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 Oggetto del messaggio: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: gio 29 giu 2017, 21:10 
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Mi sono spesso interrogato su quali fossero stati i primi schemi su palla inattiva, leggendo e navigando di qua e di la ho trovato queste informazioni:

Italia - Belgio 13 maggio 1913, l'Italia vince 1-0 sui belgi con un gol di Ara segnato in questo modo: "Milano I si accinge a tirare mentre Ara sta a guardare stringendosi una spalla indolenzita. Ma è solo una finta: Milano I scavalca il pallone e Ara, prontissimo, lo colpisce al suo posto (Dal "Dizionario del Calcio Italiano", Baldini & Castoldi Editori, 2000)

Torino - Inter 12 dicembre 1948, al fischio d'inizio dell'arbitro il Toro invece che giocare il pallone nelle retrovie, lancia improvvisamente un pallone lungo dalle retrovie per servire lo scatto del mediano destro Grezar fino dentro all'area di rigore, la conclusione del numero 4 del Torino viene parata miracolosamente dal portiere dell'Inter. Così sulla Stampa articolo di Vittorio Pozzo: "già al primo minuto, sull'apertura del gioco, il mediano destro Grezar era scattato fuori tutto smarcato in posizione di ala destra e giunto in area quasi non credesse ai propri occhi aveva sciupato l'occasione".

L'espisodio è stato ricordato da Roberto Lerici, che fu allenatore in Serie A negli Anni Cinquanta (Vicenza) e che era in campo in quel giorno con la maglia numero dieci (e che aveva come avversario diretto proprio Grezar che giocava mediano destro con il 4). Lerici, che in quella partita sostituiva l'infortunato Campatelli, disse anni dopo che quell'azione non fu casuale, fu un vero e proprio schema provato e studiato, perché lui era considerato il tallone d'Achille della squadra e che un giocatore giovane ed inesperto come lui non si sarebbe mai immaginato una cosa del genere...

So che anche l'Arsenal di Chapman segnava parecchi gol sfruttando gli schemi su calcio d'angolo ma non ho riscontri diretti


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 Oggetto del messaggio: Re: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 16:04 
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ciccio graziani ha scritto:
Mi sono spesso interrogato su quali fossero stati i primi schemi su palla inattiva, leggendo e navigando di qua e di la ho trovato queste informazioni:

Italia - Belgio 13 maggio 1913, l'Italia vince 1-0 sui belgi con un gol di Ara segnato in questo modo: "Milano I si accinge a tirare mentre Ara sta a guardare stringendosi una spalla indolenzita. Ma è solo una finta: Milano I scavalca il pallone e Ara, prontissimo, lo colpisce al suo posto (Dal "Dizionario del Calcio Italiano", Baldini & Castoldi Editori, 2000)

Torino - Inter 12 dicembre 1948, al fischio d'inizio dell'arbitro il Toro invece che giocare il pallone nelle retrovie, lancia improvvisamente un pallone lungo dalle retrovie per servire lo scatto del mediano destro Grezar fino dentro all'area di rigore, la conclusione del numero 4 del Torino viene parata miracolosamente dal portiere dell'Inter. Così sulla Stampa articolo di Vittorio Pozzo: "già al primo minuto, sull'apertura del gioco, il mediano destro Grezar era scattato fuori tutto smarcato in posizione di ala destra e giunto in area quasi non credesse ai propri occhi aveva sciupato l'occasione".

L'espisodio è stato ricordato da Roberto Lerici, che fu allenatore in Serie A negli Anni Cinquanta (Vicenza) e che era in campo in quel giorno con la maglia numero dieci (e che aveva come avversario diretto proprio Grezar che giocava mediano destro con il 4). Lerici, che in quella partita sostituiva l'infortunato Campatelli, disse anni dopo che quell'azione non fu casuale, fu un vero e proprio schema provato e studiato, perché lui era considerato il tallone d'Achille della squadra e che un giocatore giovane ed inesperto come lui non si sarebbe mai immaginato una cosa del genere...

So che anche l'Arsenal di Chapman segnava parecchi gol sfruttando gli schemi su calcio d'angolo ma non ho riscontri diretti


Si può identificare come schema?

In ogni caso, da quando il calcio è nato chi comanda i giocatori (l'allenatore) provvede anche a pensare a come massimizzare maggiormente le qualità dei propri giocatori e amalgamarle. Quindi non dovrebbe essere una situazione innata?

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 Oggetto del messaggio: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 16:12 
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E' un bel quesito il tuo, tieni conto che fino agli anni Cinquanta il peso degli allenatori (commissari delle nazionali esclusi) era ancora molto limitato, Lerici comunque asserisce che lo schema fu proprio preparato dall'allenatore, anzi dal direttore tecnico del Torino


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 Oggetto del messaggio: Re: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 16:29 
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ciccio graziani ha scritto:
E' un bel quesito il tuo, tieni conto che fino agli anni Cinquanta il peso degli allenatori (commissari delle nazionali esclusi) era ancora molto limitato, Lerici comunque asserisce che lo schema fu proprio preparato dall'allenatore, anzi dal direttore tecnico del Torino



Quindi neanche dal ct.

