Tratti da gazzetta.it
Draft Nba, Rose prima scelta
Gallinari a New York col n°6
Al Madison Square Garden di New York, Chicago chiama con il numero uno la guardia di Memphis, poi Miami indica Michael Beasley. Gallinari "pescato" col numero 6 dai Knicks di D'Antoni
NEW YORK, 27 giugno 2008 - Danilo Gallinari è da ieri sera un giocatore dei New York Knicks: al Madison Square Garden, nello show del Draft 2008, il 19enne giocatore dell'Armani Jeans Milano è stato scelto con il numero 6. Gallinari è l'unico giocatore non statunitense tra i primi 19 del draft. L'annuncio è stato accolto da fischi piuttosto nutriti da parte dei tifosi dei Knicks presenti: il club newyorchese, da anni lontano dai fasti dei tempi migliori e anzi ridotto a fantasma di una squadra vincente (quest'anno il bilancio è stato un disastroso 23 vittorie-59 sconfitte), ha tifosi ormai esasperati, che avrebbero preferito un giocatore più "conosciuto", uscito dall'inesauribile fucina delle università americane. Mike D'Antoni, nuovo coach chiamato a risollevare la franchigia dal ruolo di cenerentola, non si è detto preoccupato dell'accoglienza: "Sarei preoccupato se i fischi ci fossero all'inizio della prossima stagione, ma vedrete che non sarà così". D'Antoni ha poi descritto Gallinari come un'ala forte che "tira bene da 3 punti, corre, passa e gestisce la palla bene". "Speriamo che qualcuno gli insegni anche a difendere", ha aggiunto D'Antoni con la consueta ironia: evidente il riferimento alla propria fama di allenatore che non si cura troppo della fase difensiva. D'altra parte i tifosi newyorchesi non hanno tutti i torti a diffidare delle scelte della dirigenza: è dal 1994 (quando i Knicks chiamarono Charlie Ward) che la franchigia fallisce la scelta del primo giro. Negli ultimi due anni, tanto per restare agli anni recenti, sono stati chiamati Wilson Chandler, Mardy Collins e Renaldo Balkman: nomi e storie insignificanti nella Nba.
COSI' I BIG - La prima scelta assoluta, di Chicago, è caduta su Derrick Rose, guardia da Memphis, 20 anni a ottobre, finalista del torneo Ncaa: ha chiuso la prima stagione da collegiale con 14,9 punti a partita. La leadership innata è forse la sua prima qualità. Col numero 2 i Miami Heat hanno chiamato Michael Beasley, ala che nell'ultima stagione Ncaa con Kansas State è andato 28 volte in doppia doppia. Terza scelta, in un draft in linea con le previsioni degli esperti, per OJ Mayo, guardia di 1,93 e compagno di Daniel Hackett a Southern California, scelto da Minnesota. Col numero 4 i Seattle Supersonics hanno scelto Russell Westbrook, playmaker di 1,90, 20 anni a novembre, da Ucla. Memphis, che aveva la scelta numero 5, ha chiamato Kevin Love, ala di 2,08 , figlior d'arte e nipote del cantante dei Beach Boys, 20 anni il mese prossimo, che ha chiuso la prima stagione a Ucla con 17,5 punti e oltre 10 rimbalzi.
INTERNATIONAL - Danilo Gallinari, terzo italiano scelto al primo giro dopo Bargnani e Belinelli, è stato il primo di 14 stranieri entrati nel draft e l'unico fino al numero 20 quando è stato chiamato il francese Ajinca. Ben sette i giocatori che hanno cambiato maglia subito dopo essere stati scelti in una serata ricca di scambi. Tra le operazioni di mercato spiccano il trasferimento di Richard Jefferson a Milwaukee in cambio di Yi Jianlian e Bobby Simmons e quello di Jermaine O'Neal a Toronto in cambio di T.J. Ford e Rasho Nesterovic.
