Roberto Baggio ha litigato con diversi allenatori nella sua storia, il piu clamoroso è senza dubbio quello con Marcello Lippi che in questo libro spiega e poi anche con Renzo Ulivieri a Bologna.
Io ascolto le versioni di tutti,per carità, non mi dispiacerebbe sentire anche quella del "compagno" Renzo Ulivieri.Roberto Baggio fece impazzire Bologna, lo portò in zone alte con grandi giocate.
Questo libro è stato una decina di anni fa ma è sempre bello da leggere,anche perchè stiamo parlando di Roberto Baggio.
LA SECONDA PARTE ,DOMENICA PROSSIMA.
da UNA PORTA NEL CIELO-Roberto Baggio (Limina)
Bologna è stata un'oasi,l'isola fortunata,la tregua tra un mare in tempesta e un altro.Bologna mi ha abbracciato come solo Firenze aveva fatto.Se dovessi descriverla,direi che Bologna è un abbraccio caldo, forte, che ti rimane dentro.Si dice che a Bologna si può rinascere:a me è successo,a Signori pure.Non è un caso.La Bologna che ho nel cuore è quella che per me si abbonò allo stadio e che per una volta preferì il calcio al basket.
Tutto ciò che accadde tra me e Ulivieri,o meglio,tutto ciò che Ulivieri mi fece,è brusio.Nient'altro che brusio impercettibile,ora,i tentativi di accantonarmi per avere i riflettori,le malcelate invidie,le panchine ingiuste,le sostituzioni a volte avvilenti.Nulla poteva rubarmi quell'anno irripetibile,vissuto con un entusiasmo che non provavo da tempo,e che solo Mazzone ha saputo risvegliare.Quegli affetti veri.
ALLA FINE,IL BOLOGNA.HAI SCIOLTO LA PROGNOSI TRE GIORNI DI RITIRO A MILANELLO COL MILAN.
Avevo preso in considerazione l'idea di andare a Bologna già da febbraio.Era la festa per il mio trentesimo compleanno.Come sempre,ho festeggiato da Peter e Chele,a Casoni Borroni.Un mio amico di Casalecchio di Reno,Giampiero malena,mi ha detto: "Robi,se hai problemi al Milan,perchè non vieni a Bologna? Sono sicuro che a Bologna rinasci.Io sono calabrese,ma Bologna non la cambierei con nessun'altra città al mondo.Per qualità della vita è la numero uno".Alla fine,mi sono fatto convincere.Trovare l'accordo con il presidente Gazzoni non è stato difficile.Ho deciso alla svelta,poi ho lasciato a Vittorio i particolari aspetti del contratto.
OGNI RIFERIMENTO AD ULIVIERI E' PURAMENTE ACCIDENTALE...
Ulivieri non mi voleva,lo aveva detto chiaro e tondo prima che arrivassi.Era andato da Gazzoni per spiegargli che,se il Bologna mi avesse comprato,avrebbe rischiato la serie B.A volermi è stato Gazzoni,non lui.Appena ha saputo del mio acquisto,ha fatto una sceneggiata dimettendosi per finta,giusto per attirare l'attenzione e mettere le mani avanti.
IN UN SECONDO TEMPO,ULIVIERI HA CHIARITO QUELLE AFFERMAZIONI:ERA CONTENTO DI AVERTI MA,SE LO AVESSE SAPUTO PRIMA,AVREBBE IMPOSTATO UNA DIVERSA CAMPAGNA ACQUISTI.
Mi convince poco.Non ha mai dimostrato d'essere contento di avermi.Non nutro rancore nei suoi confronti,ma secondo me lui sapeva di giocarsi la possibilità di allenare una buona squadra,e non voleva che un giocatore famoso gli rubasse il palcoscenico.
SEI UNO CHE NON AMA GLI SCONTRI,DICI, MA,SOPRATUTTO A INIZIO STAGIONE,LE FRIZIONI NON SONO MANCATE.LA TUA PARTE LA DEVI AVERE GIOCATA ANCHE TU...
Intendiamoci, non sono il tipo che porge sempre l'altra guancia,ma gli scontri li ha voluti Ulivieri.La sua era la tecnica che poi adotterà,portandola alle estreme conseguenze,anche Lippi: provocarmi,indurmi alla reazione per poi dire:visto, Baggio è un viziato,uno che spacca lo spogliatoio.Dato che sono uno a cui non si può dire che va in discoteca o ha vizi particolari,l'unico modo per screditarmi agli occhi della gente e dei compagni era quello di mandarmi fuori di testa.Già,i compagni.Ho sempre tenuto troppo,allo spogliatoio.
INSOMMA,IL MOTIVO PER CUI ULIVIERI CE L'HA AVUTA CON TE,ERA LA GELOSIA.
