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 Oggetto del messaggio: Il Grande Torino
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http://www.lospaccatv.it/wordpress/wp-c ... torino.jpg

Ho notato che non è mai stato aperto un topic ufficiale su quella che viene considerata la più forte squadra italiana di tutti i tempi. Su quella leggendria squadra si è scritto molto e si è detto tanto ma sempre con toni epici e spesso irrazionali: pochi hanno affermato con razionalità quale è stata la grandezza tecnico/tattica e le innovazioni portate dal Torino. Io, su quanto ho letto o mi è stato raccontato, cercherò di spiegare in poche parole in cosa consisteva la grandezza di quella leggendaria squadra.

Se dobbiamo tracciare una linea che va dalla Juventus del Quinquennio al Milan di Sacchi notiamo che tutte le grandi squadre italiane hanno avuto all'incirca le stesse caratteristiche: forte fase difensiva, offensive affidate al contropiede o all'inventiva degli attaccanti. Il Grande Torino invece è una squadra che aveva quasi nulla d'italiano dal punto di vista calcistico pur essendo una squadra composta per 11/11 da italiani puri, questa è la prima grande anomalia, una squadra italiana ma che praticava un calcio totalmente agli antipodi rispetto a quello che di tradizione italiana (cioè difesa e contropiede, seppur speso sublimati dal talento individuale)

L'altra cosa che salta all'occhio di quella squadra è l'alto numero di giocatori polivalenti, versatili e "totali": Bacigalupo era un portiere moderno che usciva spesso fungendo da libero aggiunto, Maroso era più un'ala che un terzino, Grezar era un mediano ma anche all'occorrenza un difensore aggiunto, Castigliano e Mazzola giocavano a tuttocampo, Gabetto era una punta capace di svariare su tutto il fronte offensivo senza dare punti di riferimento. Insomma il Grande Torino è stata la prima squadra TOTALE della storia del calcio, prima ancora della Grande Ungheria od ella Grande Olanda di Michels.

Anche dal punto di vista tattico quella squadra era avanti anni luce rispetto alle altre squadre dell'epoca (si parla pur sempre di Anni 40). Il successo del Torino era garantito dalla preparazione moderna che gli consentiva di correre sempre il doppio degli avversari....Ma la vera chiave del successo di quella squadra, oltre la presenza di fuoriclasse come Mazzola, Maroso, Castigliano,Gabetto, Ballarin, Loik, era la capacità di cambiare RITMO nel corso del match. Il Grande Torino era capace di miscelare gioco orizzontale a gioco verticale, momenti di calma piatta ad altri di forsennato pressing (i leggendari quarti d'ora granata) che prima stordivano e poi annichilivano gli avversari.

Tradizionalmente si è sempre affermato che il Grande Torino giocasse con il WM di scuola inglese(in numeretti un 3-2-2-3), questo è vero solo in parte. In fase di non possesso la squadra si schierava già con un 4-2-4 (o 4-4-2) che anticipava i sistemi di gioco dell'Ungheria e del Brasile nati una decade dopo (l'eminenza grigia era Egri Erbstein, un ebreo ungherese). Questo perchè Grezar retrocedeva sulla linea dei difensori assieme a Ballarin-Rigamonti e Maroso con quest'ultimo pronto a proiettarsi in attacco (fu lui il primo fluidificante italiano della storia). A centrocampo l'ala sinistra Ossola retrocedeva a centrocampo assieme a Loik e Castigliano con Mazzola vero uomo a tutto campo. L'attacco s'imperniava sul moto perpetuo di Gabetto abile a svariare su tutto il fronte e a servire la seconda punta Menti o gli inserimenti dei centrocampisti. Per farvi un'idea il capocannoniere del Torino nel 1946 era Castigliano, che ricopriva il ruolo di mediano difensivo sinistro...

Sono curioso di sentire l'opinione di altri studiosi di tattica e storici del forum su quanto ho scritto...


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Grande Torino
MessaggioInviato: gio 5 dic 2013, 20:30 
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Ho provato a cercare sulla pagina dell'istituto Luce alcuni filmati sul Grande Torino cercando di scovare qualcosa d'interessante, la qualità delle riprese sono quel che sono però qualcosina si riesce a capire :

http://www.youtube.com/watch?v=-0eqp724z-w Torino-Sampdoria 1946/47, da 0:55 si sentono le voci di Rigamonti e Mazzola e anche quella del futuro CT azzurro Fabbri.

http://www.youtube.com/watch?v=A3AOKNJHNAQ Roma-Torino 1946/47, a 1:10 si vede un crollo di un parapetto dello Stadio Flaminio, allora gli stassi erano pieni e fattid el genere erano frequenti, successe qualcosa del genere anche a San Siro se non vado errato

http://www.youtube.com/watch?v=7XoshyzBIIA Lazio-Torino 1946/47, a 0:24 una pregevole azione palla a terra dei granata

http://www.youtube.com/watch?v=LvNrGOk4ZBw da 1:20, Modena-Torino 1946/47 un simpatico ritratto dei giocatori granata fuori dal rettangolo di gioco alla fine si vede Sandrino Mazzola fare un gol a Bacigalupo

http://www.youtube.com/watch?v=uM9bAR9Calk Torino-Juventus 1947/48, a 0:37 una grande parata di Bacigalupo, poi si vede Mazzola praticamente in area da difensore aggiunto contrastare Boniperti

