O'Rei condivido più o meno tutto, di fatto stiamo dicendo la stessa cosa: mentalità troppo conservatrice e parsimoniosa, privilegio accordato ad aspetti tipicamente "italiani" del gioco (difesa, pragmatismo, concretezza, vincere con il minimo sforzo possibile), che hanno reso meno del previsto.
L'ambiente pesa anche per come forma i giocatori, li prepara e li motiva.
Ho peraltro evidenziato che anche un approccio antitetico ma che dimentica troppo spesso il concetto di solidità presenta effetti collaterali, da barcellonista adoro quel modo di porsi (per Chiellini la prima regola è non prendere gol, per loro far vedere quanto sono bravi con il pallone, a rischio di onanismo a volte), ma mi rendo conto dei suoi limiti e della sua monodimensionalità.
Diciamo però che ha consentito di esaltarsi in determinate circostanze una volta che si è trovata un'impostazione più rigorosa, e una volta che sono emersi giocatori dotati anche di una mentalità vincente.
La Juve deve ancora riuscire nell'ultimo balzello.