Letto "Hanover House" di Brenda Novak, seguito di "Alaska".

Bello, molto bello! Un thriller perfetto per farne (anche questo) una serie tv. E la cosa più interessante è che la storia non si è ancora conclusa, quindi si è in attesa del terzo capitolo!
Scritto magnificamente, scorrevole, intrigante, teso. Una piacevolissima sorpresa.

I fantasmi di Challant di Laura Mancinelli

Sinceramente questo romanzo sembra sia stato scritto da un dilettante, la storia è insipida, lo stile di scrittura elementare, i personaggi poco più che macchiette, senza contare le inutili descrizioni della cucina valdostana (non che non sia gustosa, intendiamoci).
Sarà che mi aspettavo tutt'altro ma proprio non capisco perché si perda tempo a scrivere e a pubblicare certa roba.
Lettura totalmente vuota per me.

I dodici abati di Challant di Laura Mancinelli

Come nel caso precedente ("I fantasmi di Challant") ho trovato questo romanzo noioso e senza senso, una storia decisamente poco coinvolgente, un linguaggio aulico a tratti irritante, con inutili descrizioni culinarie e personaggi poco più che abbozzati.
Credo che chiuderò qui con questa scrittrice.

Morte a Pemberley di P.D.James

Quella di scrivere un sequel in salsa thriller di un romanzo amato come “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen è un’idea coraggiosa e originale, peccato però che la signora James non sia riuscita a sfruttarla al meglio, il suo romanzo è noiosissimo(non succede praticamente nulla per ¾ del libro), i personaggi austeniani sono irriconoscibili(l’affascinante Darcy è qui trasformato in un ignorantone e pavido uomo, Elizabeth è di un’insipidezza e lamentosità uniche), il ritmo è inesistente e la soluzione del mistero è palese fin dall’inizio.
Zero originalità e trama stiracchiata, senza contare che le prime pagine sembrano un continuo parafrasare del romanzo della Austen.
Un libro noioso come pochi, si legge davvero stancamente.

L'abito da sposo di Pierre Lemaitre

Non so cosa scrivere, nel senso che questo romanzo mi ha lasciata talmente perplessa da non essere in grado di affrontare una recensione.
Parte molto bene, con un inizio che definire sfolgorante è poco, ma poi l’intreccio cade nella parte centrale, anche se si risolleva nel finale.
La trama è parecchio delirante, ci sono diversi colpi di scena, lo stile di scrittura è piacevole, ma da metà romanzo diventa ancora più assurdo, con tanto di forzature annesse.
La figura di Sophie, una donna che cade e risorge dalle sue ceneri è interessante, ma io non sono proprio riuscita a capirlo appieno questo libro, sarà che mi aspettavo qualcosa di diverso.
Agli amanti dei noir torbidi però piacerà sicuramente.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa di Luis Sepulveds

Una favola ecologica dove la protagonista è la furia avida e distruttiva dell’uomo contro la natura, uomo che per il proprio tornaconto non esita a distruggere tutto ciò che lo circonda, ignorandone poi le conseguenze.
Una storia di avidità e di crudeltà ma anche di profondo amore, rispetto e comprensione nei confronti degli animali, una storia che, visto il tempo di eccessivo e preoccupante inquinamento in cui viviamo, andrebbe fatto leggere ai ragazzi nelle scuole per sensibilizzarli su un tema così delicato.

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L'Isola del dottor Moreau di Herbert George Wells

Romanzo che, purtroppo, sente molto il trascorrere del tempo, ma nonostante ciò l’ho letto molto volentieri, Wells aveva senza alcun dubbio il dono di saper prevedere nel futuro come il suo collega Jules Verne(ha anticipato di due secoli il cinismo della moderna scienza), un romanzo ricco di avventura, di mistero(ci sono tanti rimandi a Edgar Allan Poe e a Lovercraft) e di ambiguo fascino che contraddistingue lo scienziato folle che tenta di emulare Dio(tema che ricorda molto Robert Louis Stevenson e il suo dottor Jekyll).
Wells ha dato senza alcun dubbio vita a un romanzo di una visionarietà e di una potenza narrativa quasi uniche, peccato però che, come scritto sopra, risenta parecchio del trascorrere del tempo. Comunque sia lo consiglio, soprattutto agli amanti del genere fantascientifico.

