Mostruoso

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Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta

Che reattivita' , che sontuosita' , che prepotenza organica e che regale acume.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

La mia scheda su di lui.


Elias Figueroa

25/10/1946 Cile.

eta'29 / 185 cm / 82 kg.

nazione : Cile.

Centrale difensivo.

N.50.


Definito il Dio della grinta , possiede il piglio agonistico
di un supremo guerriero , inizio' la carriera in Cile per poi trasferirsi
in Uruguay al Penarol dove nel 1967-1968-1969 viene votato miglior
giocatore dell'Uruguay.
Tasferitosi in Brasile nell'Internacional di POrto Alegre , diventa
L'idolo dei tifosi brasiliani , mai teneri nei confronti dei difensori.
Vince il pallone d'oro come miglior giocatore del Sudamerica per 3 anni consecutivi ,
1974 , 1975 , 1976 , sempre nel 1976 e' eletto dalla Fifa miglior giocatore del mondo.
Leader , bandiera e capitano della nazionale Cilena partecipa a 3 mondiali distanti
ben 16 anni : 1966 , 1974 , 1982.
E' eletto nettamente migliore calciatore cileno di tutti i tempi e considerato nel
suo continente il migliore difensore sudamericano di ogni epoca.
Giocatore prepotente nel fisico , possente , non temeva nulla , regale nel colpo di testa
e nei contrasti , forte atleticamente ,destro naturale , divenne per tutti Don Elias.
Principesco nel guidare la difesa a meraviglia ,abile nella tattica del fuorigiuoco ,
dotato di classe maestosa , grande aggressivita'
ed e' un maestro della difesa.
Tatticamente è un giocatore
eccezionale: tiene la posizione in maniera quasi perfetta, è forte nell'anticipo e nei tempi
di inserimento.
A queste straordinarie qualità si aggiungono ottime doti tecniche e di palleggio: è dotato infatti di una
buona visione di giuoco, di un lancio lungo preciso e difficilmente sbaglia i disimpegni.
Un prodigio d'eleganza, tecnica , atletismo e personalità.
Cosi come tutti i grandi liberi della storia aveva l'innata dote di salire palla al piede a testa alta,
in Cile non si è mai più visto un giocatore, un difensore, un capitano cosi.


amava ripetere:
<< l'area di rigore e' il mio regno e nessuno puo' entrarvi senza il mio permesso >>.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Sulla rivista cilena "Estadio" n° 1612 del luglio 1974 a pagina 40 appare un virgolettato di Alfredo Di Stéfano:

«Per me il Cile è stato una sorpresa. Dietro l'ho visto molto organizzato e con un difensore colossale come Figueroa. Però i suoi centrocampisti ritardano troppo nella circolazione di palla. Sono troppo prevedibili. E questo mette in difficoltà i loro attaccanti».

In quello stesso numero viene esaltata anche la prestazione dell'altro difensore centrale cileno, Alberto Quintano, definito: "uno dei marescialli del Cile in questo Mondiale"