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MessaggioInviato: ven 26 mar 2010, 11:37 
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EASTERN CONFERENCE

Atlantic
Boston3 46 25 0.648
Toronto8 35 35 0.500
New York 26 45 0.366
Philadelphia 25 47 0.347
New Jersey 8 63 0.113

Central
Cleveland1 57 15 0.792
Milwaukee5 39 31 0.557
Chicago 33 38 0.465
Indiana 26 46 0.361
Detroito 23 48 0.324

Southest
Orlando2 50 22 0.694
Atlanta4 46 25 0.648
Miami6 38 34 0.528
Charlotte7 37 34 0.521
Washingtono 21 49 0.300



WESTERN CONFERENCE

Northwest
Denver2 47 25 0.653
Utah4 47 25 0.653
Oklahoma City6 43 27 0.614
Portland8 43 29 0.597
Minnesota 14 58 0.194

Pacific
L.A. Lakers1 53 18 0.746
Phoeni5 45 26 0.634
L.A. Clippers 27 45 0.375
Sacramento 24 48 0.333
Golden State 20 51 0.282

Southwest
Dallas3 47 25 0.653
San Antonio7 42 28 0.600
Memphis 38 34 0.528
Houston 36 35 0.507
New Orleans 34 39 0.466



STATISTICHE GIOCATORI

PUNTI
1 LeBron James , CLE 29.8
2 Kevin Durant , OKC 29.7
3 Carmelo Anthony , DEN 29.0
4 Kobe Bryant , LAL 27.5
5 Dwyane Wade , MIA 26.5
40 Andrea Bargnani , TOR 16.9
64 Danilo Gallinari , NYK 14.4

RIMBALZI
1 Dwight Howard , ORL 13.3
2 David Lee , NYK 11.9
3 Zach Randolph , MEM 11.8
4 Marcus Camby , POR-LAC 11.6
5 Carlos Boozer , UTA 11.1

ASSIST
1 Steve Nash , PHX 11.1
2 Chris Paul , NOH 10.8
3 Deron Williams , UTA 10.4
4 Rajon Rondo , BOS 9.7
5 Jason Kidd , DAL 9.2

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MessaggioInviato: sab 27 mar 2010, 12:52 
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Knicks travolti, Toronto giù

Gallinari chiude con 16 punti. Ai Raptors, condannati da un canestro di Anthony, non bastano i 15 rimbalzi di Andrea Bargnani e gli 11 punti di Marco Belinelli. Il Mago: "E' una sconfitta che ti deprime"

NEW YORK, 27 marzo 2010 – Una sconfitta si poteva anche prevedere per i Knicks, a digiuno di vittorie a Phoenix dal febbraio del 2003, ma non così pesante come quella incassata al secondo ritorno di Mike D’Antoni sul campo dei Suns. New York subisce una marea di punti e soccombe 96-132, mentre Phoenix vince per la sesta volta consecutiva e si mantiene in piena lotta per la seconda posizione nel ranking a Ovest. Danilo Gallinari, che nelle ultime tre gare aveva realizzato oltre 20 punti, stavolta si ferma a 16 punti con 7/17 al tiro sporcando le percentuali nel secondo tempo dopo il primo quarto da protagonista. Il Gallo segna 9 dei primi 19 punti di New York e arriva a quota 16 con 7/13 al tiro per poi sbagliare le ultime quattro conclusioni a gara ormai finita.

SENZA ARGINE — L’attacco di Phoenix si rivela impossibile da fermare per i leggeri Knicks che si fanno travolgere soprattutto dentro l’area dove subiscono 58 punti dagli avversari. Robin Lopez sembra quasi suo fratello Brook, il gemello buono che gioca ai Nets, e Stoudemire fa il bello e il cattivo tempo sotto canestro. Semplicemente la formazione di D’Antoni non è attrezzata per arginare le incursioni avversarie. Dal 26-19, primo allungo di Nash e compagni, si passa in fretta al +17 nel corso del secondo quarto. Ci si mette anche il brasiliano Barbosa, autore di un’ottima prova (7/13 per 18 punti) alla quinta gara dal suo rientro dopo un lungo infortunio e i Suns volano via senza guardarsi indietro. “Si vede che quando sta bene, può darci una grossa mano - dice coach Gentry riguardo Barbosa, propiziatore del parziale decisivo di 13-3 per il 50-35 nel secondo quarto -. Può segnare quei canestri contro chiunque. Stavamo cercando di farlo entrare in ritmo”. Il distacco raggiunge i 30 punti nel terzo quarto e i titolari dei Suns finiscono in anticipo il match a senso unico. La sconfitta a Phoenix inaugura una serie di cinque partite in trasferta per i Knicks. Le prossime gare si disputeranno a Utah, Portland, Golden State e Los Angeles contro i Clippers.

Gallinari: 16 punti (6/11 da due, 1/6 da tre, 1/1 tl), 3 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate e 1 persa, 1 fallo, 2 stoppate in 37’.
New York: Harrington 24, Lee 21. Rimbalzi: Lee 13. Assist: McGrady 5.
Phoenix: Barbosa e Stoudemire 18, Richardson 17, Lopez 14. Rimbalzi: Frye 11. Assist: Nash 9.

RAPTORS, TERZA DI FILA — Carmelo Anthony ha due occasioni di tiro per regalare la vittoria ai Nuggets negli ultimi sette secondi e in extremis brucia la retina sulla sirena. Un canestro che beffa i Toronto Raptors sconfitti per 96-97 (terza sconfitta casalinga consecutiva). Non bastano i 15 rimbalzi (due in meno del suo record nba) di Andrea Bargnani e gli 11 punti di Marco Belinelli, autore di un ottimo secondo quarto con 9 punti in 9’ e 4/5 iniziale. “Abbiamo fatto tutto meglio di loro, ma purtroppo le statistiche non valgono niente - spiega un desolato Andrea Bargnani -. Abbiamo perso due rimbalzi alla fine e Billups ha pareggiato con una bomba. Poi l’ultimo tiro di Anthony... è stato bravo lui. Una brutta sconfitta che ti deprime”. I Raptors hanno chiuso con 20 rimbalzi in più degli avversari, ma dopo due errori di Anthony dalla lunetta si sono fatti scappare il rimbalzo più importante che ha permesso a Chauncey Billups di segnare la tripla del pareggio 95-95. “Abbiamo dimostrato qualcosa in più, ma il risultato è lo stesso. Non ci voleva, una vittoria serviva veramente, soprattutto perché siamo in un periodo negativo e quindi avrebbe alzato il morale a tutti”.

