Tratto da gazzetta.it
Eurolega: Barça in finale
Sfiderà l'Olympiacos
A Parigi, nella prima semifinale, gli spagnoli vincono 64-54 sul Cska Mosca e domenica sfideranno la vincente i greci, che battono in volata di serbi del Partizan Belgrado 83-80 dopo un tempo supplementare
PARIGI, 7 maggio 2010 - Le semifinali di Eurolega al Palasport di Bercy.
Barcellona-Cska Mosca 64-54
Il Barcellona, la squadra favorita, quella che ha giocato meglio quest’anno, batte il Cska Mosca 64-54 ed è la prima inalista di, 7 anni dopo l’unico titolo conquistato. I russi, all’ottava Final Four consecutiva, dopo 4 finali e 2 titoli vinti con Ettore Messina, si sciolgono davanti ai 19 anni di Ricky Rubio che, sul +3, utilizza uno dei suoi 8 assist per servire al volo Fran Vazquez, chiudendo poi la partita con la tripla del +10, dopo quella ancora più importante di Erazem Lorbek (9 rimbalzi). Al Cska non bastano gli 8 punti nell’ultimo quarto di Ramunas Siskauskas. Si vede poco Basile, 8’ con 0/3 da tre, che ha però di fronte la seconda finale della sua vita dopo quella sfortunata della Fortitudo nel 2004 sul campo del Maccabi. Si rifarà. La tensione gela la mano della favorita Barcellona per i primi 5’ (2-9), messa alle corde da Kaun, pivot russo atipico, cresciuto negli Usa e campione universitario con Kansas. Basile al posto di Navarro dà una mano in difesa alla rimonta firmata da 8 punti consecutivi di Mickeal e il sorpasso arriva alla fine di un primo quarto da paura (7/32 al tiro complessivo) con Lakovic alla guida (15-11, 9-0 catalano). Pashutin, Kaun a parte, si fida solo dei veterani dei passati trionfi, Pascual ha più armi e sul nuovo sorpasso Cska (17-19), pesca il 2.13 senegalese Ndong che nei 5’ in campo prima del riposo segna 7 punti. Arriva un 10-0 del Barcellona mentre il Cska deve già guardare in faccia i tre falli di Khryapa e le sue tre perse. Come spesso succede in queste partite, il ghiaccio si scioglie improvvisamente. Dopo un primo tempo da 3/21 da tre, Holden, Langdon e Navarro entrano in partita contemporaneamente: è il momento più spettacolare, pennellato dagli assist di Rubio, che tengono avanti i catalani, anche se Langdon riporta il Cska a contatto al 28’ (45-41). Una magata di Siskauskas riapre la gara nell’ultimo quarto, con l’attacco dei catalani, senza Rubio e Navarro, a secco. Il loro ritorno arriva con l’Armata Rossa ormai a un canestro (49-46) e la partita diventata è strepitosa. L’esperienza di quattro finali consecutive e l’energia di Kaun rendono il Cska la peggiore avversaria da avere negli specchietti retrovisori, il talento senza paure di Rubio, oro europeo ma debuttante nelle Final Four, scelgono un canestro al volo di Vazquez a 2’ dalla fine il modo giusto per riallungare. Una tripla di Lorbek piega definitivamente, e improvvisamente, le gambe del Cska escluso per la prima volta dal 2006 dalla finale. Con Ettore Messina non avevano sbagliato il debutto in una Final Four. Altri tempi.
Barcellona: Vazquez 11, Navarro 10, Rubio 10
Mosca: Siskauskas 19, langdon 12, Kaun 9
Partizan Belgrado-Olympiacos Pireo 80-83
La freddezza tutta serba di Milos Teodosic spezza il sogno della Cenerentola Partizan al gran ballo di questa Final Four. Lo fa al termine di due ore e un quarto di emozioni moltiplicate dalle due tifoserie viscerali e sonore di questa festa di popolo che si concluderà domenica a Bercy con la finale tra Barcellona e Olympiacos. Solo la tripla sbagliata a fine supplementare interrompe il sogno del popolo bianconero, che alla fine applaude lungamente i suoi rimasti in campo, contro la squadra forse più ricca d'Europa, trascinata nel finale anche dal giocatore più pagato d'Europa, Childress. Il Partizan era partito forte, con la capacità di raddoppiare quando l'Olympiacos dava palla vicino canestro: 1/7 greco in avvio, fuga serba sul 10-2 al 4'. Papaloukas fa la partita con le penetrazioni e una regia che apre il campo per tiri più puliti vicino a canestro. Ma lo fa anche perché è il simbolo del diverso peso delle seconde linee. In una gara con così poche triple, i pochi canestri da fuori che ci sono tracciano il solco: prima l'aggancio sfiorato sul 17-15 al 10' con Teodosic, poi la parità a quota 22 al 15' con Bourousis e infine il 26-31 al 18' ancora con Teodosic che mette la gara nelle mani del Pireo. Toccato anche il 28-35 dopo il riposo, i falli spezzettano un terzo quarto in cui le percentuali si alzano: Kecman si ricorda di essere l'unico campione in carica in campo e ricuce fino al 37-39 al 24' e poi al 50-51 al 29' con due triple. E' Bo McCalebb, con una rubata e schiacciata in contropiede, a far crescere azione dopo azione i tarli dell'Olympiacos, che resterà sei lunghissimi minuti senza segnare dal campo vedendosi scivolare il match di mano: il play americano fa 7 punti nel 15-3 che al 34' ha ribaltato l'incontro sul 60-54 serbo. Un doppio timeout risuscita i greci e un Childress, imbeccato da Papaloukas, che aveva segnato 4 punti in tre quarti e mezzo: giochi ribaltati sul 62-63 al 38'. Ma c'è Kecman, che pareggia a 30” dal termine, e c'è ancora McCalebb, che fa il campo in un attimo e a 7” dalla fine infila il 67-65 Partizan. L'ultimo tiro di Teodosic finisce a mezzo metro da canestro, ma il balzo di Childress lo converte nella schiacciata dell'overtime. Muovendo il tabellone quasi solo dalla lunetta, qui l'Olympiacos va a segno per quattro possessi di fila, il Partizan ne fallisce un paio e si ritrova 70-75 a metà supplementare. I serbi si illudono sul 75-77 con un gioco da tre punti di Vesely, affondano -4 quando i 229 centimetri di Vranes concedono tre rimbalzi d'attacco di fila a Bourousis, restano aggrappati 78-79 con la tripla di Rasic a 15” dalla fine. Teodosic dalla lunetta non sbaglia niente, Rasic sbaglia la tripla del secondo supplementare: Olympiacos in finale.
Belgrado: McCalebb 21, Maric 17,Vesely 13
Pireo: Kleiza 19, Childress e Teodosic 17
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Il colonnello Van Bommel 
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