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Ce la giochiamo in trasferta..... :roll :roll :roll

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Bellissimo l'inno scozzese cantato in unisono dal pubblico :D

Le cornamuse, poi, danno un effetto fantastico.

Per la partita: speriamo di farcela, però giochiamo in trasferta...

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Drop di Parisse :O_O :O_O

E non è neppure il primo che segna :asd

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Italia da cucchiaio di legno
In Scozia affonda 26-6

Pesante sconfitta a Edimburgo nella terza giornata del Sei Nazioni. Gli azzurri ancora a secco di vittorie perdono Garcia per infortunio, poi al 31' la meta di Danielli permette agli scozzesi di allungare. Paterson segna a ripetizione e la meta di Gray chiude il conto

EDIMBURGO (Scozia), 28 febbraio 2009 - Altro che riscatto. La Scozia segna un altro tracollo per l'Italia di Mallett, confusa e pasticciona, con un piano di gioco troppo vecchio e prevedibile per poter impensierire una squadra magari poco ispirata ma comunque solida. I calcetti di Griffen, i pochi lampi di McLean, le liberazioni senza senso di Marcato sono stato il filo conduttore di un'Italia che non ha saputo porre dei problemi agli scozzesi, nonostante i palloni questa volta non siano mancati (touche dignitosa con Ghiraldini, ma ancora problemi in mischia). Dall'altra parte una squadra che si permette di tenere in panchina il cecchino Paterson, e che già prima della partita ha capito di dover solo aspettare, tenere bene il possesso e respingere gli azzurri in profondità, perché prima o poi una falla di apre.
GARCIA OUT - Al 4’ si rompono Garcia e Godman. A guadagnarci è la Scozia perché entra Paterson e nei 10’ di sostituzione temporanea infila i due calci del 6-0, il primo per un fallo in ruck, il secondo per un'entrata laterale di Zanni. Al 18’ un calcio di McLean porta gli azzurri a 5 metri dalla meta, ma un avanti di Ghiraldini vanifica l’occasione; tre minuti dopo Zanni intercetta sui 40 metri , ma non ha le gambe per arrivare in meta e Parisse, dopo 2 fasi, decide di capitalizzare con un drop. Gli azzurri pagano l’indisciplina (6 calci contro nei primi 40’ ), con Godman che fa 1 su 2 (a segno su un dubbio antigioco fischiato a Mauro Bergamasco mentre placcava Blair), gli errori e le poche idee. Al 35’ , poi, la Scozia sfonda in prima fase: da touche, palla al primo centro Morrison che serve all’interno Danielli: la linea di corsa taglia a metà la difesa, per la meta a centro pali (16-3). E prima della pausa, sul 3° fallo scozzese, Marcato da 45 metri non riesce ad accorciare.
SOLO PARISSE - La ripresa è ancora più frustrante, perché Parisse dà orgoglio e coraggio agli azzurri, chiedendo per due volte di giocare calci piazzabili, ma in un’occasione un break dello stesso capitano è vanificata dall'in avanti di Castrogiovanni, e nell’'altra più fasi dentro i 22, prima con gli avanti e poi anche al largo, non portano a nulla. Venti minuti di tentativi fruttano solo un calcio di McLean, poi è notte: i fratelli Evans creano un buco che Gray spinge fino alla meta, dopo pochi secondi ci prova Danielli (uomo del match), che ruba una palla alta a Pratichetti e si lancia, ma il placcaggio di McLean a pochi metri dalla linea induce l’in avanti. Parisse è dappertutto ma è rugby caos e gli azzurri ancora una volta non hanno un piano di gioco credibile. E in più sono sfortunati: al 34’ , con la Scozia senza piloni (si fanno le mischie senza spinta), Parisse parte sulla chiusa e serve Mauro Bergamasco, che calcia verso l’area di meta: arriva oltre la linea per primo, ma il rimbalzo della palla lo beffa.
Marcatori: p.t. c.p. 5’ e 13’ Paterson, 22’ drop Parisse, 31’ c.p. Godman, 35’ m. Danielli tr. Godman; s.t. 15’ c.p. McLean, 23’ m. Gray tr. Paterson, 28’ c.p. Paterson.
Scozia: Southwell ( 8’ s.t. Paterson); Danielli, M. Evans, Morrison ( 28’ s.t. De Luca), T. Evans; Godman (4’- 13’ p.t. Paterson), Blair ( 15’ s.t. Cusiter); Taylor, Barclay ( 17’ s.t. Gray), Strokosch; Kellock, White; Murray ( 25’ s.t. Jacobsen, 30’ s.t. Brown), Ford ( 13’ s.t. Hall), Jacobsen ( 24’ s.t. Dickinson). All. Hadden.
Italia: Marcato ( 8’ s.t. Rubini); Mi. Bergamasco, G. Canale, Garcia ( 4’ p.t. Bacchetti), M. Pratichetti; McLean, Griffen ( 17’ s.t. Canavosio); Parisse, Ma. Bergamasco, Zanni; Bortolami ( 37’ s.t. Sole), Dellapè ( 18’ s.t. Del Fava); Castrogiovanni ( 19’ s.t. Nieto), Ghiraldini ( 19’ s.t. Sbaraglini), Perugini. All. Mallett.
Arbitro: Owens (Galles).
Note: spett. 51.309 circa, p.t. 16-3. Calci: Scozia 6/7 (Paterson 4/4, Godman 2/3), Italia 2/3 (Parisse 1/1 drop, Marcato 0/1, McLean 0/1). Uomo del match: Danielli.

