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 Oggetto del messaggio: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: ven 13 mag 2016, 19:07 
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Signore e Signori,

Quali sono i 20 libri (di ogni tipo; fumetti, manuali, romanzi, riviste) della vostra vita? Questo è un thread biografico: quali sono i testi che più hanno influito nella vostra vita, che sono stati i più importanti da un punto di vista della crescita personale, del intrattenimento, in somma i libri che per diversi motivi hanno un valore particolare per voi ?

Ripeto tutti tipi di testi sono ammessi. Scrivete titolo, autore e visto che delle liste e basta sono noiose e non interessano nessuno: vediamo di collocare il libro nel tempo e aggiungiamo qualche spiegazione sul libro o sulla sua influenza, qualche anedoto biografico forse, citazione con commento, incarniamo un po' la cosa.

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 Oggetto del messaggio: Re: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: ven 13 mag 2016, 19:42 
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Bel topic Lud, più tardi inserisco considerazioni, ora mi limito ai titoli, e riconosco la mia abissale ignoranza letteraria peraltro.

Lester Bangs, "Guida ragionevole al frastuono più atroce" (raccolta postuma eh)
Simon Reynolds, "Post-Punk"
Michael Azzerad, "American Indie"
Stefano Zenni, "Storia del jazz"
Jack Kerouac, "On The Road"
Hermann Hesse, "Narciso e Boccadoro"
Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray"
Allen Ginsberg, "Jukebox all'idrogeno"
G. Garcìa Marquez, "L'amore ai tempi del colera"
A. Camus, "Lo Straniero"
Ferlinghetti, "Coney Island of the Mind"
A. Rimbaud, "Illuminations"
Federico Garcìa Lorca, "Poeta a New York"
Pirandello, "Il Fu Mattia Pascal"
Pablo Neruda, "Venti poesie d'amore e una canzone disperata"
Stephen King, "Stagioni Diverse"
Jack Kerouac, "Mexico City Blues"
C. Bukowski, "Taccuino di un vecchio porco"
Emilio Salgari, "Le Tigri di Mompracem" (forse il mio preferito da ragazzino)
Antonio Gramsci, "Quaderni dal carcere"

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 Oggetto del messaggio: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: ven 13 mag 2016, 20:13 
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...edit.

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 Oggetto del messaggio: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: ven 13 mag 2016, 20:36 
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Cmq ripeto: l'idea è quella di menzionare non solo libri più recenti ma anche cose importanti di quando eravate ragazzini o bambini...

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 Oggetto del messaggio: Re: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: ven 13 mag 2016, 21:13 
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Io fatico a mettere i fumetti con i libri, non perché valgano di più o di meno, ma proprio mi riesce difficile.

Per anni ho divorato Zagor, Tex e soprattutto Mistero No e Dylan Dog, i miei preferiti. Dylan Dog lo leggo ancora volentieri anche oggi, quando riesco.

Ma ecco le sue storie non sono libri, sono un'altra cosa, potrei citare gli episodi preferiti di Dylan, ma credo proprio si tratti di cose profondamente diverse. Per questo ci sono meno cose legate all'infanzia, non ricordo libri specifici tranne quello di Salgari che ho consumato...Sicuramente ho letto altri romanzi o racconti d'avventura ma oggi ricordo poco.

Dovendo scegliere, comunque, il libro cui sono più legato in assoluto è un non-libro, ovvero la raccolta postuma delle recensioni e degli articoli di Lester Bangs: sarà l'unico che avrò letto, a spezzoni, almeno 50 volte.

Anche gli altri libri "musicali" per me sono parte fondamentale, potrei inserire anche "Energy Flash" di Reynolds, certamente più critico e meno "romanziere" rispetto a Bangs. "Post-Punk" per me è il miglior libro mai scritto sulla musica rock, o almeno il migliore in cui mi sono imbattuto: lo consiglio davvero a tutti.

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 Oggetto del messaggio: Re: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: sab 14 mag 2016, 16:45 
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Dieci piccoli indiani di Agatha Christie(1939)
Il romanzo che mi ha fatto innamorare dei gialli e in particolar modo della grande Agatha, che dimostra di possedere una straordinaria capacita' di descrivere gli stati d'animo delle vittime, in un crescendo sempre più di emozioni e di terrore. Per me uno dei piu' bei gialli in assoluto.

1984 e la fattoria degli animali di George Orwell(1948 e 1945)
Due libri attualissimo e senza tempo, due capolavori assoluti che meriterebbero di essere letti nelle nostre scuole.

