a, formata dal mediano destro, dal centromediano e dalla mezzala destra, ingabbiavano l'ala sinistra avversaria e la mezzala sinistra in una situazione di 3 vs. 2 - la 4a, formata dal mediano sinistro, dal centromediano e dalla mezzala sinistra, ingabbiavano l'ala destra avversaria e la mezzala destra in una situazione di 3 vs. 2
--------------1
--------------2
4-11---------3-9-----------6-7
---------------5 -------10---------------8 -----8-------------------10
Al fischio dell'arbitro così l'intera squadra si abbassava nella propria metà campo: gli unici giocatori sgravati da compiti difensivi erano il centravanti e le due ali, che avevano il compito di trasformare l'azione da difensiva a offensiva, il resto della squadra era completamente abbassato ai limiti della propria area. I due mediani restavano bloccati in difesa, a fianco dei due terzini, a controllare le ali, il centromediano doveva svicolarsi dal controllo diretto delle due mezzeali e doveva giocare in area da difensore aggiunto. I terzini, a seconda della provenienza dell'attacco, non dovevano disporsi in diagonale secondo il verbo della zona ma avevano compiti differenziati. Se la palla era a destra ad esempio il terzino sinistro (3) doveva controllare il centravanti mentre il numero 2 staccava alle sue spalle per garantire copertura. Viceversa, se il pericolo era a sinistra il numero 2 marcava e il numero 3 staccava da libero. Se la palla era a destra si generava una situazione del genere:
---------------1 ----------2 4-11----------3-9 -------------------------6--7(palla) ---------8--------------10
Se l'ala destra avversaria (7) superava il diretto controllore (il 6), la mezzala sinistra (10) doveva scalare al posto del giocatore saltato mentre il libero (2) doveva chiudere immediatamente l'offensiva portata dal numero 7 avversario, il terzino in marcatura scalava al suo posto che veniva preso dal centromediano, eccetera...
----------------1 ---------------3 -----4-11--------------2-7 (palla) ---------------5-9------------10 -------8
Rappan (che guidò la Svizzera a tre mondiali, nel 1938, nel 1954 e nel 1962) fu un vero e proprio genio della tattica: nel 1947, contro quell'Inghilterra che maramaldeggerà a Torino, sìinventò una sorta di 4-4-2 a rombo con Amadò falso centravanti e le due ali pronte a tagliare al centro a fare sfracelli. Grazie a questa tattica la modesta compagine elvetica sconfisse 1-0 gli inglesi.
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