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MotoGP: Pedrosa sfida Stoner
In Qatar domina la Honda. Rossi solo 8°

Dani Pedrosa si aggiudica la prima sessione di test in notturna della MotoGP, sul tracciato di Losail in Qatar. Lo spagnolo della Honda firma il miglior giro in 1:56.271, precedendo i compagni di marca Stoner (+0.143) e Aoyama (+0.173). Seguono le Yamaha di Spies (+0.292), Lorenzo (+0.411) e Edwards (+0.471). Settimo Dovizioso (Honda, +0.509) davanti alle Ducati di Rossi (+0.767), protagonista di una scivolata ad inizio turno, e Hayden (+0.866).

E' subito sfida tra Pedrosa e Stoner in Qatar. L'australiano, partito a cannone nelle prime fasi del test in notturna, ha poi ceduto il passo allo spagnolo nel finale. Una prima vera dimostrazione della lotta per la leadership in casa HRC. Una delle sfide - anche strategiche e psicologiche - tra i piloti, che vedremo in questa stagione 2011 già combattutissima anche sul fronte tecnico.

Visto che, a colpo d'occhio, la classifica mostra una cosa interessante: tre Honda al comando, due ufficiali e una clienti, seguite da tre Yamaha, due ufficiali e una clienti. Poi ancora una Honda ufficiale, a spezzare la sequenza, davanti a due Ducati ufficiali e una clienti. Quanto basta per confermare l'omogeneità del potenziale messo in pista dai vari marchi e i relativi equilibri.

Con la Honda che a questo punto è la moto da battere. Visto anche quello che è riuscito a fare il "cliente" Aoyama, che beffa addirittura Dovizioso, ringraziando il supporto sempre al top di un team importante come quello di Gresini. Che però a sua volta non riesce a portare Simoncelli oltre l'undicesima piazza.

Compatta e determinata la reazione di Yamaha, che sceglie di lasciare andare a briglie sciolte Spies, ottimo quarto. Mentre Lorenzo consolida un quinto tempo altrettanto valido, sbrigando parallelamente anche buona parte delle pratiche di sviluppo della moto. Un buon pacchetto di base, come conferma l'onesto lavoratore del manubrio, Edwards, con il sesto tempo.

La Ducati invece è indietro. Migliora e si avvicina alle prestazioni della concorrenza, rispetto ai test di Sepang, ma per ora il distacco è pesante. Soprattutto considerando che i primi 5 stanno in 4 decimi. Mentre la prima GP11, quella col 46, è lontana quasi 8 decimi. Situazione che si fa leggermente meno tesa nel caso del "passo gara", dove la regolarità di Valentino gli permette di avvicinarsi a Stoner e Pedrosa. Peccato che il campione di Tavullia stia già provando sulla pelle della sua tuta gli effetti dell'anteriore "leggero" della Rossa di Borgo Panigale. Sterzo che si chiude ad inizio turno, e numero di equilibrismo di Valentino per appoggiarla senza troppi danni nella sabbia. Ma ci sta, perché è il primo giorno di test e bisogna sperimentare un po', cercando i limiti.

Un'analisi più precisa dunque è presto per farla. In compenso si può dire che i primi 13 sono raccolti dentro 1 secondo, segno che i motori si stanno già scaldando a dovere e che il livello è alto. Alto davvero. L'unico che sembra faticare ad entrare in partita è il fresco campione del mondo della Moto2, Elias, a +1.979. Stranamente ultimo, con questa Honda che sembra un razzo.




Rossi:"Qatar meglio della Malesia"
"La caduta? L'ho fatto apposta..."

"E' andata abbastanza bene, a parte la caduta, la prima con la Ducati, ma ci stava. Anzi l'ho fatto apposta per conoscere meglio la moto". Scherza Valentino Rossi, ottavo dopo la prima sessione di test in Qatar, ma poi commenta serio: "In confronto al test in Malesia va molto meglio. Sette decimi non sono un gran che, siamo tutti attaccati, è un distacco onorevole. Con questa temperatura fresca la moto va meglio e anche la spalla fa meno male".

