Il più grande presidente nella storia del calcio di club in una lunga intervista su Don Balón n° 130 dell'aprile 1978.

Purtroppo non riesco a riassumere tutto, in ogni caso considerava René Petit e Alfredo Di Stéfano come i più grandi giocatori da lui visti. Pelé grande, ma non grande come questi due. La frase che più mi ha impressionato è però questa:

«Il Madrid è grande da quando vinse quattro Campeonatos de España consecutivi nel 1905, 1906, 1907 e 1908, quindi molto prima che arrivassimo io o Di Stéfano. Dopo quelle vittorie si diceva che non sarebbe più tornato ad essere grande, invece nel 1916, 1917 e 1918 sarebbe tornato a trionfare grazie a una squadra fenomenale. Io all'epoca ero un giocatore, ma in verità tra i peggiori della squadra... Prima della guerra il Madrid tornò a vincere e a essere uno squadrone. Poi è arrivata l'era di Di Stéfano. Non appena finì quel ciclo si tornò a dire che il Real Madrid non sarebbe più tornato su quei livelli. Però, credetemi, tornerà ad esserlo, perché è grande nel suo DNA. Al di là di Bernabéu e di Di Stéfano. Il Real Madrid è ciò che conta».

Poi si dilunga in altri particolari interessanti, dal mancato acquisto di Pelé alla partita che più lo ha emozionato, fino a quante donne lo hanno tradito...

Bellissimo "sfogliare" queste riviste d'epoca.

Comunque sono dell'idea che la maestosità del nome (e del cognome) incidano molto. Santiago Bernabéu. Un film, praticamente, più che un nome. Pensate se invece si fosse chiamato Ugo Scozzafava (premesso che ho molti amici ugoscozzafavi).

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Un'immagine rarissima.
Il più grande presidente di tutti i tempi posa con le sei Coppe dei Campioni del Real Madrid. L'immagine venne scattata appena dopo la vittoria della "Sexta" nel 1966, e solo su insistenza dei reporter, visto che Santiago Bernabéu non voleva posare poiché temeva di apparire tropo vanitoso...

Altra rara immagine di Don Santiago alle prese con una delle sue più grandi passioni: la pesca.

Altra interessante intervista a "Don Santiago" sulla rivista "AS Color" n° 164 del 1974

Dice che la caratteristica principale di Alfredo Di Stéfano era che alla vigilia delle partite era sempre nervoso. Ma più era nervoso e più riusciva a esprimere il meglio del suo gioco.