I racconti di Edgar Allan Poe(1848)
Una tappa fondamentale per tutti gli amanti del genere horror.

La metamorfosi di Franz Kafka (1915)
Uno scrittore con cui da sempre ho un rapporto tormentato ma che ha scritto uno dei racconti/romanzi brevi piu' belli, un racconto molto attuale che verte sull'incomunicabilita' e sull'alienazione, due problemi che purtroppo la nostra societa' moderna si porta dietro.

Il conte di Montecristo di Alexander Dumas padre(1845)
Un'opera indimenticabile, che ancora oggi fa riflettere sulla natura umana, sul perdono e sulla vendetta.

Notre-Dame de Paris di Victor Hugo (1831)
Romanzo unico e imponente come la meravigliosa cattedrale francese. Tutte le mie simpatie vanno allo struggente personaggio di Quasimodo.

Madame Bovary di Gustave Flaubert (1856)
Un romanzo eccezionale, denso, curatissimo, che ha segnato un'epoca.

Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij (1866)
E' uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere, un affresco mirabile della Pietroburgo dell'800, con i suoi risvolti sociali, culturali e religiosi.

Il barone rampante di Italo Calvino(1957)
Di Calvino metterei tutto. Questo e' stato il primo romanzo che ho letto e che mi ha fatto innamorare di questo meraviglioso genio, una storia che c'insegna come i sogni possano avverarsi, ma bisogna armarsi di costanza, pazienza, tanta buona volontà e anche di un pizzico di incoscienza.

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegno' a volare di Luis Sepulveda(1996)
Un libro che mi ha commossa tantissimo, una metafora contro l'odio e l'intolleranza verso chi e' diverso. Il finale e' meraviglioso, pura poesia.

Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (1890)
E' uno dei libri della mia vita.

Il piccolo Principe di Saint-Antoine de Euxpery (1943)
Un testo unico, che va dritto al cuore e lascia il segno, come solo un bambino ha il potere di saper fare.

I ragazzi della via Pal di Ferenc Molnar (1907)
Se ora amo leggere il merito è di Molnar: questo fu il primo libro in assoluto che lessi e che farei leggere ai ragazzi di oggi.

Cecita' di Jose' Saramago (1962)
E' un libro che mi ha scioccato, che mi ha fatto #@*§, che mi ha fatto piangere, che mi ha fatto fermare perché proprio non riuscivo a proseguire oltre, che mi ha fatto immedesimare nei suoi personaggi, che mi ha messo davanti a una delle mie paure più grandi, quella di perdere per sempre la vista, che mi ha fatto sentire sporca, inutile.
Un libro che fa male, che ti lascia un dolore quasi lancinante dentro, un libro terribile nella sua veridicità.

Martin Eden di Jack London (1909)
Una meravigliosa storia quasi autobiografica. Anche in questo caso finale meraviglioso, uno dei piu' belli che io ricordi.

Il signore di Ballantrae di Robert Louis Stevenson (1888)
Un romanzo amaro, triste, che ti lascia dentro un senso di vuoto, quasi di sconfitta, ma che, una volta terminato, vorresti rileggere ancora e ancora e ancora.
Il personaggio di James è una delle caratterizzazioni più belle che la letteratura di tutti i tempi ci abbia mai lasciato, un personaggio che mi ha ricordato non poco alcuni dei momenti più alti dell’opera dostoevskjiana.

Cime tempestose di Emily Bronte(1845)
Capolavoro della letteratura straniera di tutti i tempi, in grado di scatenare i sentimenti più contrastanti.
Un romanzo imperniato di amore, odio, morte, vendetta, oscurità, dolore, mistero, un vortice sublime che spazza via tutto come l'amore tra i due protagonisti.
Eccelso il modo in cui la scrittrice, la bravissima Emily Bronte, descrive questa storia travolgente.
Indimenticabili i personaggi, sia quelli primari che secondari.

Dracula di Bram Stoker (1897)
Un'opera affascinate nella sua descrizione del male puro.

Frankenstein di Mary Shelley (1816)
Una parabola dell’uomo, che vuole innalzarsi a creatore, che vuole sostituire un’entità divina e che viene punito nel modo peggiore, con la rivolta del suo essere imperfetto, che da lui chiedeva soltanto amore e affetto, come qualsiasi figlio al proprio padre.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

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 Oggetto del messaggio: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: sab 14 mag 2016, 20:37 
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Scrivo a tappe (NB i numeri non indicano una classifica, mi servono solo per tenere il conto dei 20)

1. Si parla anche di fumetti, per cui inserisco Topolino
2. Paperdinastia
3. Eco, Baudolino
4. Bulgakov, Il maestro e margherita
5. Tolkien, Il Silmarillion
6. Tolkien, Il signore degli anelli
7. Leopardi, Canti

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 Oggetto del messaggio: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: sab 14 mag 2016, 21:51 
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Vimmy, mi sorprende che non abbia aggiunto anedoti biografici...

