Circe di Madeleine Miller

Avevo già lodato il suo precedente romanzo “La canzone di Achille” e devo dire che questo non è da meno, anzi per certi versi lo supera in bellezza.
La protagonista è Circe, una donna indipendente e forte che purtroppo per lei ha un difetto(se così lo vogliamo chiamare), quello di affezionarsi e fidarsi troppo delle persone, rimanendone il più delle volte scottata(difetto che purtroppo abbiamo in comune).
Quello che ne fa Madeleine Miller di questo personaggio è una splendida rappresentazione della femminilità, ci descrive un personaggio molto scaltro ma pieno di debolezze, un personaggio buono d’animo trattato dai suoi consanguinei in un modo vergognoso che la giudicano e la ritengono insignificante(fa male vedere come viene trattata dalle persone che ama).
E’ un personaggio con tanto amore da dare ma il più delle volte mai ricambiato. Il suo amore nei confronti di Ulisse è passionale e travolgente, l’unico uomo che abbia veramente toccato nel profondo le corde del suo cuore(amerà anche Ermes, Dedalo, Telemaco e non ricambiata Glauco), un donna che imparerà a conoscere se stessa dapprima attraverso la solitudine e dopo attraverso l’amore e la maternità.
Una bellissima narrazione su un personaggio ricco di fascino e mistero. Splendido libro per me.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Le paludi di Hesperia di Valerio Massimo Manfredi

Manfredi descrive il ritorno a casa degli eroi omerici(Agamennone, Aiace d’Oileo, Menelao e soprattutto Diomede) e lo fa imbastendo una storia che ricorda quella dell’Odissea tra attraversate per mare, incontri con popoli sconosciuti e duelli con mostri e chimere, il tutto raccontato con un tono da fine del mondo.
Alla fine il romanzo è abbastanza intrigante ma devo dire anche abbastanza lento e ripetitivo in diversi punti(oltre che confusionario dato che si mescolano diverse leggende e miti).
Manfredi si conferma ancora una volta uno scrittore altalenante e con un grande difetto, quello di scrivere per cliché(possibile che i suoi personaggi siano solo o buoni o cattivi? Possibile che non sappia dargli un minimo di spessore?), peccato perché in passato ha dimostrato di essere capace a scrivere ottime storie se vuole(come nel caso di “Alexandros”.

Se una notte d'inverno un gatto di Denis O'Con or

Esiste un luogo comune secondo il quale i gatti siano animali asociali, anaffettivi e attaccati solo al proprio interesse. Se coloro che ci credono leggessero questa bellissima testimonianza dell'amore tra un uomo e un gatto cambierebbe subito idea.
Toby Jug è un bellissimo esemplare di Maine Coon salvato da cucciolo dalla crudeltà degli esseri umani e adottato da un ragazzo di nome Denis. Nasce tra loro una profonda amicizia che li porterà a stare sempre vicini l'uno con l'altro, a viaggiare e a scoprire luoghi sempre nuovi, a vivere nuove esperienze e avventure fino al giorno in cui la morte non li separerà per sempre.
Una testimonianza di vero amore tra un animale e un uomo, simpatica, dolce e commovente a riprova che anche i gatti sanno amare.
Toby Jug ha vissuto una vita piena di amore e di affetto, una vita che tutti gli animali e gli esseri umani dovrebbero vivere.
Le descrizioni dei paesaggi sono bellissime e suggestive.
Lo consiglio a tutti coloro che amano gli animali, in particolar modo i gatti.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Ivanhoe di Walter Scott

Primo romanzo storico in assoluto e ambientato nell’Inghilterra nei primi anni del dodicesimo secolo è un libro che nonostante le seicento pagine si legge abbastanza velocemente grazie a una prosa avventurosa e che cattura lo spettatore fin dalle prime battute, trasportandolo in un passato lontanissimo tra intrighi di corte, giostre, tornei e duelli.
Se devo trovare un difetto lo riscontro in alcune lunghe descrizioni che rendono pesante la lettura ma per il resto è un libro che non può mancare nella libreria di coloro che amano i classici.
Mi ha fatto piacere riscoprirlo dopo la bellezza di ventitré anni.

