Jacobs spiato dal fratello di Tortu: la Fidal apre un'inchiesta
Nel 2021 avrebbe fatto controllare i referti di Marcell, senza trovare tracce di doping. Filippo: "Io estraneo"
Si erano tanto amati. Anzi, no. Mai più del dovuto. Filippo Tortu e Marcell Jacobs hanno caratteri, storie personali e vissuti troppo diversi per essere amici davvero. Si aggiunga la (sana) rivalità sportiva – il primo di undici scontri diretti risale al lontano 2016, a quando erano ragazzini - ed ecco che il quadro è completo. Rapporti buoni, per carità. Non idilliaci. Poi, certo: i due, insieme, hanno vissute anche grandi gioie. Una su tutte: quella dell’oro olimpico di Tokyo del 6 agosto 2021 con la staffetta 4x100. Con Marcell, in seconda frazione, a volare sulle ali dell’entusiasmo del titolo individuale sui 100 conquistato cinque giorni prima e Pippo, in ultima, a firmare una delle rimonte più leggendarie nella storia dello sport, che i britannici, beffati praticamente tra le fotocellule del traguardo, ancora rosicano.
Fino a ieri. Fino alle rivelazioni de Il Fatto Quotidiano che, a pagina 3, ha riferito di una vera e propria spy story con indiretti protagonisti i due uomini di punta della velocità azzurra. Una premessa: l’uno, Tortu, gareggia per le Fiamme Gialle, il gruppo sportivo della Guardia di Finanza; l’altro, Jacobs, per le Fiamme Oro, quello della Polizia di Stato. La vicenda vede coinvolto il fratello maggiore di Tortu, Giacomo. Il 32enne ex sprinter -21”05 sui 200 nel 2015 - oggi presidente del club Raptors Milano, non risulta indagato. Ma nel 2021 si sarebbe rivolto alla società di sicurezza e investigazioni Equalize per ottenere informazioni su sospette pratiche illecite di Jacobs. Equalize, non più tardi dell’ottobre scorso, è balzata agli onori delle cronache nazionali perché oggetto di un’inchiesta giudiziaria, coordinata dal pm Francesco De Tommasi, per accesso illecito a banche dati istituzionali, con “spiati” importanti personalità di campi diversi. Jacobs incluso. Giacomo, secondo la ricostruzione suggerita dalle parole dell’ex poliziotto Carmine Gallo, soggetto indagato nell’ambito della vicenda, si sarebbe presentato negli uffici di Equalize, in via Pattari, a Milano, accompagnato da un avvocato. Il fratello di Filippo, stando agli atti, avrebbe chiesto – tramite intermediari vari - di poter aver accesso alle cartelle mediche e ai referti degli esami ematici di Marcell, oltre che alle telefonate e alle chat intercorse tra lo stesso Jacobs e il suo staff, ovvero l’allenatore e il chiacchierato nutrizionista di allora, Paolo Camossi e Giacomo Spazzini, oltre che al manager – anche attuale – Marcello Magnani. Costo dell’operazione: 10.000 euro. Prove di doping o altro, alla fine: nessuna.
le reazioni— Nelle ore successive alla pubblicazione del “rumoroso” articolo, nessuno dei coinvolti ha comprensibilmente voglia di parlare. “Ho appreso la notizia dagli organi di informazione - commenta Filippo Tortu tramite una nota stampa - confido che i fatti siano chiariti al più presto e che il mio nome non sia associato a eventi da cui sono totalmente estraneo”. Anche Jacobs si affida a un breve comunicato: “In attesa di ulteriori dettagli e verifiche ho dato mandato al mio avvocato di valutare i profili legali, come possibile parte lesa”. Marcell, dopo la rinuncia per influenza ai 60 dei Millrose Games di sabato a New York, ha fatto rientro alla base di Jacksonville, in Florida, dove ha ripreso ad allenarsi, anche se è non ancora al 100%. Tra un paio di settimane rientrerà in Italia, dove rifinirà la preparazione per gli Euroindoor di Apeldoorn, nei Paesi Bassi, del 6-9 marzo. Filippo, invece, dopo il raduno di gennaio a Tenerife, in vista della stagione all’aperto, lavora come sempre tra Milano, Giussano e Bergamo.
https://www.gazzetta.it/Atletica/14-02- ... esta.shtml
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Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita". Avv. Prisco

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