Basilio ha scritto:
Qualcuno baratterebbe la vittoria mondiale del 2006 con Italia 90?
Per me il problema non si pone nemmeno, nel 2006 erano già anni che non tifavo più per l'Italia calcistica.
Quello che invece mi dispiace enormemente, e che sempre mi mancherà, è non aver gioito e non aver vissuto personalmente, nel '90 (e neppure nel '94) la stessa esperienza indimenticabile che i nati negli anni '70 vissero nel 1982.
In merito alla partita, l'ho rivista anch'io alcune volte negli anni recenti e ne ho ricavato un'impressione simile a quella che ne ebbi nella serata del 3 luglio '90: quella di una squadra contratta, che non giocava con la stessa convinzione delle sere precedenti.
Premesso che quella sera Vicini sbagliò formazione, e che sarebbe servito almeno un centrocampo molto più dinamico (l'unico cambiamento nella formazione di partenza rispetto alle partite precedenti fu invece un errore, ma neppure Vialli si comportò in maniera onesta dobbiamo dire) C'è un elemento che secondo me andrebbe valutato, anche se non ci sarà mai alcuna controprova: il fatto che l'Italia fosse andata in vantaggio paradossalmente incise negativamente sulla sua prestazione, per il seguente motivo, perché spinse Vicini, quella sera sì, ad un atteggiamento eccessivamente rinunciatario, sperando di mantenere il vantaggio fino al '90. Non è che non ci si poteva riuscire, di fronte non c'era il Brasile di Pelè, ma la mia impressione è che se al riposo si fosse andati su una situazione di parità lo stesso Vicini sarebbe stato spinto a fare qualcosa in più per vincere quella partita nella ripresa e magari le cose per l'Italia sarebbero andate diversamente. Rivedendo la partita, alla fine del primo tempo si vede Ancelotti restare in campo per svolgere il riscaldamento ad esempio. E Baggio era certamente una carta da giocare, così come Serena, che comunque con la sua stazza impegnò di più gli argentini di quanto aveva fatto Vialli. Viene da chiedersi allora davvero cosa diamine aspettasse Vicini ad effettuare almeno uno dei due cambi ad inizio ripresa, visto che riguardando quei 20 minuti abbondanti prima del goal argentino è evidente come quell'Italia non fosse all'altezza dell'impegno. Poi poteva pure arrivare al '90 senza subire goal ma il punto non cambia. Ci fu metà ripresa per agire, mettendo dentro almeno Ancelotti e tenendosi l'altro cambio per dopo in base all'andamento della partita.
Dopo il goal l'inerzia della partita cambiò e si mise sul terreno ideale per gli argentini, che si difesero con un gioco sporco. L'impegno dell'Italia fu encomiabile ma privo di lucidità e senza centrocampo di fatto.