Il Dottore quindi conferma: "Qui la Ducati va meglio rispetto alla Malesia. Ho fatto il tempo con una gomma che aveva fatto 24 giri e ho un buon passo, ma dobbiamo andare più forte. Mi diverto a guidare abbastanza e la moto risponde bene, quindi per la gara possiamo essere abbastanza costanti. Abbiamo migliorato il setting e adesso in accelerazione è un pochino più dolce però ancora non basta. Le Honda fanno la differenza anche qui e vanno molto forte. Siamo lontani, dobbiamo ancora lavorare, lunedì sera avremo da provare molte cose".

La base di partenza è comunque la Malesia, ma il team del numero 46 punta a macinare più chilometri possibile anche nell'ultimo giorno di test: "Stiamo lavorando sul materiale della Malesia. Per le prime 4 gare non avremo novità. Almeno fino al GP del Portogallo non ci saranno evoluzioni, la moto sarà questa e dobbiamo far andare forte. Cercheremo di lavorare anche sulla prestazione, quindi sul giro veloce. Mentre il nuovo step di telaio ancora non c'è. Nicky (Hayden, ndr) ha provato qualcosa, ma non andava. Abbiamo bisogno di una modifica sostanziale e Filippo Preziosi mi ha detto che nei test che ci saranno dopo la gara proverò qualcosa", ha concluso Rossi.

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MotoGP: Stoner e Pedrosa dominano
Honda imprendibili in Qatar. Rossi 13°

Casey Stoner si aggiudica il secondo e ultimo giorno di test invernali della MotoGP in Qatar. L'australiano della Honda firma il miglior giro in 1:55.681, beffando di +0.064 il compagno di marca Pedrosa. 3° Spies (Yamaha, +0.613) davanti alle Honda di Simoncelli (+0.752) e Dovizioso (+0.758). 6° De Puniet (Ducati, 0.764) che precede Lorenzo (Yamaha, +1.026). Rossi (Ducati) è 13° con un distacco di +1.307, 50 giri all'attivo e una scivolata.

La Honda non si nasconde, anzi, la concorrenza si augura che abbia già mostrato tutto il suo potenziale in questa due giorni di test notturni a Losail. Una prova generale del GP del Qatar di domenica prossima, dove Stoner e Pedrosa hanno fatto letteralmente il vuoto alle loro spalle. L'australiano non aveva mandato giù la stoccata inflitta dal collega spagnolo che si era preso la pole ideale del primo giorno di test. Così al 40° giro dei 46° fatti - quindi circa nell'orario in cui si disputeranno le qualifiche - ha sparato il suo giro veloce in 1:55.681, beffando Dani per 64 millesimi. Una lotta in casa non dichiarata ufficialmente, ma già combattuta duramente a colpi di cronometro.

Il terzo tempo di Spies, primo pilota su una Yamaha, dice che invece potrebbe essere proprio la concorrenza ad essersi nasconsta. Ma nascosta bene. Visto che l'americano si prende oltre 6 decimi dalla vetta, mentre gli altri due ufficiali HRC, Simoncelli e Dovizioso, viaggiano in tandem, separati da un niente che vale 6 millesimi. Stupisce quindi il sesto tempo di De Puniet, che con la Ducati clienti è ultimo degli inseguitori sotto il secondo di ritardo da Stoner.

Una mezza conferma che allora sì, qualcuno si è nascosto. Tipo Lorenzo, che con il numero 1 del campione del mondo è a 1 secondo dalla Honda, braccato da Edwards (Yamaha) a 9 millesimi e dal ducatista Hayden a 19 millesimi. La stranezza è che tra Nicky e Rossi, si sono piazzati Aoyama (Honda), Barbera (Ducati) e Bautista (Suzuki). Con Valentino che quindi chiude i test tredicesimo, con tanto di seconda caduta in due giorni all'attivo. Più quel distacco di 1 secondo e tre per la GP11 numero 46 che appare un pelo preuccupante. Ma attenzione che viste le condizioni della pista difficili, con asfalto freddo e vento ad inizio turno, in molti hanno preferito concentrarsi sul passo di gara trascurando i tempi. Di fatto, iniziando a portarsi avanti sul lavoro che inizierà giovedì sera con il via delle prime prove libere.

Intanto appena dietro a Valentino c'è Capirossi, a +1.664, seguito dai "giovani" Crutchlow (Yamaha), Abraham (Ducati) e Elias (Honda), tutti oltre i due secondi di distacco. Segno che il livello della MotoGP 2011 è alto, non proprio un gioco da ragazzi.



