Rispondo io per Marco, riportando quello scritto in un altro topic:
METODO (WW)
L’innovazione storica trae origine da un cambiamento del regolamento per quanto riguarda il fuorigioco, avvenuto nel 1926. Fino ad allora la regola del fuorigioco prevedeva che dovessero esserci tre giocatori tra l'attaccante e la porta: bastava dunque che la squadra difendente facesse avanzare un solo difensore perché scattasse la trappola del fuorigioco.
Nella revisione messa in atto in quell’anno l'IFAB, decise di modificare la regola per favorire un maggior numero di marcature e, in definitiva, lo spettacolo: si passò dal fuorigioco, cosiddetto"a tre uomini" a quello "a due". Affinché l'attaccante fosse considerato "in gioco", dunque, doveva avere tra sé e la linea di porta almeno due giocatori avversari (uno dei quali era normalmente il portiere), e non più tre come in precedenza. La variazione sortì il suo effetto, e il numero dei goal crebbe considerevolmente. Per far fronte a ciò, vennero ideati due tattiche diverse, il sistema in Inghilterra e il metodo in Italia. Prendendo spunto e informazioni dal topic di Marco Bode sulle origini del calcio (
http://calcio.leonardo.it/forum/viewtopic.php?t=34833), comincio a spiegare di quest’ultimo.
Il metodo fu ideato da Vittorio Pozzo e dall’amico rivale Hugo Meisl, in risposta alla precedente ideazione del sistema, che riteneva inapplicabile alle caratteristiche degli italiani, che non possedevano il fisico adatto ad una tattica tanto dispendiosa. Nasce da lì la cultura italiana del gioco “catenacciaro” (termine ante litteram), molto difensivista e poco spettacolare, che tuttavia ci ha fatto vincere quattro mondiali: solida difesa e lancio del centromediano verso le ali o mezze ali, che passavano al centravanti che finalizzava. Questo in non più di tre-quattro passaggi. Ecco il modulo metodista:
_____Ala Sinistra__________________Centravanti______________________Ala Destra
__________________Mezzala Sinistra___________Mezzala Destra
_________Mediano Sinistro________Centromediano____________Mediano Destro
___________________Terzino Sinistro__________Terzino Destro
_________________________________Portiere
Portiere: non credo di dover spiegare questo ruolo
Terzino metodista destro o di volata: aveva il compito di marcare il centrattacco avversario, cercando di impedirgli di segnare.
Terzino metodista sinistro o di posizione: era una sorta di battitore libero ante litteram: presidiava l'area, interveniva se sbagliava il terzino di di volata, proteggeva le spalle al portiere ed era libero da compiti di marcatura.
Centromediano o centrosostegno sistemista: il cardine della squadra, piazzato davanti ai terzini, colui che difende e rilancia l'azione contemporaneamente. Un buon centromediano deve saper difendere, essere tecnico, dinamico, fisico e avere grande visione di gioco. Un giocatore alla Beckenbauer, per intenderci.
Mediano laterale destro: aveva il compito di marcare l'ala sinistra avversaria. Una specie di terzino destro in un moderno 4-4-2.
Mediano laterale sinistro: aveva il compito di marcare l'ala destra avversaria. Una specie di terzino sinistro in un moderno 4-4-2.
Mezzala destra o interno destro metodista: libera da compiti di marcatura, doveva comunque saper aiutare la squadra in difesa e saper ripartire velocemente per servire la punta o concludere a rete. L'arretramento di questo giocatore dalla linea dell'attacco a quella fra attacco e mediani garantiva superiorità a centrocampo e maggior copertura alla difesa.
Mezzala sinistra o interno sinistro metodista: libera da compiti di marcatura, doveva comunque saper aiutare la squadra in difesa e saper ripartire velocemente per servire la punta o concludere a rete. L'arretramento di questo giocatore dalla linea dell'attacco a quella fra attacco e mediani garantiva superiorità a centrocampo e maggior copertura alla difesa.
