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Reg. il: dom 10 apr 2005
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Holloway, ma a 15 anni sai tutte quelle cose di calcio??? :O_O

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2


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MessaggioInviato: lun 30 mag 2011, 14:28 
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Reg. il: mar 1 apr 2008,
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Sono indeciso se portare avanti la rubrica (che credo chiamerò: «All'alba del calcio») in ordine cronologico, oppure tramite un'alternanza tra calciatori europei e sudamericani.

Chiedo poi lumi su Neil Franklin, difensore inglese emigrato per denaro in Colombia, dove indossò per 6 partita la maglia dell'Independiente Santa Fe di Bogotá.


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Reg. il: lun 28 nov 2005
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Da quel che ho letto su molti forum inglesi Neil Franklin viene considerato, assieme a Bobby Moore, il miglior difensore inglese di sempre.
Giocatore di gran possanza, con un ampia falcata, leggeva benissimo il giuoco difensivo e per primo faceva ripartire il giuoco grazie a lanci precisi e tempestivi. Sua grande arma era il colpo di testa: egl'era infatti un gran saltatore. Insomma, probabilmente il difensore inglese più completo di sempre. Sembra inoltre che in un calcio esasperatamente fisico come quello d'oltremanica (dove se non usciva con qualcosa di rotto eri considerato un mediocre) il buon Neil giocasse quasi esclusivamente d'anticipo, grazie ad un astuzia tattica non indifferente.

Stan Mortensen dice di lui:

Neil Franklin is my ideal centre-half. Of course he plays as a stopper, in the modern fashion, but he also uses the ball cleverly. Note, for instance, how he uses the pass-back to the goalkeeper. I have already told you how Frank Swift developed the trick of starting attacks from his own goal-line, and with Neil he built up a set of sequence moves. Neil would check a raid, hold the ball long enough to ensure complete control of both ball and his immediate surroundings, noting the placing of every opponent, and then if all was clear, slip the ball back.

It must have been galling to Scotland's supporters, as well as players to see this apparently simple move so often exploited to keep the home side at bay. Like all good things, it isn't as simple as it looks. To be able to carry out this play successfully the centre-half must have ball-control equal to that of an inside-forward.

Another way in which Neil appeals to his teammates is that he rarely gives a free kick away. The modern centre-half, trained to stop, is often penalised through being just clumsy, with arms flying as he goes into the tackle, not through any vicious intent. Neil, tidy and competent, always plays the ball, and so avoids giving away those dangerous free kicks on the fringe of the penalty area.


Mentre Stanley Matthews:

The greatest centre-half I ever had the privilege of playing with, the incomparable Neil Franklin. At the time, Neil was widely considered to be the best centre-half in Britain. He had played in ten wartime and victory internationals for England and in this season went on to win the first of his 27 caps.
Neil won everything in the air, tackled with superb timing and when the ball was at his feet possessed the nous to pass it with all the guile and intelligence of the most cerebral of inside-forwards. An erect physique belied tremendous mobility and breathtaking speed over four or five yards. When it came to heading he was as dominant in the air as a Spitfire, and such was the timing of his tackling that when sliding in, his backside and tackling leg would touch the ground only momentarily before he rose majestically with the ball at his feet.

Neil oozed class and self-control in equal measures. When his legs were kicked from under him he would rise to his feet, look pityingly at the perpetrator of the shabby assault and with a gentle, disapproving shake of the head, turn and trot away to take up his position. He used his physical strength sparingly, preferring to rely on the skills he had been blessed with. In an era of bruising, granite-like centre-halves, he was a model of restraint.


Che giocatore ! :O_O

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Il mio sito Definitivo sui giocatori passati.
http://www.classicfootballdb.com

Aggiornato costantemente, avrete la possibilità di consultare le skill di giocatori famosi, possibilità di ricerche avanzate di ogni genere, confronti, etc.


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MessaggioInviato: lun 30 mag 2011, 15:05 
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Reg. il: mar 1 apr 2008,
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Referenze illustri, senza dubbio. Terrò in conto il suo nome.