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Io sono leggenda di Richard Matheson

Il primo aggettivo che mi viene in mente è superlativo, un’opera superba creata da una mente geniale e visionaria come quella di Matheson.
Penso che l’aspetto che colpisca a prima vista chi legge è il modo in cui Richard descrive i suoi vampiri, i tempi di Dracula sono ormai finiti, la letteratura moderna ha trasformato il mito millenario del vampiro in un essere tutto fashion che brilla alla luce del sole(Twilight docet) o in esseri senza volontà, senza intelligenza, una sorta di morti viventi che si limitano ad aspettare fuori casa per ottenere ciò che vogliono come i suoi.
Sinceramente questi vampiri mi hanno fatto un po’ sorridere, il fatto di rimanere sempre lì impalati in attesa che il malcapitato uscisse di casa(mica è scemo) per fargli la festa l’ho trovato a dir poco inverosimile, però nonostante ciò il libro mi è piaciuto parecchio, per una volta tanto ci si è allontanati dalla figura dell’eroe senza macchia e senza paura e si è regalata la scena a un uomo comune, un uomo solo, senza speranze, senza il conforto di un contatto umano, perso nei suoi ricordi, nei suoi rimpianti, tormentato per ciò che il futuro gli riserva.
Lo stile di Matheson poi mi ha molto coinvolta, la cura maniacale con cui descrive ogni singolo evento, la precisione con la quale descrive ogni cambiamento nell’animo del protagonista, anche il più irrisorio, fa di lui uno degli scrittori più bravi che abbia mai letto e che andrebbe riscoperto e apprezzato maggiormente.
p.s. mi sono chiesta alla fine cosa avrei fatto io al suo posto. Probabilmente fifona come sono sarei rimasta in casa ad aspettare i rinforzi, oppure alla fine sarei uscita, ma molto probabilmente sarei perita immediatamente non avendo né i mezzi né la forza materiale per affrontare i miei nemici.

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Durante le vacanze ho terminato "La macchia umana" di P. Roth.
La storia è interessante, incentrata su un personaggio titanico un po' come lo svedese di Pastorale americana, la lettura però è piuttosto faticosa (anche se c'è sempre la componente della traduzione da considerare), a mio avviso ben più di Pastorale. Tuttavia non sono state tanto la lunghezza e la complessità di alcune riflessioni a darmi un senso di stanchezza, talvolta di irritazione, quanto il fatto che siano attribuite indistintamente a tutti i personaggi: certo, ogni personaggio ha le proprie opinioni, ma in tutti loro queste opinioni trovano la stessa espressione, a tutti sono attribuite elucubrazioni non sempre credibili e anche il più semplice e banale dei dialoghi viene trasformato in un trattato di psicologia.

Insieme a "La macchia umana" avevo acquistato anche "Il complotto contro l'America", sempre di Roth. Ho iniziato a leggerlo un paio di giorni fa e sono rimasto sorpreso, lo stile è completamente diverso rispetto a quello dei due romanzi più famosi, molto più scorrevole. Vediamo come prosegue.

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Il vecchio barone inglese di Clara Reeve

Romanzo che fu fonte d’ispirazione per Mary Shelley e la sua creatura Frankenstein. Detto con sincerità mi riesce difficile crederlo, di gotico questo romanzo ha ben poco, la maggior parte della storia è tutta un tripudio delle virtù di Edward e una continua esaltazione della sua storia d’amore con una delle figlie del barone. Di spettri neanche l’ombra.
Non metto in dubbio che abbia spianato la strada ai tanti capolavori dell’horror che sono stati scritti dopo ma l’ho trovato privo di suspense, elemento per me fondamentale per siffatto genere.
Da leggere giusto per curiosità.

Tre millimetri al giorno di Richard Matheson

Una storia inquietante, la vicenda di un uomo comune che si ritrova dall’oggi al domani a diventare sempre più minuscolo con tutto ciò che ne comporta, nascosto in un buio seminterrato, potendosi cibare solo di avanzi e in lotta contro nemici un tempo innocui come un semplice ragno.
La sua è una discesa verso l’inferno, il suo rimpicciolimento va di pari passo con il crollo non solo fisico ma anche psicologico e mentale, con la perdita della sua identità, del rapporto con sua moglie e sua figlia, del lavoro e di tutto ciò che lo circonda(rapporti sociali). E’ la storia di un uomo comune gettato in un orrore kafkiano alle prese con il decadimento del proprio essere.
Un libro sconvolgente(la lotta con il ragno mi ha impressionato, sono aracnofobica dalla nascita) e che fa riflettere sulla diversità.

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L'isola dei naufraghi di Natsuo Kirino

Natsuo Kirino, che avevo apprezzato ai tempi de “le quattro casalinghe di Tokyo” scrive questa specie di Lost in salsa pornografica con qualche rimando anche a Robinson Crusoe.
L’inizio, seppur interessante, è lento e confuso e manca totalmente di trasporto. Ciò che ha maggiormente apprezzato di lei nel precedente romanzi che ho letto è la sua abilità nel descrivere i sentimenti, le paure e le angosce degli esseri umani, in questo romanzo non ci ha trovato nulla di tutto questo, soltanto scene di sesso scontato e orge che mi hanno infastidito.
Un libro per me inconcludente, peccato perché poteva venire fuori di qualcosa di intrigante viste le premesse.

