Non credo si veda molto, ma è uno dei video migliori che ci sono su Scarone a disposizione della collettività in rete:

http://www.youtube.com/watch?v=hOnyCmuQlj8

_________________
«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2

Il materiale su cui mi baso per giudicare è scarsissimo, quindi - accettando il tuo parere - credo che, oltre all'importantissimo fattore-campo, vera forza dell'Uruguay fu quella di essere squadra più rodata dell'Argentina: in simili frangenti, ovvero il primo Mondiale di calcio offertoci dalla storia, l'esperienza fece la sua parte.

La Celeste, forte degli ori olimpici conquistati nel '24 e '28, ovvero la cosa più simile ad una Coppa del Mondo, s'era imposta proprio sull'Argentina nel giugno del '28: finale secca, decisa proprio da Scarone. Un anno più tardi, in Coppa America, aveva sì trionfato l'Argentina di uno sgargiante Manuel Ferreira, ma si trattava pur sempre di un girone disputato a Buenos Aires, in cui le due compagini si erano affrontate a giochi ormai fatti nell'ultimo incontro del torneo.

Mmm, no, non direi Marco. Orsi intanto già dal '29 faceva parte della nazionale italiana, quindi quale che fosse il contesto, non avrebbe partecipato ai mondiali del 1930 con la maglia dell'Argentina.

Analizzandole un pochino nel dettaglio, secondo me l'Argentina aveva un attacco complessivamente migliore, tutti e cinque i suoi rappresentanti erano grossi giocatori, chi più chi meno, anche se nessuno ai livelli di Scarone (lo stesso Stabile era un giocatore molto buono, ma non un fenomeno). Nell'Uruguay spiccava un Mago in parabola discendente, come facevi notare tu, e c'erano due buoni giocatori come Cea e Iriarte, ma Dorado e Castro, in confronto agli argentini Varallo, Evaristo, Peucelle e soprattutto Manuel Ferreira, non erano nulla di eccezionale.

Detto ciò, in difesa e in porta non c'era paragone, nemmeno minimo. Parecchio superiori i giocatori della Celeste.

A centrocampo più o meno siamo lì, Andrade e Monti su tutti, e poi buoni giocatori sia dall'una che dall'altra parte.

Detto questo, si può forse dire che l'Argentina stava "rimontando", e forse il livello era lì, ma non la ritengo più forte, gente come Nasazzi, Cea e Andrade aveva sì, probabilmente, già dato il meglio, ma aveva comunque 29 anni, non 36. Quindi direi che, Monti a parte, la differenza con Scarone, Nasazzi e Andrade si faceva sentire ancora abbastanza.

Credo che sia stata più dovuta al fattore campo la vittoria dell'Argentina nel '29 che quella dell'Uruguay nel '30.

C'è da dire una cosa comunque riguardo l'Argentina: col fatto che non ha vinto nulla spesso ci si dimentica che ha avuto ottimi giocatori già ben prima di Maradona e Kempes (quest'ultimo lo cito giusto per simboleggiare il Mondiale '78), ma, ad esempio, negli anni '30 e '40 avrebbe potuto dire la sua con merito, e negli anni '20 aveva già delle sue stelle.

Assolutamente d'accordo. Il periodo aureo del calcio argentino - quello con la quantità maggiore di talenti - furono proprio gli Anni 40. Se non ci fosse stata la guerra di mezzo, l'Argentina sarebbe partita da favorita nelle edizioni 42 e ancor più 46 dei Mondiali. Ogni Nazione ha avuto un periodo d'oro, in quanto a produzione di talenti. Alcuni Paesi sono stati superiori nella prima metà del '900 (vedi appunto l'Argentina, ma anche Inghilterra, Uruguay e Italia - ma solo a centrocampo e in attacco); altre nella seconda (Germania, Olanda, Brasile).