Danilo non teme i fischi
"Guadagnerò gli applausi"
Gallinari non si smonta per le perplessità che hanno salutato la sua "chiamata" da parte dei Knicks: "Ci sta, devo dimostarmi all'altezza, ma darò il massimo. Voglio migliorare ovunque. A Bargnani e Belinelli non ho chiesto nulla. Non volevo rompere..."
NEW YORK, 27 giugno 2008 - Sprizza sicurezza e tranquillità da tutti i pori. Danilo Gallinari è ancora un teenager ma sembra un veterano, in mezzo agli altri prospetti Nba in attesa della chiamata di David Stern. “Non sono nervoso, vedremo quando dovrò salire gli scalini per andare a stringere la mano al commissioner – commenta a un’ora dall’inizio del draft – e’ stata una giornata lunga e piena d’impegni, ho anche pranzato con Stern insieme ad altri giocatori, ma e’ volata via”.
LA LUNGA ATTESA - Elegantissimo in un completo di Armani ("Naturalmente" sorride l’ex giocatore dell’Armani Jeans), Danilo non si sbilancia. Sensazioni dell’ultimo momento? "Sinceramente non so, vedremo". Eppure durante la giornata i Nets avevano dato un segnale all’entourage dell’azzurro spedendo a Milwaukee Richard Jefferson per assicurarsi il cinese Yi Jianlian e Bobby Simmons. Si libera quindi il ruolo di ala piccola in New Jersey. Un modo per puntare su Gallinari, come dicono gli addetti ai lavori americani? "Non so nulla – si nasconde Danilo prima di fare quattro chicchere pre-draft con l’analista della Espn, e l’ex allenatore si St. John’s University Fran Fraschilla – sinceramente non sapevo nemmeno della trade".
GREEN ROOM - Un tavolo di prim’ordine nella Green Room (lo spazio riservato ai giocatori in predicato di essere chiamati al primo giro), dove quelli nervosi sembrano essere mamma Marilisa e papà Vittorio, ma non Danilo, accompagnato anche dal fratello Federico. Grandi sorrisi anche per i vicini di tavolo, Brook Lopez e Kevin Love, ma la tensione sale, almeno per gli altri prospetti, perché Danilo sembra sempre il più tranquillo di tutti. Ma ai Nets Danilo non arriverà. Ci pensa, infatti, Donnie Walsh a far tirare un sospiro di sollievo a Gallinari poco prima che la sesta scelta, quella dei Knicks venga annunciata. Arn Tellen, l’agente americano del milanese, dà la notizia alla famiglia Gallinari. Strette di mano, poi Stern annuncia: "Con la sesta scelta i Knicks selezionano Danilo Gallinari".
GENUINO SENZA PAURA - Dalle tribune del Madison partono fischi e qualche applauso. Piu’ fischi che applausi, ma c’e’ anche un tifoso che mostra con grande orgoglio una sciarpa dell’Olimpia. Nessun problema per Danilo, che in conferenza stampa, con un inglese praticamente perfetto puntualizza. "Ci sta – commenta Danilo – fa parte del gioco. Toccherà a me guadagnarmi gli applausi. Comunque sono contentissimo. New York mi ricorda Milano, questa per me è la soluzione migliore". Danilo piace subito a tutti, a New York, anche per la sua genuinità. In conferenza rispondendo a una domanda di un giornalista sugli eventuali consigli che Belinelli e Bargnani gli avrebbero dato lui dice candidamente. "Non ho chiesto nulla, non ho voluto rompere loro le p…".
"IL MASSIMO" - Una maglia e una città che Danilo voleva fortissimamente. "Vado a rappresentare una grande squadra – continua – darò sempre il massimo. Ho già parlato con Walsh e con D’Antoni però non so ancora nulla di quello che succederà da un punto di vista tecnico. Io sicuramente mi metto a disposizione dell’allenatore, il ruolo non conta molta, si vedrà. Una cosa è sicura, lavorerò tantissimo per migliorare sia in difesa che in attacco già quest’estate". I fischi del Madison non lasceranno il segno, Danilo e’ già pronto per conquistare New York.
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Il colonnello Van Bommel 
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