Di Stefano era più completo di Maradona, gli ho visto fare il difensore al fianco di Santamaria, il regista al fianco di Del Sol, l'incursore e il goleador. Anche Pelè lo ritengo più completo di Maradona: destro, sinistro, colpo di testa, dribbling, acrobazia, tiro. Pelè è il calciatore perfetto da questo punto di vista. Maradona invece era più geniale, era capace come nessun altro di trasformare una squadra mediocre, di far zampillare il petrolio da terreni aridi, da questo punto di vista è unico.

Concordo, Maradona è stato il giocatore più geniale di sempre, ma secondo me, per una squadra erano più utili Cruyff e Di Stefano, però l'olandese aveva una marcia in più rispetto a tutti gli altri.

Su Eusebio che dire, i suoi numeri parlano da soli, un giocatore fenomenale, capace di fare la differenza sempre e dovunque.

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«Non penso che arriverà il giorno in cui, quando si parla di Cruijff, la gente non saprà di cosa si stia parlando» Johan Cruyff

«Ho giocato nel Nancy perché era la mia città, Saint-Étienne perché era la migliore in Francia e Juventus perché è la migliore al mondo» Michel Platini

Comincio a sospettare che in realtà non sia mai esistita una versione integrale di quel match.

È un “tranello” in cui cadono in molti: Eusébio non ha vinto 2 Coppe dei Campioni, ma una sola, nel 1962.

Un raggiante Eusébio si confessa in una breve ma toccante intervista apparsa su L'Équipe del 26 luglio 1966, il giorno della semifinale Portogallo-Inghilterra al Mondiale

«Ero un povero ragazzo senza istruzione. Al mattino, quando ero bambino, lasciavo la casa con i libri sotto braccio per andare a scuola. Ma raramente giungevo a destinazione. Lungo il cammino trovavo quasi sempre gli stessi ragazzi che mi arruolavano per improvvisare partitelle. Avevo il calcio nel sangue. Sentivo che ero nato per quello.
Ora sono felice che il Portogallo sia in semifinale e orgoglioso di avervi contribuito. Il lavoro paga. Non siamo venuti in Inghilterra per brillare, ma per imparare. Invece ora ecco che le circostanze ci hanno felicemente smentito!
Noi calciatori portoghesi abbiamo la fortuna di essere ben pagati. Si dice in giro che io guadagni l'equivalente di 100 mila Franchi francesi per anno. Beh, non si è lontani dalla verità. Ma ricordatevi che ho lasciato sola mia madre vedova con altri miei otto fratelli e sorelle in Mozambico. Ora mi sento in dovere di venir loro in aiuto. Ho acquistato due case per loro. Mia mamma mi ha regalato la salute e la felicità lasciandomi giocare a calcio. Questo vale tutto l'oro del mondo».

Fantastica immagine, questa. Un trionfante Eusébio, quasi in estasi, nel momento forse più alto della carriera: la vittoria del suo Benfica sul Real Madrid nella finale di Coppa dei Campioni 1962.