Ottima e completa analisi, caro JC
Diciamo che la mia riflessione partiva da una semplicissima considerazione soggettiva. Ossia che in linea di massima preferisco guardare una partita di Eurolega rispetto ad una di NBA.
Chiaramente poi su questa riflessione andrebbero fatte diverse specifiche e altrettanti distinguo (che alla fine poi abbiamo in parte già sviscerato).
In primis, come già giustamente si diceva, quella secondo cui la Regular Season NBA rappresenta una sorta di "mondo a parte" (soprattutto nelle primissime battute e ancora di più in questa particolare stagione) e per nulla paragonabile ad esempio alla fase dei Play-off.
Poi sicuramente dipende anche dalle squadre coinvolte ed interessate (anche in Euroleague un conto è guardare CSKA-Real Madrid, altro invece beccarsi un Khimki-Lyon Villeurbanne) oltre che dal tipo di gioco che propongono (anche in EL ce ne sono alcune che "scimmiottano" un certo tipo di "corri e tira"), dal momento di forma e ecc.
Le altre due considerazioni interessantissime su cui mi soffermerei riguardano senz'altro l'evoluzione che ha avuto il gioco negli anni e l'ormai acclarata epoca della "NBA Global".
Sulla prima faccio una piccola specifica. Quando parlavo di "giocatori fisicati" mi riferivo a giocatori ben piazzati fisicamente ma al tempo stesso veloci e rapidi (anche se, appunto, non sempre dotati di buona tecnica di base). Che il gioco sia diventato più veloce è indubbio
Sulla NBA globalizzata, ormai è un dato di fatto incontrovertibile. Mi pare che siano più di 100 i giocatori provenienti da altri paesi (e anche come minutaggio e rendimento sono sempre più incisivi e sempre meno comparse o marginali). Mettiamoci anche che negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente i giocatori europei (o extra-UE) che decidono di andare a fare il college in USA e formarsi lì (anche cestisticamente). Cioè il fatto che si inizino a trovare sempre più Europei già dalla NCAA a suo modo è un dato di fatto significativo.
Poi, last but not least, entrano in gioco anche i gusti personali (anche a livello tattico).
A me ad esempio vedere squadre che abusa del tiro da 3 non piace, preferisco che ci sia un bilanciamento tra le conclusioni pesanti e altre tipologie di soluzioni offensive (così come mi piace anche la ricerca del gioco in post basso).
Ma anche qui andrebbero fatti distinguo. Un conto è un tiro da 3 che nasce con il play che palleggia per 15 secondi e poi spara da 9 metri, ben altro invece un tiro da 3 che scaturisce dalla circolazione di palla o dall'esecuzione di alcuni schemi e porta un giocatore ad avere una conclusione facile o comunque senza molta pressione addosso.
Cioè, per sintetizzare, non è tanto la quantità ma la qualità che tende a fare la differenza (così come nell'esecuzione del P&R).
ps: In Europa, una prima modifica che farei (quasi) subito è quella di portare la linea del tiro da 3 alla stessa distanza di quella NBA.