LOMBA ha scritto:
Stiamo dipingendo come disastrosa una situazione che è ancora totalmente sotto controllo....Siamo veramente dei maestri a fasciarci la testa in anticipo.
Abbiamo dimostrato anche ieri sera di essere superiori alla Svizzera...Loro devono venire in Italia a strappare un punto e dovremmo essere noi ad essere preoccupati??
Poi magari quando arriveranno in Italia a novembre saranno gli stratosferici svizzeri (perchè li stiamo dipingendo così) ad avere l'obbligo della vittoria per superarci in classifica....
Vedila come se fosse un vecchio giochino da bar, con le astronavine colorate, gli effetti sonori fragorosi, i jingle ipnotici e tutti i qazzi. Ugo è l'attuale campione rionale indiscusso del giochino. Capannelli di persone si fermano regolarmente per assistere alle sue lunghe partite (quando il gestore del bar non si spazientisce e non stacca la spina allo scopo di massimizzare i profitti), per vedere con quanta perizia secca il mostro finale. Ugo non sempre finisce il gioco con una monetina da 200 lire (i giochini da bar erano assai difficili), ma spesso sì.
Ora Ugo ha iniziato una partita ed è a metà del giuoco. Ha iniziato la partita con quattro vite a disposizioni (dette anche curiosamente "cannoncini" in alcuni luoghi del Paese, vai a capire perché). Avendone persi due (calcisticamente, i pareggi con la Bvlgaria e la Svizzera), gliene restano altrettanti (il ritorno con la stessa Svizzera e l'eventuale spareggio nel caso di arrivo al secondo posto). Resta, certo, il miraggio lontano del possibile cannoncino extra incamerabile (eventuale pareggiotto della Svizzera a Belfast).
Intendiamoci. Nessuno dubita che Ugo sia il più forte del rione nel trattare siffatto giochino, nonché uno dei più forti della provincia intiera. Ma Ugo è chiamato a dimostrarlo ogni giorno, domando il giochino. I mostri del giochino, presi singolarmente, non sono poi così forti, ma sono numerosi. E vanno trucidati ogni giorno. Ogni tanto qualcosa potrebbe imprevedibilmente andare storto (sai come sono i giochini... molto severi nel sanzionare non solo gli errori, ma talvolta anche le minime sbavature)(calcisticamente: il giuoco del pallone nunn'è il rugby, spesso e volentieri il più forte si attacca al qazzo). Negli occhi di Ugo, rimasto a metà strada con soli due cannoncini, improvvisamente si materializza lo spiacevole ricordo del torneo rionale di quattro anni prima, quando il giovine sorprendentemente non ce l'aveva fatta a qualificarsi per i campionati provinciali. E uscendo poi mesto mesto dal bar aveva intravisto Ermenegilda, la ragazza da lui storicamente amata e provolata, sfrecciare su un motorino truccato con Tafano.