Logan penso che non ci stiamo capendo del tutto.
Tu dici che c'è un elemento biologico imprescindibile, e sono d'accordo, dici che si sta provando a renderlo mutevole in base a come ci si sente inserendolo tra i costrutti sociali da superare, e pure sono d'accordo.
Però proprio per questo secondo me bisogna concedere, oltre che perché è vero sempre secondo me ovvio, il genere come costrutto sociale.
Tralasciamo il fatto che queste convenzioni sociali abbiano comunque basi parziali nella biologia e in altre epoche anche sulla convenienza, ammettiamo che ad esempio il calcio non sia una cosa "da maschi".
Concesso il genere come costrutto sociale, ma limitandosi a ciò che è realmente dimostrabile come tale, cosa resta?
Chi è il transgender in un mondo in cui non esistono "cose da donna o da uomo" o almeno sono ritenute pure convenzioni?
é solo un cristiano che decide di fare cose che gli piacciono, secondo alcuni le scelte dipendono dalle convenzioni sociali, secondo altri solo parzialmente da quelle, vediamo come va, secondo me le donne continueranno a fare cose da donna e viceversa, ma non c'è motivo per vietare di fare altrimenti, è anche semplicemente giusto.
A quel punto il genere in pratica se ne torna da dove era venuto

e resta solo il sesso biologico.
Questo può pesare solo a chi realmente riteneva da imporre tali convenzioni sociali, che alla fine fa il gioco degli estremisti di altra pasta che riuscendo a riempire di significato il genere provano a superare anche la realtà biologica.
Ovviamente a patto però ripeto che ci si limiti a ciò che realmente è un costrutto sociale ed alle sue derivazioni.
Il miglior "antidoto" contro un caso come questo, è concedere a tale persona di fare tutto ciò che lui ritenga "da donna" in base a convenzioni sociali, tutto ciò che insomma un uomo alla fine può già fare (consapevoli che alla fine tanto le tendenze continueranno ad esistere), non concedergli di fare quello che deriva dal dato biologico.