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MessaggioInviato: ven 8 apr 2016, 12:06 
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Marco Bode ha scritto:
Oggi, ad ogni modo, con la penuria di maestri di calcio in Italia, ritengo il suo contributo fondamentale per rilanciare il nostro football e proporre nuovi talenti e modelli di comportamento adeguati.


Sono d'accordo, ma da maniaco ossessivo e fissato qual'è secondo me fa fatica a rimanere in uno stesso ambiente per più di tot. tempo


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MessaggioInviato: ven 8 apr 2016, 12:13 
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Oldboy ha scritto:
JC ha scritto:
è la paura , l'approssimazione a limitare i fuoriclasse (quella che ti fa scegliere tra rivera e mazzola perchè non sia mai metterli assieme , rivera non potrà mica fare pure un contrasto :asd ) , l'idea del in 6-7 difendiamo e poi tu risolvi la partita , certo quel giocatore avrà tante responsabilità e tanti palloni a disposizione , non è da escludersi che ci sarà comunque spettacolo
ma è un confronto tra una squadra con 11 giocatori che sanno giocare e possono risolvere una partita contro una che ne ha 1
11 artisti contro 1 , dove c'è più arte?

E' vero che i dualismi come quello fra Rivera e Mazzola sono stati nefasti, sul piano tecnico.
(Ma fonte inesauribile di polemiche e dibattiti, che poi sono la grande fortuna del calcio. ;) )

Però nel catenaccio si schieravano tre attaccanti più un fantasista o un regista, più un terzino d'attacco.

La Juve del Trap nella stagione 1982-83 schierava tre punte: Rossi, Bettega e Boniek.
Più Platini, Tardelli e Cabrini che era appunto un terzino d'attacco.
(E Scirea che era un regista aggiunto.)

Sacchi, per dire, ha giocato una finale mondiale senza nemmeno una prima punta.
(E non era mai capitato nella storia dei Mondiali.)
Ma solo con Baggio, in condizioni precarie, e Massaro.


lo so che è il topic di sacchi , ma andiamo un pò oltre le questioni specifiche (se ne potrebbe discutere perchè quella juve giocava con un buon numero di giocatori offensivi, ma nei fatti era una squadra spesso lunga e spaccata, ma resteremmo su una questione che sembra quasi personale con sacchi)

sacchi ha fatto errori , non ha inventato
ma ciò che non ha inventato ma riciclato come dice francesco era comunque qualcosa che in italia non era ben visto e non lo è nemmeno oggi, ovviamente poi nello specifico agli errori ha affiancato grandi intuizioni ed è stato un grandissimo ma pazienza , il giudizio sul sacchismo va oltre le scelte di sacchi
tutte le cose che dici tu , l'integralismo sul modulo , la fisicità esasperata ecc
sono state superate da chi ha capito il messaggio di fondo e non si ferma a discutere se sacchi fosse un genio o un pazzo e a fargli le pulci
non si deve necessariamente scegliere tra la parte peggiore del sacchismo e il calcio tradizionale (tradizionale italiano eh)
esiste sicuramente , ed esisteva già 60 anni fa , un'idea di calcio collettiva e qualitativa e io credo che nei fatti sia anche l'idea che dà più risultati , che poi sono quello che contano


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MessaggioInviato: ven 8 apr 2016, 12:20 
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Reg. il: lun 12 mar 2012
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Francesco82 ha scritto:
Ma infatti Arrigo è stato fondamentale per l'approccio, ma non metteva in campo così tanti giocatori "creativi".

Ne metteva di più la Juve di Trapattoni, che rappresentava comunque un'eccezione anche in termini di qualità appunto..

Anche sull'approccio si potrebbe discutere.

Il Parma di Sacchi non ha vinto nemmeno una partita in trasferta, nel suo unico campionato di serie B (stagione 1986-87).
Parecchie altre squadre, più scarse e più tradizionali, almeno qualche partita fuori casa l'hanno vinta.

In compenso, quel Parma ha avuto la difesa più imbattuta del torneo.