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Ho visto la partita ieri: un'altra delusione, perché stavolta non possiamo neanche prendere in considerazione la scusa che "abbiamo giocato bene, etc.". Come al solito l'unico che salverei in toto è Parisse (mitico il drop, quasi alla Domínguez :rofl ), cioè colui che in campo ha mantenuto i nervi saldi e che ha provato a non demoralizzarsi.

Peccato, poteva essere una buona occasione di fare un buon risultato, però gli ultimi minuti come sempre hanno dimostrato che non sappiamo tenere la concentrazione :naa

RISULTATI
Francia-Galles 21-16
Scozia-Italia 26-6
Irlanda-Inghilterra 14-13

CLASSIFICA
Irlanda 6; Galles, Francia 4; Inghilterra, Scozia 2; Italia 0

PROSSIMO TURNO
Italia-Galles (Stadio Flaminio, sabato 14 ore 16:00)
Scozia-Irlanda (Murrayfield, sabato 14 ore 18:00)
Inghilterra-Francia (Twickenham, domenica 15 ore 16:00)

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Mallett ha scelto i suoi 24
Perugini: "Siamo inferiori"

Il c.t. ha ridotto la rosa che preparerà la sfida di sabato col Galles. Il senatore azzurro intanto lancia la sfida al Galles: "Il gruppo è consapevole dei propri limiti, ma scrivendo che possiamo vincere di qua e di là creiamo false aspettative. Il cuore però non ci manca mai"

ROMA, 10 marzo 2009 - Nick Mallett ha fatto le sue scelte. Dopo l'allenamento pomeridiano il c.t. dell'Italrugby ha ridotto a 24 la rosa che preparerà la sfida di sabato contro il Galles, la quarta del Sei Nazioni 2009. Hanno fatto i bagagli l’ala Andrea Bacchetti, il flanker Simone Favaro ed il seconda linea Tommaso Reato (tutti della Femi CZ Rovigo), il seconda/terza linea del Casinò di Venezia Jean-Francois Montauriol, l’ala dell’AlmavivA Capitolina Michele Sepe e il mediano d’apertura dei Consiag I Cavalieri Prato Kristopher Burton.
SENATORE - Lavoro, lavoro, lavoro. Questa la risposta di squadra e staff tecnico della Nazionale di rugby al tracollo di Murrayfield nella terza partita del Sei Nazioni. Sabato al Flaminio arriva il Galles e quell’Italia che nel 2007 ha battuto i dragoni sembra smarrita. Non è d’accordo Salvatore Perugini, che ha compiuto venerdì 31 anni e che, coi suoi 58 caps, di cui 35 nel Sei Nazioni, è uno dei senatori del gruppo. Perugini ha chiarito subito due punti: "E’ una menzogna che qualcuno di noi abbia scritto qualunque cosa contro Mallett. Il gruppo è unito, compatto e consapevole dei propri limiti. La stampa straniera ci giudica troppo inferiori? Ma hanno ragione, non ci dobbiamo offendere. Noi siamo inferiori. Il problema è che non l’hanno capito i giornalisti italiani. Qui si manca di realismo e obiettività. La Francia, il Galles, l’Inghilterra possono permettersi assenze importanti senza perdere qualità e intensità di gioco. Scrivendo che si può vincere di qua e di là, creiamo aspettative false. La cosa che si deve fare, noi giocatori, voi giornalisti e tutti gli appassionati, è volare bassi. Se poi imbrocchiamo (testuale, ndr) la partita giusta e se gli altri ci sottovalutano, vincere non è impossibile. Il Galles ha rivoluzionato il XV perché si sentono al sicuro e pensano di poterlo fare? Che devo dire, forse hanno ragione loro, poi dovranno vedersela col nostro cuore".
IL CUORE - Ed è su questo che Perugini tiene tantissimo: "Quello non ci manca mai. Scrivetelo per i tifosi: guardatevi come giochiamo in difesa, quanti placcaggi, come placchiamo, come teniamo, l’avversario. Non abbiamo mai paura e facciamo male. Leggetevele le statistiche prima di scrivere e parlare. Lì capirete quanto cuore mettiamo in campo. E’ frustrante perdere, perdere e perdere. Ma ora non possiamo fare più di quel che facciamo. Dateci il tempo per crescere. La fretta è controproducente”.
SOLUZIONE - Perugini non ha ricette specifiche per aiutare il rugby italiano, se non quelle che tutti ormai hanno individuato: "Il movimento va aiutato non solo con le due selezioni per la Celtic League, che servono ora, subito, urgentemente. I giovani di qualità e di valore potenzialmente internazionale li abbiamo, ma devono essere tutelati e aiutati a crescere. Quindi si mettano in condizione le società di formare giocatori da selezionare poi per la Celtic League e quindi per la Nazionale, senza farli tentare dall’avventura in club stranieri, come ho dovuto fare io andando a giocare a Tolone. Va tutelato il campionato italiano, non solo progettare l’avventura in Celtic League. Il mio modello? La Scozia: due selezioni e un buon campionato alla base”. Mercoledì per tutti riposo assoluto. Giovedì la formazione italiana, mentre nel Galles c’è il forfait definitivo del mediano di mischia Peel. Col 9 giocherà Mike Phillips, in panchina andrà Warren Fury.