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Reg. il: lun 8 feb 2010,
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Gyula Zsengellér fu uno dei maggiori esponenti degli anni trenta nonchè pedina fondamentale dell'ungheria vice campione del mondo.

Centrocampista di spessore col vizio del gol, personaggio affascinante anche fuori dal campo per la sua cultura (tant'è che lo chiamavano "il Professore").

Ha anche giocato nella Roma.

Penso che possa essere cosa buona mettere un esponente del calcio dell'est ante guerra.

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"Amore mi manchi amore che fai

in questo deserto almeno ci sei

c'è un cuore che batte nel cuore di Roma

che vince e che perde ed io ti amo ancora"


A. Venditti - C'è un cuore che batte nel cuore


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Reg. il: lun 28 nov 2005
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Località: Roma
Dico František Plánička, personaggio molto interessante !.

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MessaggioInviato: mer 1 giu 2011, 18:10 
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Reg. il: mar 1 apr 2008,
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Stasera inizierò a scrivere di Sindelar. Poi avevo pensato a Scarone, James, Friedenreich, Zamora, Stabile, Sarosi, Andrade, Dean, Domingos da Guia, Plánička e Leônidas, in quest'ordine per garantine l'alternanza tra un europeo ed un sudamericano. Vorrei però trovare un posticino per Nasazzi: chi far fuori? Stabile è l'unico argentino, toccherebbe ad un brasiliano, ed io opterei proprio per Leônidas, che è probabilmente il più conosciuto della compagni. Voi cosa ne pensate?


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MessaggioInviato: mer 1 giu 2011, 23:56 
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Reg. il: dom 10 apr 2005
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Ma devi scegliere in base al valore assoluto o dipende dal tuo gusto personale?

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2


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MessaggioInviato: gio 2 giu 2011, 10:00 
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Reg. il: mar 1 apr 2008,
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Marco Bode ha scritto:
Ma devi scegliere in base al valore assoluto o dipende dal tuo gusto personale?

Ho carta bianca, posso sbizzarrirmi.


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MessaggioInviato: gio 2 giu 2011, 22:15 
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Pulcino
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Reg. il: dom 5 apr 2009,
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Chris poi postaci gli articoli eh :)

Non voglio crearti ulteriori dubbi, ma avrei qualche nome da segnalarti, anche se dimenticherò qualcuno sicuramente. Poi valuta tu, ma era giusto almeno citarli. Come richesto non ho messo italiani (ma se dovessi cambiare idea fra i meno acclamati cito Adolfo Baloncieri ;)).

Ma Orsi e Monti li hai esclusi in quanto oriundi? Non dirò nulla su di loro perchè comunque parecchio conosciuti, ma come detto da altri se non considerati italiani sono assolutamente da mettere in lista fra i papabili.

Inizio con l'appoggiare in toto Sindelar, Scarone, Friedenreich, Zamora, Sarosi, James e Dean.

Anche gli altri vanno benissimo, ma li valuterei con degli altri ancora se hai un limite di articoli.

Terrei in considerazione anche:

Rafael Moreno Aranzadi
Cioè il calciatore per il quale il capocannoniere in Spagna si chiama "Pichichi". Questo era il suo soprannome, ed a Bilbao ha tanto di busto commemorativo al San Mames (primo giocatore a segnare in quello stadio).

Steve Bloomer
Altro idolo ed altro busto in suo onore, ma questa volta lo stadio è quello del Derby County. Una canzone su di lui viene messa prima di ogni partita del Derby. Cinque volte capocannoniere e secondo marcatore inglese di tutti i tempi. (Forse della lista è quello su cui farei il pensiero più serio per l'articolo)

Franz Binder
Più di mille gol in carriera, come pochi altri nella storia, otto volte capocannoniere fra campionato austriaco e tedesco. Parallela la sua storia è a quella di Sindelar, lui, seppur costretto giocò nel campionato tedesco col suo Rapid Vienna, e nella nazionale tedesca, ma si prese la sua rivincita vincendo una coppa di lega e soprattutto uno scudetto, davanti agli occhi di Hitler, in rimonta sul favorito (in tutti i sensi) Schalke, che vinceva 3 a 0. Risultato finale 4 a 3 per il Rapid, con tre reti di Binder.

