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Top 16: Siena parte male

Inaspettata sconfitta a Zagabria della Montepaschi nella prima partita della seconda fase di Eurolega. I campioni d'Italia soffrono la zona del Cibona: finisce 88-81

ZAGABRIA (Croazia), 28 gennaio 2009 - La Montepaschi apre la Top 16 trovando a sorpresa a Zagabria la terza sconfitta della propria Eurolega, 88-81. Brava a fare a lungo la partita, Siena si fa riprendere a cavallo del riposo per poi palesare difficoltà mai risolte – non solo per i tiri sbagliati – contro la zona croata. Spegnendosi gradualmente, la Top 16 della Montepaschi parte con l'handicap.
FATTORE SATO - Il primo strappo senese è immediato, nei primi 3'30", cercando il tiro prima che la difesa si schieri o in alternativa mettendosi nelle mani di Domercant fino al 3-10. Di là il talento dell'ex bolognese Alan Anderson quasi da solo tiene in equilibrio la gara sul 10-12 a metà primo quarto, prima che la nuova ondata senese firmata dal lavoro di Sato (prezioso anche a centro area in difesa) e dai mismatch creati da Lavrinovic produca il 12-23 all'8'. L'uscita del centroafricano però apre questioni irrisolte nel presidio del canestro e il riposo di McIntyre genera inaspettate difficoltà a portar su la palla, su cui il Cibona trova il modo di ricucire fino al 30-31.
RITORNA IL CIBONA - La soluzione di Siena sono ancora la classe di Lavrinovic e la spinta di un Sato, anche conquistando viaggi in lunetta e cavalcando gli undici canestri nei primi tredici tiri da due, trovati soprattutto ma non solo in campo aperto. Scappata 32-44 al 18', il peccato capitale della Montepaschi è di farsi rimangiare per metà il margine prima del riposo e il resto al ritorno in campo, impotente contro i 13 punti in 6' di Kus: un 8-0 del Cibona spara i padroni di casa anche sul 51-48 a metà terzo periodo con Eze già fuori per falli.
ZONA CROATA - Capace di ritrovarsi nelle triple di Domercant e Stonerook quando tutti sono timidi e nella scaltrazza di Kaukenas (57-60 al 27'), la zona 2-3 del Cibona frena di nuovo l'impeto senese per poi esaltare dall'altra parte la propria circolazione di palla sul nuovo sorpasso 62-60 a fine terzo quarto. Riaccesa di nuovo stavolta coi tre piccoli, Siena buca la zona con le triple di Stonerook e Lavrinovic per ritrovare la testa sul 68-71. Ma Calloway è ormai in pieno di fiducia: i due antisportivi commessi e i viaggi in lunetta di Anderson affossanouna Monetpaschi che non segna più su azione (8 punti in 8') se non corre. Il 10-2 in 3' manda il Cibona 81-75 al 36' e accende la ola della Drazen Petrovic Arena a 3' dalla fine. Con ragione: il primo colpo della Top 16 è dei croati.

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Cibona vs. Montepaschi Siena 88-81 (Calloway 23; Lavrinovic e Stonerook 18)
Tau Ceramica vs. Asseco Prokom 99-77 (Teletovic 22; Ewing 19)
Real Madrid vs. Regal Barcelona 85-83 (Bullock e Llull 18; Navarro 21)

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Milano soffre, ma vince
Malaga castiga Roma

Contro l'Olympiakos, l'Armani parte forte e tiene sotto controllo gran parte del match, arrivando a +18. Poi la rimonta greca fino al 65-64, con un finale combattutissimo che si chiude col liberante 76-74. La Lottomatica regge solo in avvio, poi Malaga dilaga: finisce 75-88