Rossi: "La spalla non è ancora ok"
"Prima del long run ho finito la forza"

"Non sono ancora pronto a fare 100 giri in due giorni", spiega Valentino Rossi al termine dell'ultimo turno di test in Qatar, prima del GP d'apertura a Losail. Il numero 46 della Ducati spiega: "La forza mi è finita mentre stavamo provando a fare un long run, ho cercato di andare più forte, ma proprio non ce la facevo. Per questo perdo 6-8 decimi e non ho montato le morbide alla fine. Per la prima gara con la Ducati avrò una motivazione extra".

Rossi commenta anche le due scivolate dei questi test in notturna: "Sono stati due errori stupidi, cadutine, fortunatamente. Oggi ho toccato la linea bianca con la ruota e sono caduto, poi sono tornato in pista e ho fatto il mio giro veloce, quindi tutto ok. Poi non ho montato le gomme morbide alla fine e quando gli altri hanno iniziato a spingere io non ce la facevo più".

La Ducati però continua ad apparire non troppo amichevole, soprattutto in alcune situazioni. E Valentino spiega perché: "La moto è ancora un po' troppo cattiva in accelerazione e inserimento di curva. La Ducati è più difficile da guidare rispetto alla Yamaha. Quando non andava, riuscivo a mettarci una pezza, perché era più facile, quindi adesso che il setting è più complesso soffro di più. Stiamo provando a trovare delle soluzioni, ma quello che più mi da fastidio è la spalla. Come accadeva lo scorso anno, quando inizio a sentire la fatica compenso con il braccio sinistro, poi quando anche lì finisce la forza inizio ad andare sempre più piano e prendo fino a 6-8 decimi".

Il 13° tempo non dice però la verità sullo stato dell'arte tra Rossi e la Ducati. Anche guardando il crono fatto dal francese De Puniet (che è solo a +0.7 da Stoner), il Dottore commenta: "Randy si sta trovando molto bene con la Ducati e anche ai test di Valencia a fine anno non era andato male. Certo è che se fossi stato meglio sarei stato più o meno veloce come lui. Tra il mio distacco di +1.3 e il suo, diciamo che c'è un mezzo secondo che dovuto alla condizione non favorevole della spalla, e ci vorrà ancora pazienza".

Conclusi i test invernali, ora bisogna pensare alla gara. Valentino ha già una strategia: "Per la gara credo che potremo fare un lavoro migliore. Partiremo dal setting base Ducati e faremo qualche modifica, certo che se fossi al 100% fisicamente... Ora aspettiamo questi due giorni, mi allenerò e farò massaggi. Non riuscirò a fare tanto, ma cercherò di essere ancora più in forma".

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Il terremoto scuote anche la Honda
Possibile problema ricambi dopo Jerez

Il terremoto che ha colpito il Giappone ha lasciato conseguenze anche sui costruttori che partecipano al Motomondiale. Honda in testa. "Alcuni dei nostri fornitori non possono lavorare per i danni subiti e se le cose non torneranno alla normalità, dovremo gestire al meglio i ricambi. Comunque abbiamo tutto il necessario per il GP del Qatar e per quello di Jerez. E' presto per preoccuparsi", ha detto il vicepresidente della Hrc, Shuhei Nakamoto.

"Gli uffici sono aperti solo cinque ore al giorno per le restrizioni all'erogazione dell'energia elettrica. Anche raggiungere gli uffici è problematico. Il treno non può raggiungere la stazione di Asakadai che è quella più vicina alla nostra sede ed è molto difficile spostarsi visto che circa il 50% dei treni è operativo. Per questo motivo molte persone si spostano con le proprie automobili e questo aumenta molto il traffico per cui si possono impiegare tre ore anziché una per arrivare in ufficio. Inoltre sta diventando difficile fare rifornimento perché molte stazioni di servizio sono chiuse. In ogni caso, tutti in Giappone stanno facendo del loro meglio per risolvere la situazione e confido che tutti insieme riusciremo a risollevarci al più presto", ha poi raccontato Nakamoto.

Parlando della pista, la Honda ha fatto la voce grossa durante i test invernali e i suoi piloti sono i grandi favoriti per il titolo della MotoGP. "Non ci sono segreti - ha messo le mani avanti - . Abbiamo tenuto come base la moto dello scorso anno e abbiamo cercato di migliorarla in tutte le aree senza stravolgerla. Diciamo che al momento abbiamo un buon mix di ottimi piloti con una buona moto. Anche la nuova trasmissione è un miglioramento, ma è la RC212V nel suo complesso che è cresciuta, come dimostrano le buone prestazioni di Aoyama che non usa la nuova trasmissione".

