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MessaggioInviato: mer 28 giu 2017, 15:27 
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Ultras
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Reg. il: ven 9 dic 2016,
Alle ore: 12:58
Messaggi: 790
Io ho sempre pensato che l' allenatore debba adottare gli schemi ai giocatori e non viceversa. Lui ha fatto il contrario e ci e' riuscito. E' stato uno dei pochi allenatori eletti a realizzare un utopia e questo costituisce motivo di enorme vanto per lui.


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MessaggioInviato: mer 28 giu 2017, 15:29 
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Campione Olimpico
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Reg. il: ven 23 nov 2012
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Messaggi: 7439
A me sembra un personaggio che si è sempre autoattribuito troppi meriti: nel 1994 ai mondiali americani arrivò a dire che l'Italia giocò una finale per la prima volta senza il libero staccato, ignorando che nel metodo di Pozzo i due terzini centrali marcavano a zona esattamente come Costacurta e Baresi....

Poi sta storia cheil Milan ha cambiato la mentalità del calcio italiano è un mezzo falso storico, il Grande Torino per fare un esempio ha avuto un impatto molto maggiore in questo senso. Nel 1942 all'alba del ciclo granata il 90% delle squadre italiane giocava ancora con il Metodo, nel 1949 nessuna squadra era più schierata a W.

E' vero che prima di Sacchi giocare a zona era una mezza eresia in Italia ma pochi ricordano che lo schema all'italiana verrà applicato almeno fino alla metà degli Anni Novanta quando Sacchi aveva già imboccato la sua parabola declinante.


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MessaggioInviato: mer 28 giu 2017, 15:35 
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Panchinaro Prima Squadra
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Reg. il: ven 2 mag 2014,
Alle ore: 23:00
Messaggi: 4435
Per me Sacchi invece è un grandissimo per diversi motivi: l'affermazione dell'importanza del collettivo sul singolo, la cultura della sconfitta, la ricerca dell'imposizione del proprio gioco a tutti i costi (quasi un inedito per la storia calcistica italiana). E' riuscito a sintetizzare ed applicare idee e metodologie innovative (per quanto non del tutto nuove, ma neanche quelle di Guardiola lo sono), e non solo di natura tattica, carpendo qualcosa persino da altri sport di squadra. Per me è pure sin troppo sminuito.

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"Alcuni pensano che il calcio sia una questione di vita o di morte. Non sono d'accordo. Posso assicurarvi che è molto, molto di più." (Bill Shankly)

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MessaggioInviato: mer 28 giu 2017, 15:45 
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Ultras
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Reg. il: ven 9 dic 2016,
Alle ore: 12:58
Messaggi: 790
aladestra ha scritto:
Per me Sacchi invece è un grandissimo per diversi motivi: l'affermazione dell'importanza del collettivo sul singolo, la cultura della sconfitta, la ricerca dell'imposizione del proprio gioco a tutti i costi (quasi un inedito per la storia calcistica italiana). E' riuscito a sintetizzare ed applicare idee e metodologie innovative (per quanto non del tutto nuove, ma neanche quelle di Guardiola lo sono), e non solo di natura tattica, carpendo qualcosa persino da altri sport di squadra. Per me è pure sin troppo sminuito.


Concordo. La centralita' del movimento senza palla, gli allenamenti massacranti con una nuova dimensione atletica del calcio, per non parlare dei movimenti sincronizzati della squadra che recitava uno spartito unico sono cose mai piu' viste dopo di allora.


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MessaggioInviato: gio 29 giu 2017, 18:50 
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Leggenda del Calcio
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
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In termini di mentalità in effetti Sacchi è poco italiano.

Dopo ma morte di Escobar è stato forse l'unico a interrogarsi seriamente sul valore della competizione davanti a un fatto simile.
Ha cercato di introdurre in un contesto che le è nemico giurato la cultura della sconfitta, anche quando ha subito in prima persona.

Noi siamo storicamente aggrappati agli arbitri, al Palazzo, al fuorigioco millimetrico, al "vincere è l'unica cosa che conta", brutto sofisma che non vale solo per la Juventus ma per il calcio italiano nel suo complesso.

Sacchi ha provato a introdurre un approccio diverso e più leale, anche quando ad esempio ha riconosciuto la superiorità del Marsiglia sul suo Milan nel 1991 o i meriti del Brasile nel 1994 - chi altro ha mai ragionato così dalle nostre parti? Anche oggi si cerca sempre la motivazione extra e per qualsiasi squadra, specie se ci piace.

Dal punto di vista tattico è stato forse meno rivoluzionario, ma rimane che ha portato le idee olandesi in una dimensione in parte nuova e molto "italiana" anche nella cura della fase difensiva. Diciamo che ha affinato certe idee degli anni '70 e le ha sublimate in modo particolare, esattamente come farà Guardiola vent'anni più tardi, valorizzando però peculiarità iberiche.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.


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MessaggioInviato: gio 6 lug 2017, 7:13 
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Allievo
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Reg. il: dom 11 dic 2016
Alle ore: 8:17
Messaggi: 2918
Località: Milano
Sacchi non ha inventato nulla, ha solo esasperato il concetto di zona con un 442, pressing furibondo alto, fallo tattico e fuorigioco sistematico altissimo e palla sempre a alla sua squadra.
Anche qui, senza Gullit, Van Basten, Donadoni, Baresi, Maldini, Ancelotti e compagnia bella le cose cambiano radicalmente e diventano un inutile 70% di possesso palla con sterile melina intorno al cerchio di centrocampo che non porta a nulla.