MILANO, 29 gennaio 2009 - Inizia molto bene la Top 16 di Milano, con un successo prestigioso contro l’Olympiakos (76-74), formazione di grandi ambizioni e, alla luce dei fatti, sostanza rivedibile. Vittoria lombarda molto sofferta, dopo che a lungo era sembrata quasi una passeggiata: peccato in virtù dei possibili scontri diretti, ma è lo stesso un successo assai prezioso. L’Armani Jeans parte in quinta, muove l’attacco bene (sia con palla sia senza) e induce immediatamente a pensare se i ritmi alti in talune configurazioni non le siano più congeniali. Sow è servito con regolarità e segna 7 punti in 200 secondi, concedendo qualcosa a Vujcic in difesa ma offrendo nel complesso più dell’illustre avversario. Al 5’ è 16-11, Vitali infila i suoi primi tre tiri e nella rumba dei cambi i greci recuperano qualcosa anche perché il loro secondo quintetto, con Papaloukas, vale tranquillamente uno starting five da Final Four. A fine primo quarto è 23-20 per Milano con una tripla di Hawkins, più caldo dell’ex compagno di college ed ex capocannoniere di A Lynn Greer. I primi due minuti in campo di Price sono da comparsa, usato soprattutto da guardia. L’ex canturino Sofoclis Schortsanitis muove i suoi 160 kg, stima approssimativa, con la solita eleganza, ma il suo secondo fallo in attacco (invero sospetto) costa anche un tecnico a Papaloukas e, a ruota, i primi punti italiani di Price valgono il 31-20 dopo 13’. Il parziale interno di 11-0 è interrotto da Jannero Pargo, un discreto passato Nba e compagno per la prima parte di stagione di Price alla Dinamo Mosca. Rocca fa un lavoro immenso in difesa contro avversari di tonnellaggio ampiamente superiore, ma poco abituati ad avversari col suo cuore e alla sua intelligenza cestistica. Price va a sedersi dopo 10 minuti filati e lascia i suoi, presi sul +3, avanti 39-30. Al riposo, dopo un’escursione a +12 dell’AJ, il tabellone recita 42-32.
GRECI SPUNTATI - Se Milano ha fatto il suo compito, inquieta la pochezza offensiva dei greci, alla faccia di un budget da almeno 25 milioni di euro: il 35% dal campo è salvato solo dall’11/21 da sotto, frutto di diversi scarichi, ma l’1/9 da 3 e l’incapacità di sviluppare il contropiede hanno ben poche giustificazioni. L’Armani Jeans riparte subito forte, trova due triple, ma Printezis, il migliore tra gli ospiti, sfrutta più volte la scarsa predisposizione difensiva di Hall. Vitali è micidiale dall’angolo e al 15’ firma il 55-40. Thomas sbaglia, da libero, la tripla del +18 e ancora Printezis schiaccia il 55-44. Due canestri di Thomas dalla distanza valgono il 61-45, ma sempre Printezis (6/7 al tiro nel quarto) e l’immensa classe di Papaloukas riportano i greci al 62-53 del 30’. Milano insiste esasperatamente sul tiro da fuori e non segna, anzi non tira (eccetto un tentativo su cui Hawkins subisce fallo) mai da 2 nella ripresa (15’ senza provarci sono un delitto di lesa pallacanestro) e alla lunga lo scarso equilibrio offensivo è il miglior alleato dell’Olympiacos che rientra 65-61 al 34’.
L'AGGANCIO - Dopo un 1/12 i greci trovano la tripla di Pargo ed è aggancio (65-64), Hall è l’unico a segnare (da fuori, ovviamente) e con 1’20” dalla fine fa anche un tap-in prezioso che è l’unico canestro da 2 dell’AJ nella ripresa. Papaloukas accorcia a 73-72 con 45”, Sow fa 2/2 dalla lunetta a 21” dalla fine (75-72), Greer risponde con 2 liberi (75-74) a 13”, Thomas fa 1/2 con 6” (76-74) e la beffa + dietro l’angolo: Greer si invola sulla stessa fascia di campo da cui Douglas regalò lo scudetto 2005 a Bologna, ma va lungo, lunghissimo, e scivola senza riuscire andare al tiro. Giannakis alza gli occhi al cielo, per lui da giocatore o da allenatore è proprio stregata Milano.
Milano: Hawkins 15, Vitali 15, Thomas 14
Pireo: Printezis 22, Vujcic 10, Halperin 7, Papaloukas 7

