Il ballo di Irene Nemirovsky.

Un romanzo brevissimo(poco più di centoventi pagine) ma molto bello, pungente e affilato come la più terribile delle vendette.
Centoventi pagine che ti appassionano e ti coinvolgono e che ti fanno riflettere su quanto le tematiche si avvicinino a quelle dei nostri giorni, in primis quella dei rapporti umani, su cui spicca l’incomprensione tra Antoinette e Rosina che alla fine della storia ne escono entrambe sconfitte, la voglia e il desiderio di riscatto da una vita grigia e triste, l’incapacità di nascondere quello che si è veramente, l’inadeguatezza nel saper affrontare la vita.
I personaggi colpiscono profondamente il lettore per spessore psicologico( il fanatismo di Rosine, le angosce di Antoinette, il menefreghismo del signor Kampf, marito dell’una e padre dell’altra), tanto da rimanere quasi coinvolti personalmente nelle loro vite, tanto da provare i loro sentimenti contrastanti di amore e odio.
Un romanzo amaro, pregno di emozioni vere, intense, dirette e he colpiscono dritte al cuore.
Un romanzo straziante e indimenticabile nella sua cruda verità.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Storia di una capinera di Giovanni Verga.

Ho letto per la prima volta quest'opera di Giovanni Verga, presumo come molti, in piena età adolescenziale, una di quelle tante letture che la scuola t’impone per forza e che alla fine finisci solo per odiare.
E io l’ho odiata tanto quest’opera, così come non ho mai amato particolarmente colui che l’ha scritta ma poi si cresce nella vita, si matura, si cambia ed ecco che inizi a vedere tutto con altri occhi e così è stato per me e sono riuscita a rivalutata.
E’ una delle prime opere che Verga scrisse(nel 1869 se non erro), totalmente diversa da quello che sarà in seguito il suo pensiero, un’opera che, una volta letta, ti lascia dentro quel senso di malinconia, di rabbia e di frustrazione che difficilmente riesci a mandare via.
Era giovane Verga quando scrisse questo breve romanzo epistolare(o novella o racconto lungo), era ancora molto lontano dal Realismo che lo avrebbe condotto alla stesura dei suoi romanzi di maggior successo (“I Malavoglia” e “Mastro Don Gesualdo”) e delle sue novelle più amate e lette(“La lupa” e “La Cavalleria Rusticana”), era molto giovane e inesperto ma nessuno come lui è riuscito a descrivere così realisticamente il dolore di una giovane donna innamorata, vittima di questo suo amore impossibile, tormentata da coloro che, credendo di fare il suo bene, l’hanno condannata a una vita fatta solo di rimpianti e di solitudine. Una storia comune, una storia vera, di quelle che se ne sentono ogni giorno ma che vengono spesso, purtroppo, ignorate.
Tanto dolore traspare dalle parole di questa ragazza costretta dai suoi genitori a una vita che non vuole, tanta sofferenza e Verga te le fa vivere appieno, arrivando addirittura a esasperarli questi sentimenti, a drammatizzarli, una sofferenza che cresce pagina dopo pagina in un continuo alternarsi di tristezza, dolore, rabbia, mortificazione, passione, urla, pianti, impotenza, quella della protagonista e di colui che legge, un parossismo che ti distrugge l’anima.
So che a molti ha dato fastidio per la sua esasperante drammaticità ma per me questo romanzo è pura poesia, pura esaltazione dei sentimenti che urlano e strepitano fino a spegnersi completamente.
Non è per tutti però, solo un’anima sensibile può capire il dolore che si annida in queste pagine.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Mi hai fatto aumentare la voglia di leggere quest'opera.

Il film di Zeffirelli l'hai visto, Vim?

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«Avvocato, vinca la Juve o vinca il migliore?»
«Sono fortunato, spesso le due cose coincidono».
(Gianni Agnelli)

Vincitore FantaLastButNotLeast 2013-2014, 2014-2015 e 2019-2020

Vincitore Campionato Aguzzati 2015-2016 e Champions League Aguzzati 2015-2016, 2017-2018 e 2019-2020

No, non l'ho mai visto anche se ne ho sentito parlare molto bene e a ragione dato che reputo Zeffirelli un buon regista ma uomo di #@*§ come pochi("Fratello sole, sorella luna" e "Jane Eyre" sono due gran bei film).

