Per non parlare di bamba deak, il più forte centro-attacco ungherese dell'epoca, la cui esclusione però ha, diciamo, "favorito" l'inserimento di hidegkuti.

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Il mio sito Definitivo sui giocatori passati.
http://www.classicfootballdb.com

Aggiornato costantemente, avrete la possibilità di consultare le skill di giocatori famosi, possibilità di ricerche avanzate di ogni genere, confronti, etc.

Ripeto, sono d'accordo sul fatto che senza l'Ungheria non si sarebbe mai parlato di Arancia Meccanica ma forse non mi sono ben spiegato su cosa volevo intendere. Secondo me l'Olanda è stata più decisiva nel rivoluzionare l'Europa perché solo dopo l'avvento di Rinus Michel sulla panchina Oranje si parlava in tutta Europa di calcio totale. Dopo il '54 quante squadre giocavano con il calcio totale dell'Ungheria? Pochissime, quasi nessuna. Invece dopo il '74 l'Europa intera introdusse l'eclettismo e lo scambio di posizioni nel proprio gioco; ripeto ogni posto d'Europa fu condizionato da quella squadra meravigliosa. Spero di aver esplicitato a dovere il mio pensiero

Quoto comunque Doni su Nyers; uno dei più grandi giocatori a non aver mai gocato i Mondiali.

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LASCIATO SENZA PAROLE DA QUESTO MERCATO E DA QUESTA SCELTA SOCIETARIA!

Cos'è tutto questo astio contro il calcio africano...càzzo ti hanno fatto di male, qualche cioccolatino si è concesso un bunga bunga con la tizia che tanto ti piaceva? ACM

Pires ti assicuro che dopo i tanti fallimenti di copiare il calcio olandese da parte anche di club italiani sulla fine degli anni 70 o dopo le mancate qualificazioni dell'Olanda ai Mondiale del 1982 e del 1986 piu' nessuno parlava di calcio totale , era dato come fallito.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Ecco, volevo dire semplicemente questo. Che in tantissimi provarono ad imitare quel calcio, che quindi rivoluzionò l'intero movimento calcistico di quegli anni e dei successivi. Poi gli esiti li hai esposti tu, ma quelli sono un altro paio di maniche

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LASCIATO SENZA PAROLE DA QUESTO MERCATO E DA QUESTA SCELTA SOCIETARIA!

Cos'è tutto questo astio contro il calcio africano...càzzo ti hanno fatto di male, qualche cioccolatino si è concesso un bunga bunga con la tizia che tanto ti piaceva? ACM

ma la rivoluzione si sgonfio' , perche' nessuno seppe ripeterli e chi lo fece ebbe risultati disastrosi , negli anni 80 nessuno piu' praticava e credeva nel calcio totale.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Dimentichi la Dynamo Kiev/URSS di Lobanovskiy

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Sì, Pires, ho capito cosa vuoi dire, è vero. La Grande Ungheria che già giocava con il calcio totale non venne copiata da nessuno, sul momento. Mentre dell'Olanda Anni 70 ci furono poi diversi cloni, che fallirono perché non avevano la medesima qualità degli orange (come ha ricordato benissimo anche Epico; in Italia si pensi ad esempio al Napoli di Vinicio e al Milan di Marchioro). Ma con il senno di poi - ed è quello che cercavo di spiegarti prima - dalla rivoluzione ungherese Anni '50 sono scaturiti tutta una serie di concetti (l'idea di squadra, un calcio non più diviso per blocchi, l'importanza della fase di non possesso palla e del modo di difendersi ecc.) che sono stati la base dei successivi sviluppi del calcio arrivato fino ai giorni nostri. La rivoluzione ungherese non ha influenzato gli altri in modo chiaro, diretto, visibile - come hanno fatto gli olandesi - attraverso la copiatura di un modulo o di un unico tipo di calcio, ma ha gettato tanti piccoli semi che sono stati fondamentali per sviluppare uno sport intero. Ed è quindi da ritenersi una rivoluzione molto più importante.

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2

Interessante Marco. Una domanda di mero carattere "cronologico": quale fu la prima squadra - perché credo ce ne sia stata una ancora prima della grnde ungheria, sebbene con meno risultati - a mostrare un calcio innovativo basato sui movimenti senza palla dei giocatori o dello scambio di posizioni ? L'unica che mi sovviene è il River degli anni '40, ma immagino ce ne sia stata qualcun'altro. Forse l'Uruguay degli anni 20/30 ?

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Aggiornato costantemente, avrete la possibilità di consultare le skill di giocatori famosi, possibilità di ricerche avanzate di ogni genere, confronti, etc.

Seppur utilizzando il metodo, precursore di certi concetti come l'utilizzo del portiere nella costruzione del gioco, e la manovra portata avanti da tutti i giocatori, terzini e mediani compresi, il movimento continuo dei giocatori, senza dare riferimenti fissi agli avversari ed il cambio di gioco improvviso, è colui che ha detto questo: "Non bisogna mai passare sui piedi del compagno, ma avanti a lui, nello spazio libero, per non arrestarlo nella sua avanzata".

Sto parlando di Hugo Meisl, e quindi del Wunderteam, l'Austria della prima metà degli anni '30.

Esatto, Mad mi hai tolto le parole di bocca: l'Austria Wunderteam è la prima che utilizzò alcuni componenti nel gioco tipiche del calcio totale o comunque di un calcio in perenne movimento.
Mad, vieni a dare un'occhiata al topic sui 5 più grandi prima del '50 secondo Glanvile e poi dacci una tua opinione.

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2