Tratti da gazzetta.it
Knicks travolti, Toronto giù
Gallinari chiude con 16 punti. Ai Raptors, condannati da un canestro di Anthony, non bastano i 15 rimbalzi di Andrea Bargnani e gli 11 punti di Marco Belinelli. Il Mago: "E' una sconfitta che ti deprime"
NEW YORK, 27 marzo 2010 – Una sconfitta si poteva anche prevedere per i Knicks, a digiuno di vittorie a Phoenix dal febbraio del 2003, ma non così pesante come quella incassata al secondo ritorno di Mike D’Antoni sul campo dei Suns. New York subisce una marea di punti e soccombe 96-132, mentre Phoenix vince per la sesta volta consecutiva e si mantiene in piena lotta per la seconda posizione nel ranking a Ovest. Danilo Gallinari, che nelle ultime tre gare aveva realizzato oltre 20 punti, stavolta si ferma a 16 punti con 7/17 al tiro sporcando le percentuali nel secondo tempo dopo il primo quarto da protagonista. Il Gallo segna 9 dei primi 19 punti di New York e arriva a quota 16 con 7/13 al tiro per poi sbagliare le ultime quattro conclusioni a gara ormai finita.
SENZA ARGINE — L’attacco di Phoenix si rivela impossibile da fermare per i leggeri Knicks che si fanno travolgere soprattutto dentro l’area dove subiscono 58 punti dagli avversari. Robin Lopez sembra quasi suo fratello Brook, il gemello buono che gioca ai Nets, e Stoudemire fa il bello e il cattivo tempo sotto canestro. Semplicemente la formazione di D’Antoni non è attrezzata per arginare le incursioni avversarie. Dal 26-19, primo allungo di Nash e compagni, si passa in fretta al +17 nel corso del secondo quarto. Ci si mette anche il brasiliano Barbosa, autore di un’ottima prova (7/13 per 18 punti) alla quinta gara dal suo rientro dopo un lungo infortunio e i Suns volano via senza guardarsi indietro. “Si vede che quando sta bene, può darci una grossa mano - dice coach Gentry riguardo Barbosa, propiziatore del parziale decisivo di 13-3 per il 50-35 nel secondo quarto -. Può segnare quei canestri contro chiunque. Stavamo cercando di farlo entrare in ritmo”. Il distacco raggiunge i 30 punti nel terzo quarto e i titolari dei Suns finiscono in anticipo il match a senso unico. La sconfitta a Phoenix inaugura una serie di cinque partite in trasferta per i Knicks. Le prossime gare si disputeranno a Utah, Portland, Golden State e Los Angeles contro i Clippers.
Gallinari: 16 punti (6/11 da due, 1/6 da tre, 1/1 tl), 3 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate e 1 persa, 1 fallo, 2 stoppate in 37’.
New York: Harrington 24, Lee 21. Rimbalzi: Lee 13. Assist: McGrady 5.
Phoenix: Barbosa e Stoudemire 18, Richardson 17, Lopez 14. Rimbalzi: Frye 11. Assist: Nash 9.
RAPTORS, TERZA DI FILA — Carmelo Anthony ha due occasioni di tiro per regalare la vittoria ai Nuggets negli ultimi sette secondi e in extremis brucia la retina sulla sirena. Un canestro che beffa i Toronto Raptors sconfitti per 96-97 (terza sconfitta casalinga consecutiva). Non bastano i 15 rimbalzi (due in meno del suo record nba) di Andrea Bargnani e gli 11 punti di Marco Belinelli, autore di un ottimo secondo quarto con 9 punti in 9’ e 4/5 iniziale. “Abbiamo fatto tutto meglio di loro, ma purtroppo le statistiche non valgono niente - spiega un desolato Andrea Bargnani -. Abbiamo perso due rimbalzi alla fine e Billups ha pareggiato con una bomba. Poi l’ultimo tiro di Anthony... è stato bravo lui. Una brutta sconfitta che ti deprime”. I Raptors hanno chiuso con 20 rimbalzi in più degli avversari, ma dopo due errori di Anthony dalla lunetta si sono fatti scappare il rimbalzo più importante che ha permesso a Chauncey Billups di segnare la tripla del pareggio 95-95. “Abbiamo dimostrato qualcosa in più, ma il risultato è lo stesso. Non ci voleva, una vittoria serviva veramente, soprattutto perché siamo in un periodo negativo e quindi avrebbe alzato il morale a tutti”.
