Ecco quanto riportato dal CT del Brasile dopo Milan-Lione
Fonte:
www.gazzetta.it
Parreira spaventato da Inzaghi
Il c.t. del Brasile, a San Siro per Milan-Lione, con otto papabili nazionali da visionare, è rimasto impressionato da Pippo: "E' come Paolo Rossi, sarà dura per Lippi rinunciare a lui in chiave Mondiale"
MILANO, 6 aprile 2006 - Ventisette ore in Italia, soltanto per assistere a Milan-Lione. Il c.t. del Brasile, Carlos Alberto Parreira, poco prima di mezzogiorno chiede scusa se sbadiglia nella hall dell’albergo, frastornato dal fuso orario ("a Rio non sono ancora le otto del mattino") e dai ritardi degli aerei, che hanno trasformato un viaggio di studio in una piccola odissea. "Potevo guardare la partita in tv a casa mia — spiega — e invece ho preferito vederla coi miei occhi. Ma soprattutto volevo parlare con gli otto brasiliani delle due squadre: Dida, Cafu, Serginho e Kakà del Milan; Cris, Caçapa, Juninho e Fred del Lione".
Ed è riuscito a parlare con tutti?
"Ce l’ho fatta. Grazie ai dirigenti delle due squadre, a fine partita sono stato prima nello spogliatoio del Milan e poi in quello del Lione".
Porterà tutti questi giocatori al Mondiale?
"Tutti no, ma molti sì. Dida, Cafu, Kakà e Cris sono sicuri, per gli altri vedremo. C’è ancora qualche posto libero".
E’ sempre convinto che questo Dida meriti il posto da titolare?
"E perché no? Dida ha sbagliato soltanto coi piedi, ma ha molta esperienza, ha partecipato a tre Mondiali e non va messo in discussione per una partita, o per una stagione".
Cafu ha giocato l’ultima volta da titolare a novembre: a 36 anni può ancora essere il capitano della Nazionale?
"Cafu è guarito, ha un fisico eccezionale e sono convinto che sarà ancora un protagonista al Mondiale, perché sa difendere meglio di Cicinho. Ho parlato con lui e Ancelotti, vedrete che tornerà a giocare nelle prossime partite. Il Milan ha bisogno di uno come lui che spinga sulla destra, altrimenti la squadra pende a sinistra, dove c’è Serginho".
A proposito di Serginho, ultimamente non è meglio lui di Roberto Carlos?
"Serginho è bravissimo, ma ha 34 anni e noi siamo già una squadra abbastanza vecchia. Non posso chiamare anche lui e Rivaldo, un altro che ha 34 anni. Ma se ci fosse una necessità dell’ultimo momento, so di poter contare anche su Serginho".
Kakà, invece, ha quasi 23 anni, ma ha deluso: come spiega le sue difficoltà?
"Kakà ha sofferto per la grande organizzazione del Lione, che non gli ha concesso i soliti spazi".
Non teme che anche gli avversari del Brasile vi possano creare gli stessi problemi?
"No, perché noi non giochiamo come il Milan. Se non troviamo spazi a destra, andiamo a sinistra e viceversa. E poi anche Kakà non va giudicato per una partita insufficiente. Nessun altro giocatore del Brasile è migliorato tanto come lui negli ultimi tre anni".
Dall’altra parte, ha impressionato Juninho Pernambucano: il Brasile può fare a meno di lui?
"Juninho è bravissimo, ma lo sapevo già. A me sono piaciuti anche Fred, Caçapa e Cris, e più in generale tutto il Lione. A livello internazionale, però, conta molto l’esperienza, il peso della camisa, e in questo senso il Milan è stato superiore, anche perché ha trovato i gol di Inzaghi. Quando parlavo coi giocatori del Lione, tutti lo maledicevano, perché è stato lui a fare la differenza".
Come c.t. del Brasile non si augura che Inzaghi rimanga a casa?
"Io penso che al Mondiale debbano andare i migliori giocatori. So che Inzaghi non è stato convocato nelle ultime partite, ma sono sicuro che con questi gol sta facendo venire un bel mal di testa al mio amico Lippi".
Chi le ricorda Inzaghi?
"Un po’ Gerd Muller e un po’ Paolo Rossi. Lui è un killer del gol, uno che non perdona mai e soprattutto si fa trovare sempre pronto al momento della verità, perché la palla si innamora dei goleador. E’ dura, quindi, rinunciare a uno come Inzaghi".
L’altra Milano si interroga su Adriano: come spiega la sua crisi?
"Non mi pare che gli altri vadano meglio nell’Inter. Non è giusto, quindi, dare tutte le colpe a lui. Adriano quando gioca nel Brasile si trasforma, e questo vuol dire che con noi trova un ambiente ideale, quello che probabilmente non c’è nell’Inter, dove non si sente felice".
Per lei quindi è intoccabile?
"Adriano ha segnato sempre, nella coppa America, nella coppa delle Confederazioni e nelle qualificazioni. E lo stesso discorso vale per Ronaldo, perché Ronaldo è sempre Ronaldo".
Ha parlato anche con Lippi l’altra sera?
"Per la verità non l’ho incrociato. Vuol dire che ci vedremo al Mondiale. Spero in finale, ma temo che capiti agli ottavi".
Per concludere, ci vuole spiegare la sua teoria del sesso libero in ritiro, che ha fatto tanto discutere?
"Una rivista tedesca mi ha chiesto se i giocatori possono fare sesso durante il Mondiale. Ho risposto di sì, ma io non intendevo in ritiro. Come sempre succede in tutti i mondiali, e in tutte le nazionali, ci sono dei giorni liberi, nei quali ognuno può fare quello che vuole. A cominciare dal sesso ovviamente, che non ha mai fatto male a nessuno".