ROMA – Finisce come era iniziata, con Malaga che non scende mai d’intensità, che non arretra mai di un solo millimetro la sua ferocia difensiva. E Roma che proprio sul finale si sveglia, o almeno sembra trovare una piccola falla, dopo una gara nella quale raramente è riuscita a raccapezzarsi di fronte al muro spagnolo. Becirovic spaesato, Jennings inconcludente e lo stesso Jaaber, quasi solo nella marea. Al fischio d’inizio, gli spagnoli segnano subito la via: un’intensità pazzesca, con una difesa che non permette a Roma il minimo pertugio a canestro. Una difesa che col passare dei minuti non calerà di un solo centimetro. Di fronte, una Virtus Roma incredula, forse sorpresa da una tale veemenza fisica e mentale. I padroni di casa resistono nemmeno cinque minuti, poi, sull’11-11, Haislip inizia la sua personale passione col canestro e per Roma sarà buoi pesto. Maggiore freschezza fisica, maggiore concentrazione e un gioco che bracca Roma già sulle rimesse in campo. Il vantaggio oscilla sempre sopra i 15 per Malaga, e al riposo si chiude sul 34-48 per gli ospiti. Al rientro in campo, Gentile prova anche la carta Tonolli, ma non è proprio serata. Si salva il solo Giglivcuore di Roma. Tra stoppate subite e un Ndong che sembra il fratello gemello di Kevin Garnett, Roma fallisce la prima e adesso è attesa da due trasferte. Finisce 75-88.
Lottomatica Roma: Jaaber 12, De La Fuente e Brezec 11.
Unicaja Malaga: Haislip 22, Ndong 15, Kelati 13.

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Fenerbahce Ulker vs. CSKA Moscow 48-66 (Giricek 13; Siskauskas 14)
Panathinaikos vs. Partizan 81-63 (Pekovic 26; Velickovic 13)
Maccabi Electra vs. Alba Berlin 96-65 (Eliyahu 22; McElroy 17)
AJ Milano vs. Olympiacos 76-74 (Hawkins e Vitale 15; Printezis 22)
Lottomatica Roma vs. Unicaja 75-88 (Jaaber 12; Haislip 22)


CLASSIFICHE

GRUPPO E
Tau Ceramica 2
AJ Milano 2
Olympiacos 0
Asseco Prokom 0


GRUPPO F
Maccabi Electra 2
Real Madrid 2
Regal Barcelona 0
Alba Berlin 0


GRUPPO G
Panathinaikos 2
Unicaja 2
Lottomatica Roma 0
Partizan 0


GRUPPO H
CSKA Moscow 2
Cibona 2
Montepaschi 0
Fenerbahce Ulker 0

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Milano dimostra di essere una squadra tosta...oltre che "pazza".

Oggi ha giocato 3 quarti eccellenti per determinazione spirito di sacrificio e voglia...nel quarto periodo è riuscita a reggere alla fatica e al rientro dell'olimpiacos (che disponeva di una panchina profondissima) con la sola forza di volontà.

In sostanza altra impresa dopo quella contro il CSKA.

Probabilmente l'olimpia non supererà le top16 ma sta dimostrando di essere una "squadra" anche se a corrente alternata vista la situazione in campionato...non si battono Cska, Partizan, Real ed Olympiacos nel breve volgere di 3 mesi se non si hanno delle qualità.

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Siena sprecona ma vincente
Roma non passa a Belgrado

La Montepaschi supera 87-79 il Fenerbahce ma sciupa un vantaggio che era stato anche di 17 punti. Bene McIntyre e Kaukenas. Lottomatica tradita dalla difesa sul campo del Partizan: ora a Gentile serve l'impresa per andare avanti