Yamaha e Ducati sono gli avversari da temere: "I due piloti ufficiali Yamaha sono molto veloci e costanti. Lorenzo ha fatto ottimi long-run sia a Sepang che qui in Qatar e Spies sembra cresciuto molto rispetto allo scorso anno. Mi aspetto che siano sempre molto competitivi. A Sepang la Ducati non è riuscita ad essere particolarmente veloce, ma qui sono migliorati e sono sicuro che presto saranno competitivi".

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"La Ducati sta facendo un gran lavoro"
L'Ingegner Preziosi tra Qatar e novità future

Affabile e concentrato, diviso tra la famiglia (con bambina neonata che per fortuna dorme!) e il reparto Progettazione di Borgo Panigale, l'Ingegner Filippo Preziosi è sempre illuminante nelle sue valutazioni che armonizzano il sentire dell'appassionato di corse e di moto che c'è in lui con il genio della tecnica. Dopo il Qatar? "Dopo il Qatar vi dico che è ovvio che se avessi dovuto pensare ad un debutto Rossi-Ducati un anno fa lo avrei sperato migliore, ma troppe variabili si sono infilate nel mezzo per non indurci a valutazioni più realistiche. E le valutazioni realistiche dicono che siamo soddisfatti".

Per cosa in particolare?
"Con la moto nuova e provata pochissimo e la spalla messa come è messa Valentino ha girato anche con tempi uguali a quelli dello scorso anno con la Yamaha quando la sua gara andò alla grande. Poi bisogna metterci, certo, che gli altri in gara sono andati due o tre decimi più forte al giro. Ma la tara per le condizioni di Valentino va fatta assolutamente".

Il problema quindi qual è?
"Il problema al momento è il passo, la capacità di reggere un ritmo per tutti i giri della corsa. Questo ci è mancato per due motivi: le condizioni fisiche di Valentino e la nostra moto che è molto fisica e non molto intuitiva".

Quindi?
"Quindi sulle indicazioni di Valentino che continuano a rimanere sensazionali abbiamo messo in programma delle modifiche che verranno scaglionate a causa dei tempi di progettazione e realizzazione. Una prima fase debutterà all'Estoril e poi un'altra a metà stagione. Cose che facilitino la guida sua e degli altri piloti senza che siano costretti ad uno sforzo enorme".

Saranno cambiamenti radicali? Visibili?
"Sì, saranno anche radicali. Diciamo che alcuni cambiamenti saranno appariscenti e visibili ed altri appariscenti e non visibili. Dove per appariscenti intendo dei cambiamenti che modificano in modo importante il comportamento della moto".

Sul telaio quindi?
"Non necessariamente, ma anche lì. Però non abbiamo in mente di cambiare la struttura che stiamo utilizzando. Si può modificare profondamente il comportamento della moto senza cambiare la forma degli elementi che la compongono ma magari cambiandone la struttura. E poi in realtà conta moltissimo anche quello che faremo sul motore, che è uno degli elementi su cui lavorare di più per addolcire la guida della moto in piega. Ci piace moltissimo come stiamo lavorando con Valentino ed è molto chiaro quello che dobbiamo provare ad ottenere. Se il motore è aggressivo, soprattutto a moto piegata, quando vaia chiamarlo il sistema si scompone e si perde tempo".

Ci pare di aver capito che il cambio Honda aiuta molto in questo senso
"Sembrerebbe di sì, ma non è così immediato decidere di fare un cambio e utilizzarlo. Certo aver eliminato, come si dice in giro, gli scuotimenti che derivano dal calo prima e dal richiamo poi della potenza tra una marcia e l'altra per loro è stato un gran passo. Alle cose bisogna pensarci".

E Filippo Preziosi torna al suo lavoro, alla sua famiglia, alla sua bambina.

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MotoGP, Pedrosa si opera dopo Jerez
Intervento serve per guarire la spalla

Sembrava che bastasse un po' di riposo per risolvere il problema alla spalla sinistra emerso in Qatar e invece Dani Pedrosa dovrà finire sotto i ferri. Non solo un "semplice" stiramento come inizialmente pensato, ma qualcosa di più serio. Per questo lo spagnolo della Honda verrà operato dal dottor Xavier Mir subito dopo la gara di Jerez, approfittando del mese di sosta che la MotoGP osserverà prima di tornare in pista all'Estoril l'1 maggio.

