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Francia travolta dalla Turchia
Rullo Slovenia sull'Australia

Negli ottavi di finale del Mondiale, i padroni di casa non danno scampo ai transalpini, battuti nettamente per 95-77. La squadra di Dragic e Becirovic, che nei quarti sfiderà proprio i turchi, demolisce gli australiani 87-58. Partita senza storia, ottimo Lakovic

ISTANBUL (Turchia), 4 settembre 2010 - Il folletto Jaka Lakovic guida la piccola Slovenia nelle top 8 del globo. Segna 19 punti nella partita con l’Australia vinta 87-58 e dominata dal primo all’ultimo minuto con vantaggi imbarazzanti.

MAI IN PARTITA — Gli australiani, a tratti vergognosi, impegano 6’37" per realizzare il primo punto. La Slovenia di Lakovic vola 12-0 prima che il suo attacco si fermi. I Boomers chiudono il primo quarto con 3/15 al tiro, "resistono" fino al 28-14 poi il vantaggio sloveno supera quota 20 al riposo (42-21) soprattutto grazie all’8/17 da tre. La partita è segnata: privi della loro stella Andrew Bogut ma comunque con giocatori importanti come l’ex italiano David Andersen (ex Houston e futuro compagno di Bargnani a Toronto), terribile, Patrick Mills, il primo aborigeno della Nba, anche se ora in cerca di squadra, e Aleksandar Maric, che ha dominato l’Eurolega col Partizan (da inseguire col randello), l’Australia non mostra nemmeno la sua qualità migliore, l’aggressività.

EQUILIBRIO — La Slovenia domina anche il secondo tempo con un partitone collettivo (bravi Brezec e Dragic, 8 assist), un gioco ben bilanciato dove Sani Becirovic non svolge un ruolo secondario, anzi. Resta sempre un mistero come un giocatore così non abbia trovato spazio a Milano la scorsa stagione. Non dite che è perché adesso lo allena suo padre, Mehmed, giovanissimo (49 anni) che sembra suo fratello non fosse per la pancia. Dopo Serbia e Spagna, un’altra europea entra tra le migliori del mondo: ci può servire per avere più posti per il nostro continente all’Olimpiade. Nel caso servisse...

Slovenia: Lakovic 19, Brezec 12, Dragic 10
Australia: Mills, Ingles 13, Nielsen 12

Turchia-Francia 95-77
I Dev Adam, i 12 giganti turchi, sono tornati. Davanti a 15 mila tifosi e un Paese intero, battono la Francia 95-77 e continuano la corsa verso le gloria, difficile già dai quarti quando incontreranno la Slovenia. Turkoglu e Guler sono i migliori in un successo cementato dalla prestanza fisica e abilità dei lunghi, lanciati da Boscia Tanjevic anche al Fenerbahce e non solo in anni di nazionale non sempre felici. La Francia è una delusione, mai in partita: vero che le manca l’anima, Tony Parker, e tanti giocatori importanti, ma lo spettacolo è davvero modesto, Diaw a parte. Due triple di Turkoglu, in un duello Nba col francese, danno la leadership alla Turchia, possente sotto canestro proprio come piace a Tanjevic. Arriva anche a +10 a inizio del secondo quarto (26-16), con tanta zona e le folate offensive di Guler, che dovrebbe soprattutto essere uno specialista difensivo e segna 8 punti nel secondo quarto e non sbaglierà un tiro da 2 (7/7).

zona turcaContro una squadra tanto atletica ma senza registi (il vero play è Diaw), la zona turca ha buon gioco, il tiro francese cala, i rientri difensivi latitano e i padroni di casa vanno al riposo sul +15 con 8 punti di Turkoglu e 7 di Ilyasova. Nella ripresa non cambia niente, anzi il vantaggio turco si dilata fino al +28 e i francesi continuano a non capire niente delle difese di Tanjevic, che increbilmente si concede un secondo tempo seduto sulla sua panchina, ma non difendono abbastanza per partire col loro spettacolare contropiede. Solo Diaw lascia il segno, l’altro Nba "vero" rimasto quest’anno, Batum, è impalpabile, De Colo segna solo a gara compromessa. Turkoglu entra nell’ultimo quarto con 20 punti, improvvisamente gli atletoni francesi cominciano a pressare, un paio di schiacciate spettacolari di Batum e tutto finisce. I ragazzoni di Boscia, gli altissimi Asik, Erden, Savas cresciuti con amorevole cura dal nostro ex c.t., sono invalicabili.

