Il sacchismo e' stato veramente deleterio , non tanto Arrigo Sacchi in se' ma tutta la serie di allenatori che ancora oggi operano e che sono cresciuti studiando a Coverciano sui libri del Profeta di Fusignano , un'intera generazione di allenatori e' nata studiando e applicando il sacchismo e l'aberrante ed immondo calcio che vediamo oggi con giocatori impostati su linee come a bigliardino dalle quali non si scostano mai e' la conseguenza di questa aberrazione tattica.
Per cercare di fare gli scienziati hanno chiamato il fuorigiuoco ripartenza , il terzino e' diventato l'esterno basso e il libero il centrale difensivo.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Esatto, il sacchismo è una visione distorta delle teorie di Sacchi, infatti uno dei più feroci critici del sacchismo in Italia è un certo Galeone...

Quoto entrambi. In particolare sui termini cambiati: ma vogliamo parlare di "da azione difensiva a azione offensiva"??

Ho sentito dire da un fine intenditore di pallone che Di Matteo cura molto la fase difensiva, mentre venti anni fa, in pieno impeto sacchiano, si diceva che Bearzot era catenacciaro... valli a capire sti scienziati del pallone!

Assurda anche le lodi sperticate verso quei allenatori che cambiano moduli come girandole, venti anni fa si sprecavano le lodi per gli allenatori che consocevano e inculcavano ai propri giocatori n solo modulo (es. 4-4-2 di sacchi, 3-4-3 di zac, 4-3-3 del boemo), adesso accade il contrario, assurda la prostituzione intellettuale di certi pseudointenditori.

Incredibile anche come certi pseudo-intenditori vogliono farci credere che Prandelli abbia abolito il gioco difensivista italiano. A parte che con Prandelli le migliori partite (Spagna e Germania) le abbiamo giocate attuando un gioco di rimessa con ripartenze a cento all'ora in stile Italia di Bearzot, ma questi si sono visti come cavolo giocava l'Italia del 1978?

secondo voi in sintesi il male non è stato il difensivismo di alcuni come bearzot (ammesso che fosse vero) ma l'oppressione del talento per privilegiare il tatticismo portata dai seguaci di sacchi?
se fosse cosi mi trovo d'accordo , pur ritenendo la tattica parte fonamentale per una squadra vincente

Esatto, il vero malè è stato il calcio cosiddetto sacchiano, il tatticismo esasperato, l'ostracismo verso i giocatori di talento che non rientravano negli schemi di gioco, la fisicità esasperata (unita al ricorso massiccio di sostenze illecite). Se guardate alcune partite di fine anni 90 inizio anni 2000 vedete squadroni con nomi incredibili che si fronteggiano in 20 metri a centrocampo con fallacci allucinantie la palla che schizza come una pallina da flipper.

L'Italia di Bearzot giocava all'italiana, che è una cosa diversa dal catenaccio. Il catenaccio lo sanno fare tutti, cani e porchi, il calcio all'italiana lo sappiamo fare solo noi...

Poi, considerare difensivista uno che gioca con un'ala pura (Conti), un regista classico (Antognoni) e due attaccanti (Rossi e Graziani) più un libero d'impostazione è da ricovero in manicomio...

P.S.: la tattica nel calcio è sempre esistita

cosa confondi la tattica con lo schematismo ? un conto e' la tattica che e' sempre esistita non certo meno di oggi un altro conto e' lo schematismo per cui tutto quello che si fa deriva dagli schemi e non sul talento , oggi le partite gli allenatori le risolvono con i loro schemi , in passato si cercava di perseguire il risultato invece affidandosi sopratutto al talento e al valore dei giocatori , ma la tattica c'e sempre data , e' una cosa diversa dall'avere un calcio in cui tutto quello che si fa e' schematizzato , questo non e' calcio e' una cosa orrenda , frutto aberrato di allenatori cresciuti con il sacchismo che ha fatto proseliti in tutto il mondo , d'altronde per gli allenatori e' meglio un calcio in cui il risultato dipende piu' dai loro schemi che dai giocatori , in questo modo possono infatti avere maggiori guadagni professionali ed avere un riconoscimento personale maggiore del loro lavoro.INSOMMA VOGLIONO ESSERE LORO I PIU' IMPORTANTI E NON I GIOCATORI.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

e in difesa giocava con un ex trequartista dai piedi buoni come Scirea , altro che i piedi quadrati di Cannavaro , Nesta e Materazzi nel 2006.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Non è tanto il numero di giocatori di talento quanto proprio la ricerca di un gioco armonico ed equilibrato a fare di Bearzot un "non difensivista", anche Trapattoni utilizzava molti elementi offensivi con una mentalità però decisamente difensivista nell'atteggiamento.

e vabbè lo so pure io che la tattica è sempre esistita ,intendevo che per me ci vuole equilibrio tra l'improvvisazione e lo schematismo , i campioni vanno agevolati e non oppressi, mi trovo d'accordo con quello che dite