Senza Turkoglu, a casa malato, e con uno sforzo collettivo decisamente in crescita Toronto si era illusa di poter condurre a termine con successo la gara. Con Billups in serata storta e un ottimo primo tempo di DeRozan (6/7 e 13 punti partendo dalla panchina) e di Belinelli i Raptors erano riusciti a tenere testa ai Nuggets andando al riposo con 4 punti da recuperare. Il miglior azzurro in campo nel primo tempo è Belinelli, il cui apporto offensivo nel secondo quarto risulta determinante per restare sulla scia di Denver. Il Beli gioca con grande personalità senza strafare e segna 9 punti in 9’. Al contrario Bargnani si vede poco fino all’intervallo (un solo tiro nel primo quarto e 1/5 a metà gara), e le cose migliori le riserva per il secondo tempo. Toronto prende coraggio nel terzo quarto in cui tira con il 67% e tiene Denver a soli 16 punti realizzati. Spinta dall’energia di Sonny Weems autore di 10 punti nel parziale e da Bosh, Bargnani e Wright i padroni di casa prendono il controllo sul match (81-72) riuscendo a velocizzare il gioco. Nell’ultimo quarto Belinelli contribuisce con un canestro da fuori, poi perde un paio di possessi.

Le palle perse diventano un problema per Toronto, che delle 18 totali ne "commette" ben 6 nell’ultimo periodo. Denver aveva già graziato i Raptors in precedenza non capitalizzando su vari errori di Toronto e sbagliando facili occasioni, ma a furia di ricevere regali alla fine gli ospiti decidono di approfittarne per interrompere una striscia di tre k.o. consecutivi. Purtroppo una grande azione di Bargnani a 44” dalla fine con un gioco da tre punti (entrata decisa e fallo) per il 94-92 viene annullata dalla tripla di Billups che nel momento cruciale è una garanzia. Il pareggio di Billups avviene in seguito alla distrazione a rimbalzo di Toronto e una gara a lungo dominata viene gettata al vento a causa della prodezza finale di Carmelo Anthony. Così in spogliatoio l’umore resta grigio. Marco Belinelli ribadisce il concetto espresso dal suo compagno di nazionale: “Abbiamo giocato bene. A differenza delle ultime due gare siamo stati più aggressivi e giocato meglio in difesa. Denver è una delle squadre migliori della lega e Melo ha fatto un gran canestro alla fine. Non possiamo farci nulla e dobbiamo pensare a Miami. Una brutta sconfitta perché abbiamo giocato bene tutti”.

Bargnani: 14 punti (4/10 da due, 1/3 da tre, 3/3 tl), 15 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 1 persa, 2 falli, 2 stoppate in 34’.
Belinelli: 11 punti (4/7 da due, 1/2 da tre), 1 rimbalzo, 2 assist, 2 palle perse, 2 falli in 16’.
Toronto: Bosh 18 (8/16), DeRozan 15, Weems 14. Rimbalzi: Bargnani 15. Assist: Calderon 6.
Denver: Anthony 25 (10/22), Nene 20 (8/12), Billups 18, Smith 16. Rimbalzi: Nene 9. Assist: Nene 6.



Scivolano Cavs e Lakers
Super Rondo a Boston

Passo falso delle prime della classe di Est e Ovest: Cleveland perde con San Antonio, Bryant e Gasol k.o. con Oklahoma. Washington sconfitta da Charlotte, ma la notizia del giorno riguarda Arenas: niente carcere. Wade trascina Miami a un'altra vittoria e Granger con Indiana umilia Utah. Successi anche per Orlando, Philadelphia e New Jersey

NEW YORK, 27 marzo 2010 - Cadono le prime della classe di Est e Ovest: i Cavs cedono a San Antonio, i Lakers vengono addirittura travolti a Oklahoma City. La sentenza di condanna per Gilbert Arenas (che non andrà in carcere) precede la sconfitta di Washington (14ª in fila) a Charlotte. Massimo in carriera negli assist per Rondo nella vittoria dei Celtics su Sacramento, i Nets conquistano la nona vittoria stagionale (contro Detroit) e "vedono" la possibilità di superare il peggior record di sempre. Stanotte interessante back-to-back per i Lakers, che saranno di scena a Houston.

Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 91-75
Servizio completo, barba e capelli. Kevin Durant e Russell Westbrook, dopo aver perso in casa con San Antonio, volevano rifarsi contro un grande avversario e hanno scelto il più grande: Kobe Bryant e i Lakers, i campioni NBA. I Thunder dominano la partita dall'inizio alla fine, con un Westbrook strepitoso nel primo quarto (13 punti nel 27-15 Thunder al 12'). Tutto questo mentre Bryant gioca una delle sue partite peggiori (9 palle perse, il suo record personale in singola gara è di 11) e la squadra di Phil Jackson, che ha detto di voler tornare sulla panchina dei Lakers nella prossima stagione in caso di titolo, perdeva tutti i suoi riferimenti, venendo letteralmente travolta dall'esuberanza di Oklahoma City. Il terzo quarto si chiude con un parziale di 16-2 in favore dei padroni di casa, e lo scarto prende dimensioni imbarazzanti: 80-47 per Oklahoma City al 36', e la festa al Ford Center comincia molto prima della sirena finale. Ennesimo esame superato per Kevin Durant, che può godersi i cori "M-V- P! M-V-P!" che piovono dalle tribune. Domanda: chi li vorrebbe incontrare questi Thunder al primo turno nei playoff? Forse nemmeno i Lakers.
Oklahoma City: Durant 26 (8/12, 1/7, 7/7 tl), Westbrook 23, Green e Krstic 10. Rimbalzi: Krstic 10. Assist: Westbrook 6.
L.A. Lakers: Odom 15 (7/14, 0/2, 1/2 tl), Bryant 11, Gasol e Brown 9. Rimbalzi: Odom 7. Assist: Bryant 3.

San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 102-97
Un Manu Ginobili ancora una volta scatenato (15 punti nell'ultimo quarto e tante giocate preziose per i compagni) guida San Antonio (43-28) alla vittoria su "King" James e compagni, a chiudere una settimana davvero dura dal punto di vista fisico e della competizione (Hawks, Thunder, Lakers e ora Cavs) ma che ha dato anche notizie positive a coach Popovich sulla tenuta della squadra con un Duncan non al massimo e senza Tony Parker, mentre è certamente confermato il trend sulla crescita di gioco. Contro i Cavs (57-16) la gara è stata a lungo molto equilibrata, e decisa nel finale: un parziale Spurs di 8-0 - propiziato da una tripla di Bogans su assist di Ginobili - sembrava averla messa in banca per i padroni di casa (95-86 dopo un tiro libero di Duncan a 38 secondi dalla fine), ma qualche banalità di troppo di San Antonio (persa su una rimessa, e schiacciata concessa a Hickson su rimessa da fondo) consente agli ospiti di rientrare (97-94 con due liberi di James a 18 secondi dalla fine). Bogans e Hill allungano di nuovo dalla lunetta, mentre James fa tutto da solo una volta male (persa, con sospetto fallo di Ginobili) e una volta bene (tripla del nuovo -3 a 6 secondi dalla fine, 100-97). L'ultima rimessa degli Spurs è eseguita alla perfezione, e Malik Hairston chiude con la schiacciata che vuol dire vittoria.
San Antonio: Ginobili 30 (7/14, 3/5, 7/8 tl), Duncan e Jefferson 16, Hill 14. Rimbalzi: Hill 9. Assist: Ginobili e Hill 6.
Cleveland: James 27 (10/15, 1/6, 4/7 tl), Jamison 24, Hickson 20. Rimbalzi: Jamison 9. Assist: James 10.

