Tratti da gazzetta.it
La serenità di Alonso
"Siamo i più affidabili"
Il pilota della Ferrari frena gli entusiasmi: "Il Bahrain è stato solo la prima gara. Bellissima. Ma gli avversari sono forti”. Massa è sereno: "Arrivare secondo nella prima gara è già stato un bel raccogliere punti"
MELBOURNE (Australia), 25 marzo 2010 – “Il Bahrain è stato solo la prima gara. Bellissima. Però restiamo coi piedi per terra, gli avversari sono forti”. Vigilia delle prime prove libere del GP d’Australia e Fernando Alonso predica prudenza. Ma non è acqua sul fuoco dell’entusiasmo Ferrari perché l’impressione data dal campione spagnolo è che la sua sia la prudenza di chi comunque ha messo in tasca i primi 25 punti della stagione, sa di avere in mano una Ferrari fortissima e questo fine settimana può replicare. “Sono certo che andremo molto bene”. Essere prudenti così è assai più piacevole. Anche perché “una doppietta alla prima gara dà molta fiducia, il nostro livello di affidabilità è altissimo”.
serenita' — E’ tranquillo Fernando. La Red Bull ha dimostrato in Bahrain di essere molto veloce, ma lui è così sicuro della sua F10 da sbilanciarsi: “Un conto è avere la macchina migliore, un conto è avere la vettura che vince. Noi siamo sereni”. Forse l’unica cosa che l’ha disturbato un po’ è stato il chiacchiericcio di questi giorni sulla noia della gara del Bahrain. “Sì – conferma – è stata una sorpresa negativa sentire questi discorsi. Per me il Bahrain non è stato affatto noioso, solo una corsa molto normale in cui non ho visto alcuna differenza con gli anni scorsi. Nel 2009 nelle prime sette gare sei ne ha vinte Button correndo quasi da solo e nessuno ha parlato di noia o delle regole. Anzi, è stata una gara interessante con alcuni duelli veri, tipo quello della Red Bull contro le due Ferrari, la lotta tra Hamilton e Rosberg nel primo stint, la lotta tra Webber, Schumi e Button nel secondo”. Coi giornalisti spagnoli sull’argomento spettacolo/noia è stato ancora più esplicito: “Questo non è il circo del sole, è la F.1, si lotta al massimo per guadagnare ogni millesimo. Se si vogliono incidenti o altre cose parliamo di un altro genere di show”.
alto profilo — Molto sereno anche Felipe Massa. “Perché arrivare secondo nella prima gara è già un bel raccogliere punti – ha detto il brasiliano – soprattutto pensando al passato quando all’inizio facevamo fatica. Quello che conta è fare un campionato molto costante ad alto livello”. Felipe è stato ovviamente bersagliato di domande sulla prima curva del Bahrain, quella in cui Alonso lo ha beffato. Ma il vicecampione del mondo del 2008 rivive il tutto senza alcun problema: “L’unico errore è stato la velocità troppo bassa, Fernando ha potuto accelerare prima e dopo contrattaccare sarebbe stato stupido. Tra l’altro ero molto a destra per evitare che Hamilton si infilasse lì. E comunque nel finale di gara, anche se alla prima curva fossi stato secondo, avrei dovuto mollare per un problema di temperature. Non ho rimpianti e ribadisco che il secondo posto è prezioso”. L’importante per Felipe è anche liberarsi della sfortuna e oggi i primissimi segnali nelle interviste non sono stati felicissimi: prima il microfono è rimasto spento, poi un colpo di vento gli ha fatto crollare addosso il telo degli sponsor. Robette rispetto alla molla dell’Ungheria che l’ha quasi ammazzato. Però in un ambiente così scaramantico…
visibilita' — Uno dei temi della vigilia è stato la partenza del GP alle 17 locali, lo scorso anno fu un problema vero perché il sole tramontante crea grossi problemi di visibilità ai piloti. I due ferraristi la pensano come i loro colleghi. “E’ un po’ triste vedere che le nostre critiche non siano servite” ha detto un po’ duro Alonso. E Massa: “Purtroppo anche la parte commerciale ha il suo peso – ha sospirato il brasiliano – peccato perché sarebbe bastato partire anche mezz’ora prima. L’anno scorso le linee bianche sull’asfalto erano invisibili per colpa del sole”.
Ecclestone: "In 8 per il Mondiale"
Hamilton: "Rosberg meglio di Schumi"
Il re del circus parla con Hamilton a Formula1.com: "Mai visto un gruppo di piloti così forte". Il britannico della McLaren: "Michael ha vinto 7 titoli, ma Nico in Bahrain è andato più forte di lui"
MILANO, 24 marzo 2010 - Con due come loro, la Formula 1 può stare tranquilla. Bernie Ecclestone, patron del circus, e Lewis Hamilton, campione del Mondo nel 2008 terzo all'esordio in Bahrain, sono la strana coppia che ha movimentato la vigilia del GP di Melbourne con un'intervista doppia a Formula1.com. Argomenti principali: Michael Schumacher e la corsa al titolo 2010.
il GIOVANE E IL veterano — Hamilton non risparmia qualche frecciatina alla leggenda tedesca: "Alcune persone non invecchiano, come Bernie e Michael - dice il britannico -. Non dimentichiamoci che Schumacher è un sette volte campione del Mondo, anche se in Bahrain non era esattamente al massimo. Ma Nico Rosberg è andato più veloce di lui per tutto il weekend. Si è visto chiaramente durante le qualifiche, quando non ci sono differenze di benzina e si tratta solo di velocità pura. Lì Nico è andato nettamente più forte". In difesa del 41enne Schumacher interviene Ecclestone: "Di quanto è stato più lento Michael? Tre decimi? Tre decimi non sono nulla. Il ritorno di Michael è una cosa fantastica per la Formula 1. Ma la prima stagione di Lewis, quella immediatamente successiva al ritiro di Schumacher, è stata ugualmente fantastica. Con quella spettacolare battaglia contro Fernando Alonso nel suo anno da matricola, Lewis ha fatto dimenticare ai tifosi il vuoto lasciato da Schumacher".
lotta serrata — Ecclestone intanto si gode l'incertezza che accompagna la lotta per il titolo in questa stagione. "Non ricordo di aver mai visto un gruppo di piloti migliore di quello di quest'anno - dice il 79enne patron della Formula 1 -. In otto possono vincere il Mondiale, sicuramente non sarà una corsa a due come negli anni passati. Dopo un solo Gran Premio non si può dire chi sia il favorito, solo chi non potrà vincere: la Virgin!". "Mai dire mai!" scherza Hamilton. "Credo che in questo caso si possa dire - ribatte Ecclestone -. Non credo che le nuove squadre riusciranno a migliorare le loro prestazioni in modo significativo nel corso della stagione". "Sono d'accordo - gli fa eco Hamilton -. La differenza tra vecchi e nuovi arrivati è piuttosto significativa. Ma è bello vedere nuove squadre entrare in Formula 1: è un bene per il nostro sport".
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Il colonnello Van Bommel 
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