Arsenio Erico
Forse il più forte giocatore paraguayano della storia, almeno secondo gli storici. Alla ribalta nel campinato argentino, dove segna 293 reti per l'Independiente (massimo goleador del campionato argentino assieme a Labruna). Detiene anche il record di gol segnati in un campionato professionistico argentino: 47.

Zizinho
Massimo realizzatore della Coppa America assieme a Mendez. Jolly tuttofare considerato un vero e proprio idolo nel suo paese. Decimo posto per lui nella classifica dei migliori giocatori sudamericani di tutti i tempi per l'IFFHS.

Billy Meredith
Gallese che ha fatto le fortune di Manchester, inteso come sia il City che lo United, dato che ha giocato per entrambi. E' considerato come una delle prime "superstar" del calcio, superstar moderna aggiungerei io, in quanto famoso sia per le sue doti tecniche che per i suoi litigi e problemi extra-calcistici.

Josef Bican
Con più di 800 gol in carriera è attualmente il top-scorer mondiale per le reti in partite ufficiali. Bomber dello Slavia Praga e realizzatore in ben 3 nazionali. Incredibile è la media gol, ben 201 reti più delle partite giocate nei campionati nazionali (607 gol in 406 partite). Si dice che corresse i 100 metri in 10.8, tempo di tutto rispetto anche per uno sprinter del tempo.

Manuel Seoane
Tre volte capocannoniere del campionato argentino, ed uno dei migliori attaccanti albicelesti della prima metà del novecento. Molto amato nel suo paese, suo è il record di segnature in una sola stagione dell'era amatoriale del campionato argentino: ben 55 nel 1922.

Jimmy McGrory
410 reti in 408 partite del campionato scozzese, 550 totali in carriera, nelle partite ufficiali, 62 nella sola stagione 1927-28. Indimenticato campione del Celtic anni '20 e '30, soprannominato "Sirena" per le sue abilità nel colpo di testa, presente in più d'una canzone dei biancoverdi di Glasgow.

Fernando Peyroteo
Con la mostruosa media di 1,68 gol a partita, e 331 reti in sole 197 partite con lo Sporting Lisbona, è il recordman della storia del calcio per media-gol (davanti a Bican e Schlosser), e maggior cannoniere del campionato portoghese sopra ad Eusebio. Come quest'ultimo era di origini africane, ed era la stella del famoso quintetto "I cinque violini".

Vivian Woodward
Centravanti di Tottenham e Chelsea, oltre che della nazionale inglese, della quale è il miglior marcatore fino all'avvento di Tom Finney. Gli furono attribuite, non ufficialmente, 8 delle 15 reti che l'Inghilterra rifilò alla Francia nel 1906. Fu capitano della nazionale britannica alle olimpiadi del 1908 e del 1912.

Bernabè Ferreyra
206 gol in 197 partite del campionato argentino. Prima grande stella del River Plate. Talmente famoso al tempo che fu anche girato un film come sua biografia, e che fu dato un premio al primo portiere in grado di non subire gol da lui.

Imre Schlosser
Uno dei primi grandi d'Ungheria, tuttora detentore del record di segnature del campionato magiaro, 417 gol in 301 partite. Miglior marcatore europeo (l'attuale Scarpa d'Oro) per quattro anni di fila dal 1910 al 1914.

Jack Southworth
Ancora prima di Bloomer, uno dei primi giocatori ad elevarsi dalla media fu John (Jack) Southworth, due volte capocannoniere in Inghilterra negli anni '90 dell'800. Attaccante, a seguito di un grave infortunio al ginocchio piuttosto che non giocare diventò per un periodo portiere della sua squadra di Blackburn, l'Olympic. Passato ai Rovers, e tornato attaccante, si guadagna il soprannome di "Prince of Dribblers".

