Tratti da legabasket.it
Mosse Virtus, Garri a Biella e bilancio online
- Corriere di Bologna -
La Virtus ha formalizzato la cessione di Luca Garri all'Angelico Biella (accordo triennale), perfezionando un'operazione annunciata da tempo (il buyout è attorno ai 30 mila euro). Nel contempo il club, che ha smentito d'aver in corso una trattiva con Stevan Stojkov, mantiene viva la sua priorità: assicurarsi un playmaker valido. L'ultimo nome, Will Bynum in uscita dal Maccabi, piace, anche se il cammino implora calma perché arrivarci sarà complicato. Il giocatore sarà alla Summer League con Detroit e lascerà la Virtrus in stand-by per almeno due settimane costringendola, in alternativa, ad aprire trattative con altri play. Ieri sul sito bianconero è apparsa la bozza di bilancio relativa all'ultimo esercizio: si chiude con un valore della produzione di 5.402.956 euro e un utile netto di 2.567 euro. Ieri intanto Milano ha provato ad accelerare la corsa per Niccolò Melli, il baby talento di Reggio Emilia, ma s'è sentita rispondere che occorre un milione di euro.
Cifra che sta scoraggiando parecchi affondi (a lui è interessata anche la Fortitudo) e che potrebbe nascondere un rilancio proprio della Virtus.
Per Mordente e Gigli strade ormai spianate verso Milano e la capitale
- La Tribuna -
Dove vanno Marco Mordente e Angelo Gigli? E soprattutto perché i due nazionali non giocheranno più a Treviso? Partiamo da questo interrogativo. La situazione di Mordente è nota: Marco Atripaldi ad inizio della scorsa stagione gli aveva offerto il rinnovo del contratto, scaduto il mese scorso, senza però riuscirci: l’offerta della Benetton è stata ritenuta inadeguata alle ambizioni, anche economiche, del teramano e quindi il divorzio, ipotizzato già durante la stagione, è finito con l’essere la naturale conseguenza. Una separazione mai annunciata ufficialmente, ma nell’aria da tempo, e causata anche dalla mancanza nella Marca della ribalta europea più prestigiosa. Mordente a Treviso lascia tanti estimatori per la generosità sempre palesata, essendo free agent ha scelto altre strade più vantaggiose dal punto di vista economico: legittimo, nessuno lo discute; però, certo, un po’ di amarezza resta nel vedere partire un giocatore che in tre anni da noi aveva conosciuto un grande rilancio. In ogni caso arrivederci e grazie.
Completamente diverso il discorso su Gigli, il cui oneroso contratto (500.000 annui), che sarebbe scaduto nel 2009 e nel quale quest’anno è stata inserita una «escape», nel frattempo è stato strategicamente allungato per renderlo più appetibile sul mercato. Perché è apparso chiaro fin da subito che, a differenza di Mordente, Mahmuti aveva deciso di non trattenerlo. Certo, non un’annata esaltante la sua, anzi del tutto deludente: il ragazzo, si sa, non ha nel carattere la sua arma migliore, ma bisogna anche tener conto delle vicissitudini fisiche che lo hanno tormentato e soprattutto dell’operazione alla mano a cui si è sottoposto subito dopo la fine del campionato. In ogni caso il suo tempo alla Benetton è scaduto.
Dove andranno i due? Tutto lascia supporre che Mordente torni a Milano, che però dopo aver tanto comprato deve liberarsi del contratto (da 850.000 euro) ancora in essere con Bulleri: finchè non lo farà è chiaro che Mordente non può essere annunciato. Radiomercato però non ha tuttora scartato le ipotesi Roma e Siena. In quanto a Gigli, tutto pare pronto finalmente per l’approdo nella sua Roma, ma a lui sono ancora interessate anche Fortitudo ed Avellino ed un paio di club spagnoli.
Intanto Fantoni deve scegliere dove giocare in Legadue (Casale o Soresina), mentre Saccaggi è stato mandato a farsi le ossa a Livorno, in cui era cresciuto.
Basile: «Grazie Virtus, ma non posso accettare»
- Il Resto del Carlino -
ATTESTATI DI RECIPROCA stima tra Claudio Sabatini e Gianluca Basile. Ieri mattina appena conosciuta nei dettagli la cospicua offerta della Virtus, l’ex capitano della Fortitudo ha chiamato telefonicamente il patron bianconero per ringraziarlo.
«E’ difficile non dire grazie a una società — spiega Basile — quando è disposta a mettere sul piatto così tanti soldi per ingaggiarti. Un secondo dopo, però, ho anche detto a Sabatini che questa trattiva non ha futuro. Sono nato con la maglia di Reggio Emilia ma subito dopo ho indossato quella della Fortitudo, e ora non riesco più a togliermela di dosso. Se il Barcellona non mi confermerà, allora la proposta di Savic sarà la prima che prenderò in considerazione, ma non sarà l’unica. Valuterò attentamente tutte quelle che mi arrivano, esclusa ovviamente quella della Virtus».
All’Arcoveggio, però, sono convinti che i tre anni di militanza al Barcellona abbiano sbiancato parecchio quella maglia e che ora, dopo un primo smarrimento iniziale, non ci sarebbero particolari problemi se Basile vestisse la canotta bianconera.
«Sono rimasto colpito dal suo gesto — racconta Claudio Sabatini — ha dimostrato un’educazione e una sensibilità che non è facile trovare nei giovani di oggi. Nel mondo del professionismo le bandiere non esistono più esistono solo giocatori professionisti e Basile ha sempre dimostrato di essere una persona seria. E’ il motivo principale per cui lo vorrei nelle fila della Virtus. L’unico problema è legato al numero 5. Lui gioca con quello, ma noi in segno di riconoscenza per Danilovic non lo abbiamo mai consegnato a nessuno».