Un bel problema per Pedrosa. Adesso che finalmente aveva la moto pronta per vincere, si vede costretto a fare i conti con una condizione fisica non certo al top. Senza dimenticare la presenza di un compagno di squadra scomodo come Casey Stoner.

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GP Motegi verso cancellazione
Pedrosa: ok intervento spalla

Per le radiazioni di Fukushima, la gara in Giappone, già spostata al 2 ottobre, potrebbe essere sostituita con la Turchia. A Barcellona, intanto, Dani è stato operato alla spalla per eliminare la compressione dell'arteria succlavia sinistra: rientro previsto all'Estoril

MILANO, 6 aprile 2011 - Il GP del Giappone di moto, già spostato dal 24 aprile al 2 ottobre per le conseguenze del terremoto, potrebbe essere cancellato e sostituito con una gara in Turchia. La decisione, ancora non ufficiale, è allo studio per evitare ad addetti ai lavori e piloti il pericolo di esposizione alle radiazioni, i cui livelli stanno continuando a salire anche nella zona di Motegi, dove c'è il circuito, distante circa 170 km dalla centrale nucleare di Fukushima danneggiata dal fortissimo sisma. La Dorna starebbe sondando la disponibilità del circuito di Istanbul, lo stesso dove corre la F.1, abbandonato nel 2007 dopo tre edizioni povere di pubblico. Si stanno cercando altre strade per mantenere a 18 il numero delle gare della stagione anche per non andare incontro a possibili penali da pagare alle tv che hanno stipulato accordi per i diritti della MotoGP su tutte le gare.

dani operato — Dani Pedrosa, il pilota ufficiale della Honda, è stato operato con successo a Barcellona, per eliminare la compressione dell'arteria succlavia sinistra. Nell'intervento, eseguito dal dottor Cesar Garcia-Madrid, chirurgo vascolare e dal dottor Joaquim Casanas, traumatologo e chirurgo ortopedico, sono state rimosse la placca in titanio e le viti che la fissavano alla clavicola, innestati in una precedente operazione dopo una caduta. Ripristinato il normale flusso vascolare nell'arteria succlavia, Pedrosa rimarrà per le prosisme 48 ore in ospedale e sarà sottoposto a un trattamento con antiinfiammatori e analgesici per alcuni giorni. La prossima settimana tornerà dai dottori per valutare la situazione post operatoria e la riabilitazione, in vista della sua partecipazione al GP del Portogallo, il 1° maggio all'Estoril.

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Pedrosa, Barcellona a rischio
MotoGp, si è operato alla clavicola

Lo spagnolo Dani Pedrosa è stato operato a Barcellona alla clavicola destra che si era fratturato domenica in una caduta durante il Gp di Francia in un tentativo di sorpasso su Marco Simoncelli. Il pilota della Honda rischia adesso di dover saltare il prossimo Gran premio della Catalunya, in programma il 5 giugno. A Dani Pedrosa, attualmente terzo nella classifica piloti, è stata applicata una placca in titanio.

Mentre quindi Pedrosa è forzatamente fermo ai box, Casey Stoner ha girato nuovamente con il prototipo 2012 della HRC. Il programma iniziale prevedeva due giorni di test, uno con Stoner ed uno con Pedrosa, ma, a seguito dell'incidente e dell'infortunio subito da Dani Pedrosa in gara a Le Mans, HRC ha deciso di girare con Casey e il collaudatore Shinichi Ito un giorno in più per completare il programma di lavoro previsto per questa prima sessione di test con la moto che correrà nel 2012.

In una giornata ventosa e con temperature leggermente più basse rispetto a martedì, Stoner ha completato 25 giri confermando le sensazioni positive avute ieri, mentre Shinichi Ito ha continuato lo sviluppo nel pomeriggio. Gli ingeneri HRC si sono detti soddisfatti dei dati raccolti.