Senza Turkoglu, a casa malato, e con uno sforzo collettivo decisamente in crescita Toronto si era illusa di poter condurre a termine con successo la gara. Con Billups in serata storta e un ottimo primo tempo di DeRozan (6/7 e 13 punti partendo dalla panchina) e di Belinelli i Raptors erano riusciti a tenere testa ai Nuggets andando al riposo con 4 punti da recuperare. Il miglior azzurro in campo nel primo tempo è Belinelli, il cui apporto offensivo nel secondo quarto risulta determinante per restare sulla scia di Denver. Il Beli gioca con grande personalità senza strafare e segna 9 punti in 9’. Al contrario Bargnani si vede poco fino all’intervallo (un solo tiro nel primo quarto e 1/5 a metà gara), e le cose migliori le riserva per il secondo tempo. Toronto prende coraggio nel terzo quarto in cui tira con il 67% e tiene Denver a soli 16 punti realizzati. Spinta dall’energia di Sonny Weems autore di 10 punti nel parziale e da Bosh, Bargnani e Wright i padroni di casa prendono il controllo sul match (81-72) riuscendo a velocizzare il gioco. Nell’ultimo quarto Belinelli contribuisce con un canestro da fuori, poi perde un paio di possessi.
Le palle perse diventano un problema per Toronto, che delle 18 totali ne "commette" ben 6 nell’ultimo periodo. Denver aveva già graziato i Raptors in precedenza non capitalizzando su vari errori di Toronto e sbagliando facili occasioni, ma a furia di ricevere regali alla fine gli ospiti decidono di approfittarne per interrompere una striscia di tre k.o. consecutivi. Purtroppo una grande azione di Bargnani a 44” dalla fine con un gioco da tre punti (entrata decisa e fallo) per il 94-92 viene annullata dalla tripla di Billups che nel momento cruciale è una garanzia. Il pareggio di Billups avviene in seguito alla distrazione a rimbalzo di Toronto e una gara a lungo dominata viene gettata al vento a causa della prodezza finale di Carmelo Anthony. Così in spogliatoio l’umore resta grigio. Marco Belinelli ribadisce il concetto espresso dal suo compagno di nazionale: “Abbiamo giocato bene. A differenza delle ultime due gare siamo stati più aggressivi e giocato meglio in difesa. Denver è una delle squadre migliori della lega e Melo ha fatto un gran canestro alla fine. Non possiamo farci nulla e dobbiamo pensare a Miami. Una brutta sconfitta perché abbiamo giocato bene tutti”.
Bargnani: 14 punti (4/10 da due, 1/3 da tre, 3/3 tl), 15 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 1 persa, 2 falli, 2 stoppate in 34’.
Belinelli: 11 punti (4/7 da due, 1/2 da tre), 1 rimbalzo, 2 assist, 2 palle perse, 2 falli in 16’.
Toronto: Bosh 18 (8/16), DeRozan 15, Weems 14. Rimbalzi: Bargnani 15. Assist: Calderon 6.
Denver: Anthony 25 (10/22), Nene 20 (8/12), Billups 18, Smith 16. Rimbalzi: Nene 9. Assist: Nene 6.
Scivolano Cavs e Lakers
Super Rondo a Boston
Passo falso delle prime della classe di Est e Ovest: Cleveland perde con San Antonio, Bryant e Gasol k.o. con Oklahoma. Washington sconfitta da Charlotte, ma la notizia del giorno riguarda Arenas: niente carcere. Wade trascina Miami a un'altra vittoria e Granger con Indiana umilia Utah. Successi anche per Orlando, Philadelphia e New Jersey
NEW YORK, 27 marzo 2010 - Cadono le prime della classe di Est e Ovest: i Cavs cedono a San Antonio, i Lakers vengono addirittura travolti a Oklahoma City. La sentenza di condanna per Gilbert Arenas (che non andrà in carcere) precede la sconfitta di Washington (14ª in fila) a Charlotte. Massimo in carriera negli assist per Rondo nella vittoria dei Celtics su Sacramento, i Nets conquistano la nona vittoria stagionale (contro Detroit) e "vedono" la possibilità di superare il peggior record di sempre. Stanotte interessante back-to-back per i Lakers, che saranno di scena a Houston.
Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 91-75
Servizio completo, barba e capelli. Kevin Durant e Russell Westbrook, dopo aver perso in casa con San Antonio, volevano rifarsi contro un grande avversario e hanno scelto il più grande: Kobe Bryant e i Lakers, i campioni NBA. I Thunder dominano la partita dall'inizio alla fine, con un Westbrook strepitoso nel primo quarto (13 punti nel 27-15 Thunder al 12'). Tutto questo mentre Bryant gioca una delle sue partite peggiori (9 palle perse, il suo record personale in singola gara è di 11) e la squadra di Phil Jackson, che ha detto di voler tornare sulla panchina dei Lakers nella prossima stagione in caso di titolo, perdeva tutti i suoi riferimenti, venendo letteralmente travolta dall'esuberanza di Oklahoma City. Il terzo quarto si chiude con un parziale di 16-2 in favore dei padroni di casa, e lo scarto prende dimensioni imbarazzanti: 80-47 per Oklahoma City al 36', e la festa al Ford Center comincia molto prima della sirena finale. Ennesimo esame superato per Kevin Durant, che può godersi i cori "M-V- P! M-V-P!" che piovono dalle tribune. Domanda: chi li vorrebbe incontrare questi Thunder al primo turno nei playoff? Forse nemmeno i Lakers.
Oklahoma City: Durant 26 (8/12, 1/7, 7/7 tl), Westbrook 23, Green e Krstic 10. Rimbalzi: Krstic 10. Assist: Westbrook 6.
L.A. Lakers: Odom 15 (7/14, 0/2, 1/2 tl), Bryant 11, Gasol e Brown 9. Rimbalzi: Odom 7. Assist: Bryant 3.
San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 102-97
Un Manu Ginobili ancora una volta scatenato (15 punti nell'ultimo quarto e tante giocate preziose per i compagni) guida San Antonio (43-28) alla vittoria su "King" James e compagni, a chiudere una settimana davvero dura dal punto di vista fisico e della competizione (Hawks, Thunder, Lakers e ora Cavs) ma che ha dato anche notizie positive a coach Popovich sulla tenuta della squadra con un Duncan non al massimo e senza Tony Parker, mentre è certamente confermato il trend sulla crescita di gioco. Contro i Cavs (57-16) la gara è stata a lungo molto equilibrata, e decisa nel finale: un parziale Spurs di 8-0 - propiziato da una tripla di Bogans su assist di Ginobili - sembrava averla messa in banca per i padroni di casa (95-86 dopo un tiro libero di Duncan a 38 secondi dalla fine), ma qualche banalità di troppo di San Antonio (persa su una rimessa, e schiacciata concessa a Hickson su rimessa da fondo) consente agli ospiti di rientrare (97-94 con due liberi di James a 18 secondi dalla fine). Bogans e Hill allungano di nuovo dalla lunetta, mentre James fa tutto da solo una volta male (persa, con sospetto fallo di Ginobili) e una volta bene (tripla del nuovo -3 a 6 secondi dalla fine, 100-97). L'ultima rimessa degli Spurs è eseguita alla perfezione, e Malik Hairston chiude con la schiacciata che vuol dire vittoria.
San Antonio: Ginobili 30 (7/14, 3/5, 7/8 tl), Duncan e Jefferson 16, Hill 14. Rimbalzi: Hill 9. Assist: Ginobili e Hill 6.
Cleveland: James 27 (10/15, 1/6, 4/7 tl), Jamison 24, Hickson 20. Rimbalzi: Jamison 9. Assist: James 10.
Charlotte Bobcats-Washington Wizards 107-96
Dopo la sentenza per Gilbert Arenas (un mese in comunità e 400 ore di lavori socialmente utili, esclusi ovviamente clinic e camp di basket, oltre a 5.000 euro di multa), è arrivata un'altra sconfitta per Washington, stavolta per mano dei Bobcats, sempre più determinati in chiave playoff. Arenas è stato quindi condannato per aver minacciato con armi da fuoco il suo compagno di squadra Javaris Crittenton, ma evita il carcere. Una sentenza giudicata positivamente dall'avvocato di "Agent Zero", Ken Wainsten: "La decisione del giudice Morin è stata assolutamente onesta e misurata. Il signor Arenas è grato alla corte e ora si impegnerà al massimo per tornare a essere un esempio positivo per la sua comunità". Questa, ovviamente, era la notizia del giorno, ma in campo c'era una partita: la star della serata, per Washington, si chiama Alonzo Gee (al secondo contratto di 10 giorni, non esattamente una priorità del roster), in quintetto al posto dell'infortunato Al Thornton, e quindi Charlotte ha vita facile per condurre la partita dall'inizio alla fine, toccando anche il +19 con Gerald Wallace a chiudere un parziale di 14-0 che ha disinnescato l'ultimo tentativo di rimonta degli ospiti (105-86 a 2'39 dalla fine). I Bobcats sono 4 gare sopra il 50% per la prima volta nella loro storia (38-34), mentre per Washington arriva la quattordicesima sconfitta consecutiva (21-50), peggior striscia negativa di sempre (dopo le 13 sconfitte in fila del 1967 e 1995).
