Marco Bode ha scritto:
Ancora topic sulla velocità? Ne avevamo già aperti. Io ripeto e ripeterò allo sfinimento: il calcio è cambiato. Ci sono aspetti per cui è più facile ora, aspetti per cui era più facile una volta.
La velocità globale è progredita inevitabilmente, magari non in uno scatto singolo, ma nel contesto di una partita in generale, nel ritmo tenuto per 90 minuti, nel metterla al servizio di un'idea. Ci sono state squadre che hanno puntato tanto sulla velocità permettendo al calcio di entrare in un'era dove si puntava di più su questo aspetto. Penso a Meazza, a Cruyff, a Ronaldo, a Messi, dei veri mostri di velocità palla al piede, soprattutto nel breve.
Un Garrincha, con le sue finte incredibili sempre (o quasi) dallo stesso lato, oggi faticherebbe di più, la velocità di gambe potrebbe ugualmente mandare al bar un terzino la prima volta, ma per continuare a incidere con continuità, avrebbe bisogno di adattarsi ai meccanismi del gioco moderno. Ce la farebbe? Magari sì, magari no. Certamente, un tiro teso scagliato dallo stesso Garrincha o da qualsiasi altro giocatore capace di infilarsi nel sette sarebbe sempre in grado di superare un Buffon, un Neuer, un portiere moderno.
Quindi, ripeto, seguire la tesi di SimoSky sulla velocità in aumento è vero, inutile fare giri di parole per sostenere tesi opposte. Di partite del passato, dal 50 in avanti ne ho viste tante anche io e molto è mutato, oggi Real e Barcellona, preparate al massimo, sono in grado di sciorinare un calcio veloce per 90 minuti o quasi, a un ritmo molto più elevato. Il Grande Brasile, per dire, era una squadra che già abbozzava pressing nell'area avversaria, ma aveva bisogno di tempi per riprendere fiato e si contraeva spesso nella propria metàcampo. Non era di certo un assalto continuo e sistematico. Forse questo riusciva di più a squadre che facevano dell'organizzazione collettiva la base del loro gioco come l'Ungheria Anni 50, l'Olanda Anni 70.
Se la velocità globale è via via aumentata (basta anche guardare ai tempi segnati dagli atleti in fase di accelerazione), il calcio odierno ha tuttavia altre facilitazioni di cui bisognerebbe tenere conto: i palloni, gli indumenti, il clima, i terreni di gioco, la preparazione, le cure mediche per guarire da infortuni più o meno gravi sono solo alcuni esempi. Parlo soprattutto in relazione all'epoca pre-televisiva, ma anche successiva perché è chiaro che le cure mediche odierne sono ben più avanti di quelle possibili negli Anni 70.
Un Meazza si sarebbe adattato, come si chiese anche Bortolotti, ai ritmi vertiginosi di oggi?
Ma dall'altro lato, un Ronaldo, che ha avuto una pioggia devastante di infortuni, avrebbe potuto reggere con le sue ginocchia agli interventi proditori dei difensori di un tempo (meno falli,ma molto più cattivi, anche perché non c'erano tutte le telecamere di oggi e di conseguenza le campagne nate per tutelare le caviglie degli atleti) o se avesse avuto la stessa tipologia di infortuni nel 47 come ne sarebbe venuto fuori?
Risposta impossibile da dare in etrambi i casi.
E' per questo che io sostengo da sempre la tesi per la quale bisogna valutare un giocatore nel suo tempo e non estrapolarlo dal suo periodo storico e dal suo contesto.
Ed è per questo che i paragoni tra epoche diverse sono davvero stucchevoli, sono discorsi da bar sport (come a mio parere, tutti quelli sorti in questi ultimi giorni qui sul forum, quasi a voler decretare guerre in stile guelfi e ghibellini tra la fazione pro-calcio moderno e quella pro-calcio del passato).
Altresì, io credo alla teoria che non è mia, ma di un giornale brasiliano, sudamericano, non ricordo dove la lessi: «Un fuoriclasse è fuoriclasse sempre. Un bidone è bidone sempre». Personalmente, credo che Meazza si sarebbe adattato ai ritmi e alla vita di oggi, se fosse nato nel 1985 invece che nel '10. Come credo che Ronaldo avrebbe potuto diventare uno dei migliori centravanti del pianeta pure in un calcio antidiluviano, così lontano dai nostri standard. Ma queste sono opinioni personali.
L'unico consiglio che mi sento di dare è di valutare sempre un giocatore nella sua epoca e di non forzare assurdi paragoni con giocatori e squadre a distanza di 50 anni, facendole passare per verità incontrovertibili.
In sintesi: la velocità è aumentata indiscutibilmente; chi gioca oggi, raggiunge inevitabilmente picchi più alti per una serie di fattori atletici ed ambientali. Un paragone tra calciatori di epoche differenti, è, però, insensato: semmai, si può confrontare l'impatto avuto sul gioco nel periodo di attività.
Tutto giusto. Ma per quale accidenti di motivo se una cosa del genere la scrive Marco, Epico si mette a cuccia, mentre quando a scriverla è il sottoscritto (
http://www.forum-calcio.com/viewtopic.php?p=2386092#2386092) il capobranco dei maradoniani reagisce distorcendo il significato delle parole ed interpretando il tutto come: "il calcio di oggi è più veloce, ciò significa che i mitici anni 80 hanno assistito ad un calcio inferiore sotto un aspetto - ma a parere del sottoscritto superiore in altri - a quello di oggi, ciò è inammissibile e va combattuto".