Turchia: Turkoglu 20, Guler 17, Asik 10.
Francia: Diaw 21, De Colo 15, Batum 11.

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Sani Becirovic non svolge un ruolo secondario, anzi. Resta sempre un mistero come un giocatore così non abbia trovato spazio a Milano la scorsa stagione.


:asd

Per ora pronostici rispettati, e non vedo come possano esserci sorprese oggi (USA-Angola e Russia-Nuova Zelanda). La Turchia è un'ottima squadra, e poi so' grossissimi. Purtroppo per loro rischiano di trovarsi di fronte gli spagnoli, che prima o poi si metteranno a giocare come sanno.

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Francia inguardabile in questo Mondiale.....Deludentissima.

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Usa senza pietà con l'Angola
Nei quarti sfida con la Russia

Gli americani si divertono con gli africani, spazzati via 121-66. Billups e Gordon confezionano in due un 10/13 da tre punti. Al prossimo turno troveranno la nazionale di Blatt, che non dà scampo alla Nuova Zelanda grazie all'ottimo Vorontsevich

ISTANBUL (Turchia), 6 settembre 2010 - La prima volta in cui gli Stati Uniti hanno battuto l’Angola, nel debutto del vero Dream Team a Barcellona ’92, fini 116-48, con Charles Barkley che diede una gomitata al povero Coimbra spiegando: "E’ la legge del ghetto". Diciotto anni dopo, gli Usa delle giovani stelle hanno vinto 121-66 al termine di una partita segnata dal parziale iniziale, un 10-0 che ha portato il punteggio subito sul 22-7 per poi rotolare fino al +20 del 10’ e il 65-38 dell’intervallo.

NIENTE DA FARE — Nel secondo quarto gli angolani, privi del loro miglior realizzatore Cipriano, infortunato, hanno giocato bene mostrando le ottime doti di Joaquim Gomes, ma senza poter nulla contro le qualità atletiche degli americani. L’Angola ha un’ottima scuola di pallacanestro, ha vinto 10 degli ultimi 11 campionati africani, ma il basket (purtroppo) non ha pietà di chi ha solo tre giocatori, di poco, sopra i 2 metri. Così la cosa più interessante da verificare, ammesso che sia possibile in partite così facili, era se in vista delle partite importanti, Chauncey Billups, finora al 20% da tre punti, avrebbe dato qualche risposta alla crescita esponenziale di Eric Gordon che ambiva al suo posto. La risposta c’è stata, la guardia dei Nuggets ha segnato più triple con gli angolani, 5/7, che nelle 5 gare precedenti (4/19). Gordon ha risposto con 5/6, arrivando a 16/30 complessivo, e adesso è Derrick Rose, che da fuori non tira quasi mai, a far meditare Coach K, convinto che per battere le nostre squadre siano necessari grandi tiratori. Per gli americani finisce il trittico del sonno, Iran, Turchia e Angola di fila: sembrano ancora svegli per affrontare le sfide medaglie.

Usa: Billups 19, Durant, Gay, Gordon 17.
Angola: Gomes 21, Ambrosio 12, Fortes 11.

