Tratto da gazzetta.it
Alonso suona la carica
"Ferrari, non tutto è perso"
Dopo la svolta con la sostituzione del d.t. Costa, il pilota invita alla fiducia: "I precedenti insegnano che recuperare si può. Ma serve subito una svolta"
MONTECARLO, 25 maggio 2011 - La Ferrari prova a crederci Il giorno dopo la rimozione di Aldo Costa dal ruolo di direttore tecnico, il Cavallino tenta di scuotersi da uno dei peggiori inizi di stagione che si ricordino. "Non tutto è perso", proclama Fernando Alonso, l'unico a salvarsi nel naufragio. Che, alla vigilia delle prove libere del Gp di Montecarlo, spera in un'altra 'remuontada', proprio come quella che l'anno scorso infiammò il pubblico per le strade del Principato. Il cambio di rotta deciso da Maranello - via Costa, appunto, e poteri al triumvirato Fry-Lanzone-Marmorini, alle dirette dipendente del team principal Stefano Domenicali - ha spiazzato la critica ma non la squadra, che si presenta compatta davanti a taccuini e microfoni nella prima conferenza stampa in terra monegasca.
migliorare subito — "È un cambiamento fatto per migliorare - sottolinea il pilota spagnolo, che si dice "fiducioso" per il futuro - Abbiamo ancora tempo ma c'è bisogno di un'auto migliore". Da subito, perchè perdere altro terreno equivarrebbe a sancire una resa fin troppo anticipata. "Quanto tempo ci vorrà per vedere i primi effetti di questo cambiamento?", gli chiede un giornalista. "Un giorno", replica secco il due volte campione del mondo, che guiderà tra i casinò e i lussuosi palazzi di Montecarlo con un nuovo casco color oro e bianco che verrà poi messo all'asta per beneficenza. "Dopo cinque gare - è la sua analisi - nessuno può pensare di abbandonare il campionato, tantomeno la Ferrari, che ha il dovere di continuare a lottare per la sua storia e il suo blasone". E giù con gli esempi di Mondiali che sembravano ormai assegnati e che poi hanno avuto ben altra storia: "Ricordate quello che è successo con Button nel 2009? All'inizio vinse cinque gare su sei - dice Alonso - ma poi finì con il duellare fino all'ultimo con la Red Bull".
l'amicizia resta — Sperare nella rinascita, dunque, non è vietato. "Dobbiamo recuperare il gap dalla Red Bull, questa deve essere la nostra preoccupazione, e dobbiamo farlo subito", è l'esortazione del campione del mondo. Costa, con il quale ha condiviso un anno e mezzo di lavoro, sembra quasi un ricordo lontano. "L'amicizia resta - è l'unica concessione ai sentimenti di Alonso - ma è un cambiamento per migliorare e io ho piena fiducia nelle decisioni di Domenicali. Se mi hanno chiesto un parere? No, il mio mestiere è un altro, ho saputo della nuova organizzazione soltanto ieri mattina, per telefono". Comunque, "la squadra è motivatissima, tra i tecnici l'atmosfera è positiva", prosegue Alonso, che si sofferma a parlare soprattutto di Pat Fry, il nuovo responsabile dell'autotelaio, già con lui ai tempi della McLaren, nel 2007. "Un professionista d'esperienza che non ricopre per la prima volta questo nuovo ruolo", dice dell'uomo che progetterà la Rossa del futuro. Prima, però, bisogna salvare una stagione e Montecarlo, dove l'aerodinamica - vero tallone d'Achille della 150 Italia - non dovrebbe avere grande peso sul risultato finale: può essere l'occasione giusta per rilanciarsi. "Vincere? Non lo so, bisogna vedere come andranno le qualifiche", si limita a dire Alonso.
massa fatalista — Della stessa opinione il compagno di squadra, Felipe Massa. "Speriamo che quella intrapresa sia la direzione giusta. Non possiamo dire che sia ancora tutto aperto, ma abbiamo il dovere di lottare fino alla fine", si lascia andare il brasiliano, mostrandosi più dispiaciuto per l'accantonamento di Costa. "Le colpe non sono solo sue, anche se è vero che la parte principale è stata l'aerodinamica. Siamo una squadra, e se non abbiamo ottenuto i risultati che speravamo è stato per diversi motivi". "Il cambio, comunque, non è negativo per la squadra: ora tutti dobbiamo dimostrare il nostro valore e migliorare l'auto". conclude Massa.
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Il colonnello Van Bommel 
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