PP ultrà ha scritto:
accursio ha scritto:
Riporto su questo topic dell'anteguerra, perché ieri ho appreso un aneddoto interessante sull'acquisto di Batistuta da parte della Roma, in uno speciale andato in onda su Roma Tv e da me visionato per puro caso.
Pare che l'acquisto dell'argentino sia stato suggerito a Sensi in una cena in cui era presente anche Capello, nientepopodimeno che da Mario Sconcerti, all'epoca direttore del Corriere dello Sport.
Il giornalista ha raccontato che il Corriere dello Sport stava diventando un quotidiano troppo "laziale" e questo stava incidendo sulle vendite che erano diminuite perché molti romanisti non lo acquistavano più e Sconcerti spinse Sensi (che comunque ci stava già pensando) a comprare l'argentino per far rifiorire l'entusiasmo (e innalzare le vendite del giornale).
Lo stesso Sconcerti ha affermato che durante quella stagione il quotidiano si schierò più apertamente del solito a favore della Roma, condannando soprattutto le furenti contestazioni che si aprirono all'indomani dell'eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell'Atalanta.
Ogni tanto scappa fuori qualcuno che si intesta l'ispirazione dell'acquisto di Batistuta nei confronti di Sensi (che non può confermare né smentire....).
Io ho visto in TV due interviste a Cecchi Gori, che sostiene pure lui di aver convinto Sensi a comprare l'argentino, motivando la cosa dalle necessità comuni di rientrare dai debiti (la Fiorentina infatti fallì due anni dopo...) e di acquistare un uomo di grande peso in attacco per placare la contestazione dei tifosi giallorossi che non digerivano lo scudetto della Lazio.
A conti fatti però per la Roma non fu un buon affare: Nel girone d'andata Batistuta diede il là allo scudetto giallorosso, è vero, ma di fatto arrivò a Roma che era già fisicamente finito, e da Gennaio in poi calò vistosamente, e mai più si riprese nei due anni e mezzo nella capitale. Tra l'altro il suo impiego di fatto relegò per quasi tutto l'anno Montella in panchina.
Innanzitutto bentornato.
Per quanto riguarda Batistuta, concordo a metà. L'argentino nel girone d'andata di quella stagione fu devastante, con doppiette e triplette a ripetizione che ribaltarono partite quasi perse (in primis le trasferte di Brescia e Parma); anche nel ritorno, seppur in calo, fece bene, direi, quindi, che fu fondamentale per quello scudetto e che senza di lui la Roma non l'avrebbe vinto (vincerlo in quella stagione era fondamentale ed essenziale per l'ambiente romanista).
Le stagioni successive l'argentino, invece, fu solo l'ombra del grande giocatore che era. Sensi si vantò sempre di averlo sbolognato a Moratti nel gennaio 2003.