«Tutti insieme andiamo in serie A»

Dinamo, dalla grande paura all’euforia mentre arrivano nuovi soci


LEGADUE DI BASKET SASSARI SOGNA Si allarga il direttivo, i tifosi nel Cda mentre prosegue la raccolta dei fondi


SASSARI. Dalla grande paura al grande sogno. Dalla saletta di un hotel di Bologna per procedere alla cessione della società al progetto della squadra più grande di sempre: «Tutti insieme, perché la Dinamo che nei playoff ha stupito tutta l’Italia sia quella, per tutto l’anno».
Sono trascorse appena 48 ore e Luciano Mele è un altro, dopo l’incontro con il presidente della Regione Ugo Cappellacci di sabato e quello di ieri con il legale rappresentante di una cordata di imprenditori sassaresi, coordinati dalla presidentessa provinciale della Fip, Cristina Faedda, che dopo essere stati interessati in un primo tempo all’acquisto della Dinamo adesso si propongono per allargare la base societaria ed economica.
Mele è disposto a farsi da parte, anche partecipando dall’esterno. «Non so se rimango, ma non è questo il problema. A me interessa che la Dinamo continui a esistere, che si rafforzi. Chi vuole investire e crederci, ben venga. Io sono felicissimo. E invito i tifosi, i veri tifosi, a continuare nella loro mobilitazione. Siamo tutti in gioco, non è il momento di fermarsi proprio ora». E i tifosi insistono. Prosegue la raccolta delle «promesse» da 100 euro, arrivata a un totale di quasi 200.000 euro, e avanza l’iniziativa del Club dei 100 (100 abbonamenti da 1.000 euro l’uno) alla quale ha aderito anche il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau. Uno o due rappresentanti dei tifosi faranno parte del nuovo Cda della società biancoblù.
- Presidente Mele, che garanzie ha avuto da Cappellacci, lei che pretendeva soltanto nero su bianco?
«Abbiamo parlato per ore e la prima garanzia è stata la trasparenza. Il valore delle parole ha un altro significato rispetto allo scritto, comporta un vincolo superiore».
- Nessuna telefonata con Capo d’Orlando, dopo il suo dietrofront?
«Mi spiace per loro, sinceramente, ho visto una grande passione e molta competenza. Mi farebbe piacere che anche loro fossero in Legadue. Le telefonate invece le ho avute da tutta Italia, ed erano di felicitazioni. Da Pistoia ci hanno definiti «orgoglio d’Italia». Vuol dire che la Dinamo e Sassari si sono sapute costruire un buon nome».
- Cosa cambia adesso?
«Che non dobbiamo fermarci. Si rimane a Sassari, per rappresentare l’intera isola, e questo è il punto di partenza. Quello di arrivo è allargare la base, con nuovi soci. Con Sardara o Piero Mele o altri ancora, allargheremo e rafforzeremo la società per farla sempre più forte e continuare, pensando a cose più importanti. In questi anni io e i miei soci non ci abbiamo messo spiccioli ma centinaia di migliaia di euro all’anno. C’era chi voleva un campionato comunque, coi ragazzini? Non è la mia forma mentis. Farei violenza a me stesso. Quando andava male i sacrifici li abbiamo fatti, era arrivato Chalmers perché non accetto l’idea di retrocedere senza reagire. Anche adesso, faremo tutto il possibile. Noi, i nuovo soci, i tifosi, la città e il territorio. Con gli abbonamenti, con 100 imprenditori disposti a contribuire con 20.000 euro a testa, facciamo una squadra dritti dritti per andare in Serie A».

di Mario Carta


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ma lol...fino a ieri si trattava la cessione del titolo mentre oggi si parla di costruire una squadra per ammazzare il campionato
Certo che se son vere le cifre (3 milioni di budget) non mi pare un 'idea campata in aria

Cmq con 3.500 si media restiamo la seconda squadra con il seguito di tifosi più alto per la legadue (l'anno scorso dietro Varese quest'anno dietro la Fortitudo)...mi sembra un motivo d'orgoglio e il sintomo che il basket a Sassari sia lo sport più seguito;e lo è sempre stato anche quando la Torres 3 anni fa si giocava la serie B.

Perdere il basket per Sassari e per il nord Sardegna sarebbe stata una tragedia di proporzioni bibliche

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IO ODIO CARBONERA

"SIAMOAPOSTOCOSI"