Charlotte Bobcats-Washington Wizards 107-96
Dopo la sentenza per Gilbert Arenas (un mese in comunità e 400 ore di lavori socialmente utili, esclusi ovviamente clinic e camp di basket, oltre a 5.000 euro di multa), è arrivata un'altra sconfitta per Washington, stavolta per mano dei Bobcats, sempre più determinati in chiave playoff. Arenas è stato quindi condannato per aver minacciato con armi da fuoco il suo compagno di squadra Javaris Crittenton, ma evita il carcere. Una sentenza giudicata positivamente dall'avvocato di "Agent Zero", Ken Wainsten: "La decisione del giudice Morin è stata assolutamente onesta e misurata. Il signor Arenas è grato alla corte e ora si impegnerà al massimo per tornare a essere un esempio positivo per la sua comunità". Questa, ovviamente, era la notizia del giorno, ma in campo c'era una partita: la star della serata, per Washington, si chiama Alonzo Gee (al secondo contratto di 10 giorni, non esattamente una priorità del roster), in quintetto al posto dell'infortunato Al Thornton, e quindi Charlotte ha vita facile per condurre la partita dall'inizio alla fine, toccando anche il +19 con Gerald Wallace a chiudere un parziale di 14-0 che ha disinnescato l'ultimo tentativo di rimonta degli ospiti (105-86 a 2'39 dalla fine). I Bobcats sono 4 gare sopra il 50% per la prima volta nella loro storia (38-34), mentre per Washington arriva la quattordicesima sconfitta consecutiva (21-50), peggior striscia negativa di sempre (dopo le 13 sconfitte in fila del 1967 e 1995).
Charlotte: Wallace 23 (7/10, 1/2, 6/6 tl), Jackson 20, Felton 19, Diaw 12, Hughes 10. Rimbalzi: Wallace 6. Assist: Felton 11.
Washington: Gee 19 (3/7, 2/2, 7/10 tl), Blatche 18, Foye 17, Miller e Young 10. Rimbalzi: Singleton e Miller 7. Assist: Miller 8.

Milwaukee Bucks-Miami Heat 74-87
Già privi di Andrew Bogut (schiena) ed Ersan Ilyasova (influenza), ai Bucks (39-32) è venuto meno anche Carlos Delfino, uscito in barella dal Bradley Center sul 32-46 con 2'09 da giocare nel secondo quarto. L'argentino ha subito un tremendo contatto alla testa, dopo che Udonis Haslem, andando a rimbalzo, gli ha letteralmente camminato sopra, lasciandolo immobile e causando attimi di paura. Immediatamente soccorso, Delfino ha ripreso a muoversi completamente dopo circa tre quarti d'ora, ma sono stati comunque effettuati gli esami del caso. Finisce in gloria per Miami (39-34), quindi, che si prende un'altra preziosa vittoria esterna sul campo di una concorrente per la miglior posizione possibile nella griglia dei playoff. Dwyane Wade banchetta (anche 7 rimbalzi e 3 recuperi nella sua partita), mentre Milwaukee non fa mai canestro (31.5% dal campo) e non può che cedere il passo.
Milwaukee: Salmons 23 (8/14, 1/3, 4/5 tl), Ridnour 12, Bell 11. Rimbalzi: Mbah a Moute 11. Assist: Mbah a Moute, Thomas e Jennings 2.
Miami: Wade 30 (8/12, 1/2, 11/12 tl), Wright 14, Haslem 10. Rimbalzi: Haslem 18. Assist: Wade 7.

Indiana Pacers-Utah Jazz 122-106
I Pacers (27-46) dominano la seconda metà della partita trascinati da uno straordinario Danny Granger, e mettono k.o. i Jazz (47-26) di coach Sloan. I padroni di casa ne segnano 68 (a 45) dopo l'intervallo, e Granger ne mette 18 nel solo ultimo quarto di gioco, con percentuali strepitose visto l'elevato numero di tiri e di palloni giocati. "Volevo farne 50, ma sono arrivato esausto alla fine del match", ha scherzato poi l'interessato. A nulla sono valsi i tre uomini in doppia doppia per Utah (11 rimbalzi per Boozer), visto che in difesa hanno concesso davvero di tutto, mentre i Pacers hanno investito molto nel tiro da fuori (17/36 oltre l'arco, 50.6% totale dal campo), ribaltando la situazione dal -12 (56-68, tripla di Okur a 9'37 dalla fine del terzo quarto) per il trionfo finale.
Indiana: Granger 44 (9/13, 5/10, 11/15 tl), Murphy 17, Hibbert e Rush 14, Price 12, McRoberts 11. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Hibbert e Watson 6.
Utah: Okur 27 (4/11, 3/7, 10/10 tl), Boozer 22, Williams 21, Matthews 11. Rimbalzi: Okur 12. Assist: Williams 12.

Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 106-97
Spazio per le seconde linee e vittoria tutto sommato tranquilla per la seconda forza della Eastern Conference, gli Orlando Magic (51-22). Per i T'Wolves (14-59), di contro, è arrivato il 15° k.o. consecutivo. Dopo metà partita in equilibrio (59-54 Magic con la tripla di Barnes), i padroni di casa hanno allungato nel terzo (74-59, con le triple consecutive di Nelson e Carter) e poi nell'ultimo quarto, aperto con un parziale di 18-6 propiziato dai punti (8 a testa con 2 triple ciascuno) di J.J. Redick e Ryan Anderson per il 100-79 in favore di Orlando a 5'20 dalla fine. Nell'ultimo minuto un 8-0 a firma di Pecherov ed Ellington (2 triple) ha addolcito lo scarto finale per Minnesota, ma non cambia la sostanza.
Orlando: Howard 24 (6/7, 12/16 tl), Anderson 19, Redick 14, Carter 13, Barnes 11, Lewis 10. Rimbalzi: Howard 19. Assist: Nelson 7.
Minnesota: Jefferson 18 (9/16), Milicic, Brewer e Flynn 14. Rimbalzi: Jefferson 13. Assist: Milicic 5.

