Tratti da gazzetta.it
Simoncelli, polso rotto
"Ma in Qatar ci sarò"
Il campione del mondo della 250 è caduto mentre si allenava con Rossi: "Ho capito subito che era grave". Domani un intervento chirurgico per stabilizzare a tempo di record la frattura
MILANO, 6 aprile 2009 - Te lo aspetti imbestialito e distrutto dentro, invece ha voglia di rispondere al telefono, di raccontare, perfino di ridere (amaro) sulla sua disavventura. Un buon segno perché, come dice il dottor Claudio Costa, "se questa volta si può fare un recupero miracoloso, il merito sarà soltanto della sua volontà". Marco Simoncelli oggi pomeriggio doveva essere in pista in Qatar per l’ultimo test della stagione, invece domani mattina, con ogni probabilità, verrà operato a San Marino per tentare l’impresa (quasi) impossibile di stabilizzare a tempo di record la frattura allo scafoide destro che si è procurato sabato pomeriggio allenandosi con la moto alla "Cava", il regno di Valentino Rossi, che il sabato, quando non c’è il GP, si trasforma in palestra di allenamento per i piloti del giro di Tavullia.
VOLO - "Era metà pomeriggio - racconta Marco - sono arrivato un po’ lungo su una buca, la gomma dietro ha perso aderenza e io sono volato in alto, atterrando sulla mano destra. Ho capito subito che mi ero fatto male". "Siamo andati subito al pronto soccorso - continua il campione del mondo della 250 - e dalle prime 2 radiografie non si vedeva nulla. Ho pensato che era impossibile e infatti una vista differente ha evidenziato una crepa allo scafoide leggermente scomposta".
SCELTA - È stato subito contattato Costa, a Valencia per la Superbike, e insieme si è decisa la strategia. Questa mattina Simoncelli verrà visitato a San Marino dal dottore Oliviero Soragni, lo specialista che lo aveva operato in passato allo scafoide sinistro "ma quella volta era anche più grave, perché c’era la lussazione del polso". "La frattura - ha detto Costa - è importante e lo scafoide è un punto delicato, perché spesso si va incontro a sofferenze dell’osso per problemi vascolari. Oggi ci possono essere dei trattamenti meno traumatici dell’intervento chirurgico tradizionale. Probabilmente verrà inserita una vite transcutanea (cioè dall’esterno, senza aprire il polso, n.d.r.). Ci sono molti precedenti di piloti che hanno gareggiato con lo scafoide rotto, con o senza operazione. La lesione di Marco però è importante, per la vicinanza del GP".
BATTAGLIA - In effetti la mano destra è delicatissima (aziona gas e freno anteriore, il più usato, anche in contemporanea) e scendere in pista venerdì sera sembra pura follia. Non per Simoncelli: "Dentro la testa c’è la voglia di correre in Qatar e questo è il mio obiettivo. L’anno scorso in quella gara non ho fatto punti e poi ho vinto il titolo, ma io voglio cercare di non saltare la gara. Certo che se farlo vuol dire mettere in pericolo il futuro e magari avere problemi per 3 mesi non correrò rischi. Ma in Qatar ci sarò: per provare a correre".
Rossi: "Io curioso e felice"
Il pesarese alla vigilia del GP del Qatar: "Sono in forma e ottimista, la Yamaha ha fatto un gran lavoro e non vedo l'ora di verificare le nuove variabili in gara. Losail non è la nostra pista preferita ma con un po' di lavoro sul tracciato saremo a posto"
MILANO, 6 aprile 2009 - Si ricomincia. Il Motomondiale inaugura la stagione 2009 il giorno di Pasqua, con il GP del Qatar in notturna. Ed è naturale ascoltare cosa dice l'uomo simbolo, il campione del mondo in carica. Valentino Rossi parte a caccia del nono titolo iridato della sua carriera e la motivazione non gli manca.
IPOTESI - "Io mi sento ottimista - racconta il pilota pesarese -: siamo in ottima forma, anche se correremo in quella che è stata la nostra peggiore pista durante i test invernali. In ogni caso sono contento delle prestazioni della mia M1 in generale. La Yamaha ha fatto un grande lavoro e ciò mi rende felice. Con la monogomma, inoltre, la tattica da utilizzare sarà più chiara gara dopo gara. Ci saranno molti nuovi fattori in gioco e la strategia sarà uno di quelli importanti per determinare dove iniziare la gara. Sono convinto anche che la fortuna giocherà un suo ruolo nelle qualifiche, più di quanto accadesse in precedenza. E infine sono piuttosto curioso di scoprire cosa accadrà nei 45 minuti di gara con così poche gomme a disposizione…".
RELAX - Un anno fa, sul circuito di Losail, Rossi chiuse solo quinto. "Quello del Qatar non è uno dei nostri circuiti preferiti - ribadisce Vale -, ma abbiamo ancora qualche carta da giocare e spero che con un altro po' di lavoro saremo a posto per la gara. I test significano poco rispetto a quando si inizia a gareggiare, la situazione è totalmente differente ed in realtà non si ha idea di cosa accadrà finchè non si è sul posto, il che rende la cosa molto eccitante! Personalmente ho utilizzato l'ultima settimana per rilassarmi, ricaricarmi e fare gli ultimi allenamenti. Sarà una stagione molto lunga e abbiamo bisogno di essere costantemente al 100%. La affronteremo gara per gara, concentrati sull'obiettivo, che naturalmente è quello di vincere nuovamente il Mondiale".
Stoner si rilancia forte
"Sarò più aggressivo"
Alla vigilia del via Mondiale, intervista della Gazzetta al pilota australiano: "Mi sento pronto, questa è la miglior Ducati che abbia mai guidato. La mano? Non è ancora al 100% ma il dolore è quasi ridotto a zero. E in pista quest'anno mi farò rispettare di più"
MILANO, 8 aprile 2009 - "Mi sento pronto, le prove invernali sono andate bene e la moto di quest'anno è la miglior Ducati che abbia mai guidato". E ancora: "Con la mano non sono ancora al 100% ma il dolore si è quasi ridotto a zero, e comunque in pista sarò più aggressivo rispetto a quanto successo nei sorpassi un anno fa".
Parola di Casey Stoner, campione nel 2007 battuto da Valentino Rossi nella stagione scorsa ma molto carico per il Mondiale che ascatta domenica in Qatar. E' lo stralcio della lunga intervista al pilota australiano della Ducati, che potete leggere integrale sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola.
Tra le altre cose, Stoner rivela di aver preso casa in Svizzera "vicino a Losanna, gli svizzeri non disturbano e hanno una mentalità vicina a quella di noi australiani. Amo stare in campagna, fuori dal coas. A Montecarlo c'è troppa gente, non mi piace vivere nelle città".
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Il colonnello Van Bommel 
Ultima modifica di giova84 il gio 16 apr 2009, 2:50, modificato 1 volta in totale.
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