Telmo Zarra
La sua carriera va dal '39 al '57, quindi vedi tu se utilizzabile. Zarra era il soprannome, dovuto da un cognome quasi impronunciabile come tanti altri baschi. Emblema dell'Athletic Bilbao, sei volte capocannoniere della Liga, e per sessant'anni detentore del record di segnature in una sola stagione: 38; raggiunto solo da Hugo Sanchez e superato proprio quest'anno da Cristiano ronaldo.

Obdulio Varela
Be', qui che te lo dico a fare? non capisco se non è in lista perchè non considerato "anteguerra", ma anche se i suoi successi più conosciuti sono nei primi anni '50, ha comunque vinto anche nel '42, '44, '45, e la sua carriera professionistica inizia nel '36. Non credo di dover dire chissà che su di lui, ma se servisse...

Oldrich Nejedly
Bandiera dello Sparta Praga e stella della nazionale cecoslovacca degli anni '30. Cannoniere del mondiale del 1934, 161 gol in 187 presenze col club.

Alan Morton
Veloce e talentuoso piccoletto scozzese, "Il piccolo Diavolo Blu", orgoglio appunto dei Glasgow Rangers, e protagonista dell'impresa della nazionale in casa inglese, uno dei famosi "Wembley Wizards", che batterono 5 a 1 l'Inghilterra a Londra nel 1928 (tre suoi cross furono trasformati in rete dai compagni di squadra).

Jose Manuel Moreno
In Argentina qualcuno degli anziani lo considera ancora adesso il migliore albiceleste della storia. Sorvolando sugli improbabili paragoni con Maradona, questo rende comunque l'idea del valore di tale giocatore ai tempi del super River degli anni '40. Jolly del centrocampo, nato nel quartiere della Boca, non passò il provino per il Boca Juniors all'età di 15 anni, ma si prese la sua rivincita entrando a far parte del River Plate e costituendo in futuro uno dei cinque pilastri fondamentali della "Maquina".

Adolfo Pedernera
Altro giocatore che costituì "La Maquina" nel River Plate, col quale vinse cinque campionati d'Argentina. "Il Maestro" vinse anche tre Coppe America, ed è considerato dall'IFFHS il dodicesimo giocatore sudamericano di sempre.

Ferenc Szusa
Stella e bandiera dell'Ujpest, col quale è in grado di segnare 392 reti in gare ufficiali. Secondo l'IFFHS è il giocatore che nella storia del calcio ha segnato più gol ufficiali con la stessa maglia di club. L'attuale stadio dell'Ujpest è a lui intitolato.

John Campbell
Breve carriera per quello che è uno dei migliori giocatori degli anni '90 dell'800. Scozzese, attaccante, simbolo del Sunderland, col quale vince tre campionati e si aggiudica tre titoli di capocannoniere.

Pedro Cea
Due campionati dell'Uruguay col Nacional di Montevideo, due medaglie d'oro alle Olimpiadi, un Campionato del Mondo e tre Coppe America. Questo il palmares di uno dei protagonisti della Celeste pre-seconda guerra mondiale. E' lui a riagganciare l'Argentina sul 2 a 2 nella finale dei mondiali del 1930.

Cliff Bastin
Uno dei maggiori interpreti dell'Arsenal di Chapman, attualmente terzo marcatore di sempre dei Gunners, ma per anni detentore del primato. Cinque campionati e due FA Cup nel palmares.

Pedro Petrone
Altro esponente dell'Uruguay campione del mondo nel 1930 (dove però non rese come ci si aspettava) e bicampione olimpico. Bomber potente e veloce, soprannominato "l'Artillero", fece anche un paio di stagioni nella Fiorentina, con la quale ottenne un titolo di capocannoniere (37 reti in 44 partite in Italia)

Angel Labruna
Finalizzatore della "Maquina" del River Plate anni '40. Massimo goleador del campionato argentino con 293 reti al pari di Arsenio Erico. Nove campionati nazionali e due titoli di capocannoiniere per lui. detiene anche il record di marcature nel superclasico col Boca: 16.