_________________
«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2

Si parla benissimo anche dello Sporting Lisbona degli anni '40...
Per non parlare poi delle squadre inglesi.
Merita una citazione anche la Dinamo Mosca che fece una tournée trionfale in Inghilterra, stupendo tutti e battendo le migliori squadre locali. In Unione Sovietica ci fecero pure un film, la propaganda di Stalin li rese degli eroi nazionali.

_________________

Nel '42 secondo me i favoriti saremmo stati noi

Italia '42:

________________________Griffanti/Masetti
_____________________Foni____________Rava
__________Depetrini/Grezar___Andreolo____Campatelli
_____________________Loik___________V.Mazzola
_________Biavati___Piola/Gabetto/Amadei/Boffi___P.Ferraris


Argentina '42:

_____________________________Gualco
___________________Salomón__________Valussi
_____________Esperón________Perucca_______Ramos
___________________Moreno__________Garcia
_____________Heredia______Masantonio_____Pedernera


A occhio e croce eh

Nel '46 invece sarebbero botte da orbi, metto a pari merito Italia e Argentina, con Brasile, Uruguay e Inghilterra subito dietro a voler dire la loro.

Italia '46:

_________________________L.Sentimenti
__________________Rava_______________Maroso
______________Depetrini______Parola_______Grezar
__________________Castigliano______V.Mazzola
_____________Biavati______Piola/Gabetto______P.Ferraris


Argentina '46:

_________________________A. Carrizo
_________________Yacono____________Salomon
______________Fonda______Strembel_______Pescia
__________________Moreno_________Labruna
________De La Mata_____Mendez/Pedernera_______Loustau


Sempre a occhio e croce eh. Comunque, come dicevo proprio ieri a Deus, che mondiali che sarebbero stati...

Sì, ma Loik e Mazzola nel 42 sarebbero stati ancora un po' acerbi sul suolo internazionale, come pure gli altri protagonisti della leggendaria formazione granata; mentre Labruna, Moreno e Pedernera iniziarono a mettere in fila successi già dai primissimi Anni 40. E poi, dopo due edizioni in Europa, è probabile che la Fifa avrebbe optato per un Paese sudamericano come Nazione ospitante... E sappiamo quanto è sempre stato difficile (ancora di più a quei tempi) per una squadra europea prevalere in un continente diverso.

Nel dopoguerra, poi, non bisogna dimenticare che - mentre l'Argentina sarebbe stata ed in effetti era una nazionale collaudata sia a livello di organico (avendo avuto modo di provare i giocatori in Coppa America, torneo che continuò a disputarsi malgrado la guerra) sia a livello tattico (con l'utilizzo del classico Metodo), l'Italia sarebbe andata incontro a problemi maggiori da entrambi i punti di vista (come poi infatti avvenne dal '46 in poi alla ripresa delle gare ufficiali su scala internazionale): il Grande Torino giocava con il Sistema, le altre formazioni del nostro campionato erano metodiste. E il nostro ct, Vittorio Pozzo, non riuscì mai a comprendere il Sistema. Come ho scritto due righe sopra, queste contraddizioni sono emerse in molte delle amichevoli che l'Italia giocò nel primissimo dopo-guerra. Il risultato furono figure barbine (su tutte lo 0-4 subito dagli inglesi), nonostante una formazione individualmente superiore; il rendimento sottotono delle stelle granata (su tutte, proprio capitan Valentino); e il repentino siluramento di Pozzo nel '48.

Poi è chiaro che stiamo ragionando su cose immaginarie

_________________
«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2

Giusta analisi, mi rifacevo prettamente ai nomi, ma è corretto valutare anche i contesti. Poi chissà, magari un'eventuale magra figura nel '42 avrebbe portato a cambiar allenatore degli azzurri per il '46. Tutto può essere

Resta il fatto che sicuramente avremmo assistito ad un bello spettacolo

Mad, toglimi una curiosità: da cosa deriva questa tua straordinaria conoscenza del calcio che fu?

Grazie Chris, quel che mi permetto di citare viene semplicemente da tanta curiosità, passione e... osservazione