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MotoGP, Pedrosa operato ancora

Intervento alla spalla: Assen in dubbio

Il calvario di Dani Pedrosa è proseguito nella clinica Dexeus di Barcellona. Il pilota della Honda, infatti, è stato operato ancora alla clavicola destra lesionata nell'incidente del GP di Francia. I medici hanno fissato un piccolo frammento di osso che si era staccato durante il processo di riabilitazione. Questa tecnica permette un consolidamento più rapido della frattura, ma la sua presenza ad Assen la prossima settimana è ancora incerta.

Pedrosa è finito sotto i ferri presso l'USP Institut Universitari Dexeus dal dr. Xavier Mir, Primario della Unità delle patologie alla mano del Dexeus USP, e dal dr. Cesar Garcia Madrid, specialista vascolare dell'Istituto Sala Planell del Teknon Medical Center.

Al termine dell'operazione il dottor Javier Mir si è detto moderatamente ottimista: "Crediamo che l'operazione abbia permesso di fissare in modo molto stabile il frammento di osso intermedio della clavicola. Tra 48 ore pensiamo che il paziente potrà iniziare la riabilitazione". Questo intervento, comunque, spiega il "mistero" del rientro ritardato dopo la caduta in terra francese.

Nei prossimi giorni, Dani valuterà insieme all'equipe medica la sua partecipazione al Gran Premio di Olanda. "Sto continuando con il mio recupero e sperando che vada nel modo migliore possibile - aveva detto il giorno prima dell'intervento, scrivendo sul suo blog - . Mi piacerebbe sapere se sarò in grado di guidare ad Assen, ma è qualcosa che ancora non sappiamo. La ripresa è un po' più lenta del previsto. Assen è tra pochi giorni. Sono un po' deluso perché volevo recuperare rapidamente e correre di nuovo, ma il modo che le cose stanno progredendo è frustrante. Sto facendo tutto il possibile per recuperare e sto seguendo le indicazioni mediche. Speriamo di tornare presto in sella, altro non posso dire".

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MOTOCICLISMO, HONDA: PEDROSA VERSO FORFAIT AD ASSEN

La Honda Repsol dovrebbe fare a meno di Dani Pedrosa anche nel Dutch TT, in programma sabato ad Assen. Il pilota spagnolo non ha ancora recuperato dall'intervento alla clavicola e con ogni probabilità salterà il terzo Gp consecutivo. "Sono passati alcuni giorni dall'operazione e va molto meglio. Non sento più il dolore che avevo prima dell'intervento e il recupero sta procedendo davvero bene. Ho già iniziato la riabilitazione e sono molto contento perchè ogni giorno noto miglioramenti", dice Pedrosa. "Non vedo l'ora di tornare in moto, anche se, onestamente, sarà molto difficile farcela per Assen, mentre sono convinto che sarò pronto per il Mugello (il 3 luglio, ndr). Adesso sono concentrato nel lavorare e vedremo come procede. Voglio tornare in prima il prima possibile, ma desidero fare la cosa giusta", aggiunge l'iberico. In caso di forfait di Pedrosa, il team schiererà comunque un terzo pilota accanto all'australiano Casey Stoner e all'italiano Andrea Dovizioso.

Repubblica.it

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MotoGP, al Mugello riecco Pedrosa
Lo spagnolo annuncia il rientro in gara

Forse è finito il calvario di Dani Pedrosa. Dopo un mese e mezzo di assenza dalle piste della MotoGP per l'infortunio di Le Mans, lo spagnolo della Honda farà il suo rientro al Mugello, che nel weekend ospiterà il GP d'Italia. L'annuncio lo ha fatto lui stesso via blog. "Finalmente posso scrivere che torno. Sono state settimane difficili, ma sapevo che dovevo concentrarmi sul recupero per tornare in moto nella miglior forma possibile", ha detto.



"Il Mugello era il mio obiettivo, ora non sto pensando al altro. Non vedo l'ora di salire in moto per vedere quali sono le mie sensazioni e per correre", ha aggiunto Pedrosa che prenderà regolarmente il posto sulla sua RC212V lasciata "una tantum" ad Aoyama in Olanda.

"Sul mio recupero, la verità è che le cose sono migliorate notevolmente da quando mi sono operato. Sembra di aver risolto il problema e le buone sensazioni che ho avuto i giorni dopo l'operazione sono state confermate durante questa ultima settimana. Ora ho bisogno di vedere che sensazioni ho in sella alla moto durante una gara - ha concluso - . Il Mugello non è un circuito facile. E' fisicamente molto impegnativo, quindi, ovviamente per noi sarà più complicato".

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