Boston Celtics-Sacramento Kings 94-86
Piaccia o meno il suo stile di gioco, bisogna comunque fare i conti con la produzione di Rajon Rondo. I suoi 18 assist consegnati contro i Kings lo avvicinano a Bob Cousy come miglior assistman di sempre per i Celtics in una singola stagione (696 a 715), e con i 3 recuperi ha già superato Rick Fox per numero totale di "steals" in un campionato (170 a 167). Detto questo, dopo una metà partita in assoluto controllo (fino al +24, sul 57-33), i Celtics hanno alzato troppo presto le mani dal volante, incoraggiati anche dall'assenza di Tyreke Evans dall'altra parte. Sacramento, però, non ha mollato ed è rientrata fino a -6 (87-81) con 3'12 da giocare, grazie al una tripla di Udrih. Un 5-0 (con 3 di Pierce e 2 di Garnett) ha rimesso le cose a posto per i padroni di casa.
Boston: Pierce 22 (6/14, 0/2, 10/12 tl), R. Allen 20, Garnett 18. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Rondo 18.
Sacramento: Landry 30 (10/16, 10/12 tl), Udrih 16, Thompson 12. Rimbalzi: Greene 9. Assist: Udrih 12.

Philadelphia 76ers-Atlanta Hawks 105-98
Con i suoi 9 assist Andre Iguodala sfiora la tripla doppia e guida Philadelphia (26-47) a una bella vittoria sugli Hawks (malgrado le assenze degli infortunati Lou Williams e Thaddeus Young), con la partecipazione di Jrue Holiday, autore dei massimi in carriera per assist (12) e recuperi (7). I 76ers avrebbero potuto allungare nel terzo quarto se solo non avessero subito la sfuriata di Josh Smith (14 punti nel solo terzo parziale per tenere gli Hawks a -5, 80-75), e la gara si è decisa nel finale. Dopo la tripla di Joe Johnson per il -1 ospite (96-95 a 2'43 dalla fine), Crawford ha fallito quella del sorpasso nel successivo attacco di Atlanta, e Dalembert ha punito l'errore, segnando per il +4 (99-95 con 1'43 da giocare). Gli ospiti non trovano più il canestro (due errori di Bibby da fuori, uno di Horford e una persa di Smith), mentre Phila costruisce il +8 dalla lunetta (103-95 con i liberi di Holiday e Dalembert a 21 secondi dalla fine), assicurandosi la vittoria. Coach Mike Woodson non ha nascosto la sua delusione per la prova di Atlanta (46-26): "Abbiamo commesso troppi errori dal punto di vista mentale".
Philadelphia: Iguodala 25 (7/8, 2/4, 5/10 tl), Dalembert, Brand e Kapono 14, Holiday 13. Rimbalzi: Iguodala 10. Assist: Holiday 12.
Atlanta: Johnson 20 (3/7, 4/6, 2/2 tl), Smith 20 (7/15, 6/6 tl), Bibby 17, Horford 13, Crawford 12. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Johnson 6.

New Jersey Nets-Detroit Pistons 118-110
Per la prima volta in questa stagione i New Jersey Nets (9-63) vincono due partite consecutive, e ora hanno 10 opportunità di superare il triste primato del peggior record della storia (quel 9-73 dei Philadelphia 76ers del 1973). Ci vogliono due massimi in carriera per battere i Pistons (23-49): quelli di Brook Lopez e Yi Jianlian, che devastano i lunghi avversari. Come dice Devin Harris molto discreto al tiro ma efficace nel playmaking con i suoi 12 assist, ora i Nets vogliono finire bene la stagione, anche per confermare che il potenziale di questa squadra non è quello di una candidata a essere la peggiore della Lega, specie in questa Eastern Conference. Sono stati i Pistons a cominciare meglio, volando sul +13 a 3'50 dalla fine del primo quarto (23-10), ma i padroni di casa hanno progressivamente rovesciato la tendenza, fino a toccare il massimo vantaggio (con Lopez) a 2'47 dalla fine, sul 107-95. Nell'ultimo minuto i Nets amministrano dalla lunetta, con un 9/10 complessivo ad opera di Lopez (Dooling 4/4, Williams 3/4 e Lopez 2/2).
New Jersey: Lopez 37 (14/17, 9/9 tl), Yi Jianlian 31, Williams 13. Rimbalzi: Lopez 10. Assist: Harris 12.
Detroit: Prince 27 (12/17, 1/1), Hamilton 18, Stuckey 15, Villanueva 14, Maxiell 13. Rimbalzi: Maxiell 11. Assist: Prince e Stuckey 7.

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Gasol rilancia i Lakers
Beaubois show da 40 punti

Lo spagnolo sforna 30 punti e i campioni si impongono a Houston dimenticando il brutto scivolone con Oklahoma City. Il rookie francese protagonista con 9 triple del successo dei Mavs su Golden State. Utah vola contro Washington, Portland e Chicago ok

NEW YORK, 28 marzo 2010 - I Lakers passano a Houston, che era decisamente spuntata senza Martin e Battier, con un grande Gasol. Poco equilibrio nella notte Nba: facili vittorie esterne per Jazz (a Washington), e Dallas (sul campo di Golden State, con 40 di Beaubois!). Bene anche Portland a New Orleans e Chicago sui Nets. Oggi in campo i Raptors di Bargnani e Belinelli (a Miami), ma occhio a Magic-Nuggets, Thunder-Blazers e Celtics-Spurs.

Houston Rockets-Los Angeles Lakers 101-109
Con assenze importanti da una parte (Kevin Martin e Shane Battier) e dall'altra (Andrew Bynum), alla fine prevale la maggior qualità dei Los Angeles Lakers, bravi a riprendersi dopo la sberla di Oklahoma City. La star della serata si chiama Pau Gasol, diventato sempre più importante nel gioco di Phil Jackson, con Kobe Bryant a giocare per la squadra (14 tiri, 9 assist, 10 rimbalzi). I campioni Nba hanno preso il controllo delle operazioni nel secondo quarto, con un parziale di 20-0 (8 punti di Gasol e due triple di Fisher) per condurre 62-43 a 28 secondi dall'intervallo). I Lakers hanno poi ben gestito la gara, toccando il +21 con Gasol a 9'38 dalla fine (94-73), prima del rientro finale dei Rockets, che comunque non hanno mai "rischiato" di rovesciare il risultato.
Houston: Scola 28 (12/16, 4/6 tl), Brooks 26, Taylor 15. Rimbalzi: Scola 10. Assist: Brooks 7.
L.A. Lakers: Gasol 30 (11/17, 8/9 tl), Bryant 17, Fisher 15, Farmar 14, Odom 13. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Bryant 9.

