Tratti da gazzetta.it
Vettel: "Bel passo avanti"
Alonso: "Partenza storta"
Il vincitore Button: "Un bel modo per festeggiare i 200 GP, ottimo il lavoro del team". Hamilton: "Deluso dalla mia gara". Fernando: "Gara difficile dietro alle Mercedes e Webber, ho avuto problemi a rientrare"
Soddisfazione per Button, vincitore in Ungheria, che celebra al meglio i 200 GP in F.1 e anche per Vettel, che allunga in vetta alla classifica. Podio agrodolce per Alonso, che chiude terzo, in rimonta, con tanta grinta, ma pure molte imprecisioni.
button stappa — “Qui ho vinto per la prima volta nel 2006 in queste condizioni ed è bello poter festeggiare il 200° GP con una vittoria - ha detto Jenson Button, vincitore con la McLaren -. Mi piacciono queste condizioni, ma non chiedetemi il perché. Devo ringraziare l’ottimo lavoro fatto dalla squadra, e tutti i membri del team. Adesso ci sono 4 settimane di vacanza, festeggeremo, ma con la testa a Spa, per essere sempre più competitivi al rientro”.
vettel astuto — “Ho lottato un po‘ nel primo stint, con le gomme intermedie contro Lewis, poi ho avuto dei problemi alla curva due e ho perso del vantaggio. Con la pista che si è asciugata è aumentato il degrado dei pneumatici, ma è stato un problema di tutti, io forse potevo rientrare un giro prima - ha detto Vettel, alla fine secondo con la Red Bull -. Ho avuto problemi con i freni, alla fine avevo più velocità, ma il secondo posto è un passo avanti importate per il titolo. Si poteva anche vincere, ma non ci sono riuscito. Adesso si deve lavorare duro perché la McLaren è diventata molto competitiva”.
alonso agrodolce — ”La partenza non è andata come previsto, con le Mercedes che ci sono passate davanti, poi dopo il pit stop pure Webber è finito davanti - ha detto Alonso, terzo con la Ferrari - . È stata una gara con molte variabili: viste le condizioni era chiaro che la corsa sarebbe stata lunga e difficile e bisognava rimanere concentrati sia per l'alto numero di pit stop, sia per le condizioni atmosferiche che c'erano. Io alla fine ho spinto ed ero anche veloce, ma non è stato facile e ho avuto alcuni problemi a rientrare”.
hamilton deluso — “Congratulazioni a Jenson - ha detto il compagno Hamilton, quarto con la McLaren -. È stato bello per la squadra essere sul podio, io sono un po’ deluso dalla mia performance, devo ancora capire cosa ho sbagliato, ma il team ha fatto buoni punti e almeno possiamo festeggiare per una cosa. È stata una gara interessante, sicuramente dura per me“.
domenicali realista — "È stata una corsa particolare, con tante cose che sono successe - ha detto Stefano Domenicali, direttore della Gestione Sportiva della Ferrari -. Potevamo cogliere qualcosa in più, ma la gara va accettata per come è venuta. In una fase della corsa siamo rimasti fuori per guadagnare dei posti ed è stata un po' la chiave di tutto, ma alla fine, fra una riga bianca e altrri problemi portiamo a casa un risultato soddisfacente".
Alonso, 4 GP da titolo
Ma Vettel è inattaccabile
Dopo 11 GP lo spagnolo della Ferrari ha 22 punti in più della scorsa stagione, e nelle ultime gare ha fatto meglio di tutti, ma il tedesco è irraggiungibile (+85 su Webber), costante e agevolato da rivali che si tolgono piazzamenti a vicenda. L'offensiva McLaren e Ferrari ha riaperto lo show per le singole tappe, ma per il Mondiale è tardi
Il GP di Ungheria ha sancito, oltre alla lucidità di Button nelle gare dal meteo incerto, in cui bisogna saper ‘leggere’ in anticipo quello che accadrà in pista, anche l’inattaccabilità di Vettel nella corsa al titolo. È vero che delle ultime 5 gare il tedesco della Red Bull ne ha vinta una sola - contro le tre della McLaren (2 Button, 1 Hamilton) e l’acuto di Alonso a Silverstone - e che per sua stessa ammissione “non ha al momento la macchina più veloce di tutti”, ma il margine acquisito, +85 sul compagno Webber, +88 su Hamilton e +89 su Alonso, lo mette al riparo anche dall’offensiva che, dal Canada in poi, hanno portato McLaren e Ferrari. Onore alle due scuderie, e ai loro campioni, che sono cresciuti molto rispetto a inizio stagione riportando spettacolo e incertezza nei GP, ma la lotta è ristretta solo alle vittorie di tappa: la maglia rosa nella classifica generale è troppo lontana.