Il calcio è un modello e, come tale, creato e finalizzato primitivamente. Successivamente si sono sviluppati schemi e modelli sempre più complessi ed efficienti. Lo schema su palla inattiva tratta del calcio di inizio (il secondo esempio) vuole comprendere un pensiero d'azione. Come detto, non mi sembra così incredibile. Poi, è pur vero che il peso di terzi inizialmente era inferiore (perché si pensava principalmente al nucleo e non a ciò che gravitava intorno, parlando per concetti), ma è pur vero che, pur nascendo e non sviluppato, l'obiettivo dello sport era di fare gol, il che comportava una certa preparazione o piano (formazione). Quindi è lecito pensare sia nato subito.
Se devo arrivare a un fine, sviluppo un mezzo che mi permetta tale operazione. Posso metterci del tempo, ma parlando di schemi (o di mezzi) il mio pensiero è correlato.
Per assurdo, potrebbero pure attuare del tempo necessario tra il fine e l'idealizzazione del mezzo che porterà al fine. Ma mai un tempo eccessivo.

Però credo che il problema sia proprio la definizione "schema", che io riconduco a "pensiero" o "progetto", che mi fa desistere dal fatto che possa essere stato creato 25 anni dopo la nascita del primo campionato inglese e 10 anni dopo quello italiano.

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 Oggetto del messaggio: Re: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 22:10 
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Sono d'accordo con te, nel calcio nulla si crea nulla si distrugge tutto si evolve, volevo solo rimarcare che il secondo schema è in realtà qualcosa di molto complesso, diverso dal primo che poteva essere benissimo improvvisato sul momento, quindi volevo sottolineare che dal 1913 al 1948 c'era già stata un'evoluzione:
- Innanzitutto a differenza del primo il secondo schema è stato probabilmente studiato a tavolino: non è un caso che l'azione si nata e si sia sviluppata dalle parti di Lerici, il punto debole della squadra nerazzurra: secondo i rigidi dettami sistemisti Grezar e Lerici si affrontavano nella loro zona per tutti i novanta minuti di gioco, un mediano che sa attaccare è sempre più pericoloso di una mezzala che non sa difendere...
- Concettualmente gli attacchi alla porta avversaria sono più pericolosi se provengono dalle retrovie: un mediano che si inserisce all'improvviso, un terzino che sale sulla fascia sono più difficili da marcare di due ali e di un centravanti che giocano statici sulla linea di attacco. E' tutta una questione di approccio visivo: un difensore ha più facilità a marcare un giocatore che gli sta fermo davanti al proprio naso piuttosto che un altro giocatore che s'inserisce come una freccia da venti, trenta metri più avanti, il primo lo vede, il secondo no.


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 Oggetto del messaggio: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 22:15 
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L'azione è stata anche ripresa (da 0:10 a 0:13)



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 Oggetto del messaggio: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 22:41 
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Grazie per il video.
Comunque sia, anche il primo poteva non essere improvvisato sul momento (probabilmente no), però il secondo esempio è un meccanismo più complesso.
Resto comunque dell'idea che mi sembra strano siano stati creati decenni dopo la nascita, e lustri dopo esser diventato uno sport diffuso (che garantisce competitività, interesse, partecipazione).

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 Oggetto del messaggio: Re: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: ven 30 giu 2017, 22:49 
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freebandiera ha scritto:
Grazie per il video.
Comunque sia, anche il primo poteva non essere improvvisato sul momento (probabilmente no), però il secondo esempio è un meccanismo più complesso.
Resto comunque dell'idea che mi sembra strano siano stati creati decenni dopo la nascita, e lustri dopo esser diventato uno sport diffuso (che garantisce competitività, interesse, partecipazione).


Come ti ho detto il calcio ha conosciuto una vera svolta negli anni Venti, l'Arsenal di Chapman fu l'esempio più vivo di questa trasformazione che ha portato il calcio da fenomeno per pochi a fenomeno per molti. E non è un caso che in questo periodo siano fioriti i primi studi sulle disposizioni da adottare in campo (metodo, sistema). Lo stesso cross sul secondo palo inventato da Chapman (poi cliché abusato per decenni dalle squadre inglesi e non solo) era già un esempio rudimentale di schema.


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 Oggetto del messaggio: Re: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: mer 27 mag 2020, 20:49 
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Reg. il: sab 9 feb 2019,
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Alfredo Pitto, celebre mediano degli anni '20 e '30, aveva studiato un sistema per beffare i portieri. Quando un compagno di squadra batteva un calcio d'angolo, lui si allontanava dall'area con fare distratto e fingeva di allacciarsi una scarpa. Poi d'un tratto scattava e coglieva di sorpresa i difensori, mentre il compagno che batteva l'angolo lo serviva. Con questo trucco non furono rari i suoi gol.

Fonte: un vecchio libro dal titolo La Nazionale Italiana, pagina 88.


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 Oggetto del messaggio: Re: I primi schemi su palla inattiva
MessaggioInviato: mer 3 ago 2022, 14:07 
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O Futeboleiro ha scritto:
Alfredo Pitto, celebre mediano degli anni '20 e '30, aveva studiato un sistema per beffare i portieri. Quando un compagno di squadra batteva un calcio d'angolo, lui si allontanava dall'area con fare distratto e fingeva di allacciarsi una scarpa. Poi d'un tratto scattava e coglieva di sorpresa i difensori, mentre il compagno che batteva l'angolo lo serviva. Con questo trucco non furono rari i suoi gol.

Fonte: un vecchio libro dal titolo La Nazionale Italiana, pagina 88.


A calcetto ho provato un paio di volte una cosa del genere ma non ha funzionato.

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