Washington Wizards-Utah Jazz 87-103
Diventano 15 le sconfitte consecutive di Washington (21-51), incapace di arginare i Jazz (48-26) malgrado l'assenza di Andrei Kirilenko, infortunato al solito polpaccio sinistro. Ancora nessuna vittoria, quindi, per la squadra della capitale nel mese di marzo, nonostante l'ennesimo ventello stagionale di Blatche. Dopo un buon inizio per i padroni di casa (13-6, tripla di Miller), Utah si è messa al lavoro facendo valere il suo maggior spessore tecnico, appoggiandosi sui suoi lunghi, che hanno malmenato Washington. La squadra di coach Jerry Sloan ha preso progressivamente il controllo delle operazioni (59.1% al tiro contro 38.8%, 45-34 a rimbalzo, 32-21 negli assist), fino a toccare il massimo vantaggio sul +22 (98-76) con un 2+1 di Boozer a 4'28 dalla fine della partita.
Washington: Blatche 20 (8/19, 0/3, 4/8 tl), Young 16, Miller e Livingston 14. Rimbalzi: Singleton 12. Assist: Blatche 7.
Utah: Boozer 22 (10/12, 2/4 tl), Okur 22 (7/12, 2/2, 2/2 tl), Williams 20, Korver e Miles 10. Rimbalzi: Okur 11. Assist: Williams 12.

New Orleans Hornets-Portland Trail Blazers 101-112
Con il proprio quintetto base autore di una prova balistica assolutamente sensazionale (36/47 dal campo, 76.6%), i Trail Blazers (44-29) hanno espugnato il campo di New Orleans (34-40), che pure ha avuto un Collison assolutamente perfetto al tiro, partendo dalla panchina, ma che è stata sostanzialmente dominata per tutta la gara. I Blazers si sono rilassati solo dopo aver toccato il massimo vantaggio con due tiri liberi di Webster a 11 minuti dalla fine (94-68), mentre le tre triple di James Posey nella seconda metà dell'ultimo quarto hanno se non altro lanciato gli Hornets verso la ricerca di uno scarto accettabile. Per gli ospiti si è trattato della decima vittoria nelle ultime 12 gare, per gli Hornets, a marzo, 11 sconfitte in 13 partite.
New Orleans: Collison 22 (10/10, 2/2 tl), West 18, Okafor 14. Rimbalzi: Gray 6. Assist: Paul 10.
Portland: Roy 28 (11/12, 1/2, 3/5 tl), Aldridge 24, Batum 13, Camby 11. Rimbalzi: Camby 14. Assist: Miller 8.

Chicago Bulls-New Jersey Nets 106-83
Miglior prestazione stagionale del quasi-milanese Jannero Pargo, nella larga vittoria dei Bulls contro i Nets, che fermano a 2 la striscia di vittorie. I padroni di casa non hanno fatto sconti, e dovevano una reazione al pubblico dello United Center, dopo il -29 incassato sul proprio campo da parte dei Miami Heat. Con Joakim Noah in campo 13 minuti, i Bulls stanno recuperando anche energia sotto canestro (3-1 il record dal rientro del centro titolare, dopo la serie di 10 sconfitte consecutive in sua assenza), e non hanno fatto sconti agli ospiti. Dopo aver chiuso a -16 all'intervallo, i Nets sono tornati a -7 con un 9-0 firmato tutto Jarvis Hayes (3 triple ma un 10-0 chiuso da 5 punti di Pargo ha rimesso le cose a posto per Chicago, che ha poi controllato la gara senza patemi fino alla fine, malgraso l'assenza degli infortunati Luol Deng e James Johnson.
Chicago: Pargo 27 (8/14, 2/5, 5/5 tl), Gibson 22, Miller 14, Warrick 10. Rimbalzi: Gibson 13. Assist: Rose 9.
New Jersey: Williams 16 (5/14, 1/1, 3/3 tl), Hayes 14, Douglas-Roberts 13. Rimbalzi: Yi Jianlian e Humpries 8. Assist: Harris 9.

Golden State Warriors-Dallas Mavericks 90-111
Il rookie francese di Dallas, Rodrigue Beaubois, gioca una partita da far impallidire uno dei migliori debuttanti della stagione come Stephen Curry, realizzando una prestazione balistica assolutamente clamorosa nei 30 minuti che ha avuto a disposizione. Il tutto dopo aver giocato 48 secondi nella partita precedente, contro Portland. Per l'ex prodigio di Cholet sono arrivati 26 punti già nella prima metà di gara, che grazie a un secondo quarto da 36-14 in Mavs (48-25) hanno chiuso in vantaggio 67-41. Niente di nuovo da segnalare per quanto riguarda Golden State (20-52), con la solita difesa colabrodo non si possono vincere le partite, figurarsi contro una squadra del talento di Dallas.
Golden State: Maggette 21 (7/15, 7/7 tl), Curry 17, Ellis 14, Morrow 11, Tolliver 10. Rimbalzi: Tolliver 21. Assist: Curry 6.
Dallas: Beaubois 40 (6/11, 9/11, 1/1 tl), Marion 18, Butler 14, Nowitzki 13. Rimbalzi: Nowitzki 10. Assist: Kidd 11.

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Bargnani deve operarsi
Nazionale a rischio?

Il problema al tendine d'Achille che affligge il Mago da mesi potrebbe costringere la stella dei Raptors all'intervento chirurgico alla fine della stagione Nba. Anche Gallinari non scioglie le sue riserve sulla sua presenza alle qualificazioni europee del 2011

MILANO, 31 marzo 2010 - Tra due settimane termina la stagione regolare della Nba. I Raptors sono in corsa per i playoff, ma tiene banco il caso Bargnani. Il problema al tendine d'Achille che affligge il Mago da mesi potrebbe costringere la stella dei Raptors all'intervento chirurgico alla fine della stagione Nba. Anche Gallinari, quasi in vacanza con i Knicks fuori dai playoff, non scioglie le sue riserve sulla sua presenza alle qualificazioni europee del 2011.

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bruttissima caduta di bogut stanotte...

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Cita:
bruttissima caduta di bogut stanotte...


Tremenda :|
P.S: Credevo che tu fossi sparito
Per chi non avesse visto.

http://www.youtube.com/watch?v=ggyctloNvCw&translated=1

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giova84 ha scritto:
Cita:
bruttissima caduta di bogut stanotte...


Tremenda :|
P.S: Credevo che tu fossi sparito
Per chi non avesse visto.

http://www.youtube.com/watch?v=ggyctloNvCw&translated=1

sono FULL impegnato in 3 diversi importanti campi (donna, uni, lavoro) e aggiungiamoci pure il quarto (stiamo finendo il campionato) e ho tipo 30 minuti liberi al giorno...

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Toronto e Bosh, doppio k.o.
Gallo al top: piegata Boston

I Raptors cedono a Clevelend 113-101 e perdono la loro ala per una gomitata fortuita di Jamison. Per LeBron 19 punti e 13 assist. Un opaco Bargnani chiude a quota 11. L'azzurro dei Knicks firma il massimo di punti nell'Nba, 31, e trascina i suoi contro i Celtics: 104-101

TORONTO (Canada), 7 aprile 2010 – I Raptors tornano da Cleveland con una pronosticabile sconfitta (113-101) e senza la loro stella Chris Bosh, messo k.o. dopo 2' da una gomitata fortuita di Jamison. Trasportato all’ospedale, i medici hanno riscontrato una frattura maxillo-facciale per lo sfortunato CB4 che non ha potuto viaggiare con la squadra dopo la gara. Senza Bosh, Toronto non ha avuto un contributo sufficiente da parte di Bargnani, Calderon e Turkoglu gli altri tre componenti del nucleo base dei Raptors e contro LeBron James e Mo Williams, autori rispettivamente di 13 e 12 assist, non c’è stato nulla da fare.

