Baggio ha detto che Maifredi fu il tecnico ad averlo utilizzato meglio .

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

E questo è tutto detto
Sono d'accordo con Le Prof e Reign In Blood. Baggio è stato uno splendido artista, un sommo giocatore sul piano individuale, ma non un uomo squadra, tatticamente tutt'altro che inappuntabile, la ciliegina di una squadra, mai la torta. Grandi in competizioni brevi, dove il talento fa spesso aggio su altri doti tattiche, mentali; molto meno determinante in competizioni lunghe e nelle grandi squadre di club.

Era il classico giocatore capace di risolvere una partita con un colpo di genio individuale, ma anche di prendersi lunghe pause, non disposto al sacrificio collettivo (in questo diversissimo da altri geni molto più uomini squadra di lui, ad esempio Maradona) e per questo inviso agli allenatori vincenti, da Capello a Lippi, da Sacchi a Trapattoni fino ad Ancelotti (i 5 più grandi allenatori italiani degli ultimi 30 anni...), che erano costretti a costruire la squadra su di lui. Baggio usava le qualità immense che aveva per sè e costringeva così l'allenatore a costruirgli la squadra intorno. Il fuoriclasse assoluto è invece colui che mette sè stesso a disposizione della squadra, mai viceversa.

Maradona dava una pacca a tutti i compagni prima di entrare in campo; era il primo ad allenarsi e l'ultimo ad andare via dagli allenamenti; ripiegava in fase difensiva se necessario. Zidane muoveva le sue squadre come una marea, da un'area all'altra. Platini impostava, dipingeva e risolveva in prima persona. Il fuoriclasse vero e vincente è colui che fa lievitare il rendimento dei compagni, che mette gli interessi della squadra prima di quelli singoli. Baggio questo non l'ha mai fatto.

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2

E su queste considerazioni del sempre ottimo Bode chiuderei baracca. Il resto è fuffa.
Credo ci sia una falange di questo forum che veda la tecnica individuale come il pregio più alto che possa avere un calciatore: secondo me non è assolutamente così... il calcio è uno sport di squadra e ci sta che un uomo dotato di eccellente tecnica non riesca necessariamente a consacrarsi campione. Baggio mi ha fatto deliziare gli occhi col suo repertorio, ma quando ero coinvolto a livello di tifo mi ha più che altro irritato: al Milan (e non parliamo delle ginocchia, perché i suoi anni successivi fra Bologna e Brescia vengono sempre iper-esaltati) come in Nazionale (anche a USA '94, se gli accidenti che gli ho mandato non superano le volte che mi ha fatto esultare poco ci manca).
Per quanto riguarda la finale, all'epoca, circolava voce che Sacchi gli avesse chiesto prima della partita se si sentisse in grado di giocare e che il Divin Codino/Coniglio Bagnato rispose di sì. Ma non so quanto ciò risponda a verità ed in ogni caso il CT avrebbe dovuto avere il polso della situazione e decidere di conseguenza. Da qui a dire che per antipatia l'abbia tenuto in campo 120' e perso di proposito un Mondiale mi pare fantascienza

Ho tirato fuori tutto il negativo, ma non è che penso fosse una pippa, eh! Semplicemente lo trovo troppo mitizzato rispetto ai suoi meriti effettivi.

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Vantarsi in pubblico dei premi appena vinti, sostituire le pianole con i synthie, levare tutti i cori finti... madonna, eh, quanti danni ha fatto l'indie.

Ancelotti nel suo libro ha fatto il mea culpa dicendo che quando rifiuto' Baggio al Parma era ancora un dogmatico assoluto del 4-4-2 e un allenatore non duttile e che considerava il talento inutile....dice che se gli fosse capitato successivamente quando era un allenatore diverso lo avrebbe preso senza pensarci.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Scusa, Epico: avevo interpretato male il tuo post, rileggendo ho capito cosa volessi dire. Non si metta a verbale quanto quotato.

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Vantarsi in pubblico dei premi appena vinti, sostituire le pianole con i synthie, levare tutti i cori finti... madonna, eh, quanti danni ha fatto l'indie.

Baggio provo' la mattina della finale nel corridoio dell'albergo , ovvio che dicesse che se la sentiva , giocare una finale Mondiale capita una volta nella vita , era l'allenatore poi a dover vedere se effettivamente era in grado o no una volta in campo.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

il mio pensiero su Baggio è noto ed è quello di Marco Bode

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keep 'em laughing as you go, but remember that the last laugh is on you

Lo stesso Guardiola disse che Baggio era Dio.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Oggi il Divin Codino compie 45 anni , la gazzetta gli dedica questa sontuosa fotogallery descrittiva.

http://www.gazzetta.it/gallery/Calcio/0 ... 01.shtml#0

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Come sai la vediamo un po' diversamente a riguardo, faccio solo notare che come è già stato detto più volte il Baggio vero va valutato tra il 1988 e il 1994 (dopo sì, fu in grado di fare la differenza solo in provincia, ma 6 anni ad alti livelli è una media tenuta da molti grandi campioni offensivi, sono pochi quelli che durano più a lungo) e in quel periodo i da te citati Trapattoni e Sacchi ne fecero il leader della loro squadra, che trascinò alla vittoria della Coppa Uefa in un caso e alla finale dei mondiali nell'altro. Non capisco a cosa sia dovuto il mito che questi due lo snobbassero

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Signori e signore Che giocatore Cristiano Ronaldo !!...che Giocatore Cristiano Ronaldo !!..io credo che non ci trovavamo davanti un giocatore simile dai tempi di Evaristo Beccalossi.