LE PAROLE di stima non sono l’unico detersivo che il patron bianconero sta utilizzando per sbiancare quella maglia. Sempre ieri è arrivata un’altra proposta che, almeno in Italia, difficilmente avrà rivali dal punto di vista economico. La Virtus offre al giocatore 800mila euro se firma un contratto annuale, 700mila a stagione se accetta un biennale e 650 mila ogni dodici mesi se gli anni di contratto diventano 3.
Le tentazioni bianconere al momento non hanno colto nel segno, per cui al PalaDozza Zoran Savic dorme sonni molti tranquilli, d’altra parte al momento la partita non c’è, in quanto il Barcellona non ha ancora deciso se riconfermare Basile o se lasciarlo libero. Il discorso sarà diverso qualora il giocatore dovesse ritrovarsi improvvisamente sul mercato, perché a quel punto, oltre alla Virtus, potrebbe farsi avanti qualche altra società, come ad esempio Roma, per rompere le uova nel nido dell’Aquila.
I premi concreti e morali del numero 1
- Il Corriere di Siena -
Ci sono premi concreti, che fanno piacere, e altri che sono la diretta conseguenza del proprio lavoro, che rendono altrettanto orgogliosi. Ferdinando Minucci è stato nominato miglior dirigente dell’Euroleague 2008 e potrà mettere il trofeo (che riceverà l’8 luglio a Berlino) accanto a quelli che gli sono stati consegnati negli ultimi due anni con la medesima motivazione e relativi al campionato italiano. Ma quando guarderà la bacheca, il presidente vedrà anche la crescita di una società in cui è entrato nel 1990 come direttore del marketing, diventando giemme nel 1992 e anche vice presidente nel 1999. Anni difficili, in cui il baratro del fallimento era sempre dietro l’angolo e mettere insieme una formazione credibile era un terno al lotto. Piano piano, sono arrivati uno sponsor importante, 3 scudetti, 3 Final 4 di Eurolega, una Coppa Saporta e 9 titoli giovanili, tutte cose che non più tardi di 10 anni fa sembravano utopie.
E proprio ieri, è giunto indirettamente un altro riconoscimento. Il dirigente senese da tempo insegue il sogno di un mega palazzo che sta per essere costruito. Ebbene, quell’impianto, che per ora esiste solo su carta, è stato inserito tra quelli che ospiteranno i Mondiali del 2014, se verranno assegnati all’Italia. Se non è credibilità questa...
A Stanic la bacchetta per dirigere l’orchestra
- Il Resto del Carlino -
MAXIMILIANO STANIC è ufficialmente il nuovo play della Scavolini Spar, che ieri ha emesso il comunicato tenuto nel cassetto da un mese. Il nuovo regista biancorosso, nato a Buenos Aires il 2 dicembre del ’78, ha firmato un biennale. La sua carriera lo vede per 4 stagioni al Pico, in Argentina (dal ’96 al 2000), quindi una stagione al Regatas e un’altra al Boca Juniors. Dopo di che, attraversa l’oceano per una tournée e viene notato da Andrea Zanchi, oggi come allora coach di Jesi, che lo prende per la sua Sicc. E’ la stagione 2002/2003. Zanchi lo descrive così: «Secondo me Pesaro ha preso un giocatore di grandissima personalità — dice —. Il nostro basket è cieco e appiccica etichette sciocche ai giocatori: se finora Max non ha giocato al piano di sopra è solo perché lo ritenevano troppo piccolo. Ma ha una grande forza fisica e tanto fosforo, quella visione di gioco speciale che da sola basta a fare di un giocatore un vero playmaker». Dall’Italia Stanic non se ne va più: per tre anni (dal 2003 al 2006) diventa il faro di Scafati con cui conquista la promozione in serie A. Ma l’anno dopo resta ancora al piano di sotto, a fare le fortune dell’Edimes Pavia di Giancarlo Sacco, trascinata dai bassifondi alla finale promozione contro proprio la Scavo-Spar. Chiude quella stagione regolare con 32.3’, 10.6 punti, 7 assist e 2.8 recuperi. Nei playoff, in 13 partite alza le medie con 36’, 12.8 punti, 6 assist e 4.2 recuperi. Monetizza l’ennesima buona annata varcando le Alpi e approdando in uno dei club più prestigiosi di Francia, il Pau Orthez con cui disputa anche l’Uleb Cup: in 9 partite, segna 8.7 punti (col 59.1% da due, il 41.4% da tre e l’80% ai liberi). Nonostante la mancata conquista dei playoff la società transalpina vorrebbe trattenerlo e lui ha un’opzione per rimanere ma non resiste alla chiamata della Vuelle che lo rintraccia in vacanza a Santo Domingo e lo convince subito. Memore, forse, anche di quell’infuocato playoff 2007.
E’ IL MOMENTO di tornare indietro e dimostrare al basket italiano che può fare la sua figura anche nel massimo campionato: oggi il suo 1.80 non è più considerato un limite, visto che i vari McIntyre e Green hanno rivalutato le qualità dei registi rasoterra. Ora si aspetta la positiva conclusione dell’affare Van Rossom, che arriverà a Pesaro in prestito, per un bel mix in regia che metterà di fianco un giocatore esperto e scafato ed uno giovane e fresco: fra i due ben 8 anni di differenza. Curry e Myers le guardie, Hicks l’ala piccola, Tomassini a completare il pacchetto degli esterni. Sotto canestro ci sono già Leroy Hurd e Casey Shaw (che verrà ufficializzato in giornata). Il pivot D’Or Fischer è ormai a un passo, il quarto lungo potrebbe ancora essere Zukaukas.
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Il colonnello Van Bommel 
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