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Sei tornato, papà! Di Mary Higgins Clark

Romanzo che ho trovato un po' scialbo, l'idea iniziale è molto intrigante ma l'attenzione del lettore crolla quasi subito a causa di narrazioni secondarie e di un'infinità di personaggi che vengono inseriti nella storia. Il finale anche è un po' scontato e anche un po' melassoso.
Alla fine si tratta di un thriller sbiadito, adatto più agli amanti del giallo in rosa.

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Nella notte un grido di Mary Higgins Clark.

Mistero, passione, solitudine e inquietudine sono gli elementi base di questo ottimo romanzo di Mary Higgins Clark, una storia che ricorda molto "Psycho"( un gioco psicologico che mette in risalto la dualità dell'essere umano, una storia con un ritmo incessante e che non lascia un momento di tregua con delle ambientazioni suggestive ma cupe.
Ottimo lo scavo psicologico dei personaggi, in particolar modo il personaggio di Erich, una sorta di dottor Jekyll e Mister Hyde moderno.
Un romanzo coinvolgente e soprattutto convincente a differenza di altri di questa scrittrice che ho letto finora.

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Voglio la tua morte di Peter James.

Peter James tratta un tema purtroppo tristemente molto attuale e difficile da affrontare come lo stalking descrivendo in modo dettagliato e anche inquietante tutti gli avvenimenti e le terribili situazioni che le vittime sono costrette ad affrontare, ci mostra tutte quelle dinamiche che talvolta possono nascere in un rapporto di coppia e mutarlo completamente(gli uomini che diventano violenti e le donne che se ne incolpano di questo loro mutamento) ed è davvero molto bravo nel descrivere situazioni che portano all’ossessione vera e propria verso chi prima si era tanto amato.
Il risultato finale è un ottimo thriller, ricco di tensione e avvincente. L’unica cosa che non mi è piaciuta è per il resto un buon libro.

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Ci ha lasciato uno dei più grandi scrittori degli ultimi anni, Philip Roth. Patrimonio è uno dei libri più intensi e struggenti che abbia mai letto. Mi dispiace solo che non gli sia mai stato conferito un Nobel, lo avrebbe ampiamente meritato.

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La ragazza della porta accanto di Jack Ketchum.

romanzo in questione è molto forte, come un pugno rifilato alla bocca dello stomaco che t’impedisce quasi di respirare.
Jack Ketchum prende spunto da una storia realmente accaduta(il brutale omicidio di Sylvia Likens) per mostrarci in poco più di trecento pagine cosa siano il terrore psicologico e il sadismo(tremende le descrizioni minuziose delle efferate torture compiute dai protagonisti a cui viene sottoposta la povera Meg ).
Una storia che sconvolge, che ti entra dentro e ti procura una sensazione di rabbia, frustrazione e impotenza difronte a tutto quell’orrore.
Questo romanzo è un esempio di come si possa descrivere il male senza cadere nei banali cliché e la cosa che più spaventa è che sia tutto vero, che i mostri non sono esseri creati dalla fantasia popolare ma esseri viventi che ci sono accanto ogni giorno.
Terribile nella sua crudeltà e verità. Non lo consiglio a chi è sensibile, è devastante.

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La Fortezza di F.Paul Wilson.

E se fosse bastato un vampiro per fermare la follia di Adolf Hitler e dei suoi seguaci? Se la salvezza dell’intera umanità fosse stata nelle sue mani? Se fosse bastato un essere ancora più sanguinario a fermare uno degli stermini più terribili della storia?
Paul Wilson scrive una storia a metà tra l’horror(le atmosfere del suo romanzo ricalcano quelle di Lovercraft), il fantasy e lo storico, un libro coinvolgente e ben strutturato, soprattutto nella seconda parte(la prima è più preparatoria a quanto accadrà in seguito).
Lo scrittore si concentra molto sui personaggi(splendido quello di Glaeken, un eroe solitario, affascinante ed enigmatico) e a ogni loro tormento interiore(specialmente quelli di Magda, divisa tra due amori, da una parte il padre dall’altra il proprio uomo). Anche il cattivo in questione è intrigante(ovviamente ricorda il Dracula di Stoker e sinceramente è impossibile non tifare per lui vista la sua voglia di fare fuori coloro che hanno ucciso tanti innocenti esseri umani).
Non è un vero e proprio horror(infatti chi si aspettava ciò è rimasto deluso), piuttosto lo definirei un fantasy-storico ma per me che non lo conoscevo è stata una piacevole sorpresa.
Come l’ha definito qualcuno un romanzo geniale e non posso che concordare.

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