Anche il suo Milan subiva pochissimo, e segnava meno di quello che ci si potesse aspettare.
(Non ha mai superato il record di gol fatti dall'Inter italianista del Trap, nel campionato 1988-89.)


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MessaggioInviato: ven 8 apr 2016, 12:24 
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Reg. il: ven 23 nov 2012
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Però il suo Parma vinse due volte a San Siro in Coppa Italia, incredibile...


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MessaggioInviato: ven 8 apr 2016, 14:12 
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JC ha scritto:
ma mi spieghi perchè mai un grande calciatore non potrebbe essere calato nel collettivo? cruijff , pelè , di stefano , puskas
quasi tutti i più grandi erano anche uomini squadra e non artisti egotici , pure maradona giocava per i compagni e sono sicuro che se ci si azzardasse a dire che non avrebbe potuto giocare con altri campioni ed avere compiti di copertura si scatenerebbe una guerra santa

non è affatto vero che il collettivo mutila i fuoriclasse , gli esempi concreti ci sono eh , nè che esalta necessariamente la fisicità(che comunque mica è un elemento negativo , pure qui , pelè e maradona erano anche fenomeni atletici)
è la paura , l'approssimazione a limitare i fuoriclasse (quella che ti fa scegliere tra rivera e mazzola perchè non sia mai metterli assieme , rivera non potrà mica fare pure un contrasto :asd ) , l'idea del in 6-7 difendiamo e poi tu risolvi la partita , certo quel giocatore avrà tante responsabilità e tanti palloni a disposizione , non è da escludersi che ci sarà comunque spettacolo
ma è un confronto tra una squadra con 11 giocatori che sanno giocare e possono risolvere una partita contro una che ne ha 1
11 artisti contro 1 , dove c'è più arte?

se gli altri sport a questi concetti ci erano già arrivati e diversi movimenti calcistici vi hanno fatto giungere pure il calcio è solo un bene
razionalmente ovviamente

se poi tu ti basi sulla tua personalissima idea di "poesia" pazienza , è legittima cosi come è legittimo che i tifosi inglesi fischino appena vedono un retropassaggio , ma certo non è la maniera razionale di affrontare l'argomento

inutile aggiungere che straquoto francesco

le conseguenze negative del sacchismo si sono viste soprattutto in italia proprio perchè nessuno ci ha capito un #@*§ e si è ritenuto che la svolta fosse mettere in campo 11 cavalli :asd
cosi come la risposta al calcio totale olandese fu trapattoni che giocava con benetti numero 10 :roll



Comunque Sacchi arrivava all'estremo , gli estremi non sono mai buoni ,l'eccesso di schematismo puo' ingabbiare certi talenti , ad un certo punto bisogna anche lasciare un margine di liberta' individuale , in nazionale durante una partita minaccio' Zola di sostituirlo perche' aveva fatto un dribbling , poi tutti sanno Van Basten e compagni quanto hanno lodato il cielo quando Sacchi se ne e' andato e non e' certo un caso che il Miglior Van Basten si sia visto l'anno dopo con Capello.
Sacchi era estremo nella schematizzazione del calcio e gli estremi non vanno mai bene.


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MessaggioInviato: ven 8 apr 2016, 14:33 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Quoto Epico, nel suo caso lo schematismo eccessivo si è rivelato un boomerang, a lungo andare...Ma ecco ha avuto anche meriti in termini di approccio.

Penso anche alla cultura della sconfitta: fu fra i pochi dopo USA '94 a proporla, o anche dopo la sconfitta con il Marsiglia nel 1991. Nonostante fosse un talebano, era fra i pochi in grado di riconoscere i meriti avversari: mentre noi tendiamo sempre ad attaccarci all'arbitro, all'allenatore che sbaglia, alla sfortuna etc..

Peraltro, parla uno "disturbato" dal suo legame ultra-fraterno con Silvio, insomma non provo grande simpatia per il personaggio, e trovo eccessive le sue idee, perché troppo rigide. Ma ecco, non facciamo finta che non abbia meriti, se il Milan andava a Madrid a massacrare il Real sul piano del gioco, Arrigo qualche merito doveva averlo.