Russia-Nuova Zelanda 78-56
La Russia batte la Nuova Zelanda e si conquista il quarto di finale contro gli Stati Uniti mettendo in mostra due lunghi che potrebbero far male anche agli americani, Andrey Vorontsevich, 23 anni, e Tomofey Mozgov, 24, che l’anno prossimo giocherà con D’Antoni ai Knicks. Partono forte i Tall Blacks di Kirk Penney, secondo realizzatore del Mondiale a 25 punti di media, e del sempiterno Pero Cameron. Ma con un 11-4 la Russia pareggia (13-13). Hanno tutti le mani gelate (1/14 complessivo da 3 nel primo quarto), così i russi danno una sterzata decisa coi loro lunghi, Vorontsevich e Kaun (29-21, 13-0 di parziale) che i piccoli neozelandesi, spesso con quintetti senza punte sopra i 2 metri, non riescono a fermare. Il terzo fallo di Penney complica le cose, seguito a inizio ripresa dal quarto. L’ex canturino Phill Jones non è un’alternativa, e sempre coi lunghi (stavolta c’è Mozgov al fianco di Vorontsevich), guidati da un "bambino", il 21 enne debuttante Khvstov, a produrre il 13-0 che sembra chiudere la gara (51-35). Il ritorno di Penney si trasforma in un 8-0 (51-43), segna 13 punti nella ripresa, ma la Russia trova sempre il modo di dare la palla in area e Mozgov gioca sopra la testa degli avversari. Adesso tocca a Usa-Russia: non si incontrano dal 2002, al Mondiale di Indianapolis. Ma resta una partita speciale, soprattutto per David Blatt, americano di Boston, che ha già annunciato l’addio alla panchina russa. Senza Kirilenko (e Holden) e con Khryapa infortunato, non ha grandi speranze. Ma i lunghi li ha, gli Stati Uniti no.

Russia: Vorontsevich 18, Mozgov 16, Fridzon 12.
Nuova Zelanda: Penney 21, Abercrombie 13, Jones 7.

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Scola show, Argentina ai quarti
Kleiza trascinatore della Lituania

La stella di Houston firma 37 punti, 10 negli ultimi 3', regalando ai suoi il successo sul Brasile. Nei quarti sarà sfida con i baltici, che hanno battuto 78-67 la Cina grazie a 30 punti del neo giocatore dei Toronto Raptors

ISTANBUL (Turchia), 7 settembre 2010 - Giornata dedicata agli ultimi due ottavi di finale del Mondiale in Turchia. Le vincenti si affronteranno giovedì nei quarti.

Lituania-Cina 78-67
Non basta togliere alla Lituania stelle come Siskauskas e Songaila, i gemelli Lavrinovic e Kaukenas. Linas Kleiza, che l’anno prossimo giocherà a Toronto con Bargnani, la guida con 30 punti e 9 rimbalzi alla vittoria sulla Cina per 78-67 che vale l’ingresso ai quarti di finale del Mondiale. Tutti pensavano fosse più facile: i cinesi, senza Yao Ming, sono di medio livello, in più si sono qualificati agli ottavi fortunosamente con un solo successo, contro la Costa d’Avorio. Invece, dopo la partenza a razzo cinese (3-13) e l’atteso sorpasso avversario (32-31), la partita è stata in equilibrio fino al micidiale 11-0 a metà del terzo quarto, che ha portato la Lituania fino al +13 (64-51) col notevole apporto di Gecevicius e del quasi trevigiano Kalnietis. Ma la Cina, allenata da un coach americano semi sconosciuto, Bob Donewald jr che ha vinto il Superenalotto, gioca alcuni minuti grande attacco a inizio terzo quarto guidata da Liu Wei e, con un 11-3, riapre completamente la gara (67-62). La Lituania sbanda, Liu ha in mano la tripla del -2 ma sbaglia e, in assoluto, i cinesi dimostrano di non crescere mai nei momenti decisivi delle partite, dove neppure Yi Jianlian, giocatore Nba, fa davvero la differenza. Kleiza prende in mano la squadra, realizza 13 dei 14 punti della Lituania nell’ultimo quarto che si qualifica ai quarti senza brillare.
Lituania: Kleiza 30, Gecevicius 14, Kalnietis 11
Cina: Liu 21, Yi e Wang 11