BELI — Marco Belinelli ha giocato solo gli ultimi 3' di gara entrando sul 109-95 e sbagliando un tiro da tre. Andrea Bargnani ha deluso nel primo tempo che ha chiuso con 1/6 al tiro e 1 rimbalzo. Toronto aveva bisogno dei punti del Mago che nelle precedenti sfide con Cleveland quest’anno viaggiava a una media di 24 punti e 57% al tiro, ma stavolta è apparso titubante in attacco. Impreciso dalla media distanza, Bargnani perde anche due palloni calpestando la linea di fondo in entrata e con un brutto passaggio contro un raddoppio di marcatura in post basso.

CHE AVVIO — I Cavs invece partono forte, con James in vena di smazzare assist e i compagni pronti a colpire da ogni posizione, e segnano 35 punti nel primo quarto. Toronto resta in partita grazie al secondo quintetto, guidato da un determinato Jarrett Jack (migliore per Toronto con 23 punti) che meriterebbe lo starting five al posto di Calderon e da un solido Amir Johnson che chiude in doppia doppia con 16 punti e 10 rimbalzi. Triano schiera pure Nesterovic ormai abituato alla panchina e ovviamente arrugginito. Turkoglu come Bargnani è evanescente nel primo tempo. LeBron James non monopolizza il gioco, ma detta il ritmo e mette i compagni nelle condizioni di rendersi utili. Da Jamison, bravissimo a infilarsi nei buchi della difesa di Toronto e ricevere palloni d’oro per appoggi facili a canestro, a Parker sempre pronto a bucare la retina dall’angolo. Parker e Jamison realizzano 22 dei 35 punti di Cleveland nel terzo quarto e Toronto perde contatto con gli avversari (90-79 dopo tre quarti). Bargnani segna 7 punti nel terzo periodo risvegliandosi dal torpore del primo tempo: due punti in mezzo all’area con fallo di James e tiro libero aggiuntivo, poi dalla media distanza e ancora ricevendo spalle a canestro contro Jamison. La scarsa difesa di Toronto non ha i mezzi per fermare le troppe armi a disposizione di coach Brown. Le cose si complicano quando Antoine Wright deve abbandonare il campo per una distorsione alla caviglia togliendo a Triano un giocatore da mettere alle costole del fuoriclasse dei Cavs. Nemmeno la zona produce i frutti sperati. I Cavs chiudono la pratica con un massimo stagionale di 38 assist. Se Toronto sembra spesso in affanno Cleveland al contrario gioca ogni possesso in pieno controllo, come si conviene alla squadra che vanta il miglior record nella Nba (61-17).

testa a testa con i bulls — Per i Toronto Raptors, che ora dovranno affrontare il testa a testa con Chicago per la qualificazione ai playoff condizionati dal serio infortunio a Chris Bosh, l’unica buona notizia della serata è la contemporanea sconfitta dei Bulls in casa contro i Bucks privi di Bogut. Sembra che nessuna delle due squadre voglia agguantare la preda.

Bargnani: 11 punti (5/10 da due, 0/4 da tre, 1/1 tl), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 palla recuperata e 2 perse, 3 falli in 35’. Belinelli: 0 punti (0/1 da tre), 1 rimbalzo e 1 palla persa in 3’.
Toronto: Jack 23 (7/12), Johnson 16, Turkoglu 10. Rimbalzi: Johnson 10. Assist: Jack 6.
Cleveland: Jamison 20 (10/18), James 19, Parker 18, Williams 14. Rimbalzi: Parker 8. Assist: James 13.

super gallo — Ottima prestazione dei Knicks che si affidano a un super Danilo Gallinari e fanno lo sgambetto (104-101) ai Celtics. L’azzurro gioca alla grande, chiude con 31 punti (massimo in carriera nella Nba) e trascina la squadra newyorchese al successo. Gli incerottati Knicks non vogliono fare regali ai Celtics. Mike D’Antoni, alle prese con un’infermeria affollata (sono out Tracy McGrady, Wilson Chandler, Al Harrington e Jonathan Bender) non ha tante opzioni e decide di far partire titolare il centro Earl Barron, arrivato a New York il primo aprile con un contratto di 10 giorni. In tribuna stampa i giornalisti newyorchesi improvvisano un sondaggio chiedendo ai colleghi quale fosse il peggior centro della storia dei New York Knicks a essere partito in quintetto. Barron vince a mani basse ma il giocatore mostra invece segnali incoraggianti sacrificandosi sui lunghi di Boston e trovando anche qualche canestro di buona fattura, risultando alla fine uno dei migliori in campo. I Celtics faticano a entrare nel match, New York gioca meglio nel primo quarto e prova a prendere il controllo della gara. Barron firma sette punti nei primi 6' della gara, Danilo Gallinari mette a segno un canestro dalla media distanza poi regala ai Knicks il +8 con una bella tripla. A 2’45’’ dalla fine del primo quarto Doc Rivers manda sul parquet Nate Robinson. L’ex Knicks, per la prima volta da avversario al Garden, riceve soltanto tiepidi applausi. Ma non la standing ovation che qualcuno si aspettava. I Knicks, intanto, grazie al canestro di Toney Douglas sulla sirena, chiudono il primo quarto avanti 27-21.

secondo periodo — La tripla dello stesso Douglas in apertura di secondo periodo porta i padroni di casa al +9. I Celtics allora si svegliano dal loro letargo e iniziano a giocare una pallacanestro decente. “Big Baby” Davis fa male da sotto canestro, Kevin Garnett e Ray Allen ritrovano confidenza con il canestro e Boston così riprende New York. Prima del riposo Gallinari trova la retina dal perimetro, i Knicks resistono al ritorno degli ospiti e vanno negli spogliatoi avanti 53-52.