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MessaggioInviato: lun 11 apr 2016, 14:21 
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Tifoso
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Reg. il: sab 24 gen 2015
Alle ore: 21:33
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Sacchi ha rivoluzionato il calcio, ha vinto tanto, ma ha annullato la fantasia del genio, del fuoriclasse. E' inutile che mi venisse a mettere sullo stesso piano Colombo e Van Basten, perché le vittorie arrivano con i Van Basten.

Un rivoluzionario, un punto di riferimento, ma troppo integralista e chiuso nel suo credo.


In una recente intervista dichiaro' che le vittorie all'italiana hanno meno valore, sono meno "convincenti", entreranno prima nel dimenticatoio perché frutto di furbizia, tatticismo, difensivismo, frutto di come siamo noi in italia, mentre invece hanno piu' valore le vittorie di possesso del gioco e dominio della partita. Insomma cercava di portare acqua al suo mulino.
Niente di piu' falso. Le vittorie sono tutte belle oppure vogliamo far passare che Spagna 82 e Germania 2006 hanno meno lustro della vittoria totale ( intendo nel gioco e nel dominio ) della Spagna del 2010 in Sud Africa o della Germania in Brasile? Balle. Ci sono vari modi per arrivare alla vittoria e tutti valgono e contano in egual misura.

Non condivido questo suo modo di pensare. Anche perché io adoro il calcio verticalizzato come per esempio facevano il Real di Mou o lo United di Ferguson.


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MessaggioInviato: mar 12 apr 2016, 8:28 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Credo anche io che non sia possibile graduare il valore delle vittorie, semmai si può valutare come le stesse arrivano, ma non ci sono criteri oggettivi per stabilire cosa è meglio.

Io per indole preferisco certe caratteristiche, e non parlo solo di controllo del pallone ma anche di prevalenza della tecnica individuale e collettiva sulle altre doti. Per me guardare giocare il Real è una specie di tortura, nonostante abbia grandi giocatori: è proprio la sua idea di calcio che non mi piace per nulla. Idem il PSG: quando lo vedo soffro, per me quello è un tipo di calcio orribile (di fatto, mettiamo in campo tanti colossi - anche di classe - e vediamo se qualcuno fa la giocata).

Ma se si rivela competitivo, tanto di cappello, non è che la vittoria vale meno.

Comunque la vittoria del 1982 fu molto diversa di quella del 2006, e più spettacolare di quella del 2010 a mio modo di vedere. Anzi, fra le più spettacolari di sempre, calcio all'italiana o meno (si parlava di zona mista, al tempo) ;)

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MessaggioInviato: mar 12 apr 2016, 8:32 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Comunque è curioso come le critiche al sacchismo arrivino tanto "da destra" (chi privilegia il calcio tradizionale, la ripartizione dei ruoli, l'atteggiamento attendista, il risultato sopra tutto) quanto "da sinistra" (l'altra faccia della medaglia: l'accusa di aver annullato "la fantasia"; spesso peraltro le due accuse si sovrappongono).

Per me in entrambi i casi ci si limita a una mezza verità. Anche perché, come ho scritto, non è vero a mio modo di vedere che il gioco corale e collettivo sia incompatibile con il grande solista: questa è una nostra tara (il fantasista è un lusso, la squadra la fanno gli altri) e una pecca del nostro modo di vedere il calcio, non mi stancherò mai di ripeterlo.

Brasile, Olanda e Spagna hanno dimostrato l'esatto contrario: hanno giocato un calcio corale, offensivo e volto al controllo, e anche fantasioso e più ricco di qualità di quello italiano tradizionale.

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MessaggioInviato: gio 14 apr 2016, 20:54 
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Reg. il: sab 24 gen 2015
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Chissa' cosa penserà Sacchi della vittoria del l'Atletico contro il Barca... dirà che è una vittoria che "vale" meno perchè ottenuta s l'italiana ? ... cioe' poco meritata?

...l'Atletico è la dimostrazione classica che cinismo, cuore, grinta, palle e concentrazione possono anche battere il talento.


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