Non ne vedo altri.Io pensavo al Mondiale,ero troppo impegnato a fare bene nel Bologna per pensare al suo umore.Però, la cosa è peggiorata sempre di piu.Una volta che ero squalificato,Ulivieri ha dato la fascia di capitano a Marocchi.Quando sono rientrato,mi ha garantito: "Un'altra settimana e torni capitano".Via così,per tutta la stagione.Non sono piu stato capitano.Di episodi ce ne sono stati tanti,li ho voluti dimenticare.Quello che non ho dimenticato,è stato il trattamento che mi ha riservato prima delle partite che,tra dicembre e gennaio, il Bologna avrebbe giocato contro Milan e Juventus,le mie ex squadre.
RACCONTA
Giocavamo con il Milan.Era prima di Natale.Per tutta la settimana,parlo di quella che per me era la prima partita da ex,contro i rossoneri.Insomma,le solite cose:sarò emozionato,ce la metterò tutta,onorerò la maglia rossoblù senza dimenticare i due anni al Milan.Così per una settimana.Il sabato pomeriggio facciamo la rifinitura,e scopro che sarei andato in panchina...Capisci? Lui mi aveva fatto parlare tutta la settimana,ben sapendo che non sarei partito titolare (perchè queste cose qui le decidi il martedi o il mercoledi,mica due minuti prima della partita),e soltanto alla fine mi aveva fatto capire che non avrei giocato.Mi aveva umiliato,glielo dissi.Con aria decisa,ma con educazione.
E CON LA JUVENTUS?
Ah,lì Ulivieri si è superato.A inizio anno giochiamo contro il Brescia,vinciamo 2-1 e faccio due gol.Poi con l'Empoli:un assedio,una partita strana, ma termina 0-0.La domenica dopo,arriva la Juve.Come per il Milan,accade la stessa cosa:parlo con i giornalisti,mi chiedono del mio passato,era logico che fossi protagonista,un pò l'attrazione della giornata.Ero carico,tenevo particolarmente alla partita.Ma,ancora una volta,durante l'allenamento del sabato, scopro che non avrei giocato.Allora non ci ho visto piu.Ho pensato:ah, ma allora questo mi prende per il sedere apposta! E me ne sono andato,incazzato nero.Ero stato anche peggio di tre settimane prima:sapeva quanto tenessi alla partita,mi aveva umiliato apposta.Dopo avermi fatto esporre per una settimana intera, mi aveva colpito a freddo.Di nuovo.Sono arrivato a casa,ho detto ad Andreina che il giorno dopo non sarei andato neanche in panchina,e poi ho telefonato al presidente.Gli ho spiegato chiaramente che ero venuto a Bologna per giocare,non per stare in panchina.In panchina doveva starci Ulivieri,non io.
E' VERO CHE POI SEI TORNATO IN ALBERGO PER UN CONFRONTO DURO CON ULIVIERI?
Si, ero troppo arrabbiato.La squadra era a Casteldebole, all'Amadeus.Stavano cenando.Appena mi vide, Ulivieri cincischiò:"Ti metto in campo quando gli altri sono stanchi, devi capire".E io:"No, io non deo capire proprio niente,sei tu che mi stai prendendo in giro dall'inizio dell'anno!".Lui abbozzò una risposta,mi chiese perchè la facevo così difficile.A quel punto andai di fuori.Gli urlai di tutto.Si,ero davvero andato di fuori.
IN QUALCHE MODO,TI AVEVA FATTO ESPLODERE.
Si,ma meno di quanto credeva.Andò peggio tra Ulivieri e Petrone.Ulivieri ebbe il coraggio di dare la colpa dell'accaduto a Vittorio,che proprio non c'entrava niente.Avevo fatto tutto da solo.Si scontrarono nell'ufficio di Renato Cipollini,a Casteldebole.Fuori i tifosi urlavano la loro rabbia.Per la prima volta dopo tre anni,Ulivieri si sentiva contestato.Cipollini li divise a fatica,Ulivieri aveva quasi preso per Petrone per il collo, e lui stava per partire con un diretto.Ulivieri non aveva mai sopportato Vittorio, e come lui tutti quelli che potevano entrare nello spogliatoio senza il suo permesso.Credo che non sopportasse nemmeno i passaggi del presidente Gazzoni.Fu Cipollini a dividerli.Meno male che c'era lui.Renato è proprio una braba persona.
DA CHE PARTE STAVA LA SQUADRA?
Lo scontro era rimasto in qualche modo privato,comunque gran parte del gruppo stava con me.Non tutti,però.Ulivieri aveva i suoi fedelissimi.Se restava lui,restavano anche loro,avevano il rinnovo del contratto assicurato.Quando circolò la voce di un suo possibile esonero,il nemico numero uno divenni io,per alcuni giocatori:se partiva lui,addio rinnovo.
CHE GIUDUZIO DEFINITIVO DAI,DI ULIVIERI?
L'Ulivieri che ho conosciuto io soffriva di protagonismo.Ci sono allenatori che rifiutano il dialogo, gelosi, che devono far sempre vedere di avere scoperto l'acqua calda.Io ne ho avuti tre.Comunque,nonostante tutto, lui non è stato il peggiore.E che ne so,forse ora,dopo questi anni,si è fatto un'altra idea del sottoscritto.
_________________ GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".
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