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Reg. il: gio 8 giu 2006,
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Grande Marco :rulez

Giusto che sia messo come annuncio :ok

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Ancora beghe per la Juve: alla notizia della scritta "Trenta sul campo" sulla nuova maglia, Seedorf ha citato la società per plagio :sisi


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MessaggioInviato: mer 13 dic 2006, 16:27 
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Reg. il: gio 21 apr 2005
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Bravissimo marco,niente da eccepire su quasi tutto.
Tutto,tranne il ruolo del portiere che invece è cambiato parecchio come stile e tecnica dai primi tempi ad oggi.Basta confrontare i gol subiti allora(anche di quelli della gol parade,intendiamoci)e quelli degli ultimi tempi e si nota chiaramente che nel ruolo del n 1 la tecnica è evoluta come in nessun altro ruolo.Certo,come tattica è tutta un altra storia,ma la mentalità di giocare tra i pali è sicuramente cambiata radicalmente

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wlf


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MessaggioInviato: mer 13 dic 2006, 17:55 
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Reg. il: lun 5 giu 2006,
Alle ore: 18:42
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Marco, De Rossi potrebbe essere un ottimo centromediano metodista...
No?


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MessaggioInviato: mer 13 dic 2006, 18:12 
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Reg. il: mer 8 giu 2005,
Alle ore: 17:08
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MB idolo :rulez

Il sistema WM mi ha sempre affascinato molto, anche e soprattutto perchè esaltava le prestazioni individuali, dato che ogni giocatore era chiamato ad un compito a tutto campo. Purtoppo non ho mai potuto vedere l'Arsenal del 33/35, ma sarebbe uno spettacolo osservare la difficoltà delle squadre avversarie ad apportarsi a questo nuovo modulo

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"A trent'anni compiuti, Federer non vive dunque più Nadal come il suo personale incubo. Anzi: quando i due si stringono la mano al termine del match, il suo sguardo per il più giovane competitor è di comprensione, senza ombra di soddisfazione per la rivincita (qualcuno direbbe la vendetta) alla fine consumata. I campioni sono così. Giusti e magnanimi. Ma inesorabili."
C.Giua


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MessaggioInviato: mer 13 dic 2006, 18:20 
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Reg. il: mer 8 giu 2005,
Alle ore: 17:08
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Località: Roma
La cosa che più mi affascina del sistema WM è che è nato all'interno di una scuola calcistica che all'epoca era completamente legata alle capacità tecniche individuali, e non appunto all'organizzazione tattica. MB conoscerà senz'altro meglio di me la storia di R.W. Sealy, che era poi l'esempio lampante dell'individualità del calcio inglese. Il sistema WM ebbe proprio il merito IMO di affiancare l'esaltazione del virtusismo ad una più rigida schematicità tattica.

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"A trent'anni compiuti, Federer non vive dunque più Nadal come il suo personale incubo. Anzi: quando i due si stringono la mano al termine del match, il suo sguardo per il più giovane competitor è di comprensione, senza ombra di soddisfazione per la rivincita (qualcuno direbbe la vendetta) alla fine consumata. I campioni sono così. Giusti e magnanimi. Ma inesorabili."
C.Giua


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MessaggioInviato: ven 15 dic 2006, 20:26 
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Reg. il: dom 10 apr 2005
Alle ore: 14:02
Messaggi: 7175
Per Enri: è certamente cambiata la velocità di esecuzione delle parate e dei movimenti ma non sono cambiati né il tipo di parate né i il tipo di movimenti. Faccio un esempio: è chiaro che un portiere del 2000 pari con più velocità rispetto a uno del 1950. Ma il ventaglio di parare che ha a disposizione un portiere del 2000 non è molto diverso da quello di un portiere Anni '50. Bepi Moro usciva in presa bassa sull'attaccante lanciato a rete, al limite dell'area sui cross laterali, abbrancava in presa il pallone, si tuffava da un palo all'altro, cercava di deviare il pallone con la mano di richiamo ecc., esattamente come può fare un Francesco Toldo dei giorni nostri.

Per Glenn Miller: De Rossi secondo me può diventare il più grande mediano sistemista del pianeta perché il suo gioco denota alla base una fantastica completezza: corsa, dinamismo, tiro, capacità di inserimento in zona-gol, forza nei contrasti, buona visione di gioco, personalità. Il centromediano metodista richiede invece compiti un po' diversi e che meno si sposano con le caratteristiche da centrocampista "universale" di De Rossi: un grande centromediano metodista non è necessario che abbia tiro in porta o che si inserisca in zona gol. Deve monitorare in modo assiduo e continuo la zona difensiva con una rigida e attenta marcatura individuale. E dall'altra parte fungere da primo regista con lunghi lanci per azionare le ripartenze in attacco. Non scordiamo che il centromediano metodista è un difensore, dato che nel Metodo il centrocampo non esisteva ancora. Reparto che sale alla ribalta (e diventa dominante) solo con l'avvento del Sistema, con il quadrilatero formato dai due mediani sistemisti e dalle due mezzali sistemiste.