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Cime tempestose di Emily Bronte

Quella descritta dalla Bronte è una storia viscerale, travolgente, lacerante, una storia d'amore assolutamente atipica che nulla a che vedere con le storie sentimentali della sorella o della Austen, quello descritto da lei è un amore tutt'altro che tenero e romantico, i due personaggi protagonisti, Heathcliff e Catherine, sono due personaggi estremamente negativi, lui è un autentico #@*§, rude, maledetto, viscido, malvagio, bestiale, un essere quasi demoniaco, lei è odiosa, capricciosa, insopportabile, due creature oscure e negative che diventano "pure" solo nel momento in cui amano ma il loro amore sa essere solo perverso, crudele, più una maledizione che una benedizione
Un amore mostruoso all'apice del sentimentalismo e del romanticismo, un desiderio di amare che va oltre ogni ragione.
Un libro che ancora una volta mi ha sconvolto per la sua durezza e che va letto e riletto secondo me per assaporare ogni suo minimo particolare e ogni suo minimo dettaglio.
A mio modesto parere è un capolavoro ma mi rendo conto che possa non piacere.

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Giro di vite di Henry James

Un gioco, ecco cos’è questo racconto, un meraviglioso, grandioso gioco di alchimia letteraria, una sorta di labirinto senza uscita al quale è impossibile dare una spiegazione logica.
Un capolavoro del non-detto, dell’immaginario nel quale ci si sente trascinare da un vortice di puro terrore a cui è impossibile resistere.
Niente sangue, niente orribili mostri, niente personaggi sinistri, niente violenza fisica ma una pura paura psicologica che come una rete avvolge il lettore in una sequenza di rivelazioni e sospetti.
E un’affascinante scenografia, una semplice casa, rischiarata da una livida alba, in cui appaiono esseri sinistri, proiezioni delle paure che si annidano nel nostro inconscio, perché ciò che più ci terrorizza non è fuori, ma è dentro noi stessi.

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I ragazzi di via Pal di Ferenc Molnar

Una storia appassionante nella quale tutti possono ritrovarsi e rivedersi in uno dei tanti personaggi, in Nemecsek, piccolo e unico soldato semplice, in Boka, leader incontrastato e carismatico o in Gereb, il vile traditore.
Tutti personaggi eterogenei nei quali è facile riscoprire e rivivere uno dei tanti nostri difetti di semplici esseri umani.
Non è solo la storia di una lotta per un territorio tra bande rivali questo libro ma è un sogno, è il desiderio di voler difendere il proprio spazio dagli invasori, è amicizia fraterna e che dura per la vita.
E, pagina dopo pagina magari ti rivedi anche tu bambino, quando giocavi con le biglie nel campetto vicino casa, un terreno incolto, con un albero di palma a fare da sfondo e tu che eri il leader di un gruppo che lottava per ciò in cui credeva. E magari ti ritrovi accanto al Nemseck di turno, il bambino timido, assillato da tutti, ma che si rivelerà il vero eroe della storia.
Un’opera romantica e commovente nel finale, per me da far leggere ai ragazzi di oggi per insegnare loro a comportarsi lealmente, a perdonare, a lottare per le proprie idee e per i propri sogni ma soprattutto ad avere fiducia in sé stessi.

Il signore delle mosche di William Golding

Uno dei miei romanzi preferiti, un libro per me superbo, pieno di metafore e spunti di riflessione. Per me l’isola su cui precipitano i ragazzi rappresenta una metafora del nostro mondo, all’apparenza un paradiso che possiede tutto ciò che può renderci felici ma che dietro nasconde tante mortali insidie e quei ragazzi che si trasformano da irreprensibili a selvaggi sono frutto di una società che vede purtroppo molto spesso la prevaricazione degli uni sugli altri(homo homini lupus), assoggettati al potente di turno come in questo caso il signore delle mosche. L’uso dei bambini inoltre ci fa capire come il male possa esistere già nelle anime che vengono considerate le più candide.
Un romanzo antropologico intenso e profondo che per me andrebbe fatto leggere nelle scuole.

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Piccole donne di Louisa May Alcott


Piccole donne è uno di quei classici la cui bellezza non tramonta mai.
Forse esagero nel definirlo il miglior romanzo di formazione che sia mai stato scritto ma per me tale è, un libro che ti fa comprendere il vero senso della vita, che t’insegna ad andare avanti nonostante le mille difficoltà della vita e soprattutto t’insegna ad apprezzare ciò che di più prezioso si possiede, l’amore di chi ci è accanto ogni giorno, siano essi parenti o amici.
E’ un libro per la crescita ma anche per l’età adulta perché in fondo al cuore di tutte quante noi c’è una piccola donna.
Chiudo con una citazione dedicata alla mia sorella preferita, quella nella quale maggiormente mi rivedo, Beth:

“Ce ne sono tante di Beth nel mondo, che se ne stanno timide e tranquille in disparte fino a che non c’è bisogno di loro e si prodigano con tanta gioia per gli altri al punto che nessuno intuisce i loro sacrifici fino al giorno in cui il piccolo grillo non smette di frinire e quella presenza dolce e radiosa svanisce, lasciando dietro di sé silenzio e ombra.”