Con quel Milan, forse solo Trapattoni sarebbe riuscito a non vincere una coppa perche' il buon Trap, doveva avere la squadra 67456583645678 altre per alzare una coppa.

Inoltre quel Milan si sarebbe rotto molto presto se Sacchi non se fosse andato e non fosse subentrato Capello.

Nel 94 siamo franchi, in finale ci siamo arrivati per Baggio, trovavano spazio Apolloni e Mussi, centravanti Casiraghi o Massaro e ha non mai minimamente preso in considerazione Wierchowod, Ferri, Bergomi, Ferrara e Vialli solo per fare qualche nome.

La cosa peggiore e' che poi arrivati gli emulatori, i primi che mi vengono in mente al volo Orrico e Ancelotti che hanno fatto danni con dei 442 inverecondi senza tenere minimamente in considerazione che sono i campioni, i talenti puri e "di classe" a farti vincere e non gli schemi.

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#IL_FANTASMA_OUT - #DAVIDE_CALABRIA_UNO_DI_NOI

In un'epoca in cui, smartphone, telefonini, tablet e porcherie varie, suonano e vibrano come se non ci fosse una nuova alba, quante perle di saggezza, conoscenza e beatitudine avresti potuto regalarci ancora...
Santo subito mio Maestro e Mentore Germano Mosconi


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MessaggioInviato: mar 15 ago 2017, 22:18 
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Tifoso
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Reg. il: mer 9 ago 2017,
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Ciao, sono un nuovo utente. Mi inserisco in questa discussione.
Secondo me Sacchi e' molto sopravvalutato. E' vero che ha battuto il Real Madrid 5-0 e 4-0 la steaua (e qua bisogna riconoscere i suoi meriti) ma molti si dimenticano che il suo Milan in campionato perdeva da squadrette come la Cremonese e il Cesena. Era una squadra molto discontinua, ma mentre in Europa riusciva a presentarsi quasi sempre in ottima condizione in campionato capitava spesso che "steccasse".
Poi un altro dei "miti" di Sacchi e' che il suo fosse un gioco molto offensivo (anche qua' fuorviati dalle vittorie su Real e Steaua). Il Milan di Sacchi in 4 anni non e' mai stato il miglior attacco. L'ultimo anno (1990-91) il Milan chiuse con 46 Goal, dietro la Sampdoria campione, l'Inter di Trapattoni e anche il Genoa di Bagnoli. Pero' con 19 gol subiti fu la miglior difesa. L'anno dopo (1991-92) Capello con la stessa squadra segno' 30 goal di piu'.
Qualcuno ha giustamente citato l'anno col Parma in B: quell'anno il Parma chiuse con la miglior difesa, ma anche con il secondo o terzo peggior attacco e non vinse mai fuori casa.


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MessaggioInviato: mer 16 ago 2017, 15:07 
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L'eterno secondo
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Reg. il: mar 12 set 2006
Alle ore: 15:38
Messaggi: 46632
Località: Civitavecchia (RM)
Sacchi non ha mai praticato un gioco molto offensivo se x offensivo intendi come quello di Zeman, lui puntava prevalentemente sul possesso di palla e sulla filosofia di condurre sempre il gioco.. tocca ricordare cmq anche come quello fosse un periodo in cui di risultati roboanti se ne vedevano ben pochi, sarei stato curioso di vedere il Milan di Sacchi giocare nel campionato delle nuove regole dove si fece il record di gol, non mi si venga a dire sennó che Capello quasi con la stessa squadra praticava un gioco + offensivo solo perché le partite finivano 4-5 o 5-3 :asd

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

LIBERA LA ROMA!


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MessaggioInviato: mer 16 ago 2017, 19:56 
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Leggenda del Calcio
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Reg. il: mer 18 mag 2005
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Località: Dudley
La forza delle squadre di Sacchi e' sempre stata la fase difensiva.


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MessaggioInviato: gio 17 ago 2017, 0:03 
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Tifoso
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Reg. il: mer 9 ago 2017,
Alle ore: 22:10
Messaggi: 45
Vero, infatti le "innovazioni" di Sacchi furono prevalente pressing e fuorigioco (ho messo le innovazioni tra virgolette perché non erano tutta farina del suo sacco). A livello offensivo non fu così rivoluzionario, anzi penso che la sua eredità offensiva sia la scomparsa dei numeri 10 (cosa che non reputo certo positiva).
Per quanto riguarda il discorso Sacchi/Capello mi sembra che il primo anno di capello (91-92) le regole fossero ancora le stesse dell'anno prima e si segnarono a livello di campionato le stesse reti dell'anno prima. Fu solo nel campionato successivo (92-93) che vennero introdotte dei cambiamenti significativi come il divieto di retro passaggio al portiere. Ed era comunque un Milan abbastanza diverso da quello di Sacchi, con l'acquisto di papin, savicevic, lentini ... Il primo anno di capello, stesse regole e stessa squadra di Sacchi (a parte Albertini) e 30 goal di più.
Tra l'altro in 4 anni il Milan di Sacchi non fu mai il miglior attacco ed ovviamente le regole erano uguali anche per i suoi avversari.


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