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Tratto da gazzetta.it
Come è dura la vita senza Nba
Campioni tra stage, football e risse
Aspettando la fine del lockout, ecco come stanno passando il tempo alcuni giocatori della lega più famosa del mondo. Robinson prepara l'avventura in Nfl, Jennings lavora in un'azienda di abbigliamento e Love si dà al beach volley. Ma c'è anche chi non sa stare lontano dai guai
C'è chi, come Andre Iguodala dei Sixers, annuncia allarmato che non ci sarà una stagione Nba 2011-12. Chi aspetta offerte folli per giocare qualche mese all'estero (Dirk Nowitzki avrebbe sul tavolo una proposta da 1,5 miioni di dollari al mese per andare in Cina durante il lockout). Chi si gode un po' di riposo finendo sulle pagine dei tabloid (Lamar Odom) tra gossip e disavventure automobilistiche. E chi si da da fare per cercare un modo creativo di passare il tempo in attesa che tra proprietari e giocatori torni la pace. E' l'estate dei giocatori Nba.
dall'nba all'nfl? — Nate Robinson, 27 anni, l'ultima stagione a metà tra Boston e Oklahoma City, ha deciso di tornare al suo primo amore e di tentare l'avventura nella National Football League. Krypto-Nate, tre volte re delle schiacciate nonostante i suoi 175 centimetri, ha giocato da difensore alla University of Washington prima di scegliere il basket. Ma ora, visto che l'Nba è ferma, ha deciso di riprovarci col football e ha chiesto un provino ai Seattle Seahawks, la squadra della sua città natale dove vive quando non gioca. E Pete Carroll, il coach della franchigia, sembra intenzionato a concederglielo. "Giocare in Nfl è sempre stato uno dei sogni, e ora l'opportunità si presenta da sola. Credo sia un segno divino - ha detto Robinson -. Non vedo l'ora di fare il provino, divertirmi e mostrare al mondo che, se uno si concentra, può giocare qualsiasi sport voglia". Robinson ha già trovato un maestro d'eccezione: Deion Sanders, leggenda Nfl degli anni Novanta appena entrato nella Hall of Fame e idolo d'infanzia di Krypto-Nate.
lo stagista — Per essere uno che ha il contratto solo per qualche mese, Brandon Jennings alla Under Armour, azienda di abbigliamento sportivo, ha qualche benefit di troppo: uso della Jeep del capo, appartamento pagato, allenatore personale e uso illimitato della palestra aziendale con tanto di campo da basket. Ma il playmaker di Milwaukee, 21 anni e un passato a Roma prima di sbarcare in Nba a Milwaukee, non è uno stagista qualsiasi. A Baltimore, Maryland, nella sede dell'azienda che è nel basket dal 2008 (ma che resta una delle case più famose per il football), l'ex Lottomatica è lo "Scopritore di nuove tendenze". "Dimenticate per un attimo che è un giocatore di Nba - racconta Dave Dombrow, direttore creativo delle scarpe Under Armour -. E' un 21enne, e conosce la materia. Vogliamo utilizzare le sue idee in un prodotto. E non è timido". Jennings, che a Baltimore sta mettendo su muscoli, ha già dato il suo contributo: ha proposto un design ispirato al paraurti di una Bugatti per un paio di scarpe da corsa. E l'idea è piaciuta talmente tanto che le scarpe sono già in produzione.
solo beach volley — Il miglior rimbalzista dell'Nba 2010-11, il 22enne Kevin Love, ha deciso di sfruttare i suoi 208 centimetri per un altro sport che richiede altezza: il beach volley. Il lungo di Minnesota ha nel mirino il torneo più importante del circuito della pallavolo sulla sabbia: il Manhattan Beach Open, in programma nella città californiana che ha dato i natali allo sport dal 26 al 28 agosto. "Ho pensato che era una grande idea - ha raccontato Love -: è un modo per rimanere in forma, essere sotto il sole, rimanere in esercizio e divertirmi durante il lockout. Prima di tutto voglio divertirmi: non mi aspetto di vincere, ma di competere il più possibile. Ho il massimo rispetto per i professionisti contro cui mi misurerò: spero di sorprenderli". Il torneo ha un montepremi di 220mila dollari: Love spera di arrivare al secondo giorno.
follie d'estate — L'estate dei campioni Nba senza Nba passa anche per il basket di strada. Ma nei campetti dei "pickup games" c'è da stare attenti. Non sempre si possono fare magie come Kevin Durant, autore di 66 punti sul cemento di Rucker Park, uno dei campetti più famosi di Harlem. Chiedere al bad boy di Minnesota Michael Beasley per chiarimenti: alla sua estate da incubo, iniziata con una multa per eccesso di velocità e possesso di 16 grammi di marijuana, ha aggiunto una rissa con tanto di spinta in faccia a un tifoso a Dyckman Park, altro celebre playground di Harlem. "Sono pagato per giocare" ha urlato la seconda scelta assoluta al draft 2008 prima di venire alle mani con Garland Quince, il tifoso che lo aveva preso di mira. Stessa sorte capitata a Matt Barnes dei Lakers, sospeso per una partita alla San Francisco Pro-Am per aver spinto un avversario. "Mi dato una gomitata e spinto, quindi gli ho risposto" ha provato a giustificarsi Barnes. Com'è dura la vita senza Nba.
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Il colonnello Van Bommel 
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