danilo caldissimo — I Celtics vorrebbero mettere il proprio sigillo sulla partita nel terzo quarto ma devono fare i conti con un super Gallinari. L’azzurro prende fuoco in attacco e diventa immarcabile. Il Gallo segna da tutte le posizioni. Trova la retina dalla media distanza, dal perimetro, anche da sotto e attacca il canestro con aggressività, andando in lunetta con continuità. Boston prova a rispondere con i canestri di Pierce e Allen ma New York, spinta dal milanese, va al +9 per poi chiudere la terza frazione avanti 86-78. Un caldissimo Danilo Gallinari gioca un quarto da cinema, condito da ben 19 punti e da alcune pregevoli giocate difensive. Mike D’Antoni decide di dare ossigeno all’azzurro all’inizio dell’ultimo quarto. Con Gallinari in panchina però i Knicks perdono il bandolo della matassa e diventano prevedibili in attacco. Boston così ne approfitta segnando i primi 10 punti della frazione. Sergio Rodriguez firma un paio di canestri pesanti ma quando il Gallo rientra (a 4’19’’ dalla conclusione, dopo quasi otto minuti di panchina, davvero strana la decisione di D’Antoni), New York è sotto di due lunghezze. Proprio l’azzurro pareggia i conti dalla lunetta, Pierce risponde con un libero ma il Gallo firma quella che sembra una tripla (un po’ fortunosa visto che viene aiutata dal tabellone) che fa esplodere il Garden, gli arbitri però dopo il replay optano per un canestro da due punti. New York comunque torna davanti (102-101) a 36’’ dalla fine e David Lee con un canestro da sotto mette i Celtics con le spalle al muro. Boston con sette secondi a disposizione prova a costruire una tripla ma incredibilmente i Celtics fanno troppa confusione e non riescono a tirare prima della sirena. New York così può esultare per una vittoria meritata.

Gallinari: 31 (9/11 da due, 1/4 da tre e 10/11 ai liberi) con 5 rimbalzi, e due assist in 34’.
New York: Gallinari: 31 (9/11, 1/4), Barron 17. Rimbalzi: Barron 18, Lee 11. Assist: Duhon 8. Boston: Allen 17 (3/3, 3/6). Rimbalzi: Perkins 8. Assist: Rondo 6.




Jazz-Thunder da infarto
Torna Parker: Spurs ok

Show Williams (42)-Durant (45) nel 140-139 con cui Utah vince all'overtime. Bene San Antonio, a Sacramento (86-95) e Milwaukee, a Chicago (74-79): i Bucks rivedono i playoff dopo 4 anni. Per la prima volta nella loro storia i Bobcats si assicurano un record vincente

NEW YORK, 7 aprile 2010 - Grande spettacolo a Salt Lake City, dove i Jazz di un clamoroso Deron Williams prevalgono di un soffio (e di un fischio) contro i Thunder di un altrettanto clamoroso Durant. Charlotte si assicura una stagione almeno da 50%, Milwaukee ai playoff, torna Parker e gli Spurs continuano la loro risalita. Stanotte italiani ancora in campo (Toronto con Bargnani e Belinelli in casa contro Boston, Gallinari e i Knicks sul campo dei Pacers), ma attenzione a Thunder-Nuggets e Suns- Spurs!

Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 140-139 dts
Davvero un peccato che la partita più bella dell'anno finisca con un fallo non fischiato (quello di C.J. Miles sull'ultimo tiro di Durant) che avrebbe molto probabilmente cambiato il risultato finale, ma questo nulla toglie alla spaventosa bellezza dello spettacolo offerto dalle due squadre. Troppe le azioni salienti per poter essere isolate, meglio raccontarvi le emozioni: quelle di vedere un Kevin Durant (oltre i 45 punti pure 7 rimbalzi, 4 assist e 2 stoppate: così profano pensare a lui come MVP stagionale?) segnare 12 punti in poco più di 2' con triple da fantascienza per rimettere i suoi in gara (127-124 a 45 secondi dalla fine). Bello vedere la sfrontatezza di un Jeff Green che dopo aver sbagliato la tripla del -1 a 1'30 dalla fine segna quella del pareggio a 8 secondi dalla sirena (129-129). Bello vedere Deron Williams (1 sola palla persa!), che manca il tiro della possibile vittoria nei regolamentari, ma segna quelli giusti (tripla del 138-135 e canestro della vittoria a 1.1 secondi dal termine, con un'esecuzione magistrale in uscita dal time-out, dopo il sorpasso ancora di Green) mettendo insieme il nuovo massimo in carriera e dando una vittoria pesantissima ai Jazz (51-27), in chiave playoff. Quelle di Jerry Sloan (a cui mancava Kirilenko) e di Scott Brooks sono forse le squadre che giocano la pallacanestro più bella della Lega. E noi ringraziamo. Quel fischio avrebbe cambiato il risultato e dalla lunetta i punti di Durant non sarebbero rimasti 45, è probabile, e per noi erano giustificate le proteste dei Thunder (48-29) a fine gara. Ma domani si gioca ancora (Jazz a Houston, Thunder in casa con Denver), e non c'è tempo da dedicare alle discussioni. Anche perché i playoff sono sempre più vicini.
Utah: Williams 42 (10/16, 4/7, 10/11 tl), Boozer 28, Okur 20, Miles 16, Millsap 15, Matthews 14. Rimbalzi: Boozer 15. Assist: Williams 10.
Oklahoma City: Durant 45 (6/16, 7/13, 12/12 tl), Westbrook 27, Green 20, Harden 15, Ibaka 13. Rimbalzi: Green e Durant 7. Assist: Westbrook 9.

Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 109-100
Privi di Mike Bibby e Joe Johnson, gli Atlanta Hawks (49-28) erano senza due dei loro pezzi principali per cercare di fermare i Bobcats (41-36), che si assicurano la prima stagione senza record perdente in 6 anni di storia della franchigia. In quintetto per gli ospiti, a sostituire gli infortunati, c'erano l'ex trevigiano Mo Evans e Jeff Teague (9 punti, 3/10 al tiro, 6 assist e 3 rimbalzi), ma la foga dei padroni di casa si è manifestata subito (34-14 alla fine del primo quarto). Gli Hawks, con Horford alla decima doppia-doppia in 12 gare, rientrano fino a -9 con la tripla di Evans a 8'26 dal termine della gara (93-84), ma è troppo tardi per riaprirla davvero, mentre l'ex Atlanta Boris Diaw sfiora la tripla doppia.
Charlotte: Wallace 28 (10/17, 0/1, 8/8 tl), Diaw 17, Jackson 15, Felton 14, Chandler 12, Augustin 11. Rimbalzi: Diaw 9. Assist: Diaw 9.
Atlanta: Evans 20 (4/8, 4/7), Smith e Crawford 18, Horford 16. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Teague e Crawford 6.

Sacramento Kings-San Antonio Spurs 86-95
La grande notizia per San Antonio (48-29) è il rientro di Tony Parker (8 punti in 17 minuti con 3/8 dal campo, 3 rimbalzi, 2 assist ma 4 perse). Ancora meglio per Popovich vedere i suoi chiudere con 6 uomini in doppia cifra (con il top stagionale dell'inatteso e positivo rookie Garrett Temple) e portare a casa una vittoria importante, che consente l'aggancio ai Thunder e al sesto posto della Western Conference. Costretti a giocarsela davvero da una Sacramento (24-54) senza obiettivi (71-67 Spurs dopo tre quarti), San Antonio fa la differenza nell'ultimo quarto e completa il 4-0 stagionale ai danni dei Kings grazie a un parziale di 12-0 (con 2 triple di Ginobili) che a 1'30 dalla fine porta la situazione sul 91-79 per gli ospiti.
Sacramento: Evans 22 (9/22, 1/2, 1/2 tl), Landry 20, Greene 12, Udrih 11, May 10. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Evans 6.
San Antonio: Jefferson 18 (6/12, 1/2, 3/4 tl), Ginobili 16, Temple 15, Blair 13, McDyess 12, Duncan 10. Rimbalzi: McDyess 11. Assist: Ginobili 6.