MILANO, 4 febbraio 2009 - Una vittoria e una sconfitta per le italiane impegnate nel mercoledì delle Top 16 di Eurolega. Siena si riscatta dopo la sconfitta di Zagabria e supera il Fenerbahce, mentre Roma resta a zero dopo la sconfitta di Belgrado.
Montepaschi Siena-Fenerbahce Ulker 87-79
di Giuseppe Nigro
Siena conquista il primo successo della sua Top 16 nel cruciale scontro diretto col Fenerbahce Ulker ma si rammarica per uno scarto finale (87-79) inferiore al divario emerso dai valori in campo e soprattutto più basso di 15 punti del massimo vantaggio casalingo tenuto fino a otto minuti dalla fine. La pressione di Green su McIntyre (6-10 al 4') impedisce a Siena di volare da subito. Il primo strappo glielo dà l'impatto di un Eze da 4/5 al tiro e 3 stoppate di fatto già nel primo quarto, presentissimo in attacco anche in contesti inediti e prezioso in difesa. Quando a lui (14-11 al 6') si aggiunge la capacità di Sato e McIntyre di trovare le triple nelle pieghe delle situazioni di gioco prima ancora che nella sporadica zona di Tanjevic, Siena suggella il suo 17-3 fino al 25-13 di fine primo quarto. Uno sprint di Preldzic dice con l'8-1 di inizio secondo parziale che il Fenerbahce è vivo (31-26 al 14'), ma Kaukenas carica di falli sia lui che l'opaca stella Giricek e anche coi viaggi in lunetta ha un secondo quarto da 10 punti che anima il nuovo strappo senese. La capacità dell'ex Turkcan di prendere palla sulla linea di fondo tiene i turchi in partita ma le sue palle perse impediscono al Fenerbahce di rientrare nonostante il 6/6 da due nel quarto. Siena invece fa la formichina e così mattone su mattone allunga di nuovo fino al 45-30 al 18', che diventa +17 al riposo. La Montepaschi non sarebbe neanche così brillante e il rientro dal riposo è ricco di palle perse e azzoppato da inciampi arbitrali, ma il Fenerbahce con Vidmar non rientra oltre il 56-45, respinto di nuovo a distanza di sicurezza dagli 8 punti di McIntyre nel parziale (63-47 al 25'). Siena piazza qui il matchball, tenendo i turchi a digiuno dal campo per cinque minuti a cavallo degli ultimi due quarti e piazzando l'11-2 col contributo di McDonald che la lancia 74-51 al 31'. La Montepaschi però si complica la vita restando poi quattro minuti con un solo canestro dal campo: trascinato da Turkcan e con gli unici sussulti di Giricek, il Fenerbahce ci costruisce il 21-5 che al 38' lo fa rientrare sull'84-77. Siena evita che la partita si riapre ma non riesce ad allargare la differenza canestri oltre il +8 finale.
Siena: McIntyre 24, Kaukenas 16, Sato 12.
Fenerbahce: Turckan 25, Giricek 12, Smith e Vidmar 8.

Partizan Belgrado-Lottomatica Roma 84-76
di Pietro Scibetta
Arriva la seconda sconfitta in due gare di Top 16 per la Lottomatica, che da ora in poi dovrà fare un percorso praticamente perfetto per potersi qualificare ai playoff. Una sconfitta figlia di una difesa decisamente troppo morbida (18/22 da sotto per i serbi, insieme al 10/19 da fuori), e arrivata dopo un inseguimento durato 35 minuti. Dopo il buon inizio firmato da Brezec (6 punti del centro nel 7-10), Roma si prende un parziale di 8-0 (chiuso da Velickovic) e sprofondano addirittura a -11 alla fine del primo quarto, con la poderosa schiacciata di Lasme (e il fallo di Brezec, 27-16). Va meglio nel secondo quarto, specie nella prima metà, con una difesa più aggressiva e sempre la presenza offensiva di Brezec (16 con 7/7 da 2 all'intervallo) ad alimentare la rimonta capitolina (29-26). A questo punto, però, il Partizan scalda la mano da fuori e segna quattro triple negli ultimi quattro minuti, compresa quella del 50-42 sulla sirena (Tripkovic), a coronare un favoloso 9/13 di squadra a metà gara. Velickovic e Tripkovic sono già a quota 15 a testa con un 8/10 combinato da fuori, Gentile invece deve fare i conti con i 3 falli di Hutson e Brezec. Roma, oltre alla difesa, ha poca continuità anche in attacco, specie dagli esterni (12/32 da due togliendo l'8/9 di Brezec), e sprofonda a -14 al 25' (61-47 con il tiro libero di Tepic). Il massimo vantaggio arriva a 6'42 dalla fine, con un assist straordinario di Tepic per Vitkovac (76-60), ma nel finale Becirovic, con i tiri liberi (13/14 e 12 falli subiti) e gli assist per Hutson, ridà vita alla Lottomatica (82-74). Le speranze di rimonta, però, si infrangono sul ferro colpito da Brandon Jennings da fuori, con circa 50 secondi da giocare.
Belgrado: Tripkovic 20, Velickovic 19, Lasme 13.
Roma: Brezec 19, Becirovic 17, Hutson 13, Jaaber 11.

