Dicono che Vincenzo Nibali si sia preparato molto bene per la gara di domani. Però sinceramente penso che i favoriti siano quelli usciti dal Tour, ad esempio, lo svizzero Hirschi è uno da tener d'occhio, o anche il francese Alaphilippe. Poi il Belgio che di solito ha squadre competitive. Non punterei sui due sloveni.

Van Aert in effetti fa di tutto, con una bella squadra dietro come il Belgio è sicuramente pericoloso.
Alaphilippe sicuramente anche ma leggevo in giro che appare uscito in discesa di forma dal Tour.
Hirschi altro nome interessante, aggiungerei poi anche Kwiatowski.

Pazzesco la Francia che vince qualcosa nel ciclismo, lo beccheranno sicuro dopato.

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Tic tac il sedicente Re del forum è nudo

Alaphilippe è un grande corridore da classiche, non certo un Carneade.

Hanno comunque corso tutti contro Van Aert.

Penso l'avrebbero già beccato in passato visto tutto quello che ha vinto .

Detto questo è sicuramente il ciclista francese più forte degli ultimi 20 anni.

L'Italia ha fatto la sua corsa come al solito ma se manca l'uomo che può vincere non c'è molto da fare, Nibali era davanti ma mettici l'età, mettici la preparazione è anche ingiusto da anni scaricare tutto su di lui, gli altri come detto non hanno la vittoria in canna e l'Italia resta sempre un po' una squadra forte ma senza punta.
Almeno però siamo attivi e squadra a differenza degli spagnoli che come al solito la corsa se la guardano.

L'altro squadrone che era il Belgio ha lavorato molto più che altro per controllare la corsa ed ha messo van Aert davanti che era chiaramente il loro obiettivo, poi però viene fuori Alaphilippe che semplicemente nelle corse di un giorno e su questo tipo di salite è il più forte ed ha avuto l'abilità di scegliere proprio l'ultimo momento per dare tutto e un supporto adeguato anche se non eccezionale.

Fulgsang, Hirschi, Kwiatowski e Roglic tutti bene ma nessuno di loro aveva l'opportunità di scegliere la strategia essendo praticamente soli (tranne Roglic per il quale comune hanno sacrificato l'unico uomo degno che era Pogacar con un attacco disperato).

La speranza per l'Italia forse sarebbe stata riuscire a portare via un gruppetto prima dell'ultima salita, e ci hanno anche provato.
Ma l'unico a riuscirci è stato Masnada con uno scatto che aveva creato distacco e portato via gente ma dopo il quale si sono tutti rialzati visto che non c'erano capitani davanti...
Mi chiedo perché scattare allora .

Magari non vinceva perché c'era Van Avermaet e lui non so quanto sia forte in volata però insomma...
Peccato non sia riuscito Nibali un po' prima ad andare via e forse ha anche pagato dopo quel tentativo, però ripeto, lui davanti c'era, sembra una questione di preparazione, evidentemente non aveva una corsa così lunga nelle gambe.

Va anche detto che il percorso era duro ma non così tanto altrimenti non arrivavano in 40 a 20km dal traguardo.

Speriamo di no, dai. Anche se in effetti c'è il precedente di Laurent Brochard, l'ultimo campione del mondo francese, che, giusto pochi mesi dopo il trionfo iridato di San Sebastián, venne coinvolto nell'Affaire Festina... Bah, meglio non pensarci, perché mi son già preso tante di quelle delusioni dal ciclismo dal 1998 a oggi, che la metà basterebbe...
Comunque sapevo che la Francia fino a pochi anni fa era tra i Paesi maggiormente in prima linea nella lotta al doping; penso che lo sia tuttora, quindi non penso proprio che ci siano ombre su Julian Alaphilippe.

Un tempro era il doping a togliere progressivamente partecipanti dai grandi giri, in quest'anno balordo è il Covid. Il Giro d'Italia sta iniziando ad essere condizionato pesantemente dai casi di positività di corridori e membri vari dello staff delle squadre .

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Il calcio in Italia è quello sport per cui si gioca novanta minuti e alla fine è colpa dell'arbitro Jack O'Malley

La situazione è difficile, inutile nasconderlo.

La vedo dura persino arrivare a Milano, in queste condizioni.

Almeno oggi si è vista una gran tappa (passata sotto casa mia), nobilitata dal numero di un fuoriclasse ritrovato.

bellissima tappa al giro
non mi divertivo tanto dai tempi di Pantani

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MOU IL GRANDE