fernando meglio del 2010 — Non è che Hamilton e Alonso stiano andando piano, fughiamo l’equivoco, è che Vettel sta stritolando tutti. Con 5 vittorie nei primi 6 GP e 10 podi nelle 11 gare fin qui disputate, Sebastian ha già 234 punti, solo 22 meno di quelli che fece in tutto il trionfale 2010 (con le identiche 19 gare), e ben 98 in più rispetto alla stesso punto della scorsa stagione. Se confrontiamo la boa degli 11 GP delle due annate, vediamo che Hamilton, l’anno scorso in testa al mondiale con 157 punti, ne ha 11 in meno, e Alonso, quinto a 123, ne ha addirittura 22 in più; se in questa stagione Lewis ha pagato alcune amnesie (Canada, Montecarlo), Fernando sta andando meglio, e senza aver ancora disputato le gare in cui nel 2010 fece bottino pieno (Italia, Singapore, Corea) e che gli diedero la leadership iridata fino allo sconcertante GP di Abu Dhabi. “Siamo fiduciosi per la parte finale della stagione, e i bei risultati su piste diverse mi fanno essere ottimista” ha detto Alonso dopo l’Hungaroring, ma i suoi propositi bellicosi, come nella natura dell’asturiano e del team del Cavallino, vanno tarati con il realismo delle cifre. Qui si spengono le speranze di una rimonta strepitosa, come avvenne l’anno scorso. Alonso negli ultimi 4 GP ha fatto più punti di tutti, 76, contro i 73 di Vettel e i 61 di Hamilton, ma il limite è proprio questo: 3 punti rosicchiati in 4 gare non portano lontano, a maggior ragione se la Ferrari non è aiutata da Massa, mai in grado finora di terminare una sola gara davanti a una Red Bull.
vetta irraggiungibile — Nel 2010 Fernando dopo 11 GP aveva 34 punti di ritardo dalla vetta della classifica, ma era arrivato anche a -41 dopo 13 tappe, lo sfortunato GP di Spa. Solo se riuscisse miracolosamente nelle prossime due gare - Belgio e Monza –, quantomeno a dimezzare il gap con Vettel, Alonso potrebbe trovarsi nell’identica posizione dell’anno scorso, quando sembrava folle credere in una rimonta, poi realizzata. Adesso, però, le condizioni sono oggettivamente diverse: 89 punti di distacco sono un abisso - Vettel potrebbe non correre le prossime tre gare e restare comunque davanti a tutti -, ingigantito dall’acume che il tedesco ha sviluppato – mai una ‘x’ nella classifica e lontano dal podio solo in Germania – e dalla incapacità del gruppo degli inseguitori di lanciarne uno solo in fuga al suo assalto. Vettel sa di non possedere più un vantaggio di prestazione e allora bada a conservare quello in classifica, usando più la testa del piede, mentre alle sue spalle i potenziali antagonisti si tolgono punti a vicenda, facendo il suo gioco.
interesse vivo — Nonostante il dominio assoluto del tedesco, però, sarà una finale di stagione -mancano 8 gare - vivo, perché campioni come Hamilton e Alonso non partono mai battuti, la McLaren ha invertito la rotta ed è sempre più vicina alla Red Bull e la Ferrari attende da Spa delle modifiche importanti per giocarsi qualche bel jolly sui tavoli più prestigiosi del mondiale. Anche se sul panno verde della partita iridata è già ben cucita la bandiera tedesca.
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Il colonnello Van Bommel 
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