Favole del tramonto di Andrea Camilleri

È notizia di questi giorni del grave malore che ha colpito lo scrittore Andrea Camilleri. Tutta la mia simpatia va a questo ragazzo di oltre novant'anni (non voglio commentare l'imbecillità che si è letta in questi giorni sui vari social contro la sua persona) ma io e lui purtroppo non ci prendiamo molto.
Ho provato per diversi anni a leggere qualcosa di suo, Montalbano per esempio ma non mi ha mai entusiasmato, ecco allora che ho deciso di provare con queste raccolta di favole (dato che amo il genere) ma pur trovandole una piacevole lettura non mi hanno lasciato nulla, troppo scarne e politicizzanti per i miei gusti.
Il costo del libro poi è di un'esagerazione inaudita, venti euro per una settantina di pagine di cui alcune totalmente bianche (meno male che io ho trovato l'ebook gratuito).
Lo consiglio ai fan di Camilleri, a loro piacerà sicuramente, ad altri non so.

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Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda.

Una favola dolcissima e bellissima, estremamente toccante e commovente, una carezza velata di infinita tristezza, un finale tra i più belli e poetici che abbia mai letto in tutta la mia vita.
Quando si è adulti purtroppo molto spesso ci si indurisce a causa delle tante avversità e vicissitudini della vita che ci segnano nel profondo dell’animo e favole come queste aiutano ad aprire il cuore, a ritornare al nostro essere bambini, a capire come le cose più belle della vita siano le più semplici come una carezza, un bacio, uno sguardo.
Una metafora di vita, una metafora contro l’odio che spesso si prova verso chi è diverso da noi, una metafora che ci insegna l’amore per la natura e per il prossimo…tutti quanti noi abbiamo accanto una piccola gabbianella bisognosa di aiuto e di affetto ma solo coloro che possiedono un cuore puro, gentile e sensibile sono in grado di accorgersi della sua presenza.
Il finale è mi ha fatto piangere come non mai…è vero, vola e vive solo chi ha il coraggio di farlo.
Un racconto che vale la pena di leggere e di ricordare per sempre e vorrei che tanti genitori lo leggessero ai propri figli.

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Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.

Dieci persone, ospiti di una villa su un’isola sperduta, cominciano a morire una dietro l’altra per mano di un misterioso assassino che si cela tra loro.
Ci vogliono poche parole per riassumere la storia di questo romanzo ma ce ne vorrebbero un'infinità per descrivere tutte le sue innumerevoli e complesse sfaccettature.
E’ un altro di quei libri che rileggo volentieri(questa è la terza volta), soprattutto d’estate, quando il caldo soffocante ti spossa talmente tanto da non avere abbastanza concentrazione per un romanzo “pesante”.
Questo non è un giallo, è IL giallo, un capolavoro assoluto che da anni affascina migliaia di lettori e che da anni viene citato, imitato, riproposto sia in versione teatrale che cinematografica.
Agatha Christie ci racconta con un meccanismo a dir poco perfetto l’uccisione di dieci persone, bloccate su di un’isola deserta e senza via di fuga alcuna, da parte di un misterioso giustiziere.
La capacità della Christie di descrivere gli stati d’animo che si susseguono nelle vittime è straordinaria, un crescendo di paura, pathos emozioni e terrore.
Alla fine di tutta la storia rimane una critica verso l’ipocrisia della società perbenista inglese della sua epoca e un inquietante e sinistro messaggio: i peggiori assassini sono le persone a prima vista più rispettabili.
Libro superlativo per me, il mio preferito in assoluto.

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Tra quelli della Christie, intendi?

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«Avvocato, vinca la Juve o vinca il migliore?»
«Sono fortunato, spesso le due cose coincidono».
(Gianni Agnelli)

Vincitore FantaLastButNotLeast 2013-2014, 2014-2015 e 2019-2020

Vincitore Campionato Aguzzati 2015-2016 e Champions League Aguzzati 2015-2016, 2017-2018 e 2019-2020