Argentina-Brasile 93-89
Onnipotente. Dieci punti di Luis Scola negli ultimi 3’, 8 di fila, danno all’Argentina la vittoria sul Brasile per 93-89 nella partita più bella e appassionante vista finora al Mondiale. L’Argentina, pur priva di Ginobili e Nocioni, fa valere la sua esperienza e la superiorità assoluta del pivot dei Rockets (37 punti per il capocannoniere del torneo, con 9 rimbalzi) che trova in Delfino e nel semi sconosciuto Jasen l’aiuto necessario per battere la squadra di Ruben Magnano, ex varesino, che con l’Argentina aveva vinto l’Olimpiade di Atene. Il Brasile ricco di talento, sospinto dai 32 punti dell’ex fortitudino Huertas, perde lucidità nelle azioni decisive. Per tutto il primo tempo, le difese non sono un fattore contro il talento di molti giocatori, sostenuti da ritmi alti. Da una parte, Leandro Barbosa, neo Raptors, veloce e micidiale da tre, dall’altra Scola inarrestabile anche per Varejao; oppure Marcelinho Huertas, 18 punti nel primo tempo, molto più maturo di quello che non è riuscito a esplodere alla Fortitudo e Carlitos Delfino, ormai giocatore di primo livello anche nella Nba. La partita non prende mai una direzione precisa (12 cambi di leadership, +6 Argentina, +3 Brasile il massimo vantaggio nel primo tempo), ed è Marcelo Machado, visto anche a Rimini, che con 8 punti in 5’, riporta il Brasile dal -6 al +2 dell’intervallo. Optando per due lunghi, ma senza Barbosa con 3 falli, il Brasile prova la fuga a inizio ripresa (46-53), fermata da due prodezze di Delfino; ci ritenta abbassandosi con Giovannoni ma Scola è micidiale con 10 punti nel terzo quarto, arrivando a 25. Il ritorno di Barbosa si trasforma in un immediato +6 del Brasile e qui avviene l’imponderabile, visto che le due triple di Leandrinho sono pareggiate da Herman Jasen, argentino minore, da 11 stagioni in Spagna, arrivato a 32 anni a giocarsi il primo Mondiale dopo un paio di manifestazioni minori. E quando anche Gutierrez approfitta dello sbilanciamento della difesa su Scola per colpire da tre, i brasiliani cominciano a vacillare perdendo lucidità in attacco. Due canestri di Scola (85-79) sono bilanciati da Huertas (85-84), ancora Scola fa le giocate partita: un canestro con le braccia di Varejao in faccia, palla rubata in difesa a Barbosa, nuovo canestro a 22" in attacco (89-84). La festa finale dei giocatori è quella per una partita che vale un Mondiale: col Brasile non può essere che così.
Argentina: Scola 37, Delfino 20, Jasen 15
Brasile: Huertas 32, Barbosa 20, Machado e Splitter 10



QUARTI DI FINALE

8/09
Serbia - Spagna (ore 18)
Turchia - Slovenia (ore 21)
9/09
USA - Russia (ore 18)
Lituania - Argentina (ore 21)

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Pensavo che la strepitosa Argentina-Brasile di ieri (Scola :love) fosse il meglio di quanto ci si potesse aspettare da questo mondiale, ma Serbia-Spagna è sulla buona strada per farmi ricredere.

Per ora Serbia a +8 dopo il primo tempo e in perfetto controllo mentale, nonostante un Teodosic non al meglio. Male la Spagna: Gasol mangiato vivo, Rudy inconsistente, si salvano grazie a Navarro+Garba e a Fran Vazquez, che perlomeno recupera qualche rimbalzo.

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Vedo che l'arbitro ha deciso di essere protagonista :asd
Rudy ha piazzato 10pt nel 3° periodo.
Teodosic pressatissimo.
Manca solo la scazzottata

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Cazzò ha messo Teodosic :asdrulez

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partita LEGGENDARIA, sono commosso :bua

Teodosic non è normale, ma ha due palle trapezoidali. Canestro che vale quasi una carriera, per come, quando e contro chi è arrivato.

Comunque gli uomini decisivi sono stati, a sorpresa, Velickovic nel primo tempo e Keselj-Savanovic nel secondo. Ma tutti la Serbia ha giocato alla grande, a parte, forse, l'eroe della partita :asd

Nella Spagna immenso cuore di Navarro e Garbajosa, Rudy si è svegliato troppo tardi, mentre da prendere a calcinculo Gasol e Rubio.

Napred Srbija :rulez

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