In generale:
fateci capire il perché. Non perché il libro è buono, molti libri lo sono. Ma perché è / è stato importante per voi.

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 Oggetto del messaggio: Re: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: sab 14 mag 2016, 22:21 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
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Hai ragione.

Sui libri musicali ho detto tutto, diciamo che per me quelli sono centrali per ciò che mi hanno aiutato a scoprire, ad approfondire. Perché mi hanno aiutato a diventare un "critico amatoriale", ma anche e soprattutto un appassionato (alcuni dischi li ho amati prima sul testo e poi nella realtà; ovviamente, a volte sono incappato in brutte delusioni).

Kerouac, Ginsberg, Ferlinghetti: le loro opere hanno segnato una lunga fase negli anni dell'Università. Sono gli autori che mi hanno ispirato a scrivere, tanto dal punto di vista lirico quanto in prosa.

Rimbaud, Garcìa Lorca, Neruda: idem come sopra, qualche anno dopo. Oddio, Rimbaud lo leggevo al liceo, ma mi diceva poco, salvo alcuni testi. Con gli altri due invece è stato amore a prima vista, specie con lo spagnolo. "Poeta a New York" l'ho consumato per due estati di fila al mare, ricordo di aver maturato una passione significativa anche per le opere teatrali, ma le ho approfondite meno e le conosco molto meno. La produzione poetica invece mi esalta da sempre. Neruda l'ho conosciuto con "Il Postino", cioè l'avevo sentito nominare ma me ne fregava poco. Ho letto parecchio, la sua prima raccolta è ancora oggi quella cui sono più affezionato, nella sua semplicità quasi adolescenziale.

Pirandello ed Hesse: maestri del tema del doppio, Hermann fra i miei romanzieri preferiti, "Narciso e Boccadoro" a lungo il libro che ho amato di più, specie sui 20 anni. Pirandello lo adoro anche per come scrive.

Stephen King: le stagioni diverse, specie il racconto sull'estate, hanno segnato parecchio i primi anni delle superiori, anche per il legame con il film "Stand By Me" e con "Apt. Pupil". Rivalutati anche da adulto, due anni fa ho consumato il libro in pochi giorni. King peraltro per me scrive da dio.

Bukowski: amaro e crudo, ma anche divertente. Conosciuto via Tom Waits, più abbandonato.

Camus: conosciuto via Sartre e via Cure alle superiori, la mia scoperta degli ultimi 2-3 anni. Lo Straniero per me libro meraviglioso.

Gramsci: letto durante gli anni dell'Università, pensatore e leader che ho sempre stimato.

Salgari: il mio scrittore preferito alle medie, conservo seguiti ipotetici dei suoi romanzi (un po' imbarazzanti eh) buttati giù quando avevo 14-15 anni, e ricordo che organizzavo con il fratello minore sceneggiate per riprodurre le sue avventure.

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 Oggetto del messaggio: Re: 20 libri di una vita
MessaggioInviato: dom 15 mag 2016, 0:52 
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Reg. il: lun 27 ago 2007
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Località: Bergamo
Vado a tappe, come Memnone Orso Marrone

Il libro della giungla - 16 anni di scautismo, buona parte passati a vivere, e far vivere, le avventure di Mowgli. I racconti della caccia di Kaa, del Cane rosso, la morte di Shere Khan... tanta roba.

Cirano di Bergerac - perché intorno ai vent'anni, quando secondo alcuni si è stupidi davvero, mi ero immedesimato tanto, forse troppo.

Opera omnia di Carl Barks - e in realtà mille altri autori. Ma i suoi fumetti sono senza dubbio tra quelli che più mi hanno insegnato ad usare l'immaginazione.

Peanuts - da leggere e rileggere, all'infinito. C'è un po' di Charlie Brown, di Lucy, di Snoopy, di Linus in ciascuno di noi. La seconda opera più grande della letteratura, forse la descrizione migliore dell'animo umano.

Favole al telefono - Gianni Rodari. La fantasia, la poesia, la delicatezza, la tenerezza e la tristezza. Il mio libro di fiabe preferito, quelle che leggerò a mio figlio se mai dovessi averne uno.

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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