Laurie di Stephen King

Racconto lungo gratuito che King ha deciso di regalare ai suoi fan per il suo compleanno e per annunciare in contemporanea l’uscita del suo nuovo romanzo, “Outsider”.
Un racconto in apparenza dolce e tranquillo che si trasforma in macabro e con un finale originale e abbastanza spiazzante.
Non è niente di eccezionale(anche perché si tratta di un’infarinatura di quello che sarà il suo nuovo romanzo), ma devo dire che per quelli che sono per me gli standard di King(come ho scritto altre volte ho delle difficoltà a leggere i suoi romanzi per incompatibilità con il suo stile di scrittura) l’ho apprezzato.
Bellissimo il rapporto che s’instaura tra un anziano che ha perso per sempre l’amore della sua vita e un cucciolo di cane, un affetto che va oltre ogni cosa.
Lo consiglio a tutti i fan di questo scrittore.

Il grande dio Pan di Arthur Machen

Arthur Machen è uno dei maestri della letteratura gotica, uno dei maggiori ispiratori di Lovecraft. Questo racconto ci pone davanti a una riflessione: esiste una realtà che noi non riusciamo a vedere? E’ possibile riuscire a verificare la sua esistenza?
Questo racconto quando uscì diede scalpore, sia per alcune tematiche di natura sessuale presenti sia per alcune descrizioni un po’ forti. E’ un racconto affascinante con le sue notti vittoriane buie e nebbiose, illuminate solo dai lampioni per le strade dove si muovono personaggi in balia delle loro paure e inquietudini.
La figura di Pan rappresenta l’energia sessuale, le pulsioni che in una società puritana venivano considerate scandalose.
Di azione ce n’è davvero poca, ma tanto surrealismo dove incombe la figura di questo dio/demone padrone di una inquietante realtà parallela che solo poche persone sono in grado di vedere.
Comprendo perché Lovecraft ne rimase impressionato e fece sue molte delle atmosfere presenti così come i suoi orrori.
Da leggere se siete appassionati dell’orrore tradizionale.

Elena di Sparta di Loreta Minutilli

Loreta Minutilli, laureata in fisica ma con alle spalle studi classici, fa parlare in questo suo romanzo d’esordio Elena stessa che ci racconta la sua vita fin dal giorno del suo concepimento(il padre Zeus si avvicinò e sedusse sua madre Leda sotto le sembianze di un cigno) al momento in cui la sua vita e il rapporto con il sesso maschile cambiò completamente con il rapimento e conseguente stupro da parte di Teseo quando era appena un adolescente.
La Elena descritta in questo romanzo è una donna la cui principale colpa è quella di essere bella e di conseguenza trattata come un semplice oggetto fin dai suoi primi anni di vita, un oggetto da contemplare e da possedere a proprio piacimento.
E’ anche una donna che decide di sua spontanea volontà di ribellarsi al potere maschile, pagandone però un prezzo salato(anche se viene poi perdonata per il tradimento la consapevolezza di essere stata causa di molte morti innocenti le peserà per sempre sulla coscienza).
Una figura che trova un riscatto in queste pagine scorrevolissime e piacevoli da leggere, una figura che oltre a bellezza dimostra di possedere intelligenza e curiosità(una versione femminile di Odisseo se vogliamo).
Un romanzo che per me può benissimo rappresentare una metafora del ruolo sociale odierno della donna, un libro profondo e intelligente e soprattutto scritto davvero molto bene. Complimenti alla giovane autrice(appena ventitré anni).
P.S. unica nota negativa il prezzo. Io ho trovato gratuitamente l’e-book ma diciassette euro per un libricino di meno di duecento pagine mi sembra un prezzo eccessivo.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Frankenstein di Mary Shelley

Un romanzo per me ancora attualissimo, un classico che sa porre tante domande alle generazioni del suo tempo sulla possibilità di dare la vita e negarla, sul ruolo dei genitori verso i propri figli, sul progresso, sulla religione ma soprattutto è il triste racconto di chi si vede rifiutato per una colpa che non gli appartiene. Uno dei capolavori intramontabili della letteratura.

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La canzone di Achille di Madeleine Miller

Madeleine Miller riscrive la mitologia classica attraverso la dolcezza dell’amore che legava Achille a Patroclo, un Achille lontano da quello sanguinario descritto da Omero, un ragazzo delicato, gioioso, protettivo nei confronti del suo amato compagno, un amore assoluto e totale il loro che li unirà in eterno anche dopo la morte.
Questo libro è un vero trionfo di poetica e bellezza, scritto con una prosa delicata e vivida(soprattutto nelle descrizioni delle battaglie tra i Greci e i Troiani), commovente e toccante.
Per me una delle storie d’amore più belle mai raccontate, un amore assoluto che va oltre la morte.
Lo consiglio anche se non siete amanti del genere.

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