Detto questo, anche un giocatore che nasce centrocampista può trasformarsi in sontuoso centromediano metodista. Deve però essere capace di giocare anche come difensore centrale. Pensiamo a Rijkaard, Desailly, Ronald Koeman. Se De Rossi si dimostrasse bravo da difensore centrale in marcatura sul centravanti, allora sicuramente sarebbe anche un grande centromediano metodista.

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2


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MessaggioInviato: ven 15 dic 2006, 22:31 
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Reg. il: lun 5 giu 2006,
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Marco Bode ha scritto:
Per Enri: è certamente cambiata la velocità di esecuzione delle parate e dei movimenti ma non sono cambiati né il tipo di parate né i il tipo di movimenti. Faccio un esempio: è chiaro che un portiere del 2000 pari con più velocità rispetto a uno del 1950. Ma il ventaglio di parare che ha a disposizione un portiere del 2000 non è molto diverso da quello di un portiere Anni '50. Bepi Moro usciva in presa bassa sull'attaccante lanciato a rete, al limite dell'area sui cross laterali, abbrancava in presa il pallone, si tuffava da un palo all'altro, cercava di deviare il pallone con la mano di richiamo ecc., esattamente come può fare un Francesco Toldo dei giorni nostri.

Per Glenn Miller: De Rossi secondo me può diventare il più grande mediano sistemista del pianeta perché il suo gioco denota alla base una fantastica completezza: corsa, dinamismo, tiro, capacità di inserimento in zona-gol, forza nei contrasti, buona visione di gioco, personalità. Il centromediano metodista richiede invece compiti un po' diversi e che meno si sposano con le caratteristiche da centrocampista "universale" di De Rossi: un grande centromediano metodista non è necessario che abbia tiro in porta o che si inserisca in zona gol. Deve monitorare in modo assiduo e continuo la zona difensiva con una rigida e attenta marcatura individuale. E dall'altra parte fungere da primo regista con lunghi lanci per azionare le ripartenze in attacco. Non scordiamo che il centromediano metodista è un difensore, dato che nel Metodo il centrocampo non esisteva ancora. Reparto che sale alla ribalta (e diventa dominante) solo con l'avvento del Sistema, con il quadrilatero formato dai due mediani sistemisti e dalle due mezzali sistemiste.

Detto questo, anche un giocatore che nasce centrocampista può trasformarsi in sontuoso centromediano metodista. Deve però essere capace di giocare anche come difensore centrale. Pensiamo a Rijkaard, Desailly, Ronald Koeman. Se De Rossi si dimostrasse bravo da difensore centrale in marcatura sul centravanti, allora sicuramente sarebbe anche un grande centromediano metodista.


Ok. Avevo capito che il centrom metodista avesse meno compiti di marcatura (dalle specifiche lette all'inizio). Cmq. l'universalità di De Rossi è impressionante. Sono sicuro che , se fosse straniero, e giocasse o qui o in spagna, o inghliterra, lo vorrebbe mezzo mondo..
Dla'tra parte, per completezza, c'è da dire che con un mondiale da protagonista, adesso De Rossi sarebbe senza dubbio sul taccuino dei top team... ;) (non che ora non lo possa essere..ma si sa la visibilità di un mondiale..)


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Marco Bode ha scritto:
Il centromediano metodista richiede invece compiti un po' diversi e che meno si sposano con le caratteristiche da centrocampista "universale" di De Rossi: un grande centromediano metodista non è necessario che abbia tiro in porta o che si inserisca in zona gol. Deve monitorare in modo assiduo e continuo la zona difensiva con una rigida e attenta marcatura individuale. E dall'altra parte fungere da primo regista con lunghi lanci per azionare le ripartenze in attacco. Non scordiamo che il centromediano metodista è un difensore, dato che nel Metodo il centrocampo non esisteva ancora. Reparto che sale alla ribalta (e diventa dominante) solo con l'avvento del Sistema, con il quadrilatero formato dai due mediani sistemisti e dalle due mezzali sistemiste.

Detto questo, anche un giocatore che nasce centrocampista può trasformarsi in sontuoso centromediano metodista. Deve però essere capace di giocare anche come difensore centrale. Pensiamo a Rijkaard, Desailly, Ronald Koeman. Se De Rossi si dimostrasse bravo da difensore centrale in marcatura sul centravanti, allora sicuramente sarebbe anche un grande centromediano metodista.


Non capisco MB, De Rossi è già un ottimo difensore centrale, tanto da venir schierato nel ruolo da Spalletti nei momenti di difficoltà, ed è già provvisto di un ottimo lancio in avanti, tantè che in una partita sono almeno due tre i traversoni che effettua, spesso addirittura a lanciare il compagnio solo davanti al portiere. Ora perchè la Roma gioca con Pizarro e si nota meno, ma una delle tante qualità di De Rossi è proprio l'impostazione di gioco, sia sul passaggio corto, sia sul passaggio lungo


Glenn, on vivi la realtà romana quindi, come normale, non puoi saperlo come posso saperlo io, ma ti assicuro che le richieste per De Rossi sono davvero pressanti, Real in testa ;)

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Qui a Roma in effetti ci stiamo un pò viziando... vedere nascere in casa e diventare bandiere e capitani due fenomeni veri come Totti e De Rossi è davvero un'eccezione. Siamo fortunati

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Viva voi :asd

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ai miei tempi negli anni 80 mi aberravo in strada


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