Ala destra: deve attendere di norma il lancio del centromediano metodista o l'assist illuminante delle mezzali, quindi tentare di superare il proprio marcatore (che è il mediano laterale sinistro avversario), andare sul fondo e crossare per il centravanti; oppure anche accentrarsi per assistere l'inserimento in zona gol delle mezzali e provare a concludere anch'esse a rete personalmente. Tenendo sempre d'occhio i terzini metodisti che, essendo liberi da compiti di marcatura diretta, possono intervenire e contrastarli in seconda battuta.
Ala sinistra: deve attendere di norma il lancio del centromediano metodista o l'assist illuminante delle mezzali, quindi tentare di superare il proprio marcatore (che è il mediano laterale destro avversario), andare sul fondo e crossare per il centravanti; oppure anche accentrarsi per assistere l'inserimento in zona gol delle mezzali e provare a concludere anch'esse a rete personalmente. Tenendo sempre d'occhio i terzini metodisti che, essendo liberi da compiti di marcatura diretta, possono intervenire e contrastarli in seconda battuta.
Centravanti:è il terminale ultimo della manovra. Il ruolo presuppone le più svariate tipologie di centravanti, che dunque può essere potente, rapace, elegante, tecnico, manovriero, votato solo alla finalizzazione... Sfrutta gli assist delle mezzali, i cross delle ali. Affronta direttamente sia il centromediano metodista che il terzino di volata, e se la vede in seconda battuta con il terzino di posizione.
Rispetto alla Piramide di Cambridge, sempre da tenere come riferimento, le mezzali vengono portate a fare da raccordo fra seconda e prima linea, portandosi dietro i numeri 8 e 10.
_______________11__________________9____________________7
________________________10___________________8
________________6__________________5___________________4
_________________________3___________________2
___________________________________1
SISTEMA (MW)
Sempre rifacendomi al topic di Marco Bode, vediamo ora il sistema.
Il sistema, ideato da Chapman in Inghilterra, prevedeva diversi radicali cambiamenti rispetto alla piramide (2-3-5) in precedenza usata universalmente. Il centromediano venne infatti arretrato sulla linea dei difensori. Gli furono assegnati il nome di centre back ed il compito di opporsi direttamente all'azione del centre-forward (centravanti) avversario: era nato lo stopper; i due terzini si allargarono sulle fasce laterali a controllare le ali avversarie. Poiché le squadre spesso erano speculari, la marcatura avveniva "a uomo" e non più "a zona" come in precedenza.
Per rinsaldare la linea dei mediani, passati da tre a due, i due interni (o mezze ali), che nella piramide giocavano in linea con gli altri tre attaccanti, vennero arretrati verso il centrocampo. Il loro ruolo mutava: da finalizzatori puri diventavano anzitutto dei "suggeritori": giocatori in grado di formare una cerniera tra il reparto arretrato e quello avanzato; erano cioè gli uomini in grado di effettuare il cosiddetto "ultimo passaggio" all'attaccante lanciato a rete. Il reparto di mezzo si trovava così ad essere costituito da quattro giocatori che formavano un quadrilatero: vi erano i due mediani, più arretrati, e le due mezze ali a supporto dei tre attaccanti. Il reparto avanzato era costituito dal centravanti (o "centrattacco"), e dalle due ali, che avevano compiti strettamente offensivi e solo in seguito inizieranno a diventare più centrocampisti che attaccanti.
Il calcio stava entrando nella sua età adulta: si passava dalla tattica del kick and run ("calcia e corri": i difensori effettuavano lanci lunghi per servire la folta schiera degli attaccanti che si avventavano sulla palla) a quello che gli inglesi battezzarono carpet football, il "calcio sul tappeto", fondato sul possesso del pallone, sempre giocato rasoterra con numerosi e brevi passaggi ed una manovra costruita con perizia. I ruoli andavano definendosi e assumevano l'aspetto che per certi versi conservano tutt'oggi. Soprattutto, il centrocampo diventava la zona nevralgica nella quale si decidevano le sorti della partita.
