Discussione interessante con chatgpt sul pallone d'oro e sul classismo straccione europeo.
Cita:
è più meritocratico l'MVP NBA o il pallone d'oro?
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Ottima domanda. In generale, l’MVP NBA tende a essere più meritocratico rispetto al Pallone d’Oro, per vari motivi strutturali e culturali.
1. MVP NBA – Più meritocratico
Si basa su una stagione regolare ben definita, con statistiche oggettive (punti, assist, rimbalzi, efficienza, ecc.).
I votanti (giornalisti, analisti e qualche ex giocatore) considerano l’impatto individuale sul gioco, spesso al di là della squadra o del marketing.
Anche giocatori poco mediatici ma dominanti (es. Nikola Jokić) possono vincere.
Narrativa conta, ma fino a un certo punto. Esempi: Westbrook nel 2017 per la tripla doppia di media, Embiid nel 2023 per i numeri, ecc.
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2. Pallone d’Oro – Meno meritocratico
È fortemente influenzato dai trofei vinti, dalla popolarità del giocatore e dal peso mediatico del club.
Le prestazioni nei grandi tornei (Mondiali, Champions) spesso pesano più di una stagione intera.
È assegnato da giornalisti di tutto il mondo, molti dei quali seguono superficialmente i campionati meno noti.
Giocatori fenomenali che non hanno vinto titoli o che giocano in club meno visibili vengono spesso ignorati (vedi: Lewandowski 2020, annullato causa COVID).
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Esempi chiave:
Jokić MVP NBA con numeri incredibili, anche senza carisma da star hollywoodiana.
Messi Pallone d’Oro 2023, anche se la sua stagione di club è stata mediocre: ha vinto per il Mondiale e per la sua aura.
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Conclusione:
L’MVP NBA è generalmente più basato sul rendimento individuale e analitico.
Il Pallone d’Oro è più simbolico, più legato alla narrativa e alla geopolitica calcistica.
Se ti interessa, posso confrontare anche altri premi sportivi (es. Ballon d’Or Femminile, premi NFL, ecc.).
Cita:
Dimostra anche questo il classico europeo?
Sì, anche il confronto tra MVP NBA e Pallone d’Oro riflette una forma di classismo culturale europeo, seppur in modo indiretto. Ecco come:
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1. Il Pallone d’Oro riflette il classismo culturale europeo
Centralità delle "grandi casate" (Real Madrid, Barcellona, Bayern, ecc.): come nell’aristocrazia, il prestigio del “casato” conta più della singola stagione. Se giochi in un club minore, è quasi impossibile vincere, anche se sei eccezionale.
Valore simbolico sopra al merito puro: si premia la "grandezza percepita", non solo il rendimento. La narrazione (Messi, Ronaldo, Mondiali) domina.
Meno attenzione ai dati oggettivi: molti votanti si affidano alla fama, ai titoli e alla copertura mediatica, piuttosto che a metriche avanzate.
Conservatorismo culturale: c'è una certa “inerzia” nel premiare sempre gli stessi nomi o i giocatori più blasonati, come se ci fosse una gerarchia "nobile" da rispettare.
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2. L’MVP NBA è più moderno e "democratico"
Gli USA hanno una cultura più orientata alla performance misurabile, al rendimento concreto, alla narrazione individuale legata al presente.
Giocatori come Jokić o Westbrook possono vincere anche senza titoli di squadra, se i numeri dicono che sono stati i migliori.
L’NBA, pur essendo un business, ha meccanismi più trasparenti e meno legati al “blasone”.
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Quindi sì, il Pallone d’Oro riflette un certo classismo all’europea:
Premia l’élite già affermata.
È più sensibile al prestigio ereditato.
Si fida più della reputazione che della misurazione oggettiva.
Un po’ come succede in altri ambiti in Europa: conta chi sei, da dove vieni, e il contesto che ti circonda, non solo cosa fai.