Buffalmacco ha scritto:
Reign In Blood ha scritto:
Ovviamente no e ovviamente se glielo assegnano è uno scandalo.
Armstrong è il vincitore di tutti e sette quei Tour. Si potrebbe, semmai, discutere sul Tour del 1999, dove effettivamente venne trovato a distanza di anni positivo, ma sugli altri non esiste proprio.
Bè , non a caso siete quelli che conta solo chi vince sul campo , non importa come.
Buffalmacco forse ti sei perso questa "chicca":
alciopoli:regolari gli scudetti della Juventus. Moggi è stato condannato solo per sim svizzere, il campionato non fu falsato.
feb 13th, 2012 | Category: Sport
Sono state rese note le motivazioni della sentenza di Calciopoli che ha decretato colpevole in primo grado Luciano Moggi. La sentenza di promo grado fu quasi un fulmine a ciel sereno per la difesa di Moggi, questo soprattutto in seguito ad alcune nuove rivelazioni che sono uscite durante il processo.
La più eclatante, ma sempre affermata dall’ex designatore Paolo Bergamo, è che la squadra che si impossessò del titolo 2005-06 levato alla Juventus, cioè l’Inter, tentò di alterare il risultato delle partite e della classifica generale. Palazzi, il procuratore della FIGC, nella sua relazione affermò che l’Inter non solo violò il codice di lealtà sportiva, ma anche e ben più grave codice di illecito sportivo. Moggi e i suoi legali, a questo punto, si sentirono quasi al sicuro dato che, con questa rivelazione, si evinse che non esistette nessuna cupola. La sentenza di primo grado, però, condannò Moggi. Ora sono state rese note le motivazioni.
Si evince che l’elemento “ben più pregnante e decisivo” è rappresentato “dall’uso delle schede straniere delle quali è risultata la disponibilità procurata da Moggi a designatori e arbitri” e che
“il dibattimento non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005”.
Non ci fu, dunque, alcuna alterazione del campionato. Semmai, secondo i giudici, ci fu una stretta relazione tra Moggi e i designatori. Questa stretta relazione, è stata così descritta dai giudici: “il continuo e prolungato chiacchierare che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre”.
Nessuna partita falsata in modo certo, al massimo solo un tentativo che comunque non c’è prova sia riuscito: “trattandosi di reato di tentativo questo non ha la necessitò della conferma, che il dibattimento in verità non ha dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004/2005 a beneficio di questo o quel contendente”.
La cosa strana nelle motivazioni è che Moggi viene ritenuto ancora il capo della Cupola, nonostante venga esplicitamente scritto dagli stessi giudici che l’ex dirigente della Juventus non era il solo a tenere rapporti amichevoli e confidenziali con gli arbitri e i designatori: “ il rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante solo perché dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani (ex dirigente del Milan, ndr), ben potendo configurarsi l’esistenza dell’associazione”. Quindi: Moggi aveva rapporti confidenziali con gli arbitri ed era il capo dell’associazione a delinquere, ma anche Meani (così come Facchetti secondo Palazzi) aveva rapporti confidenziali con gli arbitri. Perchè allora la posizione di Moggi è da ritenersi peggiore rispetto a quella di Meani e Facchetti? Al massimo, direi, che siano uguali.
Inoltre, è stato riscontrato che Moggi non chiuse effettivamente Paparesta nello spogliatoio nel post-partita di Reggina – Juventus: “Pur se è risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava dichiarando in giro, e per telefono, di avere chiuso l’arbitro Paparesta nello spogliatoio nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura di Moggi per gli errori dell’arbitro, di non inserimento cioé del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che va interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona”. Questo passaggio ha dell’assurdo. Viene condannato Moggi per essersi vantato di aver commesso una cosa che non ha fatto, e viene condannato Moggi per la reazione che ha avuto Paparesta. Sembra quasi che debba essere condannato per ogni cosa, anche per le cose che sono state appurate che non ha fatto.
Inoltre, si legge nella sentenza: “Che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, è emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento. Incomprensibilmente il pm si è ostinato a domandare ai testi di sfere che sia aprivano, di sfere scolorite e di altri particolari della condizione delle sfere, se il meccanismo per la partecipazione ad esso di giornalisti e notaio era tale da porre i due designatori Bergamo e Pairetto nell’impossibilità di realizzare la frode”.
Ricapitolando: il sorteggio non è stato truccato, le partite non sono state falsate, Paparesta non è stato chiuso nello spogliatoio. Moggi è stato condannato solo per avere avuto con i designatori arbitrali e con gli arbitri dei rapporti confidenziali tramite delle sim svizzere. Sono le sim svizzere a fare la differenza, dato che i rapporti confidenziali, come scrivono gli stessi giudici, li avevano anche altri dirigenti sportivi.
Lo stesso Moggi afferma: “Il campionato era regolare, le partite erano regolari, il sorteggio era regolare e penso che bastino queste cose lette nelle motivazioni della sentenza per spiegare che il teorema di Calciopoli era infondato. Quando il presidente del Tribunale dice che era tutto regolare nonostante gli sforzi di Auricchio di dimostrare il contrario, beh allora non c’e’ piu’ altro da aggiungere. Sono curioso di vedere cosa farà la Juventus che dovrà richiedere due Scudetti. Le motivazioni della sentenza hanno mostrato la verità. Anche l’avvocato Cesare Zaccone (ex avvocato della Juventus nel 2006) dovrà fare chiarezza sulla sua posizione”.
Girolamo Tripoli