Charlotte: Wallace 23 (7/10, 1/2, 6/6 tl), Jackson 20, Felton 19, Diaw 12, Hughes 10. Rimbalzi: Wallace 6. Assist: Felton 11.
Washington: Gee 19 (3/7, 2/2, 7/10 tl), Blatche 18, Foye 17, Miller e Young 10. Rimbalzi: Singleton e Miller 7. Assist: Miller 8.
Milwaukee Bucks-Miami Heat 74-87
Già privi di Andrew Bogut (schiena) ed Ersan Ilyasova (influenza), ai Bucks (39-32) è venuto meno anche Carlos Delfino, uscito in barella dal Bradley Center sul 32-46 con 2'09 da giocare nel secondo quarto. L'argentino ha subito un tremendo contatto alla testa, dopo che Udonis Haslem, andando a rimbalzo, gli ha letteralmente camminato sopra, lasciandolo immobile e causando attimi di paura. Immediatamente soccorso, Delfino ha ripreso a muoversi completamente dopo circa tre quarti d'ora, ma sono stati comunque effettuati gli esami del caso. Finisce in gloria per Miami (39-34), quindi, che si prende un'altra preziosa vittoria esterna sul campo di una concorrente per la miglior posizione possibile nella griglia dei playoff. Dwyane Wade banchetta (anche 7 rimbalzi e 3 recuperi nella sua partita), mentre Milwaukee non fa mai canestro (31.5% dal campo) e non può che cedere il passo.
Milwaukee: Salmons 23 (8/14, 1/3, 4/5 tl), Ridnour 12, Bell 11. Rimbalzi: Mbah a Moute 11. Assist: Mbah a Moute, Thomas e Jennings 2.
Miami: Wade 30 (8/12, 1/2, 11/12 tl), Wright 14, Haslem 10. Rimbalzi: Haslem 18. Assist: Wade 7.
Indiana Pacers-Utah Jazz 122-106
I Pacers (27-46) dominano la seconda metà della partita trascinati da uno straordinario Danny Granger, e mettono k.o. i Jazz (47-26) di coach Sloan. I padroni di casa ne segnano 68 (a 45) dopo l'intervallo, e Granger ne mette 18 nel solo ultimo quarto di gioco, con percentuali strepitose visto l'elevato numero di tiri e di palloni giocati. "Volevo farne 50, ma sono arrivato esausto alla fine del match", ha scherzato poi l'interessato. A nulla sono valsi i tre uomini in doppia doppia per Utah (11 rimbalzi per Boozer), visto che in difesa hanno concesso davvero di tutto, mentre i Pacers hanno investito molto nel tiro da fuori (17/36 oltre l'arco, 50.6% totale dal campo), ribaltando la situazione dal -12 (56-68, tripla di Okur a 9'37 dalla fine del terzo quarto) per il trionfo finale.
Indiana: Granger 44 (9/13, 5/10, 11/15 tl), Murphy 17, Hibbert e Rush 14, Price 12, McRoberts 11. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Hibbert e Watson 6.
Utah: Okur 27 (4/11, 3/7, 10/10 tl), Boozer 22, Williams 21, Matthews 11. Rimbalzi: Okur 12. Assist: Williams 12.
Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 106-97
Spazio per le seconde linee e vittoria tutto sommato tranquilla per la seconda forza della Eastern Conference, gli Orlando Magic (51-22). Per i T'Wolves (14-59), di contro, è arrivato il 15° k.o. consecutivo. Dopo metà partita in equilibrio (59-54 Magic con la tripla di Barnes), i padroni di casa hanno allungato nel terzo (74-59, con le triple consecutive di Nelson e Carter) e poi nell'ultimo quarto, aperto con un parziale di 18-6 propiziato dai punti (8 a testa con 2 triple ciascuno) di J.J. Redick e Ryan Anderson per il 100-79 in favore di Orlando a 5'20 dalla fine. Nell'ultimo minuto un 8-0 a firma di Pecherov ed Ellington (2 triple) ha addolcito lo scarto finale per Minnesota, ma non cambia la sostanza.
Orlando: Howard 24 (6/7, 12/16 tl), Anderson 19, Redick 14, Carter 13, Barnes 11, Lewis 10. Rimbalzi: Howard 19. Assist: Nelson 7.
Minnesota: Jefferson 18 (9/16), Milicic, Brewer e Flynn 14. Rimbalzi: Jefferson 13. Assist: Milicic 5.