Riepiloghiamo così i ruoli:
_____Ala Sinistra____________________Centravanti______________________Ala Destra
________________Mezzala Sinistra_____________________Mezzala Destra
_________________Mediano______________________________Mediano
____________Terzino Sinistro___________Stopper______________Terzino Destro
____________________________________Portiere
I due terzini sistemisti, che nel Metodo erano appunto in mezzo liberi da compiti di marcatura, vengono portati ai lati, nei punti bassi ed esterni della M. E a loro si chiede ora di marcare le ali (compito che nel Metodo spettava ai mediani laterali). Un terzino sistemista vede davanti a sè la corsia laterale libera da compagni e quindi, se particolarmente dotato sul piano della corsa, della tecnica e dell'intelligenza, è in grado di avventurarsi lungo tutta la fascia quando la sua squadra è in fase di possesso palla, ed arrivare anche sul fondo in attacco per scodellare invitanti cross (sostituendosi quindi all'ala classica). Quando però la squadra avversaria riconquista il possesso palla, il terzino sistemista deve essere pronto a rientrare in difesa e marcare l'ala. Il terzino sistemista è in pratica il cosiddetto terzino fluidificante.
Il centromediano sistemista viene arretrato nel cuore dell'area (raffigura il punto basso della M), ultimo baluardo davanti al portiere. Mantiene il compito di marcare il centravanti avversario, e se è il caso deve farlo in modo ancora più spietato del centromediano metodista in quanto alle sue spalle non vi sono più i due terzini metodisti pronti ad intervenire in seconda battuta. Il centromediano sistemista deve però assolvere solamente questo compito. Le funzioni di rilancio, le qualità tecniche e di visione del gioco a 360 gradi passano in altri ruoli che ora andremo ad analizzare.
I due mediani laterali vengono accentrati alle spalle delle mezzali e formano i due punti più alti della M. Insieme con le mezzali, che come detto sono davanti a loro in linea d'aria, costituiscono un quadrilatero. E' la nascita del centrocampo come reparto più importante e dominante del gioco. Ai mediani sistemisti si chiede di marcare le mezzali avversarie, ma anche se possibile di dare un aiuto atletico in fase di costruzione del gioco.
Le mezzali sistemiste restano i punti più bassi della W. Ma il loro raggio d'azione viene arretrato, in quanto:
a) a differenza delle mezzali metodiste sono marcate a uomo dai due mediani sistemisti avversari
a) devono assolovere il grosso del compito che prima spettava al centromediano metodista, cioè quello di rilanciare l'azione, dare manforte alla difesa, diventare i registi non solamente della fase d'attacco (come prima capitava alle mezzali metodiste) ma dell'intera manovra. In più, alla mezzala sistemista viene chiesto, nei limiti del possibile, di svolgere pure i compiti delle mezzali metodiste, quindi rifinire il gioco in attacco, servendo il centravanti e le ali, ed inserirsi con efficacia in zona gol. Dovendo però sobbarcarsi anche la mole di lavoro del centromediano metodista, e arretrando di qualche metro la propria posizione per formare il quadrilatero di centrocampo con i due mediani sistemisti, chiaramente la mezzala sistemista risulterà in fase offensiva un po' meno presente, un po' meno brillante e prolifica in termini di reti di una mezzala metodista. Come già nel Metodo può esistere la mezzala più dotata sul piano tecnico (e si chiamerà mezzala di regia) e la mezzala più dedita ad un lavoro oscuro e di raccordo (mezzala di spola).
Non variano i compiti prettamente tecnici e le caratteristiche delle ali e del centravanti nel Sistema rispetto al Metodo.
Questo è stato penosamente e totalmente copiato dal topic di Marco, non me ne voglia
Il centromediano arretra sulla linea dei terzini, portandosi dietro il 5, e i due mediani si accentrano:
______________11__________________9____________________7
________________________10___________________8
_________________________6___________________4
__________________3_________________5________________2
____________________________________1