Ned Doig
Considerato dai suoi tifosi il miglior giocatore della storia del Sunderland, per la critica era invece uno dei migliori portieri di fine '800. Pare che indossasse il cappello semplicemente perchè si vergognava della sua pelata. Scozzese, 14 stagioni per lui con i Black Cats.

Domingo Tarasconi
Bomber e simbolo del Boca Juniors anni '20 e '30. Uno dei primi idoli argentini, conquista col Boca cinque scudetti e tre titoli di capocannoniere.

Eddie Hapgood
Quasi 400 presenze con l'Arsenal, capitano dei Gunners di Chapman e della nazionale inglese degli anni '30. Vegetariano da giovane, e visto come "magrolino" per essere un difensore, cambiò stile di alimentazione diventando famoso poi negli anni come difensore robusto e forte fisicamente. Fu uno dei protagonisti della "Battaglia di Highbury" contro l'Italia, dalla quale uscì con il naso rotto.

Norberto Mendez
Miglior realizzatore della Coppa America al pari di Zizinho, coppa che vinse tre volte con la sua Argentina. Stella del Racing Avellaneda e dell'Huracan. In nazionale riuscì a mantenere negli anni il posto da titolare nonostante la presenza di altri campioni quali Labruna, Di Stefano, Pedernera, Moreno e Pontoni. Solitamente Stabile piuttosto che non farlo giocare metteva il tridente e gli affiancava altri due.

Patsy Gallacher
Irlandese che fece la storia del Celtic Glasgow. 569 partite e più di 200 reti, con lui il Celtic passa da essere una squadra da medio-alta classifica a vincere sette titoli e quattro coppe di Scozia. In patria è visto come una specie di mito del calcio, molte sono le testimonianze di compagni, avversari, o anche semplicemente di persone che lo videro giocare, che vanno ben oltre l'entusiasmo, cose come "Il più grande che abbia mai calciato un pallone".

Herminio Masantonio
Terzo miglior marcatore della storia del campionato argentino con 256 segnature, due volte capocannoniere. A lui è intitolata una strada nel quartiere dove è presente la sede dell'Huracan, a Buenos Aires. Ha la più alta media realizzativa della Seleccion: 1.10 gol a partita.

Joe Bambrick
Ben prima dell'avvento di George Best i nordirlandesi avevano un altro idolo. Più di 360 reti ufficiali, oltre che in patria giocò anche per il Chelsea (34 gol in 59 partite). Famoso soprattutto per aver segnato 6 delle 7 reti che l'Irlanda del Nord segnò al Galles nel 1930.

Severino Varela
Terzo marcatore della storia della Coppa America, bomber di River, Boca, Penarol e della nazionale Uruguayana. Sei titoli nazionali, quattro in Uruguay e due in Argentina. Oltre che per i gol si faceva notare perchè giocava indossando un basco.

Robert Hamilton
Stella dei Rangers e della nazionale scozzese a cavallo fra la fine dell'800 e l'inizio del '900. Capitano nella stagione 1898-99 durante la quale i Rangers vincono tutte le partite. Scarpa d'Oro europea per due stagioni, miglior marcatore dei Rangers per 9 volte di fila, 6 delle quali coincisero col titolo di capocannoniere del campionato scozzese.

Vicente De la Mata
Maestro del dribbling in forza all'Independiente ed alla nazionale argentina negli anni '30 e '40. Famoso è un suo gol al River Plate, a quanto si dice, simile a quello di Maradona contro l'Inghilterra, ricevendo palla dal portiere e segnando dopo essersi liberato di cinque avversari.

Jimmy Quinn
Uno dei primi campioni del Celtic e della Scozia, primo nella storia del club a raggiungere le 200 reti in carriera. Quattro volte capocannoniere del campionato scozzese.

Amilcar Barbuy
Brasiliano di origini italiane, considerato fra i vecchi supporters del Corinthians il secondo giocatore brasiliano di sempre (dietro ovviamente al solo Pelè). Fulcro della nazionale che vince la Coppa America nel '19 e nel '22, assieme a Friedenreich.




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