http://www.youtube.com/watch?v=XdqSLPPKf54 Roma-Torino 1947/48, il famoso sette a uno rifilato alla Roma in trasferta, nel primo tempo il Toro scherzò e beccò una rete, nel secondo tempo decise di non scherzare più

http://www.youtube.com/watch?v=mrJe3UCAckM Milan-Torino 3-2 1947/48, 1:03 gran gol di Menti sul tappeto di segatura del vecchio San Siro (senza anello)

http://www.youtube.com/watch?v=tjwaDEyNl1c Triestina-Torino 1947/48, da notare il campo in terra battuta

http://www.youtube.com/watch?v=GZjzqGV6GR8 Modena-Torino 1948/49, a 0:50 Maroso in azione

http://www.youtube.com/watch?v=fs74bnyGfqw Torino-Bologna 1948/49, è l'unica partita ripresa parzialmente dalla tribuna con inquadrature che si possono definire decenti. A 0:35 una splendida trama offensiva del Toro, da notare Gabetto e Menti che s'incrociano. Sull'azione successiva a 0:43 si nota dall'alto ben sei giocatori granata contro i tre del Bologna in area di rigore..

http://www.pellegranata.altervista.org/ ... 0campo.htm Su questa pagina si può leggere qualcosa sullo schema di gioco utilizzato dal Grande Torino.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Grande Torino
MessaggioInviato: mar 10 dic 2019, 21:16 
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ciccio graziani ha scritto:
Maroso con quest'ultimo pronto a proiettarsi in attacco (fu lui il primo fluidificante italiano della storia).


Ben prima di Virgilio Maroso c'era stato Dino Fiorini del Bologna che era solito spingersi in avanti, solo che, essendo terzino metodista, fluidificava per le vie centrali, mentre Maroso fluidificava sulla fascia sinistra.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Grande Torino
MessaggioInviato: mar 28 gen 2020, 21:39 
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ciccio graziani ha scritto:
Tradizionalmente si è sempre affermato che il Grande Torino giocasse con il WM di scuola inglese(in numeretti un 3-2-2-3), questo è vero solo in parte. In fase di non possesso la squadra si schierava già con un 4-2-4 (o 4-4-2) che anticipava i sistemi di gioco dell'Ungheria e del Brasile nati una decade dopo (l'eminenza grigia era Egri Erbstein, un ebreo ungherese). Questo perchè Grezar retrocedeva sulla linea dei difensori assieme a Ballarin-Rigamonti e Maroso con quest'ultimo pronto a proiettarsi in attacco (fu lui il primo fluidificante italiano della storia). A centrocampo l'ala sinistra Ossola retrocedeva a centrocampo assieme a Loik e Castigliano con Mazzola vero uomo a tutto campo. L'attacco s'imperniava sul moto perpetuo di Gabetto abile a svariare su tutto il fronte e a servire la seconda punta Menti o gli inserimenti dei centrocampisti. Per farvi un'idea il capocannoniere del Torino nel 1946 era Castigliano, che ricopriva il ruolo di mediano difensivo sinistro...

Sono curioso di sentire l'opinione di altri studiosi di tattica e storici del forum su quanto ho scritto...


Gianni Brera raccontava su Intrepido Sport n° 10 del 6 marzo 1984 che il WM era un sistema quasi controproducente per il Grande Torino e infatti il tecnico Erbstein stava studiando soluzioni tattiche alternative:

Immagine


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Grande Torino
MessaggioInviato: mar 28 gen 2020, 21:50 
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O Futeboleiro ha scritto:
ciccio graziani ha scritto:
Tradizionalmente si è sempre affermato che il Grande Torino giocasse con il WM di scuola inglese(in numeretti un 3-2-2-3), questo è vero solo in parte. In fase di non possesso la squadra si schierava già con un 4-2-4 (o 4-4-2) che anticipava i sistemi di gioco dell'Ungheria e del Brasile nati una decade dopo (l'eminenza grigia era Egri Erbstein, un ebreo ungherese). Questo perchè Grezar retrocedeva sulla linea dei difensori assieme a Ballarin-Rigamonti e Maroso con quest'ultimo pronto a proiettarsi in attacco (fu lui il primo fluidificante italiano della storia). A centrocampo l'ala sinistra Ossola retrocedeva a centrocampo assieme a Loik e Castigliano con Mazzola vero uomo a tutto campo. L'attacco s'imperniava sul moto perpetuo di Gabetto abile a svariare su tutto il fronte e a servire la seconda punta Menti o gli inserimenti dei centrocampisti. Per farvi un'idea il capocannoniere del Torino nel 1946 era Castigliano, che ricopriva il ruolo di mediano difensivo sinistro...

Sono curioso di sentire l'opinione di altri studiosi di tattica e storici del forum su quanto ho scritto...


Gianni Brera raccontava su Intrepido Sport n° 10 del 6 marzo 1984 che il WM era un sistema quasi controproducente per il Grande Torino e infatti il tecnico Erbstein stava studiando soluzioni tattiche alternative:

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Perché il WM è un modulo troppo rigido che non permette lo svolgimento di geometrie armoniose, inoltre in difesa la copertura era troppo precaria. Erbstein da buon danubiano queste cose le conosceva, peccato sia morto troppo presto.


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