Chicago Bulls-Milwaukee Bucks 74-79
I Milwaukee Bucks (43-34) torneranno ai playoff dopo 4 anni: questo il responso della gara dello United Center, mentre i Bulls (37-40) falliscono l'aggancio ai Toronto Raptors in ottava posizione della Eastern Conference. Malgrado l'assenza di Bogut e un Brandon Jennings davvero non scintillante (1/8 al tiro e 4 perse) gli uomini di Skiles si prendono il contro emotivo della gara con un secondo quarto da 28-9 a ribaltare il -13 della prima frazione (42-36 Bucks all'intervallo). Milwaukee riesce a portare a casa nel finale un risultato preziosissimo, malgrado il 36.4% complessivo dal campo (ma con sole 8 palle perse contro 16). Con 13.2 secondi dalla fine, l'ex John Salmons fa 1/2 ai liberi (77-74) ma Brad Miller commette infrazione di passi nel possesso successivo, condannando i padroni di casa.
Bulls: Deng 16 (5/15, 1/2, 3/4 tl), Rose 12, Miller 10. Rimbalzi: Noah 11. Assist: Rose 11. Milwaukee: Salmons 26 (5/13, 3/6, 7/8 tl), Ilyasova 17, Ridnour 13. Rimbalzi: Thomas 14. Assist: Jennings 8.

Memphis Grizzlies-Houston Rockets 103-113
Entrambe fuori dai playoff ma con un risultato da centrare per finire bene questa stagione (almeno il 50% di vittorie), per motivi diversi. Memphis per porre le basi verso un grande futuro, Houston, magari, per convincere qualche giocatore importante della profondità di un roster che ha saputo competere in questa Western Conference seppur mutilato dall'inizio dei suoi "franchise player" (Yao Ming e Tracy McGrady). La spuntano i Rockets, privi di Battier (infortunato, e che ha festeggiato la vittoria del suo ex college, Duke, al Torneo NCAA), controllando i rimbalzi (49-42) contro un avversario privo di Marc Gasol (4 punti e 4 rimbalzi in 14 minuti per Thabeet, in quintetto al suo posto) e andando molto spesso in lunetta, chiudendo con un 29/33 complessivo (12/12 per Martin). Aaron Brooks (4 punti e l'assist per Ariza) mette insieme un 6-0 in un minuto (109-101 a 1'09 dalla fine) che chiude il match.
Memphis: Randolph 22 (8/18, 6/8 tl), Gay 20, Young 16, Conley 15. Rimbalzi: Arthur 12. Assist: Conley e Mayo 3.
Houston: Martin 29 (4/10, 3/6, 12/12 tl), Scola e Brooks 17, Ariza, Jeffries e Hill 12. Rimbalzi: Jeffries 10. Assist: Brooks 7.

Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 103-124
Malgrado le assenze (Hamilton, Maxiell e Wilcox) e qualche curioso contrattempo (Villanueva e Daye avevano perso il volo della squadra e sono arrivati giusti in tempo per la gara con un altro aereo) i Pistons (24-53) interrompono la serie di 11 sconfitte consecutive, dominando nella seconda metà di gara una formazione dei 76ers (26-51) che, come Detroit, ormai ha poco da chiedere a questa stagione. Gli ospiti chiudono con il 62.7% dal campo, e dopo aver chiuso il secondo quarto in parità (61-61) spiccano il volo guidati da Villanueva e Stuckey. Coach Eddie Jordan, privo di Carney e Young, non ha potuto far altro che constatare i danni.
Philadelphia: Speights 21 (7/13, 7/8 tl), Meeks 19, Iguodala e Williams 12, Holiday 11. Rimbalzi: Speights 6. Assist: Holiday 9.
Detroit: Villanueva 25 (4/5, 4/6, 5/6 tl), Stuckey 24, Wallace 18, Prince 14, Gordon 13, Jerebko 11, Bynum 10. Rimbalzi: Daye 9. Assist: Bynum 6.

Washington Wizards-Golden State Warriors 112-94
Assalto fallito alla vittoria 1.333 in carriera per coach Don Nelson, che lo renderebbe (renderà) l'allenatore con più gare vinte nella storia della regular season Nba, superando Lenny Wilkens. Golden State (23-54) ha due problemi importanti: concede troppo (19esima gara consecutiva con almeno 100 punti subiti) e deve segnare molto per vincere (1-18 in stagione quando segna meno di 100 punti). Metteteci la partenza a razzo dei padroni di casa (40-23 nel primo quarto, 68-43 a metà partita) e un McGee da urlo e il gioco è fatto. A Washington (24-53) manca Al Thornton, ma gli ospiti sono letteralmente decimati (fuori Radmanovic, Turiaf, Ellis, Randolph e Watson) e non hanno di che provare a rimontare.
Washington: Young 29 (5/7, 5/11, 4/6 tl), McGee 25, Blatche e Livingston 21. Rimbalzi: McGee 15. Assist: Livingston e Miller 8.
Golden State: Curry 27 (7/15, 3/6, 4/4 tl), Maggette 20, Williams 18, Morrow 17, Tolliver 10. Rimbalzi: Morrow 7. Assist: Tolliver e Curry 4.

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EASTERN CONFERENCE

Atlantic
Boston4 49 30 0.620
Toronto8 38 41 0.481
New York 28 51 0.354
Philadelphia 26 53 0.329
New Jersey 12 67 0.152

Central
Cleveland1 61 19 0.763
Milwaukee5 45 34 0.570
Chicago 38 41 0.481
Indiana 31 48 0.392
Detroit 26 53 0.329

Southest
Orlando2 56 23 0.709
Atlanta3 50 29 0.633
Miami6 44 35 0.557
Charlotte7 42 37 0.532
Washington 25 54 0.316


WESTERN CONFERENCE

Northwest
Denver3 52 27 0.658
Utah4 52 28 0.650
Oklahoma City6 49 30 0.620
Portland7 48 31 0.608
Minnesota 15 64 0.190

Pacific
L.A. Lakers1 56 23 0.709
Phoenix5 28 0.646
L.A. Clipperso 27 52 0.342
Sacramento 25 54 0.316
Golden State 24 54 0.308

Southwest
Dallas2 52 27 0.658
San Antonio8 48 31 0.608
Houston 41 38 0.519
Memphis 40 39 0.506
New Orleans 35 45 0.438

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