Boston Celtics-Sacramento Kings 94-86
Piaccia o meno il suo stile di gioco, bisogna comunque fare i conti con la produzione di Rajon Rondo. I suoi 18 assist consegnati contro i Kings lo avvicinano a Bob Cousy come miglior assistman di sempre per i Celtics in una singola stagione (696 a 715), e con i 3 recuperi ha già superato Rick Fox per numero totale di "steals" in un campionato (170 a 167). Detto questo, dopo una metà partita in assoluto controllo (fino al +24, sul 57-33), i Celtics hanno alzato troppo presto le mani dal volante, incoraggiati anche dall'assenza di Tyreke Evans dall'altra parte. Sacramento, però, non ha mollato ed è rientrata fino a -6 (87-81) con 3'12 da giocare, grazie al una tripla di Udrih. Un 5-0 (con 3 di Pierce e 2 di Garnett) ha rimesso le cose a posto per i padroni di casa.
Boston: Pierce 22 (6/14, 0/2, 10/12 tl), R. Allen 20, Garnett 18. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Rondo 18.
Sacramento: Landry 30 (10/16, 10/12 tl), Udrih 16, Thompson 12. Rimbalzi: Greene 9. Assist: Udrih 12.
Philadelphia 76ers-Atlanta Hawks 105-98
Con i suoi 9 assist Andre Iguodala sfiora la tripla doppia e guida Philadelphia (26-47) a una bella vittoria sugli Hawks (malgrado le assenze degli infortunati Lou Williams e Thaddeus Young), con la partecipazione di Jrue Holiday, autore dei massimi in carriera per assist (12) e recuperi (7). I 76ers avrebbero potuto allungare nel terzo quarto se solo non avessero subito la sfuriata di Josh Smith (14 punti nel solo terzo parziale per tenere gli Hawks a -5, 80-75), e la gara si è decisa nel finale. Dopo la tripla di Joe Johnson per il -1 ospite (96-95 a 2'43 dalla fine), Crawford ha fallito quella del sorpasso nel successivo attacco di Atlanta, e Dalembert ha punito l'errore, segnando per il +4 (99-95 con 1'43 da giocare). Gli ospiti non trovano più il canestro (due errori di Bibby da fuori, uno di Horford e una persa di Smith), mentre Phila costruisce il +8 dalla lunetta (103-95 con i liberi di Holiday e Dalembert a 21 secondi dalla fine), assicurandosi la vittoria. Coach Mike Woodson non ha nascosto la sua delusione per la prova di Atlanta (46-26): "Abbiamo commesso troppi errori dal punto di vista mentale".
Philadelphia: Iguodala 25 (7/8, 2/4, 5/10 tl), Dalembert, Brand e Kapono 14, Holiday 13. Rimbalzi: Iguodala 10. Assist: Holiday 12.
Atlanta: Johnson 20 (3/7, 4/6, 2/2 tl), Smith 20 (7/15, 6/6 tl), Bibby 17, Horford 13, Crawford 12. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Johnson 6.
New Jersey Nets-Detroit Pistons 118-110
Per la prima volta in questa stagione i New Jersey Nets (9-63) vincono due partite consecutive, e ora hanno 10 opportunità di superare il triste primato del peggior record della storia (quel 9-73 dei Philadelphia 76ers del 1973). Ci vogliono due massimi in carriera per battere i Pistons (23-49): quelli di Brook Lopez e Yi Jianlian, che devastano i lunghi avversari. Come dice Devin Harris molto discreto al tiro ma efficace nel playmaking con i suoi 12 assist, ora i Nets vogliono finire bene la stagione, anche per confermare che il potenziale di questa squadra non è quello di una candidata a essere la peggiore della Lega, specie in questa Eastern Conference. Sono stati i Pistons a cominciare meglio, volando sul +13 a 3'50 dalla fine del primo quarto (23-10), ma i padroni di casa hanno progressivamente rovesciato la tendenza, fino a toccare il massimo vantaggio (con Lopez) a 2'47 dalla fine, sul 107-95. Nell'ultimo minuto i Nets amministrano dalla lunetta, con un 9/10 complessivo ad opera di Lopez (Dooling 4/4, Williams 3/4 e Lopez 2/2).
New Jersey: Lopez 37 (14/17, 9/9 tl), Yi Jianlian 31, Williams 13. Rimbalzi: Lopez 10. Assist: Harris 12.
Detroit: Prince 27 (12/17, 1/1), Hamilton 18, Stuckey 15, Villanueva 14, Maxiell 13. Rimbalzi: Maxiell 11. Assist: Prince e Stuckey 7.
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Il colonnello Van Bommel 
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