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MessaggioInviato: sab 14 mar 2009, 13:47 
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Pronti oggi si gioca un match difficilissimo contro i campioni in carica, squadra tostissima forse i più forti del torneo, ci vuole un'impresa al Flaminio.

Parisse aspetta il Galles
"Dobbiamo dare il 110%"

Il capitano lancia la sfida ai Dragoni, attesi domani a Roma: "Riconoscere la superiorità degli avversari in questo Sei Nazioni non significa arrendersi. Il Flaminio è casa nostra, e il sostegno del puddlico non è mai in discussione"
Sergio Parisse invita gli azzurri a dare il 110% contro il Galles.
ROMA, 13 marzo 2009 - Scordare il passato, ripartire volando bassi, possibilmente col supporto del pubblico. Questi i tre mattoncini su cui l’Italia del rugby prova a ripartire puntando a raccogliere prima di tutto consensi, quindi fiducia e possibilmente un successo contro il Galles campione in carica del Sei Nazioni.
SFIDA SUGLI SPALTI - Cinquemila tifosi dei Dragoni sono sbarcati a Roma e domani saranno circondati da 25mila italiani che riempiranno il Flaminio per spingere gli azzurri e far sentire tutto il loro calore nel momento più delicato di sempre nella storia italiana nel Sei Nazioni. Dopo il canonico captain’s run della vigilia, il capitano Sergio Parisse riassume quanto i suoi compagni di squadra vanno ripetendo dal giorno seguente al capitombolo con la Scozia nella terza giornata del Torneo: "Abbiamo tutti la consapevolezza che ci è richiesto, in questo momento più che mai, di dare il 110% per essere competitivi contro avversari più forti. Ma il fatto di riconoscere la superiorità delle altre squadre del Sei Nazioni non significa arrendersi. Questo non accadrà mai. Anzi, diventa ancora più bello cercare di vincere giocando il più umilmente e semplicemente possibile. Il Flaminio è casa nostra e ci servirà giocare le ultime due partite, con Galles e Francia. Il sostegno del pubblico non è mai in discussione. E i fischi al termine della partita con l’Irlanda li reputo un episodio isolato di chi non ama il rugby. Chi vuole fischiare vada a vedere un altro sport".
NOVITA' - Il Galles che affronterà l’Italia ha cambiato ben 10 elementi su 15. Un turnover che sa tanto di sottovalutazione dell’avversario. Parisse taglia corto: "Il Galles resta fortissimo per noi. Hanno talmente tanti giocatori di qualità che non perdono certo valore. Se il c.t. gallese Warren Gatland pensa di potersi permettere questo turnover è perché sa di poter contare su una squadra di qualità e competitiva a prescindere. Ma noi siamo una squadra da rispettare fino alla fine. Tanti di noi hanno voglia di riscattarsi, e il bello dello sport è che ti offre sempre un'altra opportunità".
LA VOCE DEL BOSS - Il c.t. Nick Mallett: "C’è stata molta dietrologia sul perché abbiamo perso con la Scozia. Ve lo dico io perché, mostrandovi gli errori commessi sul campo. Tutto qua. Ognuno, me compreso, si è assunto le proprie responsabilità, e sappiamo tutti bene che se a questo livello non concretizzi le opportunità che hai creato sul campo, alla fine si perde. Il gruppo (lo staff tecnico e i giocatori) è compatto e determinato a fare un gradino alla volta per aiutare a crescere tutto il movimento. E’ evidente, però, che per fare il definitivo salto di qualità e crescere con efficacia giovani prospetti futuri, è indispensabile e urgente l’ingresso di squadre italiane nella Celtic League". Prevista anche in occasione di Italia-Galles una coreografia in tribuna, che si colorerà con enormi bandiere di Galles e Italia, grazie a cartoncini distribuiti prima della partita agli spettatori. Da segnalare poi che durante gli inni nazionali, la Federazione ricorderà a tutti la candidatura dell’Italia a ospitare i Mondiali di rugby del 2015 o 2019, con una bandiera che sarà posta in bella evidenza. Non resta che giocare.
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Trasferta francese per il Milan di Nereo Rocco.
"Bonjour Monsieur Rocco, mon ami".
E lui: "Mona a mi? Mona a ti e anca testa de gran casso!"


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Peccato davvero, abbiamo perso la nostra prima grande partita del torneo, dopo le prime due deludenti prestazioni contro Inghilterra e Irlanda.

Sarà per la prossima :D

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