masferr ha scritto:
Un merito della gestione Mancini è quello di aver tenuto sempre in considerazione anche i giocatori che militano all'estero. Nel caso di Grifo parliamo persino di un giocatore che il campionato italiano non l'ha mai visto.
Ricordo in epoche passate che, salvo rare eccezioni, il trasferimento in un club estero comportava per un calciatore italiano la completa sparizione dai radar della nazionale.
Babbè, ma si parla di epoca abb. lontane, tipo Zola non chiamato (anche se va detto che la concorrenza abbondava, all'epoca) quando faceva sfracelli in tarda età in Inghilterra. Sono "solo" vent'anni, ma in pratica è un'era geologica, per com'è cambiato il calcio e il mondo (affermazione del "calcio moderno" col modello Premier League, globalizzazione galoppante con ciò che ne consegue anche a livello di circolazione dei calciatori, ecc.).
Di recente quelli "ignorati" è perché sceglievano di andare a svernare prematuramente in campionati poco competitivi, tipo Cina o USA (mentre Mancini non si fa problemi nemmeno da questo punto di vista, però c'è da dire che l'impostazione che lo ha preceduto da questo punto di vista non è che fosse campata in aria... poi, vabbè, il Mancio fa giocare proprio chiunque, anche con motivazioni "psicologiche" e di incoraggiamento, vedi Pellegri che ha fatto solo cinque presenze in Ligue1 dopo secoli di stop, o Balotelli, quando non credo si meritasse la convocazione dal punto di vista sportivo, ma alla fine ci può stare).