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CSKA Moscow vs. Cibona 87-61 (Langdon 18; Anderson 15)
Unicaja vs. Panathinaikos 69-81 (Haislip 14; Nicholas 19)
Partizan vs. Lottomatica Roma 84-76 (Tripkovic 20; Brezec 19)
Montepaschi vs. Fenerbahce Ulker 87-79 (McIntyre 24; Turckan 25)

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Milano vince anche a Sopot contro il Prokom :asdrulez

l'Olimpia da eurolega cmq è completamente un'altra cosa rispetto a quella di campionato.

ora con 2 vittorie su 2 la qualificazione alla fase finale non è più un miraggio :grin

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ma lol, abbiamo vinto una partita segnando 9 punti negli ultimi 11'30'' :rofl

polacchi scandalosi...felice per la vittoria, ma non si può portare una squadra che conta una ventina di palle perse a giocarsi la partita all'ultimo tiro. Meno male che ci hanno pensato loro, a perdere altri due palloni negli ultimi quattro secondi :noodrulez

Contro una squadra seria avremmo finito sotto di venti. Male tutto il reparto-guardie (a parte il favoloso Price dei primi 10') e i lunghi (a parte Hall), si salvano solo Hawkins per un paio di canestri pesanti alla fine e, appunto, Mike Hall, autore di 3-4 giocate fondamentali, tra cui un paio di rimbalzi offensivi capitali e soprattutto la rubata allo scadere del tempo, sul +1 per noi.

cmq...primi in classifica alla seconda giornata delle Top16, davanti a Tau e Olimpiacos...da non credere :asd

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Milano, vittoria sofferta
Passa in Polonia, ed è sola

Dopo un avvio negativo l'Armani Jeans, trascinata da Price, prende in mano la partita e costruisce un buon margine. Poi però il Prokom torna sotto e i milanesi devono ringraziare l'ennesima palla persa dagli avversari: ora guidano solitari il girone

GDYNIA (Pol), 5 febbraio 2009 - Milano si complica la vita, soffre fino all’ultimo secondo, ma riesce a vincere 62-60 a casa del Sopot nella seconda giornata delle Top 16 di Eurolega, mantenendosi così a punteggio pieno e in corsa per un posto ai quarti di finale. L’Olimpia parte male soffrendo le due guardie, David Logan e Daniel Ewing, principali fonti di pericolo offensivo del Prokom.
PRICE IN CATTEDRA - In due minuti di affanni in attacco per Milano, i polacchi prendono facilmente 8 punti di vantaggio che l’Olimpia ricuce aumentando l’efficacia in difesa (David Hawkins si sposta su Logan al posto di Luca Vitali) e facendosi guidare in attacco da Hollis Price. Senza Jobey Thomas per un problema alla caviglia sinistra accusato in giornata, la guardia prende in mano la situazione. con un 9-0 Milano guadagna il primo vantaggio (13-17) e grazie a 17 punti nel primo quarto di Price prende in mano la partita: 25 punti nel primo quarto è un capitale, soprattutto visto il risultato finale.
BRIVIDI - Quando l’americano esce per riposarsi, il Prokom torna in vantaggio (33-32 al 17’). Dopo l’intervallo i polacchi non vedono più il canestro, continuano a perdere palloni e lentamente Milano prende un margine che arriva a 11 punti nell’ultimo minuto del terzo quarto, con il primo canestro di Mason Rocca. Ma qui, a colpi di triple che alimentano un inaspettato 14-0, il Prokom torna a +3 (56-53) al 34’ mentre Milano attacca in modo affrettato (Luca Vitali chiude con 2/16 al tiro) e permette alla partita di riaprirsi. Deve ringraziare l’ultima palla persa, la numero 24 della partita, dei polacchi che sotto di due a 4"2 dalla fine si giocano la possibilità dell’ultimo tiro. Ed grazie alla vittoria dell'Olimpiacos sul Tau , ora può anche guardare tutti dall'alto nel girone.

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